L'Unità - anno IX - n.50 - 9 dicembre 1920

206 Il voto alle donne li. Seduta della Ca11icra fbPl 19 norembre: PnESIDEVfE - Come la Camera, la vo– tazione nominale Indetta ieri sulln propo– sta di sosp<'nsi\·n dell'on. Snh·emini risnltò nulla per mancanza di numero legale. Do– ,.,.emrno quindi ripeterla. Domando all'ono– revole Salvf'mini se insiste nella sua pro– posta. SALVDll:SJ - La seduta di ieri ha di– mostrato che, se si facesse un'altra votazio– ne, la proposta di sospensiva sarebbe re– spinta n grandissima maggioranza. rn que– ste condizioni, se Insistessi, farei una vera manovra ostruzionistica contro i lavori del· In Camera, che è affatto estraneo. alle mie tntonzioni (Approva:ioni). Ili. Dalla stessa aedula del 19 novembre: SALVE)flNJ - Onorevoli colleghi, per lo stf'sso motivo, per cui feci mia ieri In pro· postn di sospensiva - cioè per quel serfso di responsabilità, a cui non possiamo sot.– trnrci, davanti ad una votazione cosl gravt come questo. sul voto femminile - vi prego di consentirmi che dichiari brevissimamen– te i motivi del mio voto. Darò voto favorevole olio. estensione del diritto elettorale alle donne: perchè ho In. fiducia che le donne utilizzeranno la loro Influenza elettornlc per imporre al pubblici po{ert una più vivo. e più attiva preoccupa– zione di quei problemi sociali e morali, che la donna sente più immediatamente e più acutamente dell'uomo: la tutela dell'infnn– zio, la lotta contro l'alcoolismo. la preven– zione contro il diffondersi del1e malattie sessuali, la lotta contro la tratta delle bian– che, la diffusione dei giardini d'infanzia, la riforma degli istituti di beneficenza, di as– sistenza, ecc. Volerò ln favore della proposta, anche, anzi, direi sopratutto, perchè sono convinto che In donna, specialmente quella che è de- L'UNITA' dita alle cure df'lla famiglia, acquista nel– l'eerl'izio dei suoi molteplici e difficili uf– fici di amministratrice della casa e di alle· ,·atrice dei figli, un senso della n::altà, una "ersntilità, un intuito psicologico e HLO spi– rito di sacrificio, nssai superiori a quelli della mcdin <legli uomini. E sono·,1uC'ste le qualità, che contribuiscono in pri1na linea a Iormnre ciò che chiamiamo il senso poli· lico e il senso eh ile (Commenti). Forse la doònn possiede istintirnmente un senso pratico superiore a quello dell'uomo. La e::;perienzn storica dimostra che le don– ne, le quali si sono trovate a go,·ernnre gli Stati per casi fortuiti - come quelle diven– tate reggenti per In morte prematura del marito, o salite nl trono per mancanza di ere<litù maschile - la esperienza ha dimo– strato che queste donne hanno dato quasi sempre ottima prova (Interru;ion.i), a diffe– renza dei sovrani di sesso maschile, che al– meno no\'e volte su dieci hanno dato prova infelice per i loro governati. (RtLmOri). Spero, però, che un emendamento all'e– mendamento stabilisca l'età elettorale per le donne n 25 anni: percbè le donne, special– mente <1uelle della borghesia, specialmente nel :\lezzogiorno d'Italia, raramente hanno nella prima giuventù la possibilità di venire a contatto con le condizioni reali della vita e di acquistare quelle attitudini, che sono il frutto di una ~spcrienza. non af!,ificiale. (Com.menti). 