L'Unità - anno IX - n.16 - 15 aprile 1920

(j(i L'UNITA dolt.o nelle ulWme elezioni un risultato cosi d.iver60 dal precedenti. Contro il panachaye, a parte l'orrore de-L nome, si port.ano eBclusi,·amenW argomenti d'Indole pratica; perchè sul diriti<> fonda• mentale dell'elettore di far ciò che n1ole, ben pochi trovano a ridire. E io non riassumerò questi argomenti; mi basterà dimostrare con qualche esempio che e,st si ritorcono in tenninL, contro qualsiasi nitro sistema possibile e imma.gjnabile di rnppresentan– zn propon:ionnle. Facciamo il solito caso di candidati, che, fuori d'ogni vincolo di partito, di program– ma::, d'idee, mettono in comurW!I le loro jn. fluenzc personoll o le loro ... risorse mone– tarie per oombinarc una lista e imporla agli elettori. E questo lo fanno col JJU'flacltaye e col sistema della pre.fcrenzn obbllga:ta, lo faranno anche... nella rcpubblico dei so. vieti, flnchè gli elettori lo consentiranno. ~i dioe che, stabilita la profcrenm o0bligato– tia, sarebbe difficile a co5loro di mettersi d'accordo sulle prorerenzc; •mn non è vero. Int.a.nt.o una graduatoria preventi,·a delle influenze personali e... monet.nrie di cinscu· no è sempre possibile, qualche volt.a è ov– vja; poi si potrebbe sempre ,·enirci per trnt– tatin, cli111lnn1.loni,arbitrati e mezzi simili; più probabilmente la graduatoria sarebbe impost.o dnl Governo, dn gruppi bnncar1, industriali, ecc. Anoora: due o tre candi– dati sicuri troverebbero sempre chi si ac– concia a correr l'oleo. di un quarto o quinto o sesto posto e via dicendo, frn tutti quei candidabili chic, avendo uno surflciente dose di ambizione, n-0n rprooumono di aver rorze bastmlti per C'1porsl da soli in prima Linea. lnflne. coso ancor più atroce del preced-e-nti, dei pezzi grossi e (ncocndierl locali, ,·eri im– pr&urt di elezioni, si ,nettono insieme per (ornwrc un 11 partito u: il J)rimo posto dclln Hsta o offerto a chi dù di ph), il secondo b messo aJl'nsto per un prieu,0 minore, e ,·la flno o.I limÌte dei scgg.i eh.o r,i presumono ron<1uislllbUi; agli atri cunclidati che s1 prestan-0 a glocnre in puro perdita ... \'ien P"8•1<> Il dJsturbo. D'oltrn orte, il famlgeroto 1wnachttJC ha pure i suoi vontoggi abbosta111.n ovidon1i. La tolta rrn i cnndidnti dclln stesso listn sarebbe eliminota o alme.no resa compii· cata e difficile, p,e-rrhè cin~cun candidato avrebbe interes.se non solo 1HI aver ,·oti 7,erscmali per sè, nw anche n. procnccinrli pers01wlme11lr per tutti i suoi colleghi di listo. E e.osi prer la corruzione: il corrut– tore de,e cornperare l1ttli i ,oti personali che gli occorrono, non più soltanto <1ueUo. quantità che gli bnsla per superare gli altri candidati della lista. Princjpnlmente g.li effetti ciel voto libero si l'ifletterebbcro sulln formazione delle liste: includendo un candidato scndente i partiti ora temono che la pret-enzn di quel candidato possa indurre ali elettori a. \'Otare un'altra lista (ciò che non o..vverril quasi n1ai, spec.ial– mentc qunndo in mez7,o a quo.lche candidato scadente se ne trovino molti che son .bene ncccttif, mentrr col ,·oto libero il danno vi sarebbe scm1>re, perchè il candidato stesso, ottenendo unn scarsa \'Otnzione, verrebbe a diminuire il <1uo7..ientcelettorale