Unità proletaria - anno III - n. 9 - 6 maggio 1974

Lunedì 6 Maggio 1974 UNITA' PROLETARIA 7 maggio1954u: nagrandevittoriadellalottaantimperialist ;::;;;;;;::::::;;;;;;::::::;;;;;;:::::~;;;;;;::~;;;-;;;_;;;_;;;;;;;;;_;;;_;;;_;;;_;;;;;;_,;,~,;;;;_;;;;;;_;;;_;;;_;;;~:;;;;;;-;;;-;;;~::;;;;;,;--- --- --- ---- ---- ---- ---- --- --- ---- --- --- --- -- Gia p spiega Dien Bien Phu Dien Bien Phu: una un bandiera richiamo e Vent"anni b. n 7 maggio 19.S,(,l'e-sereito ed li popolo vtetr'..amltJmapparono la ~ttoria storie.a di Dien Blen Phu. la toc;.aJiti è una vaJlata di qualçhe chilometro quadrato tn le montagne sui c;onfine laotiano. li comando france.se, diretto dal gen. Naval'Ttl l'aveva occupata e tra.sformata in un potente ~ trincerato, djfeso da diversi batta,gtloni scelti, per bloccare l'offensJn Yietnan'Ùta. Doveva essere una gigantesca trappola per le forze popolari. Il Vletmlnh avrebbe infatti dovuto see,gUere tra Interrompere l'offensiva nel nord-ove.st del Vietrwn, teatro princfpaJe della sua azione: oppure battersi disperr.amente contro le torti difese del campo ed essere cosi fatto a pezzi. Il comando francese non aveva dubbi: • non ne ebbero nemmeno gli irnperialìsti americani che. entusiasti del progetto e dei plani dl Navarre. allargarono I cordoni della borsa. Travestita da • crociata del mondo libero•, la guerra coloni.ale era infatti anche la k>ro guerra La bar.a,gfìa cominciò Il 13 mano e sin dalle prime battute I piani di Navane sJ dimostrarono lnfondatL Due çaposaldl declstvt caddero nel giro dl tre giorni. Il campo trincerato tu spa:zzato da un ungano dJ fuoco dell'artiglieria vietnamita. La pista d'avi> rione cessò subito di funzionare e I rifornimenti dovettero essere lanciati 50tto un Intenso tiro antiM.rw. Le dìfe.se esteme furono progn.ulvamente sgretolate, scnui ehe I mezzi corazzati pote.nero manovrare per allentare la preuk,ne. Per il comando cokwùalls-ta, ~ sorprese furono motte ed amare. Il campo avrebbe dovuto servire come base di • lmdamento •: fu invee.e chiuso entro il suo perimetro • assecfiato da?le cime circostanrt SI caJcoiava ehe Il Vletmlnh avrebbe avuto un'arti, glie.ria deboie ed inefficace e poca antiaffea e c;he, In ogni caso. essa sarebbe r.ata sopraffatta dal fuoco francese. Invece, la potenza e l'efficacia dell'artiglieria e della antiaerea Vletminh furono •la sorpresa principate della battaglia• come ammise più tardi lo stesso Navarre SI contava sufl1mpossibllità. per I vietnamiti. dì garantire il rifomJ. mento necusario ad una battaQlia lunga. per UN mass.a eonskfereYole di combatten'!f, ad UNI distanza enorme darle basi. Tra molle cfitfk:ohj, la logistica funzionò perfett> mente. I battaglioni del corpo di spedizione si batterono con disciplina ed accanimento; ma, anrlc:hé durate una settimana. come prevedeva il eoma:ndo fta.neese la battaglia durò SS giomi e SS no~ e su quella durata il contadino vietnamita., disprezzato, cfirno5trò un'irresistibile superiorità. Oueste cose andavano elette perchf Dlen Blen Phu non è soitanto un fatto gfo, rioso. Non e retorico definire • storica • quella vittoria. Per la prima volta. Infatti, I dominatori erano battuti dagli • ind".tgen•l: ed erano bat)Jti sul terre.no che avevano scefto, nelle condlz:ionJ che avenno predlspos•o e che Il favorivano. su quel piano di complesse strategie, tattiche, logistiche armi che avevano set'!'pre tatto la loro fon.a. Per questo O'en Bien Phu chlude definitivamente un'epoca e segna !ingresso nella storia dei popol: c:olonizuti. LìnterviD che Clap eone.esse alla rivista • Etude:s VietnamlennH • nel lontano 1965 - cR cui d":MnOuna traduzione quasi completa - quute cose le spiega molto megUo di quanto potremmo f.