1Ed auguro che In. sorpresa, con cui una riforma costituzfonnle, politica. e morale di tanta gradtà, viene inoorporatn in una legge, che si proponeva altri fini, non pro– duca. reffetto di associare nella votazione segreta gli avversari della proporzionale e quelli del voto IemminHe. Auguro che la Camera, dopo aver approvato senza discus– sione il voto olle donne, come se si t,attas– se della concessione di una tombola ,u bene– ficenza, o della trasformazione di llna fra· zione rurale in comune autonomo (Rumori), non d in al paese lo scandalo di seppellire la riforma a scrutinio se.greto. (Commenti). coffè ad 11nnitro, il brillante ed eroiro me– stiere di agitatori goliardici, fa pensare con una certa amarezza al fatto che In guerra ha, generalmente, incanaglito e non rinno· ,·nto ~Ji spiriti, a11ontanandoli da <•gni O· gni on<'Sta visione dei do,·eri da con1piere. Questi si~nori, profcs~ori e studenti, sono, poi, in prima linea in tuhe le cerimonie più o men" ufficiali 1 o,·e si salva pt:>riodiranwnte In Patria. Que~ta bra,•n gente si fa fervida promotrice cli leghe a.ntibolscedcbe, e pro– clama, ogni cinque minuli, che bisogna u– nirsi per saln\re l'ordine sociale e la ci– \"iltà in peric-010. E non s'avvede, frattanto, dell'opera anarchicnmente stolida che ,·a, ogni giorno, compiendo. GI0ACOIINO :\°!C0LE1'TI. Il caso di Catania t\ iltustra;ione dt quwito scrive iL Nico– letti, ri71roduciamo dal GiornaJe dell'Isola. di Cfllania il racconto di ciò che è avvenuto alla le;ione di Gittseppe Lom.bardo.J?adice, notando che la organi;;a;ione dei Corda Fratres è prof}ag9ine unit·ersitaria della Massoneria. Da qunJche giomo gli studenti del nostro Ateneo si sono agitati per le sessioni sfraor– dinarie d'esami che il Ministro ho concesso. Però mentre nelle facoltà scientifiche le le– zi<mi ha"Jrno ripreso il corso regolare, in al– cune nemmeno intcrl'Otlo, w1 gruppo di stu– denti persiste nell'agitazione contro l'au· mento delle tasse scolastiche. Ieri nelle ore pomeridiane un increscioso incidente ha avuto luogo nei locali della nostra Università, tm aJcuni studenti e lo egregio prof. Lombardo-Radice, Ordinario di Pedagogia. · Alle ore sedici, ctopo pochi, minuti iniziata la lezione, il bidello aonunzia.va una com– missione di studenli. II prof. Lombardo lo rimpro\'er-ò per l'interruzione orclinandogli di riferire ngli studenti che sarebbe stato a loro disposltione alle ore diciassette. Anarchismo borghese Gli studenti nllorn, nove circa, invasero l'nuLo, e, parlando in nome della u Corda Fra.tres u, invitarono i1 professore n. scioglie– re la class&. Al che il prof. Lombardo rispo– se con perfetto. cortesia invitando i giovani che volessero aderire alla rkhie,t.a ad uscire, liberamente perchè non \'Oleva se non udi– tori volontari. Nessuno si mosse, e poichè anzi par~cchi studenti dell'uditorio manife– stavano il proposito di respingere gli sciope– ranti oon mezzi abbastanza perSuasivl, il ressore li in\'itò alla calma dissuadendoli da ogni reazione poiché n. lui solo spettavn. ga– rentlre la libertà dello studio. Aggiunse che essendo manifesta la. loro intenzione di con– tinuate la dezione egli la proseguiva. Sarà nnivata anche ai lettori deU'Unitd l'eco delle alte strido emesse dagli studenti m1iversitnri, invasati di sacra ira patri-Otti– ca contco il ministro Croce. Ho potuto osservare da vicino, in una grande città dell'Italo regno, lo spirito che ha animato quest'ullegra agitazione. Presupposto di essa è stata una teoria or– mai generalmente abilitata. Chi ha avuto la ventura, spesso suo malgrado, di servire la Patria in guerra, per questo titolo soltan– to, ha ormai diritto a non pagar tasse e ad ottener gratuitamente, cioè senza fati– ca, diplomi, lauree, canonicati, o che so io. Vi sono, è vero, situazioni rispettabilissi– me di bravi giovani che, in guerra, han perduto tempo e salute. Ma costoro sono quelli che strillano di meno; - e pensano piuttosto, a t'lpnrare con un lavoro raddop– piato i guai, più o meno grossi, che la