della li– sta di tante !razioni di voto, c1uo.nti sono t voli in n1cno che egli ho in confronto dei suoi colleghi. Due o tre candidnt.i scadenti in una llata potrebbero produrre un di– sastro. Con questo io YOglio dimostrare soltant.o che ragionnndo sulla base <I.egli incon\'e– nienti e dei vantaggi pratici cli ciascun sisl.ema., i.utti i sistemi (purchè restino rer– mi i concetti della rappresentanza ,1>ropor– zionaJe e del collegio plurJnominale) si e– quiva1&ono. Bisogna. dunque ragionare in un 'a.lt.ro . maniera. E prima di tutto non è giust.o considerare Ja procedura elettora.le come u11a seiie cli limitazioni, di punteUi, di ,espedienti con– gegna.li insieme l()er indirizzare, corregge– re, tenere n rreno relettore, una bardatura che gli .si mette addosso per tirarlo a dritta e a sinistl'O, sempl'e s'intende, per n suo bene. Qua.sto modo cli vedere origina da un pessimismo che rorse è In ~rnn parte giu– stificato doll'<'"-pel'ienzn; ma, alla fine, se proprio ~i dc,·e credere rhc le elezioni ub– biano da es'iere scmpre delle dbalderle, meglio è concludc-re, senz'altro, contro il si- stema rnppresent. .1.th· o! • Se il sistema c'è e si accetta e si giusti– fico., La norma procedurale non _può inva– dere il campo dei diritti soggetthi; e non c·e nessuno che abbia ragione . .neanche a fin di be-ne,. di ingiungere agli elettori una. cosa o l'altro; come aarebbe che essi deb– bono per !orza lscrì,·ersi a un part.ito an– che se non possono, non vogliono, o hanno ooscienz.a di agire altrimenti; che essi deb· bono ridurre a uno schema unico, che sa– rebbe poi lo ,;chemo. del partito socinllsta o del ,Partito popolare, tutte le tendenze, gli .istinti, le ,·olontà dei vari gruppi di cui ranno parte. E mi sia permes.--0 di ri· l,m,are a questo proposito In contraddizione in cui cade l'Unitd proprio nel numero ci– tato, dove, mentre in un punto inclina al sistemo. dellct preferenza. obbligatoria, e quindi esalta la !unzione dei partiti nel PM68, in un nitro punto richinmando op– portunamente le idee dell'Ostrogocski pre– vede che il u partito•• possa eclissarsi nella Camera dei de1 >ut.nù, tanto do. annullare J)e'rsino le rum.toni del voto di fiducia e del– la maggioranza parlamentare. La ragione di tait e simili dubbi, tenten– namenti e conlradditioni, è che in Jondo a <ruoste questioni di meccanicfl elettorale, <'.i sono grosse- c1uestioni di principi, che, pur riruggendo, come tutti gli o.miei del– l'Unìtcl, dal preJ1dere ntteggiomen1i teorici, non posso n meno di sfiorare. La rh·oluzione operato dalla proporzio– nnle l\el sistem.a rappresenlati,·o, si ec;.prj. 1uo nettamente nella teoria del 111.011.dato. Non si tratta di discutere col glurl~ti, se vi sia o no nnnlogia fra il mandato politico e J'ornonimo negozio di clititto privato. Bo· sterA - co.,·nndocela con una scoppnt.oia che ai giuristi è famigliare - dire che il mandato è sui 9e11eri1; non si tratLO nean– che di sapere se storicamente o raz.ional– monte l'ist.ituto del mandato spieghi l'isti– tut.o della rappresentanza: si trotta di <1ue– ~to: che In rorza di una .crisi ~enerale che in,este tutte le costituzioni moderne, gli e– lettori intendono ridurre n vincolo giuri– cLi<:o il rap1,orto che i loro rnJ>prcsentanti !