-e noi. Non è W'I peao d'archhio; è un discorso attuaJissimo. da sttdare con cura. che si applica anche alla seconda guerra cl liberazione ed alla situazione attuale. Perché, infatti, ricordare Oien B~n Phu, oggi? Hon certo per Il gusto delle oeJe. brazioni. Non sohanto perché La lotta continua. ma per due mo?m di fondo, Invece. che quella battaglla continua a tenete alti come bandiere. Il primo è che. oggi come allora, Q Vtetnam continu.a ad essere R nodo centrale delle grandi scelte kleologlehe e poliUche. dei conflìttJ naziona§I e di classe che sconvo&gonoil mondo. Chi lo Jgnor11magari prediça bene. ma inevitabilmente taZ20la male. Cl sono lllt:rl fattt, altri nomi. altre krtte Ma Il Vietnam non è stato e non è sollanto una luione hmJnosa: è una discriminante rispetto alla quaJe si determln.ano scelte cl fondo. per gli stati ed I sistemi, come per I singoli milhantl. U secondo è che da trent'mni R Vietnam è 11punt.o In cui ptù alto ed acvto à lo scontro tra l'uomo e la tecnk:a, uno scontro tra kleologle che regge un1nter11 prospet" ttva storica e determina come non mal le sc.lta di sistema soclale e dJ condlrlone umana. Modi!&.. a. pwole .. ci.. R~egve<m I d!IICO<SI di Ho Ripe.- •• questi .... _ arn di indk.Jtn1e martirio. Se esprlmasseTO soltanto una t90ria riflettessero soltanto una SC.,ta politica man.lfe.stassero soitanto DN volontà d1ncfjpende.nu sarebbero Importanti - ma non spiegherebbero perché n Vietnam sia patrimonio del mondo. Sarebbero le espres. tJoni di una lot!a magnifica, come ah:re lotte sono tragfche e m~iflche - ma non baste, re:bbero a fame una lotta dentro ad ognu:,o cl noi. Per questo Oien Bien Phuresta ancor oggi di travet'$() ln goll agli lmperiahstl, al reazionari. a,gti opportunlstf del eonst.wnlsmo. coloro che ln cento modi degr·adano l"uomo per asservtrio_ Per que$to essa è lnv~ per noi una bandier11 ed un richlamo severo alla coerenza rtvohmonaria. Firmeper Serantini Sono giunte da Erba e da Cagliari altre fir. me di corresponsabili• tà con la mozione Serantini (del Centro (). perativo). Tali firme sono state raccolte dai e-0mpagnidel PdUP e del Manifesto, e sono di militanti del Movimento Studentesco, del PCI, del PSI, di Lot• ta Continua e altri (ol• tre che nostri, naturalmente). Tali firme C]:1 da Er. ba e 87 da Cagliari) verranno ccnsegna1e al Comita1o Serantini di Pisa. PINO TAGLIAZUCCHI Per la lotta Il prossimo numero (n. 3) della rivista sarà interamente dedica• to agli atti del Convegno dei • Cristiani per il socialismo • su • A· nalisi di classe dell' associazionismo cattolico • movimento ope-- raio e questione cat• tolica • (Bologna 16-17 Febbraio 1974). ABBONATEVI ALLA RIVISTA PER IL 1974!!! Verranno affrontati i temi più vivi e importanti per la lotta di classe in Italia (lotte operaie, scuola. ceti medi, famiglia, condi• zione femminile, politica del PCI, • questione cattolica •, internazionalismo, ecc.) ABBONAMENTI 1974: Ordinario: L. 3.000 Sostenitore: L. 10.000 Estero: l. 3.500 VERSAMENTI: sul c. c.p. n. 8-28358 intestato a • Circolo Marit:ain •• via IV Novembre, 15 47037 RIMINI. DALLA PRIMA PAGINA e.o e privato wgJI investimnetf Industriali come 5U quem socialJ. Su questo ternno bisogna fon.are nUOYe scelte settoriali nell'ag:r;eoltu:ra. neU'ediHzia come nel s.ettore del trasportì e delreMrgia. Non si tratta di nghegg~e astratti modelli di sviluppo In una visione t.anto più misbheante quanto più apçare globale • r&donalìn.atrice. Si ttat:a dJ intervenire ne.ilo svol9imen10 defla CIUì