guerra. ha pntuto loro arrecare. E' vero, verissimo, poi, che nessuno di noi - m(' C'Ompreso- può scagliar la pri· ma. pietra, scandalizzandosi eccessivamente di qunnt.o, da quattro o cinque annj a que– sta pa1te, sta succedendo nella scuola. •Ou– rante la guon·a 1 infatti, e negli anni che l'han seguit.a, nesslrno, o quasi, ha più stu– diato seriamente. E ciascuno di noi, anche se ha ottenuto la laurea oon i pieni voti le– gali, sente <1\1ant.osia imperiosa la neces– sità di ricominciare da capo, in tutte le di· scipline. Orn U ministro Croce ha avuto la onesta intenzione di pofl'e, entro un periodo di tempo ragionevo!issirno 1 fine all'allegro car. nevaJe. Ebbene, egli si è 1,'isto sorger contro la opposi:.ione coali;;ata di sttLdenti e di professori. l, anche di professori. Sembra strnno, ma è così. E <1uista tutto l'aspetto antipaticissimo clelJn questione. Se le autorità accademiche avessero a.gi– t-0con un po' più di fermezza, non aHemmo assistito alle farse cd alle buffonate, di cui - in questi giorni - sono state teatro le nostre Università. E' llastnto. in qualche A· teneo, che quattro minorenni si onissero a urlare il canto della mosca cd altre viete sconcezze, perchè si sospendessero esami, si interrompessero le lezioni e si paralizzasse tutLn. la vita dell\miversità. Non vi sto, poi, a ridire la comica paura di qualche ìllustre professore, che, in seguito alle grott~sche generiche minaccie di qualche <cragazzmoo, . già vede, 1 a - atterrito - gli edifici universi– tari in preda. alle finmnte ed al saccheggio! .\la non bnstu. La <fuestion.e è stata porta– ta anche fuori dell'ambito della scuola. Si sono rivolti appelli alla cittadinrunza, e non sono mancati - in questi mnnifesli - rife· rimcnti ironici e talvolta oltraggiosi al nmi. nistro /iloso/011 etc. Così si è assistito a questo alle.gro spettacolo: alcuni scolaretti, che sino a ieri scaldavano te panche· del li– ceo e che ancor oggi, quando parlano e scri– vono, si meltono in conflitto palese con la grammatica elementare della nostra lingua, hnnno inveito contro un uomo 1 che da tren– t'anni lavora - e come! - per la nostra cultura. lo conosco solo superficialmente l'opera di Croce. .\la so che quesl'uomo lavora con grande serietà, che è stud-iato da gente se– rissima, ed è genernlmente ritenuto uno dei pensa.tori più eminenti della nostra età. Capisco, <1uindi, benissimo si possa urlare per ottenere una proroga dii sessione di e· snmi e la concessione ... di diritto del di– ciotto a tutti; ma non capisco affatto questa irresponsabile, incivile lott.n contro un uo– mo degno del massimo rispetto. E f}erchè i Hettori delle universitd non. hanno reagito, non. sono discesi in me;:.o a– gli swdcnli per ricordare che certi limiti li posso11O,se mai, sorpassare soltanto 9Li ap– partenenti a qualche bellicosa tribù di Caf-ri? E' evidente, quindi, che il risentimento contro il ministro Croce non è diffuso sol– tanto tra gli studenti. 11 ministro ha nffer· n~a.todi ,·oler racld rizzar le gambe alla scuo– la. :\lolLi iUustri docenti ha.nno, di conse– guenza, incominciato a capire ohe anche lo stare in cattedrà polrà diventare, domani, un mestiere assai più scrio e faticoso! Seguendo quest'agitazione più o meno au– torjzzat.a di studenti, mi "SOnoconvinto che gli sca.ricntori del porto od i facchini della stazione, quando fanno sciopero, dimostra– no m1n.maggiore serietà e oompostezza.f'Que– sti ultimi, in.fatti, anche quando si abba.n· donano ad eccessi di violenza, non sposta– no la questione dal campo strettamenl.e sin– dacale. Gli studenti, invece ... La renitenza delle autorità accademiche, la