L'Unità - anno IX - n.29 - 15 luglio 1920

L'UNITA' :Ila <1uel Bincemmm,te è sicuro? Quella J)Cl'C<!lllurue è definitirn? .·elle di\'erse operazioui, cui si sotto– pongono mincr[\le e metallo, occorre in grande <1uantit1\ rarbone, esso pure com– pletmnentc o quasi completamente impor. tato. Tenendo il debito conto e riducendo mi.J1c1·nli, rottami, gh.ia.ai e carbone a.uno stesso e<>mmie denominatore economico, ris\1ltn che, per mettere in va,Mre ,uza 1111ità di .riccl1cz1,0 1101,iouaJe, occorre im– portarne 11lmeno 11ovc dall'est.ero, per la– vorarle in paese nelle condizioni più ir- • razionnli e antieconomiche, col risulta– to di produrre iu modo più dispendioso, e di quaJil.ì !uferiore, una. materia. cbe si può prntk,tm<"nte ritenerc,ancora una ma te11a p1foui. Se In Siderurgia italiana \'UOle vi\'e– re, e da induf-ftria, parassitaria, trasfor– marsi in industria. seria. sana_, beneme– rità pet" la unzione. de,·e mutare strada, tarsi un programma ed una orflnizza.zio– ne tecnica. e !!Cienùfica. stare nei labo– r-.atoriie nelle officine, non in Borsa, gua.– dagnare in qoolità, ciò cbe gli ,ùtri Paesi più fortunati, hanno in q1t(mtità, utiliz– zare nella Illllggiore copia, po88ibile ro= riçcbcz7,e, f!lemeu ti nazionali fi uora, tra.– @çuru ti, nasumerc una ~un caratteristica. EIIOII è lltata trasportata in Italia, dà. Pacai e,itcri ricchi di miuerJ.li di fer1" e di carbone, tale e quale,· se ne sono segutti ci~umcote, senw. spirit.o critico, metodi e precetti. perfino gli aperperi, cbe do,·e si ha gr:111deabbon~anza di ma– teria, prima possono talora rJppresenta– rc anche una ecooouùa. Non si è cercato di adattare l'industria al Paeise, non si sono ln.tti studt. ri<'..erche, non si sono. non dito app1"fo11diti, ma neppure sfio– rati i""blemi di primo ordine pet· Ja, eco– nomia tlello nozione. Do,·e e$1stouo i gr:1udi laboratorii, che nou siano un bl11,IJ .rcclnrni~ti('o? Dorc Je organim{lzioIÌi scieutifiche, i Congressi, le pubbli~.zio-. ni? Nou ~i ,purla e scrive che di t:ariffe dogauoli, o di SOHOJH'Ofitti. Do,•e gli Uf– fici t:-Ocnici,do,·e gli scienz.iati, do,:e i gi,111di ingeg11e1·i? Alle dipeudenre dei grnp,,i Hiderurgici conosciamo- giornali sti Hgenti di Borsa,, grandi - ho! gran– di! - nvrocaci ! Concludeudo: La Siderurgia iWiana, , per prepotere politico prima, per neces– sità do!oro.e di guerra dopo, Coliega,te alla imprepar:1zione tecnica a;;soluta, de– gli orgaui statili!, llCmpre amma.Ja,t&, è dh·eotata ipertrofica, bo. superato in tnt-• ti i sensi i limiti che le condizloni natu– rali e le esigenr..e economiche del Paese avrebbero dornlo im1>0rle, ed è degenera.– ta tecnicameute e )Iloralmente. Se non vuole morllie bi1i0gno che si rigeneri: tecuicom~nte cou uu programma serio, ordint\.to, precjf:tQ; mora,lwe.nt.e, liberan– do•i dall'atfu,riJlwo che essu, più di ogni altra industrio, b~ croato e nutrito in Italia,». .. prroporrzioo&le .,_. amministrr&tiv,a Il dl8egno di legge sulla riforma dell'elet– toralo ammJnlstralh", presenlalo dal!'on. Niltt alla Camer<> dei Deputlti H 22 marzo u . .a., ae bai trovatlo ecarsa opposìz.ione per qwmlo dgua.rde. in genere il principio della -.>~<i.lca&i()l).O ,della ,·appr0900tanza propor– zion9r'l /l,ll'eletloralo am,ministrath;o, pa 9a. to tuogo inv~o a di90ussioni vivaci special– mente inio,,n,> a due questioni principali. 