strutturale in atto per ln,pedìre che le sue e.o,-.. traddizioni siano pagate dalle maue popolari, n-endo come parametro essenziale l'unJ. ta del movimento, e pere~ l'oceupazione, il mezzogiorno, la difesa degli stra1J opera.I più deboli, la soddlsf&done def bisogni coUettivl useru:iaJI. l'unhà e la cresci> ~ potete dei lavontori è infatti la bue di WIII avanz:au generale del movimento. la condizione per battere n disegno avtoritario che su di fronte a noi, la premessa a livello soc,a!e per un divetSO mode:flodi sviluppo economico. O. • Come si pongono in questo contesto e dopo la conferenu di Rimini. J prob4eml delrunità sindacale? R • Dopo Rim:nl. che con tutti I suoi limiti. ha dimostrato lisolamento delle for. ze antiun. tari e più convinte. e intervenuto pesantemente fa.nf-lni sulla CISL rilanciando it ricatto di UNI ~one di fronte • un processo u"1tarlo non controUa:o direttamente dai partili e fn part,colare dalla DC_Ma al di li det ricattJ. la questione e di merito. Si tenta di intimorire Il sindacato, dl lmporre un.a nuova ~. di farlo entrare nel compro. messo generale della società neoc:orporativa vagheggiate da Fanfan.. h1 e-fte:ti, qualsiasi cedimen:o del sindacato verso nuove tregue. non avvicinerebbe ìl traguardo dell'unita, nemmeno di un·unità moderata e dJ destra. ma avrebbe un ~o risultato: la frattvn nel movimento, La crisi del ,apporto cof l.avot8~orl Cti> darebbe for. za rule a bitte le componenti scas;on.lste. nJlusi.one di un'unità mediataa livello dei partJb e del go"ler.io si ~rebbe al duro pre.ao di una effettiva rottura coi lnontort Il proee-uo unt:ario può og,gJ essere rilancLA'to(la vitt.ona dei •1\10• al referendum ne ~ una condWone essenziale!). sulla base dì una forte generalizzazione del movimento. La lotta e l'uruta potranno camminare Insieme ~ prossimi mnl e questo e un impeçno politlCOimportante per MtJ nol. Ed è anche la condWone per far avanzare un·altematin politica genenJe capace di coinvolgere, nel quadro di uno scontro di eluse ravv1c~nato. vn nuovo s.dtien.mento poli&o cfI opposioooe. Bibliote(;ay111uu1c111co E.V.: Dopo la sconfitta di Giap: Dien Blen Phu non Oien Bien Phu parecchi ge- era prevista nel piano ini• nerali e politici francesi ziale di Navarre. (Ma poi) hanno accusato il generale al nostro piano di offenslNavarre di aver seguito un va a nord-ovest. Navarre piano avventuroso. A tuo oppose un contro-piano (nel parere era così, o il piano quale) Oien Bien Phu aveva aveva invece basi valide? la funzione di trappola per Giap.: ( ...) Per capire Il attirare In modo lrresistiblpiano Navarre bisogna ri• le le nostre forze e decicollocars, nella situazione marle davanti alle potenti del 1953. Dopo I armist,zio fortificazioni del campo In Corea, l'imperialismo a- trincerato. mericano aveva concentra· E.V.: E voi siete andati to i suoi sforzi in Indocina. dritti nella trappola? Il corpo di spedizione Iran• G ap: Che D1en Blen Phu cese aveva ricevuto aiuti diventasse una trappola, molto maggiori per dare un per l'uno o per l"altro del colpo decisivo alle nostre due avversari, questo diforze regolari, per prolun- pendeva soprattuno dalla gare la guerra e per esten- valutazione delle forze in derla. l\avarre aveva dun- campo e dalla direzione que assunto il comando con strategica e tanica delle omezzi maggiori e con una perazionì. Sino a quel momissione ben definita. Il mento c'eravamo limitati ad suo piano non è certamen· attaccare delle posizioni te stato quello meno bene fortificate isolate, tenute da srudiato tra i piani operati- forze poco importanti. lì vi del comando francese in Invece