cieca irresponsabilità degli studenti, fa– cile preda - nella loro grande maggioran– za - di alcuni faziosi che esercita.no 1 da un ,anca I nove scioperanti si allontanarono per ritomnre però qualche quarto d'ora dopo con un piccolo rinforzo. Li capitanava un ~iovn.nc che si qualificò per il Presidente della locale sezione della 1( Corda Fratrcs n e che, marcando bene le parole, avverti che era assolutamente necessario che la lezione avesse termine. Il professore osservò che non poteva offendere la libertà dei suoi udi– tori, e che d'aJtra parte come cittadino ita-. liana si vergognava che· l'Italia soltanto fra tutti i ,paesi civili del mondo sia afflitta dal· ln. malattiin dello sciopero scolastico, e che pertanto non vpleva da parte sua conferma– re <111eslapoco -0norevole abitudine jnvalsa nel nostro paese. Il Presidente della 11Cordn.Fratres II allo– ra dichiarò a voce altissima che non rispon– deva delle gravissime conseguenze che sa· rebbe110nate. Il professore sdegnato protestò che non po. leva subire minacce da parte di nessuno. A questo punto il Presidente della ,cCorda Fratres 11 si avvicinò risolutamente al pro– fessore urlandogli che u egli era indegno di stare al suo posto II e che ,,gli intimava. di uscire immediatamente dall'aula u. Queste le parole testuali riferiteci dagli studenti pre– senti alla lezione. Il professore Lombardo con molta calma rispose che, oome non riconosceva a quel signore le <1ua.litàmorali e intellettuali che lo rendessero capace d~ lodarlo, cosl non gli poteva riconoscere qualità per giudicarlo i.n modo qualsiasi sfavorevolmente, e lo invitò di nuovo ad uscire. Gli uditori stavano per reagire ma furono trattenuti dall'improvviso intervento di una signorina che afferrato per un braccio il Presidente lo apostrofò energicamente seb– bene il professore la invitasse ripetute vol– te di astenersene e tornare a sedere. Nello stesso tempo un'altra signorina al– l'unico scioperante che urlava qualche co– sa gridò: u fuori i poltroni, noi non voglia· mo essere disturbati 11, al che quel ca,·aliere 11spose: 11 fuori le scimmie u fra le proteste degli uditori cd il silenzio glaciale degli scioperanti. ~sse.ndosi frattanto fatte le ore diciasset– te, il prof. Lombardo, avvertendo che l'ora stabilita per la lezione ern. trascor~a, si al- 1onbrni'I seguito dai 'iUOiuditori e si fermò indisturbato in mezzo all'atrio del pa1nzzo L:ni\'ersitario, per lodare la ca.Ima dei gio– vani mantenuta malgrado le provocazioni. Questi i fotti quali ci sono stati riferiti da. una commissione di studenti \'enuti a prote– stare e quali risultano n noi. Intervistato il prof. Lombardo·Rndice a 1nrda. ora non ha potuto che confermarci <1uanto sopra, e ci ha risposto che hli non c'entra più poi– chè la cosa oramai rientra nel.le attribuzio– ni del Consiglio Accademico. .-- GAlçTANO 8ALVEMINI COME SIAMO ANDMI INLIBIA Lire 3 MAZZINI SECONDAEDIZIONE Lire <, U Ministro ~ellaMala Vita Lire 3 tu 1olitirn eitero ii f: [riiui Lire 3 800I:1..to c1.e1 :;,o o/o aa11. a.bbon.att de11' U1 '11.tà . -- A. ANZILOTTI ITALIANI E JUGOSLAVI NEL RIS()R61MENT() Lire 5 SocietàAnonima Editrice " LAYOCB ,, · ROil ~~ La ■arca dtUa"ftte" Ì DI gll'WÌI ,., il ''""' Nell'lnfenfo di rendere li più agevole posslblle t1Inosfrl amici /11 conosclenza delle nosfre opere, abbiamo lsf/fulfo del /)ecchl speciali di libri, come segue. PACCO N. 1 a L. 21 SALVEMINI - La Rivoluzione Francese . . L. 15,- FoRTUNATO - Il Mezzogiorno eia riforma tributaria. L. 1 o,– <fENTILE - Dopo la villoria L. 8,– LINATI - Sulle orme di Ren- zo . . . L. 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