1'.a prime. muove dal dubbio cbe amm.in! – straz.ionf monco.nti di un nuoleo omogeneo sulllcienlemente !orte e composte di elementi troppo svariati e in_ oontraslo troppo vio– lenlo per coUaborare utilmente, siano in grado di funz.loonre, m~ntre d'altra parte si t.rova illogica. e non confortata da»nes– sun argomenOO d.i princif lo e di pratica, la applica.zione dell& proporzionale ad un nu– mero limitatissimo di Comuni, essendo e– solusi dalLa.riforma tulli i Comuni non ca. plluogo d1 Provincia o aveflti piopolauone !n!erioro ai 90,000 abilanti. Come espr~e di quOl!te risen·e all'ap: pllca.zlone del pl'lncipio r,uro e semplice del sistema d,:illa rappresentanza proporzionale nelle• o.lezioni amministrative, è sorto, in oontmpposlo ai disegno di legge governati– vo, .quello de~on. ~LatteotU, il quale es.ten· de a tulLI i Comuni del Regno, l'applicazio– ne deJla. proponionntc, mo. limita la p0rtn– ta di que&ta otahilendo ohe la lista prevalen– te ottenga i due terzi dei consiglieri spet– tanli n! Comune e repartisce lrn le nltre Ji. &te, ~endo U s1'ltema proporziooal,e, i po– ali della minoranza. Il disegno di legge del– l'on. )fatleott! dilrMi= peraltro notevol– mente da queUo governativo anche in quan– lo rigua:rda Liùlo U procedimento elettor:>le: -1 le Jiste presentate pe, la elezione, inve– ce di poter a.ccog!!ere tanti candidati aJ Co– mune, non r.ossono contenerne che i due terzi, 60 si t.mtta di Listo che intendono con.. correre alla conquista della. maggioranza, e W1 terzo soltantio., ee Intendono partecipare al1" lotta per Ja m!noTianza. Ad ogni lista de,•e poi corrispòndere un contrassegno co– me por le elozJoni potit1cl1e, e l'elettore norÌ può introdurvi cambia.menbo alcuno: ba sol– tanlo la tncoltà di cancellare sulle liste di minora:nz.a. i nomi di candidati che non ras. sero di suo gradimento. Deve aggiungersi che i presentatori delle liste di maggioranza debbono pre\'enth•amen!e indicare qu&!i de! candid.ot! proposti \'Wrebbero far partecii:,a. re a.Ha minoraru:a nel ca.so che la lista. non raccogliesse Il maggior numero di voti. Qualora una llsia di minoranza conse- guisse la prevé.lenza nella elel..ione, essa non poò venir cQllsiderata nell'assegnazione dei P')sli di maggioranza. • ... E' sembrato a noi -0ho meritasse studiar; ee quanlo propone l"on. Matteotti per ,en– der possibile La. pna\lca attuazione di un si– stema pro1>0rziona.J.e, sia. (:ure in forma mi– tigata iii tutti i Comuni de. Regno, non sia da ~ttcnersi con minor altera.rione delle ba– si .tondament(I.!!' del alotema ed evltando l'in– oon,·eniente dei doppio tipo di lista di mag– gioranz.a.o di minoranza, fonte di complica... zfoni e residuo non troppo .gradilo del ,·ec– cbio sistema màgg!oritarlo. TI resultato dello studio fallo è qui pre– sentato br~vemente, sembrandoci che Jo sco– po fond.amenlale pq>ostosi dalJ'op. ~latteot- - ti e le aspirazioni di molti, i quali vorreb– bero l'applicazione del sistema proporzio– nalo nelle elezionf amminl6tratlve, senza tur– ba.re il funziona.mento nonnale delle pubbli– che amministra2.1onl, P0688.lll0 conseguirsi mantonc.ndo nelle linee igencrali iL disegno di Legge governativo e solo modificando u procedimonto delle operazioni dell'ufficio centralo indJcato all'art. 6. I\'loiproponiamo clOò che, dopo aver ri~g.. sunto i resulwttl della votazione e determi– nata ,:er ogni ltst.a.la me.dia di voli riportati dai cancUdotJ ftssa.ndone cosi La rispettiva cifra elettorale, l'ufficio centra.le attribuisca alla lista., che ha coru,egu.itb la cifra eletto– rale più ete,·ata, la cc metà" di consiglieri spettanti al Comone. Con quoot,o non \"lene peraltro abbanclonat.-i la ci!ra elettor<>.Je deL– la Usta prevalente la quale cifra, dhisa per due, viene ll\e&Sa 1n concorrenza colle cifre elettora1I delle altre liste per 1•&ssegnazione, secondo il metodo proporzionale, dell'altra metà ,ci consig!!eri da eleggersi. In altre pa. ro!