avevamo davanti un Indocina. Ci aveva posto campo trincerato che com• davanti a nuove e gravi dii• prendeva ~9 caposaldi che ficoltà e noi, d'altra parte, si appoggiavano reciproca· non avevamo mai sonova• mente e che erano difesi lutato le capacità dell"av• da 21 battaglioni. per la versario. (...) maggior parte unità scelte E.V.: Come avete reagi• del corpo di spedizioni franto davanti a questa aggres- cese. con un'artiglieria ims1vità dell'avversario? ponente, dei mezzi corazza. Giap: c·era da perdere ti e una potente aviazione. il nostro sangue freddo e Sino ad allora i nostri al· da farci prendere dal pes- tacchi a posizioni fortifica• simismo davanti a questo te si erano svolti di solito rafforzarsi dell avversario. in una sola none; le nostre li nostro popolo. a quel truppe partivano di notte, tempo, aveva fatto per otto liquidavano la postazione anni una guerra durissima. durante la notte e si ritirasopponando mille sotteren- vano all'alba. Era evidente, ze e privazioni. Ed ora do- invece. che la battaglia di veva affrontare non soltan• Dlen Bien Phu non avrebbe to il colonialismo francese. potuto svolgersi in un temma anche un più forte ap- po così breve e questo ci poggio americano e batter• pose dei problemi nuovi. si quindi con un avversa- E.V.: In ordine d'importan. rio rafforzato, anziché inde-- z:a, qual'era il primo di que-- bolito. Abbiamo però un sii problemi? partito e un Comitato Cen- Giap: Quello del rifornì• trale che si sono tatti una mento, ii problema logisti• lunga esperienza della lot• co. (...) Dien Bien Phu di· ta rivoluzionarla e della re- stava da 500 a 600 km. di sistenza armata. Abbiamo strada dalle nostre retroperciò rapidamente messo vie. I nostri ettenivi di li• a nudo le debolezze dell'av• nea ammontavano ad alcuversario e nello stesso ne divisioni. tempo abbiamo valutato le Il nemico sapeva che immense possibilità del no- questo era il nostro punto stro esercito e del nostro debole e la sua aviazione popolo. pestava senza sosta le noE.V.: Quali erano queste stre linee di rifornimento. debole.zze? Voi sapete come abbiaGiap: C'era una contrad- mo risolto il problema: con dizione, che e propria di una mobilitazione di massa ogni guerra di aggressione: di tuno Il nostro popolo. se il corpo di spedizione (...) raccoglieva le sue forze per E.V.: E una volta che vi• cercare di annientare il no- veri e munizioni erano arristro corpo di manovra, non vati sul posto. le altre que,. poteva occupare e control• stioni erano risolte? lare un vasto territorio; se Giap: Manco per sogno. invece cercava di occupare Come piazzare i nostrì pez· il più possibile di territorio. zi sui pendii verso valle allora era costreno a di• senza rischiare di vederli sperdere :e sue truppe. ren- distruggere dal fuoco di dendole cosi particolarmen- controoaneria del nemico? te vulnerabili aI nostri at• E anzitutto, come portare tacchi. Da parte nostra. ci questi pezzi oltre le cime eravamo Imposti come com• cne circondano Oien Bien pito principale di annienta- Phu, quando spesso non re le forze vive del neml- c·erano nemmeno delle pico. Sinché il nostro eserci· ste? Come avvicinarci alto era debole, colpivamo le posizioni nemiche sensol tanto piccole unita av- za farci massacrare oal fuoversarie. posizioni poco im• co dei difensori e dagti ae· portanti. Questo aveva pro- rei? Non dimenticate che le vocato un'usura delle for• nostre truppe dovevano atze avversarie che si era traversare una pianura piut• aggravata con gli anni. Uno tosto vasta. nella quale podei principi fondamentali tevano manovrare i mezzi della nostra strategia