L'Unità - anno IX - n.33 - 12 agosto 1920

138 hnnno nbhandonttto D'Annunzio. Il maggio– re R(•ina, dopo 1-ri nwsl di <•silio a Zara, è ritornoto in ltnlin; " cosi pure il colonnello Repello, il maggiorf'l Ri80li, il maggiore Pi– ~np1a, il eapitano \'udalù, tutli i comnndanli df>lle prime truppe entrate a. Fiume. Que– i,Lesodo deve Hignif\ca1e lfun1che cosa. Questi fatti, signori, in ltulia non si san– no. Se qualcuuo cerca di dirli alla Camera, si cerca e.li impPdii gli di parlare. I giornali o mentono, o no,.i1osano parlare per paura di c·ssere accusati di scarso patriottismo, o perchè sono minncclati di saccheggio dai sicari di D'Annunzio e di Oc Ambris. E il nostro silenzio e considerotn all'estero come 1u·o\n di nostra <l.f 1>r·a,·aztonc, o aJmeno di incr-tin moralo del pnc.sc . Lo stesso nonw di D'Annunzio è per l'este– ro causa di discredito J>{'rJ'ltnlia. Perchè rhi conosce bene lo lingua it.oliona. può gu• stare i versi e le pr-ose di D'Annunzio per le vPnèri della. forma; ma per chi non conosce l'italiano, e ho. letto solomcnte i peggiori romanzi, e .spesso mal I rudolti, O'Annunz-io non è che Il romonzlcre delle srfcnatezze sessuali ed.egli omori incestuosi. (Comme·nli lttimori - lnterru;ton.l). l}'Annunzfo dichiara di non voler più ri· tornare o.Ila vlto normole. 11 Dopo aver vis. suto, egli i..liCe,belle giorno.te come queste, co111c è possibile che mi rim 0 ettn. in ciobntte <' pljnma a scrivere romanzi? Come è pOSBi• bile, dopo <l'over \'issuto questo medio evo?1•. .\la. al popolo ltn.linno non Importa nulJa d<•Jcostumè, con cui il signor D'Annunzio lascerà t-"':iume. lrnporto che costui 1a smetta di compromettere e (lisonorore l'lto..lio. (Vi• 1 •nci tnte,,.u.:ion.i dtL deputalo Sic'ilian.i. - H,nnori). t SAJ.NE' .\IINI. Onore,olc Siciliani, le sue foterru1ìoni non mi impediranno di fare Il mio dovere. Su di me _nonfo presa In letta• turn. ~ICJLJA:,,JI. Lei è un crotino. Ogni giorno che passa, è uno causa nu04 ,·o di discredito per li nostro poeSej è una. enuso nuova di esospcrntlone di Fiume: quf•"'tu città mortirJzzo.tn prima dall'Jtnlin nel l'otto di Londra, poi dnl1'Jntesn nelle trnlto.tive di pace, ed oggi martirizzata da D'Annunzio. :s.A.NORINI. Che l'ho sn.l\lnta. (ln.terMLZi0• ni Uumori). .Mlaoraa:i:e ■azionali • aeatralla:i:a:i:lone ~AL~)ll~I. li problema di Fiume non si può sistemare se non in compromesso com• plessivo per tutto il problemn adriatico. Bisogna però che il legittimo desiderio di metter fine sollecito a questa vertenza, che ci ciisorganlzzn all'interno e ci paralizza nel– lo politica internaziÒnnle, non ci conduca a un compromesso purchessia, in cui i probl~ mi siano rinviati, anzichè risoluti, e che ser– vo n preparn~e nuove contestazioni e nuovi irr('dènlismi. lo vorrei ci10 il MtnJristro <fèsli esteri si rendesse conto che il problema nazionale dn risolvere nell'Adriatico orientale non è i::olamente <1ucJ10di plantare il confine un po' più in quo o in Jà della linea maS,ca del Patto