~ J.a metà dcrt" citra ele!tora!e della lista prevalente si addji.iona colle cifre elettorali delle allro !!etc e si divide 11tolale ot!enulo per il numero tH consiglieri che restano da assegnarsi e cl1e oorrlspondono e.lla metà dei consiglieri spettanti 81 Comune, otte– nendo cosi 11 quoziente elettorale. Alla lista prevalente s.:,.ranno assegnati tanti c01\6i– glieri, in 8"iunta a quelli già ottenuti, quante \'Olto il quoziente eletlorale è conte– nuto nella metà della su.a cifra elettorale e alle altre liste tanti oon&iglit!r! quante volte il quoz.iente medesimo è co11tenuto nelle cifre e!etlora.U rispettive. La reparl!zlone dei posti ohe eventua.l• • mente rimanessero disponibili a causa dei resti delle divisieni, viene fatta col sistema. dei 1·esti pjù alti, secondo le disposizioni indicate dal di.sogno di legge g"Ov~alivo, che per brevità non si ripetono. Un'altra modificazJ.one sosto.nziaJe noi profoniamo che sia portata all'art. 8 del , disegno di legge suddetlo, e,.tendendo l'ap– plicazìone dçlla. proporzionale cogli adaU.a,– menti proposti, a tulti i Comuni del Regno e determipando per g.ruppi di Comuni, a .se– conda de~a popoLa7Jone, !tinumero di elet– tol'i•occorrentl i;er la prescnt.ru .:ionedelle· li• ste. ... Noi crediamo che, senza .altri cambiamen– ti esseru.i ali, possa. 0061 ottenersi la est.e.nsio.. ne del sistema. proporzionale a tut.t.e le am– mlD.'6lrazioni pro\'lllclali e comunali del Re– gno, eliminando I gravi inconvenienti che sono 111,0Vitahillnell'applicazione pw,a e semplice del criteroo proporzionale. l¼;lu!ta intatti d.:ùie i.ad "41ini recente- mente intraprese a cura dell,' cc Unione Sta– tistica delle città italiane" che applicando ii disegno dJ legge ministeriale, su 93 gran, di Comuni, 33 ,non avrebbero mae.iioranze che potesooro disporre della metà dei posti, mentre in a!Lri 14 sarebbe •Posoihile soltanlo la Connaz.iono di W1gruppo, omogeneo com– pi-ondente la metà o d.a metà più uno degli etet.ti , non euffic.iento in ogni modo a ror– ma.re "lllla 11111igioranzaoapac~ di a.rumini• strare. Quindi in circa, metà de Comwti esa. minati, pur raggrupFando per comodità di studio e di s!nt<>si le dJfferent.i liste in quat– tro ~andi p.a.rtJti ro coa.JJzfonJ, non riusci• rebbe possibile un'amminlst.razione vitale. ldent.ici r..,uitati ai avubbero nei Comuni minori, ooal dei 78 Comuni deUe. provincia. di Firenze, ben 38 si troverebbero nella con– dizione di non aver una. maggioranza O al più _di p\)ter foimare un f1'uppo omogeneo corrispondente appena a.I.la metà dei consi– glieri. La t~beUa allegala J:rMent,L i 13 Comuni avemi al cens).mqnto 1911 ~na popolazione suporiore ai 100.0ÒO ,iJ,itantl, i re•ullati del– /e ultime eiezioni polit.lçhe, secondo la pu.b– blicnziono già cltuta. Di fronte Q,(.l ess.1,pren– dendo i ,1011 di Jisla 11accoltidai partiti 0 dai .-aggruppamenti dJ partiti como cifre e– lettorali di_ lista ( med.ia dei voti tl,icandidati di ogni lista), è indicala Ja 1·epart!.ion: !Ta I divorsi partiti dei Fosti Ai coneigliere as. sognati a1 Comune, appli04lldo SUCCMSiva– mente t quat.t.ro siatemi, cioè l'odierno si– stema maggioritario, la proporzionale go-– "'ernativa, quella l1.atteotti e quella propo– ela dal nostro Istilulo. • ·e resu:Jla evidente: l') La ingiustizia deJ sletema. maggiori-• t.3.rio per Il qual:e un numero grandissimo di e!etlori rlmnoe 60nza la più piocola rap– presenta.tu.a Ìn seno .oll' AmminisLra.zione. 2') La diffiCIOJtàgià rUevala coll'ai:pii– cazione della. proporzionale governativa di costituire un nucleo di m,aggioranz.a. capace di amministrare: In.fatti in seLte dei 13 Co– muni presi i11 esame, nossun partito dispo• ne di w1 numero di COnBiglieri superiore al.. la metà di queiU assegnati al Co_mune(Na– poli, Roma, Genova, Firenze, Venez.ia, Li– voMo, Bari), menLre negli altri sei le mag– gioranze 60no, In goneMle, debolissime. 3') La troppo limitala appUcazione del criterio r,roporziona!e nel progetlo Matteot– ti, il quale sottz-acndo al criterio stesso ben due teni di consigl.ie.rl , rende la composi– zione dei consiglio meoo corrispondente alle reali condizioni do! corpo elettorale. 