}Olitid contrn+rgono con essi ncll ele1ione, e per ciò, stabilire i termini e le condizioni dell'incarico, vigilarne l'esecuzion-e, n,•ernc garan1..ia <" res\1Cunto, infine esorciture il di- ritto di re\'OC0. . :\un 111i nn-;('onùo quanto vi sia di illuso– rio )n quc!'\tù idenlc di auto-governo e ,·edo la dirficoltil che tutti quei modi e limiti po– sW all'esercizio del mandato politico pos· sono C6Sere assistili e tutelati da sanzioni fK>Sithe. E appunto per <1uestr ammetto che in un grnnde stato democratico mo– derno dove non è possibile co111cnella città h.ntica il go"crno diretto de comizi popo– lari, <1ueste (unzioni di guida e di controllo della rappresentnnzo siano compiute legit– tlmameptc o:li pnrtiti, t1uali istJtuti orga– nizzati e pennanenti, a cui spetto, come giù .scri\e\'Q ncll'l..'nità (191!), n. 13):· udi <lcfinire, con In preparazione e lo studio dei prO@rarnmi. ì termini più precisi del mnndnto politico, di vigilare nll'oS6eT\'anza del mando.io du. parte dell'eletto n. )la Huesu1 è tutta la funzione dei partiti, nec plus 11ec m.i,rns. E ben altra cosa è con– rondel'e il progresso dello. dcmr,rrazia col progrcS~0 d-ei partiti, cioè, scambiando il mezzo per il fine, risolvere la de.mocrazia. nei panili .quasi che non rosse buona teo– ria democratica quella che riconosce f1uan– lo ,; è dj nrtiflciosQ. di passionale. di co– strittivo n~i partili, e tende invece /.l dis– solverli nella gonerosità del clèmo.t); lùtra* cosa è ridurre l'elezione a un sistema di doppio gradi> a rovescio, per cui gli elet– tori .seclgono il pnrtito e il partito sa-glie I deputati; do,e Il popolo ci forebbe la fi· gura che hlceva ne.ll' elezionc del sacl'o ro– mano im1>erntore, <1l1nndo si nprivtuio le J>Ort-0della cattedrale di Francoforte e il popolo era chiomato a surrrngare con la acclama:.ione l'eletto dei principi e dei gran– di elettori! ~oi J>OSbinmocomprendl're come, per unn suo antica trndlzione il partito calt.oliro, e il !>artito socia.lista per la sua logica e per la sua lorz.a di esercHo in battng!io 1 lan– cin j nlln conq,,tsta integrale del potere r,uhblico. non rloonoscendo altra ,·erità al– l"infuori Jella loro ,·erità, rlisconoscano al– t r<'sì ogni altro diritto politico che noi) sia quello che si ncqùisli aderendo n un i)arti- bl e Bian o lo, sottinteso, .il loro. E si capisce che per i sociolisU, il problema u.11itario, del dirit.t.i del popolo nella sua generalità, dei diritti del citt.adino nella sua soggettività, non na– scerà che il gio~10 nel quale il socialL5mo anà vinto. ~1n noi ci distinguiamo dai socialisti ap– punt.o per questo che riconosciamo la con– cretezza e rmmanenzn dJ questo problema. Insomma .si tratta di decidere se i diritti politici si riv,e,Jino sol1anto nttra.