di Londra; ma Il problema consi• sto sopratutto nell'asslcumre libertà di col• tura nozionale, e garanzie di equo tratta– mento alle minoranze slave e italiane, che in i1uolunque ipotesi rimarranno :il di quo. o al di là del nuovo confino. Lfl. formula, che finora è apparsa 'per la soluzione di questo pf"Oblema nene informa– zioni urficiose o ufftciali, limita le garanzie ol semplice diritto Ja,,ciato agli italiani del JlUO\"O Stato slavo di optare per la naziona• Jità italiana, e ttgn slavi dei territori nostri di optare per la nazionalità. jugoslava. E' la formula che fu adottata nella. pace del 1866 per gli italiani d1 Trieste. '.\1a appunto respericnzo del mezzo secolo passato dimostra che <1uella formula servi• rcbbe solo ad orgalt1'1zore nuovi irredenti– ~mi, italinf\i e slavi. Lo conseguenza di sif. fotto sistemo, infaili, sarebbe che tutti gli ..,avi e tutti Efliitaliani, (U dt <1uno al di là del nuo,·o confine, mrno quelli che faranno In opzione, saranno abbond~nati oJ benepla– l'ito delle maggtornnzc nazionali, di cui a• nann-0 accettato la legge. ~la siccome lana- 1ionalità non si distrugge, ess1 continueran. no a sentirsi italiani e slavi. A, remmo e~\ che ne1la Dalmazia \l'D cer- ( to numero di italiani, protdll dall'Italia per avere optato per noi, diverrebbero stra– nieri nella terra dei loro padri; e gli altri godrebbero giuridicamente del diritto di cit,. todlnanza slava, ma non sarebbero iarantiti nella libertà di cultura nazionale-, e non a• \"rCbbero nessuna efftcnce dlresa contro e• ventuoli pre\"aricazioni slave-. Analogamente sarà dl'@'li !-la,; dello Venezia Giulio. Pro· prio il terreno propizio per allevare il ba– cillo di nuovi irredentismi tra g1i uni e gli altri. Eppure lo letteratura politica. dell'antica Au!iìtrio-Ungherla, ,.;,pecinlmente per inerito dPi socialisti di tutte le nazionalità, è rie• chi~'s1ma tJi ~tudi, in cui sono analizzati e risoluti con desiderio di pace t> con spirito di NJuità, i problemi amminislrati\-i delle lfl1 re rtnicomcnte miste. Per In stfl~sa Dal• mazio, ooiste un compromesso !ro italiani e slavi, studiato e oppro,·nto dopo lunghe d1- sc·us.""loninel 1009, (' poi mondato per aria dnlla mnla , olontà (lei nazionalisti delle dur J.mrti. Quegli ~ludi ~i (lebbono riprendere oggi, fl adnttore alla nuo\"a situazione, e assume• r(' carattere di patto bilaterale italo·jugosln• ,·o; e ai 1>atti per l'equo troltamento degli italiani di Dalmazio, debbono corrispondere patti per l'e<1uotrnttomcnto degli ela,-t della Vf:\11ezio. Giulia. Qtwsto, delle minoran1.P no.zionnU, è pro– blema altrettanto grave. ami più grave, del J>robloma della rronticro 1>olitlca. Pcrchè quondo un uomo, ltaliono o sla,o che ·sia, nbbln In certezza, con qualunqtie lato va. do, di godere pienn libertà di c-oltura na• zionalc e perfetto uguaglianza giuridica, allora il problema se un comune deve essere messo 01 di <1uno al di là di una. frontiera, pl'rdl' molto della sun asprezzn. La rerita. Imposta dnlln necessità, viene lenita dalla libertà, e comincio o rimarginarsi nel mo- • me-nto stesso in cui si è costretti a farla. LAZZARI. Ci vuole l'internatlonalo. :-iAJ..VE'.