4°) La. concordanza in vat1 Co.Sidei re– sulta ti dell'appllcationc del n06Lro sistema. con quelli do! p1,og0Uo Mattootti, ma coi vantaggio di una più larga applicazione dei criterio proporziona.lo od evitando in pari ternço le.,compllcaztonl tecniche inerenti al progetto dei!o steoso on. ~1/ltlootti. Col n06tro slstem.a., dunque, Ja repart.izio– ne dei posti segue più dappr0890 le condi– i.ioni reali del differenti partiti e la mag– gioranza, pur formando un gruppo numeri– co capace di a.mmtnlst.ra.re, non sfugge com– pletamente al giuoco della ~ToporzlonaUtà. Cosi coll'applicazione do! melodo oo noi pro– posto, la maggioranza stess:l sarebbe nume. ri~nente piu tlorte di quella ottenuta. col sistema ).latteottl nei Comunj ove la lista prevai-ente ha ottenuto un numero di voti 12! superiore a quello di tutte le ailre liste pre– se insieme, rnenCrene.I caso contrario f !'Uoi componenti sarebbero in nwnero minore. I resuital! del sistema )latteotti e di quell~ proposlo dal n06lro lstitulo coincidono in– vece i;erfettamente quando la lista pre,·alr·n– te ha ot.t.enuOO un numero di ,·otf uguale 0 quasi alla somma. dei voti di tutto le altre liste concorrenU. ... A chiarimcnte migliore del sistema pro– posto riporlJamo u.n esempio pratico dei cakoli eta farei ooU'µfflcio centralo eleti>o– ra.le. Suppongasi un Coro.une a.vente un:_ rap– presentanza di 60 oonsigl!en! e siano quattro le liste in concorrenza. La somme. del voti d1 tutti i candidali per le varie li&te resulla la seguente: Lista A con 60 candidati voti 1,081,Q'IO " B » '° ~,-'00 ,. e .. 20 )I D Il ' 117,500 Ì7,20i Si divide rispettivamente la somma dei voti di ognJ lista per U numero dei candldati m esse contenuti e ai ottengono le seguenti cifre eiet~ di ogni lista: Lista A> 18,032 I.lata· c 5 , 876 B ?,63.5 D ,,901 L'ufficio eenlro,te """'8na subito &ila ;;. . eta A (J;TevaJ.ente) la metà dei conaig.Jfari (90) e dJvide per .due La c.!Lra alet.torale della lista stessa riducendola a 9016. Acldizifna poi quest'ultimo numero ool1e altre cl.tre e• lettoraJ; e divido il lot.a.Je per 90 (metà dei cOD6igtieri rimasti da aaiegnare): 9,016 7,635 5,876 -26,828: 90 • 119' (quoziente 4,301 elettorale) -26,81!8 Dividendo per li quoziente eletlorale la 0 cilra e!etlorale do!la lista A, ridotta a metà, ai otterrà, il numero dei conalgl!Mi da asse. g,rtarsi ancora •alla Jiata A; dl'1dendlo. poi le cifre eletloraJJ Inalterate delle altre !Jete per lo stesso quoziente elettora.Je, si avri. il numero dei con,lgl!çrl spottantt a ciascu– na di essa. A'\Tento qutndJ: Lisla A O,QJ6: 894 • 10 resto 76 ,. B 7,GS5: 894 • 8 )I '83 ,. CS,876:89'- 6,. 49""2 o·,,901: 894 • , ,. 725 28 Restano da dislrlbu!re 2 !>'Mli di consi– g!!ere, i (fllali verranno assegnati alle Uste D e C che pr-,itano i rMli più nlti. }fa alla J;.,ta A oono stati già a"6egtlati 90 r,ostl: quindi La. reparti11one re6ulterebbe la se– guente: Lista A 30 + 10 40 8 B c D 8 6 + 4 + I • 1. • 60 Ma la Usta O, cui toccherebbero 5 posti, non ha ehe quattro candidati, eoaiccM n po– slo in più ad cosa a.segnato dlovrà esser destinalo a quella deUe altre listo we, dopo i resti già considerati, presenta il re&tomag. giore, vale a dire aUa lista B. Cosicchè la assegnazJone definitive. dei posti è la seguente: Usta A 40 consiglieri B 9 c D 4 UGO GIUSTI. Raccomandiamo agli abbonati che ancora non hanno compiuto il loro dovere, di pagarci con cor– tese sollecitudiLle il'loro abbona– mento. L'Amministrazione, GLI ABBONATI, che desiderano un cambiamento J'lndlriuo DEBBO– NO accompagnare la ·domanda con TRENTA CENTESIMI per la spesa di stampa della ,fascetta.

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