L'Unità - anno IX - n.29 - 15 luglio 1920

122 L'UNI'IA' Nefasti burocratici Fra il succedersi incalzante di avvenimen- ti so- .. ia.li e politici passano in sooonda linea anche ratti di notevole importanza, come lo 9"andalo del.l,i Terre liberate, che alla Fe– derazione dei veneti danneggiati di guerra ha strappato il grido cc Contro Roma 11, come m'Otto Idi rcdeniiono e di liberazione dalJ'in. sopJ:'Ortahiledominio delJa buTocrazia ro– m&.~. Pure in seconda linea passano gli sperperi fantastici della Direzione Generale di a.ereonauiica., infelice or,ganiz.za.trice del . raid IRom.o.-Tokioe oTa. prombtrice di aer<r drom.i. Lo stesso .rilievo del nuovo Presiden– te Idei Consiglio 6Ull'assurd.a spesa di tre– centomila llre per la. decorazione di una ~ la del nuo.-o palazzo del Ministero dell'In– terno, non suscita. che fugaci note di un gioTnalisto, partito in ce.rea di un u bon mot». Eppure tutti in Italia .sono testimoni ocu– lari del oontlnuo e delittuoso sperpero degli uffici bur<ooratlci. Senza guardare lontano io i:;0860 citare l'esempio rdell'Uffl:cio Speciale del Genio Clvi.I<, per Il tor.remoto, ohe n_ell'a,. prile 1917 danneggJò gravemente l'Alta v,a,1. le Tiberina demolendo quasi completamente i paesetti Monterchi e Cltcma, e quello del,. 1" -Senone staccata del Commiesariato Com. buetibili In 'Sa.nsepioilero, come documenti e pTove della necessil.à di togliersi di dosso i'insoppo,-tablle gravame •cli una burocrazia, che succhia i.. <rlcohez,;e na.zjonaJi e nulla di bene sa compiere 1n nessun campo. Dopo più dJ tre anni, con una spesa di svaria.ti milioni, il governo D001 è ..riUBCito a. ri~-aTare I danni de} ten-emoto deU'Alta Valle Tiberina, che ascendevano al maselmo a cinque milioni. Lo Stato ha prolu.so I 1JUoidenari nell'impianto di speciali uffici al macchinismo statale, che volendo librar– si e vivere aL <ti sopra e al di fuori del pro– cesso pI10duttivo e dei gruppi naturali è c-r– ganicamente incapace o. r~vere i problemi concreti, ed è fatalmente destinato a ,;vere par86sita.. )1entre al cittadino contrj-buente s1 preparano nuovj o.neri fisaali, che rica– dl'a.nno fa.talmente isul cittadino consuma– tore, gridare alto e forte che è l().'ra di finir– In con il parassitismo burocralico, è un do· vere; ed è da sperare che 11grido giunga a svegliare i donnienti. L'unica speranza idi vero rinnovamento della. vita nazionale italiana è in u.n movi– mento nettamente rurale e federalista, ~ le l'on. So.hcmini lo prospettò nel convegno di Roma. Affermare recisameiite questa ne– cessità, porla come una pregiudiziale, con asprezza. anche di forma, è il compito pre– cipuo di ~est'ora. GJULJO PlER-\.NG&LJ. Il caos nell'amminist. finanziaria La « ~tato » è in crisi: tutti 1o vedono, tutti lo sentono. Lo « Sta-to » vaJ qu8.(lto di1"e la burocrazia romana, opera, d'arte resa perfetta daJla guerra-. In qua1cuno dei i;,1.1oi rami, ad esempio, quello finanziario, In e.risi ha tutte le forme del caos. Negli Uffici finanziari, COBidetti « esecutivi ))' e precisamente nel– le Agenzie delle imposte e negli Uffici del registro, è Io sfacelo: si vive, a.Ila, gior– no ta., trasporta.ti dal vento, come le fo. glie ... E si vuol dare ad intendere, coel. vivendo, che si distribuisce la giustizia finanzi.aria. Questi Uffici sono privi da 8,Illli o del JleTse>nalestabilito in pianta organica, o di quello necessario; e devono fa.T front.e ad un lavoro triplicato. La. gragnuola. delle imposte piccole e groese, delle tas- a Monterchi, Città di Ou,teJlo, Sa.nsepodcTo, ecc.; la epesea maggio.re è &tata determ~ ta <la.I consumo di benzina. SI narra comu– nemente che per lmpostaTe una cartolina 11- lustrat.o. o per acquistare qualche pacchetto d!i m.ocedonia si mandavano le automobili da Monterchi ad Arerro, oon un '!)el'COI110 di circa quo.Tanta chilometri; e di questi g:ior– ni una. oommlsai.one del paesi danneggiati ha esibito al caro Peano le fotografie- odier– ne dei ca.seggio.ti idliroccati, per dimoStrare che nò.lla si è tatto a reale 'beneHcio delle ~opoiazìoni. - se e m-tte, è a tutti presente. E com( se questa, non baataese, piovono daJ cie– lo romano, a da,re un chiarore di nebbia, circolari ed istrnzioni, che le Intendenze ricopia.no e tras-mettono aJle Agenzie e agli Uffici, dandosi cosi l'aria gli uni di dirigere, e gli altri di fare quaJéhe cosa. A San.sepolcro il Commissariato Combu– otlblli ha preparato durante tre anni vere mont.agne di carbone vegeta.le , che ingom– brano i piazzali della. stazione e i t.erre.ni a t– tigui, e non rieecono a smaltiMi per defl- • clent.e invio di vagoni, mentTe hmgio le mu– ra. della città !anno bella moetra di sé qual. che centtnuaio di t.uhi in ferro arrugginiti, ~ dovevano senire per una progetta.ta . di. stThaz.ione del legno rima.sta campata in &– ria., e ~ntre le cronache narrano oon 1usso dJ partiool.arl le molteplici e inutili gite di camion8. Quest.i molteplici episodi, che s:i succedono e si assomiglia.no, dovrebbero i;ersuadere gl:i italiani della. nece&Sità pregiudizia.Je di U– berarBi •d'ella lebbra. burocratica, e di muo– vere in {rllerra decisa. contro l' accentramen– to stata.le . 1 portlU, dal socialista uffl<:ialeal popolare, 80010 i compJici necessari dei buro– cratici, perchè anch'essi hanno una menta– lità astratta e vivono estranei al J)TOCess<> produttivo: la. loro ragione d'essere come p_artiU ce&Serebbe il giorno in cui a1J'accen– tramento statale si sostituisse uno snodato rf>gime f P<.lnnle, nYf>nte In sua base nei Co– muni e nelle associazioni professionali ~ cul– turali. Spetta quindi al grup~; di rinnova,. mento, che devono, secondo me, inibirsi ri– goroeamente ogni attività elettorale, rlb&– •d.1retn iognt momento ~a necessità indero– gabile di libera.re la ricchezza. nazionale dal pa.rassita.rio prelevamento della burocrazia, e di limita.re le funzioni statali a quelle strettamente indispensabili, perchè giudicate tali dalle Federazioni dei Comunl, le quali debbono essere superiori e non inferiori al Potere Centrale. Gli sperperi, gJi abusi, le lungaggini, le in– caracit.à di cui dà prova qu<Jtidiana la mac– d1ina burocratica statale non sono imputa– l1ili a difett.o di i:ersone, in genere migliori ,Jclla. propria !arna: sono invece l'Vll.io insito Le falle nell'organismo --finanzia.rio si turano con gente raccogliticcia: cottimi– sti e av,·entizi, i quaJi ben poco prodnoo– no o possono produrre, ma assorbono la loro pa,rte nel bilancio. Si vota.no leggi importanti, che dovrebbero segnare un'e- ra neJ sistema. finenzia.riOs si presume che le leggi sieno applicate dal solito ca,. porale senza. soldati, e magari senza. i locali noceesari a.i nuovi uffici. Nel nostro paese si vogliono cavare fuori i miliardi senza un'adegua,to ed agile orgn-nimo finanziario e senza dare a questo i mezzi necessari. Domandate agli '4l"nti delle impoate, che ne possono sapere qu.:tlche cosa, qun,nte centinaia di migliaia di redditi si saranno pre&critt,i in questi ultimi anni; fatevi dire da lo– ro come per correre dietro ai profitti di guerra non si sia più peTSeguita. l'impo– sta sui redditi di R. M. tra.lasciando ret– tifiche e accerta.men ti ; e