\11~1. Anche nell'internazionale occor1'f'rè rlsolvrrc il problernn delle terre miste.. E non si potrà risolvere rne col me• todo da mc delineato. E bisogna nel compromesso urrivor:e alla ncutrnlizzozione dell'intero Adriatico. O,e lmpflgnerebbe le pottnze extra-ndriotiche a considerare J'Adriatico come un mare chiu: ao, sottratto nd ogni loro ingerenza mllltn· re; che risparmierebbe agli slavi e a noi una garo folle di armamenti navoJ1; che sarebbe il premio più utile e più puro della nostra vittoria. ~el trottato di Londra - era questa la. porte migliore di quel documento cosi di• fettaso - era stabilito la neutralizzazione di tutta la costa orientale. ~la nello propa– gnndn dei cinque anni passati non se ne è mai parlato. Gli è che la propaganda era diretta dai militari di professione: e questi non vogliono saperne di neutralizzazioni. Il loro ideole sarebbe il patto di Londra senza IH'utrnlizzazione: nuovi corpi d'armata per presidiare la Dalmazia continentale, e nuo• vo m\.vlglio militare per assicurare le comu– nicazioni contro le ostilità della costa slava! E le società dei cantieri militari la,·ofano nello steSBOsenso. li cantiere Da11ubiu.1, per esempio, dovrebbe o trasrormarsi o chiu. dersi, se l'Adriatico fosse neutralizzato. Ed ecco perchè non si ,·uole la neutralizzazione. La marcia degli eyenti Signori, in tutto quanto ho dotto, io non ho messo nessuna preoccupazione nè mini– steriale nè ontiministeriale. (Dalla Tribuna della 1lam.pa }: Conchluda! SALVE.~IINI. Quel signore lassù mi ascol– terebbe con entusiasmo, l.ie potesse sj'fera're do me un bever~gio sul fondi segreti! {Comm.enti). La politica estera deve essere sottratta alle simpatie o alle ostilità purlnmentari. O'altrn. 1>nrteIn marcia fatale degli eventi ronducè l'azione del Governo sempre più Yerso il ncwstroordine di idee. Ed è dovere rcionoscere obiettivamente che l'on. Gioptti. a prcferen1.a di qualunque nitro medico, sta ract>ndo inghiottire ai nazionnfisli sparsi in lutti i settori della Cnm~ro, dalla Destra al Rinnovamento, ce.rti enormi purganti!... (Si ride). Oichia.ro dunque che voterò il Trattato di ~ao Germano: I. perchè le dichiarazioni di ieri del :\ti- neo nistro deRli estrri fanno ritenere che , i sia nPI no:,tro GoHrno uno c-pirito di pace per In rN•ii;;ionedei trattati; 2. ~pratutto µerrhè ho In certezza che la re,·isi<.me dei trattati ~ara imposta dalla volontà dei popoli, se continuerà a rive• lar~i riera.Ja \"Olontà dei go,·erni Applausi e co11gratula:.io,ii all'tslrtma sinistra - Ru.