consl· corazzati del nemico. Voi steva nell'attaccare là do- sapete bene come sono ve il nemico si trovava sco- andate le cose: cannoni is· perto. in una posizione di satt a braccia oltre le cime, re!ativa debolezza. E posi· nascosti in casematte ca· zioni del genere se ne tro • muffa\e abilmente, centi• vavano sempre: quali che naia di chilometri di trincee fossero i suoi effetìvi, Il e di gal'.erie scavate instannemico non poteva Infatti I cabllmente per intere set· occupare in forze tutto un timane. paese la cui popolazione si E.V.: Ma come mai Na,. eieva decisamente per con- varre. che disponeva di ec. quistare l'indipendenza e la cellenti informazioni, non libertà. Cosi il comando aveva previsto tutto que• francese si aspenava delle sto? offensrve contro il delta dei Giap: Navarre era uno ~ord; noi invece abbiamo specialista dell"inlormaziolanciato degli attacchi in al- ne mii i tare e i colonialisti tre direz1om, SCf:>nvolgendloconoscevano discretamente quindi le previsioni Iniziai: un paese che avevano dodel nemico e costringendo- minato per onant'anni. Ma lo a disperdere delle forze In fondo (...) Navarre non di manovra che aveva rag- capiva che si trovava dagruppato a fatica. vanti tu:to un popolo, un E.V.: Perché i due eser• esercito di popolo, una c~ti si sono scontrati a Dien guerra di popolo. Bisogna B,en Phu? I dire che né Navarre, né gli altri generali borghesi, co1 mare le unità regolari. An-I polare, un soldato è anzitut· noscevano il nostro popolo che delle formazioni locali 10 un militante, un fratello ed il nostro esercito. Loro o regionali potevano opera- in armi. Per questo no, si fidavano solo delle armi, re come vere e proprie uni- stiamo attenti ad evl~are il dei mezzi tecnici. 1 tà regolari. più possibile le perdile. Un E.V.: Ma Il comando Nessun governo borghe- soldato ucciso è un compafrancese non riponeva la se oserebbe mal armare in gno caduto e ~on un quasua fiducia anche in una questo modo tutta la popo- lunque uomo d1 truppa. Pe· parte dolle sue truppe scel• )azione. ( ...) Ma ciò che rò noi educhiamo i nostri te? determinò Il successo, ciò all"idea che nessuna eone· s· E dd" che permise al nostro eser• quista rivoluzionaria può . ip: . r. sso ave~a a 1 • cito di superare ogni diHi- compiersi senza sacrifici. rir:;''i" 1 11 •Culto• je•/aras coltà tecnica. durante lad- che sarebbe pura Illusione e e eg,ona~1l.i af I c~": destramento come pure In credere che gli imperialisti g~f':~~~:;;,~ne e. a or:~,:. battaglia. fu il fattor~ poli: e_gli altri reazionari ac~et: ·· he come om·~ Un tico. 11 nostro esercito sI tino d1 buon grado che la s1 ~dde~tramento ume~c~nico. bane per obìen1vi politici spogli dei . lor? ~rivil~gì. un lungo condizionamento, giusti. Nella battaglia d, D1en B,en d . I 11 • d I' E.V.: In che cosa consi• Phu, come in rune le altre per 1ra a a maniera eg 1 1 gne abbiamo spinto psicologi facevano di que- sta esattamente questo at- campa . , .. · • '1d · • mecca- tore politico? al massimo I nostri prepasu uomm ei mezzi f • ci siamo assicurati nlcl. _La guerra era i~ loro . Giap: Anzif1:Jt10Il patriot- ~~~v~upremazia assoluta in mestiere, ma per chi bat• t,smo il sentimento nazlo- pff tt· 1 e otenza di fuotersl, per che cosa. queste nale. la volontà di liberare - _e.,vogn/singolo attacco dor:1ande non se le . erano il_ paese. La nostra _rivolo- ~oie 1~rdite in uomini sono ma, fane. Come tutti i ge: zIone e anzitutto_ nazionale. sempre state relativamente n_erali borghesi. _Navarr~ s1 Poi è democratica .. 