come J>el' corre· re dietro all'im])O!Jta sul patrimonio e alla. riforma delle imposte dirette, si do– na nno lasciare indietro i profitti di guerra! Si trovasse aJmeno la via giusta pel futuro! :& necessario raddoppiare per lo meno il corpo degli agenti delle impo– ste; e bisogna aumentare non so in qua– le misura, gl'impiegat.i d'ordine per la, necessaria ra.ecolta di notizie ed elemen– ti. Aumenta.re gl'lmpiegati delle imposte, quando non si ha il coraggio di ridurli altrove? :& logica.mente impossibile! Ma si potrebbe almeno, visto che non si ha il coraggio di sfrondare l'albero buro– cratico dei rami parassitari, si potrebbe- 1-0 utilizzare meglio quelli che ci sono, indirizUl.lldoli clni rami meno produttivi a, quelli più produttivi. Si dice che il Ministero delle finanr,e, in rista dei nuo– vi provvedimenti finanziari, voglia. no– minare mille nuovi impiegati per le A– genzie, Ma, signori di Roma, l'impiegato fi 0 nan:,;iario non s'improvvisa: chi du.n- a ino Bianco que ,·orrete nominare? Gente nuova, estranea del tutto all'organismo finan– ziario. aùe leggi passate e recenti, prh·a di ogni esperien1.a finnnziaria? E allo– ra. qvando <olete che i provvedimenti nuovi comincino ad entra.re in applica– zione e a portare i primi frutti? O non vi pare sia venuto il momento di un atto di coraggio? Aveto delle Intendenze di finanza, del– le quali orma-i dit ogni pa,rte si com.in– ci.1,a riconoscere che manca ogni ragion d'essere. Non erodete sia il caso di pren– dere gl'impiegati di quCS? Uffici, i qua– li hanno se non nltro conoscenze finan– ziarie, per trasfonderli sapient~ente nelle Agenzie delle impoate, o negli Uf. fici del Registro, dando nuova vita a qne. sti due rami veramente produttivi del; l'organismo finanzia.rio? Ciò facendo si otterrebbe un altro ,·antaggio: quello di mettersi sulla via della fusione degH or– ganismi provinciali dipendenti dal Mi– nistel'O delle finanze. Qun,ndo, infatti, si Hberassero gli Uffici del Registro dalle cure della, cassa., che potrebbe essere af– fidata agli attuali esa,ttorl delle imposte dirette, nulla vieterebbe di fondere que– sti Uffici e le Agenzie delle imposte in un tutto organico. E allora, 9i avrebbero impiegati veramente direttivi nel canipo finanzia.rio, i quaJi da.Ila, pratica applica– zione delle leggi -e regolamenti, che por– rebbero nel nuovo sistema, trarrebbero una sapie.nm amministrativa. tutta, ma– teriata di realtà. Ma, i signori Hi Roma vogliono conti– nuare a tenersi nello stomaco le Inten– denze di finanza, e nello stesso tempo anmentare gl'impiegati delle Agenzie e degli Uffici del Registro. ;rn,nt.o per sem– plificare, .. MEISSANENSIS. Oli strozzini della carta L'Associazione dei Fabbricatori di (Ja.r: ta comunicn1 a.i suoi soci qna.nt.o segue sulla questione doga.naJe: « Riprese le relazioni oommerclaJi con gli Stati ex-nemici e 'lClldoti i contratti di commercio con quelli amici, il regi– me doga,iale è rimaito regolato, in via pron-i90ria, dalla tariffa genera.le de. 1887. La quale è ru.solutamente ineftìca– oe a qaah-i.asi prote?..ione, non solo per– chè le condizioni reciproche di produzio– ne preesistenti tra i sin,goli mercati 90· no rooicalmente cambiate, ma. perchè, tenuto conto dell'enorme differenza. dei prezù, il rapporto tra da.zio e valore della merce, e quindi l'efficacia protet– tiva, è venutai meno. « Il Governo avrebbe voluto adottare in via provvisorissimn, una. ta,riffa, OOL coefficienti di a,umento nella qua.le però non era compresa la, carta,. Ciò provocò serie p.reoocupazioni da parte delle. Oar– tie1-e e quindi della. nostra Associazione che mosse in proposito le sue rimostranze. « Le ragioni d.1, noJ addotte furono pre– se in se-ri..'lt consident zione ma, clroostan · ze di carattere politico indnesero il Go– verno a stabilire che il nuovo regime do– ganale anche provvisorio debba essere re– golato dal Par lament.o. « Questo dunque do,.,.