- 11u,ri prolunoati da altre part, - Comment; drar-i). Il "Giornale ( dei deficienti) d'Italia,, hn riprodotto il dÌJ'fro1•.'ffJ.prccrd,<ntc nel– la ... , 911N1.trfo,,11a : P1·imo oraro~ è t'on. R.ah• emlni. Egli dice 1·ht.1 il tr:lthLto t1i ~un Germano non 1\ pt'I·fNLo, mn non è esistito mni un ll·attuLo pC'1-f,•tto. Ciò ('hC' è importante og-g-i. è di <'()uo~ere lo spirito ooo cui il Gm·C'rno t-i ,,,.... ,m,·n .i svol~re Ja sua J)O· litit:1 <~:HP111. I/oratore lej?ge uno lunga, noio;-,,,:1 eJ in,1:,,wJt.atn storia di <·iò che ~ :1,·H•nuto in Italia e fuori t.la prima. 1lella ~ue1·r;l ud og-gi. trin("111ndo giudtzi ~11 QHP"to t~ ~u quello, dando pareri e l"Ou"igli. C'on~tata (.'hc le armate russe 1>o1·tt•r1111110 ton ~è il comunismo, mn non Ct 1 1·to <la 111augi;11-e. Xoi 1 ,·i(•e,·t.•rsa dob– hi.1t110 rnt111,cfal'e .• \dei;::-,-o ~i n'(_lrù se il bol– SC.'<'YÌ!SJUO può d,·c1-e o no. 1'-0no cose io'• tet·ne de11a Hus.$ia. Loda la parte ùe.lle comunicuzioni che riguardano le relaz.io . ni ('Oll la. nu~$la. lnrita, il Gm·erno ad interessarsi con s-i11t·eritù d'auimo frn Jn Russiu (' Ja. Po· tonia. Pasi,:1 poi ::1 parlare di ciò che pensa.– va 1'011. Sonuiuo a riguardo dell'Austria f :wem.lo d('Jle, menwigliose sropcrte in nrgomrnto. Cose delle quali nemmeno ron. :4onnino si dere essere aceorto mai. Rit·o1108c:·c- che le dichiarazioni delPouo• 1-c,·ole ~forw presuppongono J.o disposi• zionc ul riconoscimento della esistenzn dello >,tnto jugoslavo. Se In, prebde con il Coloune)lo Finzi, con il J)(lt·tito nazio. nnlistfl, i-ieorda ché' J"Jt.olia era l'ngucUo imnrni·olnto d(l-1 mondo, che oggi im·ece era direnuta una bestia feroce. Ricorda. i1 Jlftl'Cre di llazzini in metcr:io. di Da,1- mazin. e dit·e che ci vole,•a tutUL l:t sfac . ciutaggiue del giorurilc dei deficienti d'J. talia - che sarebbe il nostro - per ap• pellarsi :111e tradizioni del risorgimento itnnin110; ,·ornita. una quantili\, di ingiu• rie contro Fiume e d'Annunzio, tanto cl1e l'on. Siciliani esclama nauseato: - Lei dice un cumulo di diozie l (A.pp1·ova– zioni, u.rla dei sociaLiat...). Ma Sah•emini non si scuote e continua nella. suo Predica, acre ed a rnecontare volgarità e- miserie d_egue delhl sua ani• mn gretta, e bieca. VEstrema, socialista, ufficiale gli tieoe bordone, l'incoraggia, l'accal'cz1,,n. f...'on. Siciliani è l'unico che pt'Otcsti, ma ha tutta, l'Estrema oontro, Ad un certo punto il professore escla– ma : Del resto anche il nome del d' An• nunzio svaluta. l'impresa, pe.rchè il d' An– nuuzio non t! che il poeta deg1i amori incestuosi! A questa .~iocchezza - che non me– rita di cssct·e altrimenti definita - da molte parti della, tribuna. si protesta ron est.remo ,·h·acità. E utl cumulo di im• propcri e di ingiurie che gli si rO\-escia addosso: Bestia ! Ignorante! Professore rimbecillito! Jl pl'ofessorc rimane interdetto. L'E· stremo questa \'Olta. non lo sorregge. Fi• nnlmeatc, quando il fermento 8Ì caln dor>0 vari mfouti di ingiuri.e, egli Mpr<-n• de n leggere d'o.Jtro, come se non Cosse fatto suo. P3rla del pos.-;ibile accomodamento de- 1 gl'italiani di lA dell'Adriatico e l'ono– revole Lazzari esclama: - L'interna.zio– nale comunista, ci vnole! l./on. Sah·emini conclude afre1111o.ndo che vore1•:'\ il tratt ... 