11 no- ridotte. Erano severamente fidava delle arm, e dell ad• s_tro partito h_alanciato la uniti i uadrl che lanciadestramento .. meccanico riforma agrari~ In piena ~ano I io! uomini in O eradelle truppe, p1u che dello guerra. I nostri soldati era- zioni avventurose. ~erò, sp1~1toche deve animarle e no: per la maggio'. parte, uando era necessario, c'ecos1 ha sopravvalutato le dei contadini poveri. Nelle q empre dei combanenpropri:. forze. Ma. cosa an- sedute. d.i studio, ognuno ~fn~osnti a sacrificare la locora pIu grave per un gene- di essi ricordava come era P ·ta e la atria er raie. non conosceva I~ suo stato sfrunato. oppresso rr. ':' 1 te ~s;i su p riori' ~elavversario. (...) Ouelh che dai proprietari feudali, qua• f I m I r . ti I he I' n:-anovr?no d~i car~i arma-, li mise~ie, quali umiliazioni 8~.:t~h:::~~ f:~at~mog ~ t,. degli aerei e de, canno- 1erano ricadute sulla sua la• . ltà I' • • I ni a profusione. molto dlf. miglia, come I colonialisti 1 ~ re~ d' eroismo r.i;o ~j ficilmente riescono ad lm- avevano rovinato il suo pae- z1on~r!o d' 1 un e,serc1o maginarsl che de_ic~mbat• se commettendo i crimini se':~'. 0 Se\ popo 0d. pec1·. tenti ma~e armati gh pos- peggiori,- I nostri uomini al zio~e ·~ves~ C.:~o 'pfù 8 ~ sano resistere. (...) fronte ricevevano dalla mo- . .. . . bbe E.V.: Ma Dien Bien !"'u glie e dal .g_enitorl c_hegli ~oe v~~':,,.~:f' avre ponon potrebbe esser~ vista dava~o notlz~e sulla riforma Giap: Quel che mancava ~me un caso spec,~lo? A ag,:ana. esprimendo la gioia al colonialisti non erano le o,en Bl~n ~hu (~on c è ai. e I en11;s1asmodelle masse armi. Su questo piano avela guemgha), c_è •-- ur.a contadine In subbugli?· li vano una superiorità assovera guerra d1 posaz1one, nostro p~rtito ha continua- Iuta. Gli mancavano invece co"'!°tta da entrambe I~ mente inc~lcato questa gli uomini, degli uomini parti con_ mezzi modem,, doppia coscienza, nazionale I che volessero battersi. ( ...) per _55g1o_ml e 55 notti. e di classe. (•..) Se volete averne una G1a~: D,en Blen Phu ha E.V.: Non c'è contraddi• prova, guardate gli america· semplicemente dimoStrato zione tra coscienza nazio- ni nel Vietnam del Sud. che quando una guerra di; nale e coscienza di classe? Credevano di trovare la soliberazione nazionale si pro- I . . · I 1· · · I I t Ilo a un Glap: Non per gli opera, luz,one neg I e ,conen, ne, eu:e~~it': em~,e a 8 / uisi- I contadini poveri, gli In• carri anfibi, ~n mezzi di te. sce le .J;'.~tà neces';a,le tel!ettuali pro~resslsU. Ac- le-co_munlcaz1one ultra-010_. per passare dalla gven-lglia qu,s,'.e la coscienza d, clas• dern,, in ogni sorta d, arm, a forme di uerra re o- se significa compenetrarsi nuov~. compre.si I prodotti lare. s, trartf di un·evo~u- profon?amente non ~oltan- chimici tossici. E a eh~ zione necessaria nella ere- to dell odio contro 9li st_rut: punt_o s~nno? la _l_oro s,- scita di un esercito rivolu-- taton, gli 1mper1alist1. 1 ~ione e ancor p1u preca:, zionario. L·errore di Navar- ria ~i. quella del corpo_ d! d. run· 1 ene ali spedmone hancese d1ec1 re, come 1 1 g r anni fa imperialisti, era di dubitare E V . • p tresti d" cl br che dei semplici contadini • •• 0 I' " .,. analfabeti potessero diven- v:emente qua ' lnsegna_men. tare buoni artiglieri, che del ti poss~o essere traiti dal: quadri che non avevano fat- I la_ Slor~ca ~pagna di to Sa,nt-Cyr o West Point D,en ~•en Phu. potessero risolvere del pro- . G1ap. li nostro popolo ed blemi strategici, tattici, o, 11 nostro eserc_1to hanno perativi, logistici che sem· battuto un nem•~ molt~ bravano monopolio del mi• I potente perché I nostri litari borghesi. ( ...) (In que• compatrioti e _le nostre sto) la Jona popolare