ì'I. ora decidere. n~ si può dire che la, situanone sia. delle phì a,,""voli. ove sii !tenga conto delle rea.li necessità dell'industria e delle 1"T– gbe correnti n tinta liwrista eh~ sono rappr.,.,.,ntate in Pa1·lamento. ccLa nofrtra AS90Ciazione, che neJl'nn– no deoorso bn esercita t:o opera quanto ma.i dgile e pronta su tale argomento. non mancherà di proseguh·la. con la. mtH!· giore sol~l'Zin,, intervenendo quando i::fa il momento con la, maggiore en<"rgia. ii. Che cosa int.endano per « maggiore e– ne1·gia » i protezionisti della. carta, n- è chiaro: probabilmente, pensano a, pro– ,·ocare scioperi di opemi. Bisogna dnn– <111e,che gli ant.iprot.ezionisti !<tieno in guardia. Re gli operai faranno « collabo– razione di cla~qso » coi padroni wl ter– reno dogaruùe, biaogne.rì 'I. denunciare e t-ombatte.re insieme il pal'nssitismo degli operai e quello dei padroni. Gli esami per burla A proposito dell'articolo « La serietà. degli studi!» (pag. 76 dell'Unità c. a. mi si permetta, c.-irc·a1'indulgenza mmta, negli e~1mi \·eri::o gli ex-militari, nna, ossen•azione riguardante sopl'atutto fa faeolt& di lettere. A noi studenti mmt.ori era doveroso concede.re facilitazioni, ma queste non do\·e,·ano assolutnmente giunge.re sino a demolire ogni serietà negli esami. • Dalla. guerra tornammo, più o me.no . ignoranti, ed era naturale si largheggias– se un po. I1n·ece. siuo da] 1° corso straor– dinario per milita-ri, dall'aprile al luglio 1919, la generosità agH e6runi fu eoo,n.. da.I.osa (lo dico perchè ,;di la ,•aln,nga di 27 e di 30 pio,·ere. sulla poca. sapienza, mia, e ~ miei compogni). Molti dopo tre mesi di studio (aprile, maggio e gi.ngno) diedero nel luglio tutte le dieci materie. di quel p11itnocorso: vaJe a dire che la prepa,ra~one non potè occupa.Te più di nore. giorni per ogni materia (ed ogni giorno c'erano da, 5 ad 8 ore di lezioni). Cosi le susseguenti 6'!6sio1l.i d'esmni (novembre 1919 . gen.nado . mar,,o . mag– gio 1920). II periodo d'ind~za. si pro– lungò e gli studenti ne a.pproHttarono per dare esami a tutto va,pore e giungere a.l più presto alla laurea. rergini d'ogni sapienza; ad esempio, nno studente ri.Ja. llcia.to dalle armi alla. fine d'aprile pot.è prepararsi (?) e superare nella Be!IIIÌone di maggio ben tre ei•wd. Ed io mi domando: è morale ciò, sia. da parte del gover– no che spinge ad una indulg'ell%8, crimi– noaa., sia da parte dei proteesori ·che ad eesa, cedono, eia da parto di quegli 8tn– denti che B<>rOOOOhlO la, lanre,a, mentre sanno torse meno d'uno stndente di liceo? Che ne diremo di educatori ooel torma.. ti, e qllll-le criterio di moralità e rigida onestà poTtera.nno doma.ni nella ecnol& per inculcare nei loro allievi? Potrà ma.i la, scuola eeaerne avvant,ig– giata, t-ecnica.mente e moralmente? "'71-0 stiulente cti lettere. SOCIFI'A' AN.ED. ''LA VOCE,, G. PREZZOLINI VITTORIO \JE1'1ETO Lire e SOIPlO SLATAPER Ib MIO <?A~SO quarta ristampa Lire e,: G. SALVEM.IKI LaRivoluzione Francese· quarta ristampa 500 pagg. Lire 16 P. S. MA.,."',CINI ILPRINCIPIO DINAZIONALI Lire 2 e GO ~oo.n.to d.e1 20 o/o a."11 al:>bo:o.att. d.eu. ., U.n.1.tà. EGISTOùsAGu, Gerente responsabile Stab. Tip. R. Garronl . Roma

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