1to di S. Germano. (Appl<Jusi dri socialisti_ 11/ficiMi; gli ono– rrco/i /Ja,·bc1ù, Maffi, Mat,t-eotl,i, Be11,. ga1t'dr, Tro:::.i, M1tsattt, cd a,ltri tx.1,r; si– n1,ili in.ftigni patrioUi, gli stri.ngono ralo– ro"sa1Mntc la maino). l'oci - E ade~ ,ada a Zagrihr.ia ! Elenco del eontribotori volontari del"' Unità,, :¼mm,, pree<>dente L. 1759.20. - Ba· lestrini Gio<·oudo. Geno,·• L. 10; Giam, mci Enriro. !!orna L. ; 11nsella Giuscp• JK". Lauriu :Sup. L. 10: Po& nti Guido, Homa L. JO: O. T. 1 'l'orino L. 10: Zilli .\n::,_,Jo. Yerzuolo L. 10: Rodolico Nicco– lò, Firenze IO: F:ow Euore. <'omo L. 10; Prercr Oius(lp))e, Sanremo L. 10; Si~o– relli Alfonso C:irlo, Roma L. 20; Fiore Et·n('~to e Pompeo Ya.lenre. 'l'orino l.1. LO; Patrono ('urlo .\htrin. Bitetto L. 10; Rho Edm()ndo. :-;:t•op.:iL. 10; )1arrns Giusti• na. ~:l:,,~ni L. 10: Pontecon·o Giucou10, Pi~ L. 80; Hi;1n('hi Ettore. Cento r,. 10; ,·a<.·(·bi ~uzzi Giorgio. Jmo!n L. IO: Ro– !'ha~ lli<•do \'ieto!ia. f'nsalmonferrato I.. ~O; llarh,11·0 .\ntonio. Rcg~o Calabria. L. 10; Kit·oui Adolfo, l;,i1-en1.eL. 5 j Mens.io <'arlo. ('nneJli L. 10; Piorentino Ernrnn~ no, OulliJ)(II\ L. 10: 1fonte,.emolo Emi• Ho, .\lond11,•) I.. 10; .\z.imonti Carlo. Mi• Jnno L. 10: Fran<"esro ,-itulli. Bari I~. 10; Rncerdoci C't"~1rc. Pisa L. 10; Tre,~es &n– ,·Emutu, \"erf.'elJi L. 10; :Uonti .\ugusto, Bl'f'i;:dn L. :"i; \'incent Carlo, Roma L. 20; .lndreoli .\Ido. Bologna L. 10; SJ>ngnolo Yittorio, ~lilnno L. LO; Luzwtto Gino, P111Jova L. :; : nottact.'ini Oiovnnni, Vero– na L. 10; Rnz,Rtti O«imo, 'l'oacolnoo r.... 1:;: P1'0<'arcia Carlo. Lh·omo L. U; '.\loduj!no Damiano. 'l'erlizzi L. 10 i Rossi En1eMo, Fie~J(' L. ;:-; ; Lastara Frnnccsco, LU<'<'l'fl L. 10; Bisro Luigi, Oi'nova T,. 5; )JoS<·ati Oiu;eppe, Roma L. 10. 'l'ot.,le Li1·e 2232.20. GLI ABBONATI, che desiderano on cambiamento .l.'lndJrluo DEBBO– NO accompagnare la domanda con TRENTA CENTESIMI per la epeaa di stampa della fucetta! .d.&l>onautJt INlbUo : la /ONa dC .,... g~ aetttmanau è tuteo negli ~~ti. :: :: :: :: :.• :: La..... dtllau fttt,, • èmganuia 'J per I 'll4llrl RENATO SERRA Della raccolta completa delle opere di R. S. sono usciti: I SCRITTI CRITICI I G. Pasooli, A. Beltramelli. Per un catalogo (Carducci e Croce), Retrncta– tiono@. Lire 3 SCRITTI CRITICI II e III Oardocoianu. (Uommemomzione di G. Carducci, Vamoro nella poeaia dj G. 1 Cardncoi, Alllo Carduceiano, Melica e Lirica del Settecento, Alfredo Panzini, Soveriuo Ji'crrari). Pascoliana (L11Canzono del Carroc– cio, Giovanni Pascoli, La. Commomora– •ione di Pascoli). Lire 7 LE LETTERE I lJon l'aggiunta dei frammenti ine- 1 diti delta seconda parte e nn indice onomaetico. Lire 7 Qu•sto •olum• • rwuco studio tf'iaJtJem• n.Ua Jett.c.,.r•tvra co.11tempo.r&llea .i.J:J l't&Jia. Indirizzare oo,nttti,sioni t vaglia aUa Società Anonima Editrice "LA VOCE,, 18, Trinità dei Monti . ROMA, 6 PAOLO \'>.CCA•MAGGlOUNJ, gerent.e usp. Stab. Tip. R. Garroni • R<ma

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