ar• truppe eran? animati dalla mata è Ja scuola migliore. ferma decisione d1_co~batPerò, come un pensiero, U· tere e vmcere per I md1penna concezione, una scienza denza nazionale, per la termilitare marixsta-leninlsta ra al contadini, per la pa· (...) lana per un esercito ce, per Il socialismo. li nepopolare, che si batta nel• feudali, ma anche di un m,co si è scontrato con un l'interesse del popolo. Per I senso di profonda fratellan. blocco di tutte le classi sorisolvere qualsiasi dltticol• za tra sfruttati. tra oppres: c,ah._di tutte le _tendenz~ tà, noi poniamo In modo si. Questa coscienza d1 politiche e reli~1ose. N~• chiaro il problema al popo- classe permette ai nostri abbia~o. un partito manci• lo e ci fondiamo sulle lm· soldati di guardare aldilà sta-leninista, con alla temense possibilità creative delle frontiere nazionali. di st'.' il presidente Ho C~. del popolo. In questo mo- sentirsi legati a tutti i po- Mmh, che ha saputo app: do riusciamo a risolvere le poli del mondo. anche con care m modo magistrale L questioni più ditticili. il popolo francese (. ..) na linea politica e militare . giusta. La vittoria di Dle. E.V.: !n con_cret~,sul p,a- E.V.: Si legge spesso sul• Blen Phu. episodio della re no dell organizzazione del- le pubblicazioni occidentali sistenza patriottica di rune le forze armate, e<>me agi: che il comando dell'Eser- Il nostro popolo. è tata I· scono questi concetti? C1 cito popolare non si curava O d I s . • sono delle analogie con I' delle perdite, lanciava le pera e nostr? partite organizzazione di un eser- sue truppe all'assalto di (•••) Credo che '" que 51• cito borghese? posizioni fortificate ad on• n?str_a epo_ca_n.essun ese, . cito 1mpenahsta, per quar G1ap: Le n?stre forze ar• date successive, fino a to potente, nessun gener~ mate regolart possono pr~· sommergere il nemico. le imperialista, per quant" sentare quale~? analog1~ Questa tattica sarebbe sta• dotato, possano vincere u con gli eserc,11 borghesi. ta resa possibile dal tana- popolo anche debole e pieMa s, trana soltanto d1 a- tismo delle truppe. Che co- colo che sappia levarsi , . nalogle negli aspetti. Nella sa bisogna pensarne? solutamente e unirsi per sosta.nza, le nostre forze_ re- Giap: Gli eserciti battu- lottare secondo una linea gola,, sono 11vertice d1 u_· ti debbono pur dare una politica e militare giusta na piramide la cui base ~ qualche spiegazione della La nostra esperienza ci ditormata_ dalle formazioni loro sconfina. Ma. a parte mostra che non si posson. popolari, regionali e locali. questo, c·e in ques:i autori nutrire illusioni sulla buo~ Tuno 11nostro popolo era anche una profonda incom• volontà degli imperialisti ,n armi. I contadm, s, adde- prens,one d, che cosa sia Il colonialismo dalle lorm~ stravano al maneggio delle f un soldato rivoluzionario. nuove è ancora più pericoa'.ml per difendere I loro Un soldato rivoluzionario )oso di quello vecchio e i v1llagg1. Tra queste milizie ha una coscienza politica popoli devono essere prond_l vlllagg.lo venivano sele- elevata. una coscienza Il a combatterlo, se neces- ~•ona11gh elementi miglio- nazionale _una forte co- sarlo con le armi. Non bi1. per formare le unità re· scienza d1 classe. C'è sogna farsi impressionare g1onali e, da queste un,tà voluto del tempo per lor- dalla potenza delle arm regionali e_.da queste uni· I marlo, per attinare questa moderne; 11 valore degli tà popolari, una nuova se- coscienza politica e, per Il uomini decide In fin de lezione permoneva di for· comando detrEsercito po- conti Ja vittoria.

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