\'erso il partito, la ~ressione, lo corporazione, o se siano r>rQPrl e imm"'<liati del cittadino; so Il sistema elettorale sia unn norma ob– biettiva, buona e paterna, oon In crunle si sta.bllisce il mig11or modo per consultare l'elettore sulle cose che lo riguardano, o se Il sistema no si regoli di fronte a un diritto subiettivo (naturnle o rozionnle, o st-0rioo, nòn questioniamo!) che l'elettore ha di go· vemarsi: l'état c·cst moi. Rtneitcndo vedrete che il principio di li– bertù lndividunle non può esser depresso o menomato nel diritto elettorale, senta che non scoloriscono anche tutti gli altri i.slituli del governo democratico. r: ae vi sembra che J "sommi principi 11 Ric:onoscimento dei è -loro funzione li pl'ohlenrn òf'I rif•(u1o~rimrnto dei ~in– daN1ti il- t11le t·he lo ~tu<lio della Au:1 ri– soluzione illlfM>l'lll l'N:runr drll'inclil'iz;,.,o cconou1i(•() (')1e dO\'rt•hlJ(' d111•f.l:i ull:1 So· CÌNÙ. ~iilUIO in liii pf1•ioclo di grnncli tUI'· bamrnli p')litit"i t.'tl e<'1rnomid: qu€'Sti 11). timi doruti in pn1·tt~ nlh, f,wza drllf." cose. iu parte - fo1~ non minorl' - n~li er• rori d<'g-li uo111i11i. ~IO di Jatto d1e urni comr in qu('~ti tempi d :-:i è al1ontn11nti d'Oi princip1 dt.•1l'antil·11 ecouomi:1. mni ac,110 ~tnte <·o!,;Ì nmpie I(• ostillt1zio11i dei oo~iclllf'tti cc pr)1til'i ,, intorno ;1i <'flll0tti di (>(·onomia chf' ~i ritrnrnrno 01·111:1i fuo• ri di.,.culò:~ioue. Alln lu<'r drll'rf,l:prrien1.a. i ,e t<"Ori<"i )) - il pnlthlito t· la l1111•<wr:ni11 t'hi:1nrnno CO."l (•fdOl'o (')1(' h111rno H 11c·orn il ('Or11i::gio di !-lhHlinre l"t:0110111in politic·a - diC'hin-' rnno f•he tutto t·onr<•rm:1 le lt•µ-gi pt'N"<'· denfrmrnte :wt"rrtatr o tlerirnte: i (< prn– tid n <li<-ono ÌTJ\°et.•e <·l1r Jr ("{)~ non nrn– no h<>r1r pel'(·lu'- non :,,(i (• ~pinto flnn :1J. J'ci-.t1•r1110limite l:1 :-:rnti1,1,11z.ione e il. .. «·omuuisrno. Orn il prohl<'nHI il('i ~ind:H·ati, 1'l<.'f•onclo mr. 11011 ~ elle 11110 ,lri t:1nti ns~tti t"{)I\ cui :-i dil,:ittf' il dn<'llo [r.1 ('('(ITIOmin Ji. ber:1 NI ('('QllOlllia llA."l"OCÌ:Ha: :1$1pefto ('}1(' s1>nri~·e qnal<·!Jc ,·olt:1 1)('rc·h~ ~ulln na– tur:-i N'{'lllOmir:1del 1wohlemn ~vr:1$1t:rno le t·or11ttel'i~til.'11e politi<·I,<". C«:'1"(·lic1·ò chm– qtw cli !'r-tporrc d<"l1f idre R('1w.a aY<'l"(' Jn p1't'fC's:1 di ~Ul!W-t·it·e 1111ri q11nh1insi solu- 1.io11p, 1·i~r,·nndo nl ('onzre~so, !.:€' rl'Nle di ('j,l;uninnre più n fonrlo l':ll'l!Oll1C'nto., 2. - Cllr cosa 80110 i 1ti1uforo.t i.. 11 f-lind:lt'flto t-, in !ilc).-tt:1nz,1. un':is~oc-ia• ziout• fra <·oloro i quali pl'er-.t,1110 il lo,·o 001H·o1~ c1·ope1·a in un qualsi:1:,,.i l'amo di produzione. E8.t;i() può (.•!i;tcndersi: ori1.,1Al1t– talmrnte fino a tutti t·oloro clic- ~no a,1. detti ad una clct('rmin:1t;1 fa~ di ('SSa o che- lrnnno eomunr il ti()O di r-.<•r,·iziorefolo: vc1·tiesllment(' fino a tutti gli nddctti: dnl più m(>S('bin{) intc1•e$;s11to. al <·111)0 dcl– ]'01,icndn d1c non ue :,,,ì:1 1wopriet11rio. Natnl':llmcntc i f!iuclflc·ati ~i .~no prim:1 rnffot7..:'lti mediante lo ~viluppo ori1.1,0n– tal<': <1111:i•llo ,·ertic-nle, rc<'entii-..~imo. in molti easi. si ~ reriflrato qunudo l'as. soc-i:1zione orizzontale 8i 01·:-1 già im1>:1- dronit11 elci va,ri !':lilli d'una, !H'OLlnzione. Funzione inizia IP ..del ~indacnto è quel– la. di mi::dior:,1·e l<! condizioni rli lnvo1'<> deirli orgauizi.ati procurando di ottcne1'(' n loro henefkio: riduzioni di ol':lrio. nu– mcnto diretto o indirc-tto di retril1nzio• ne. garanzie rli Rfabilitll rii c-ollocnmrnto. P{'I" rng::?inng:(>h~ i fiUOi f,l(•Opi- che :,.ono in nperto cont1·nsto con quelli pro1wi del tintore di l:H'Ol'O - esso combatte :wva• !endosi della massa organizzata come forma disponibile r fl<'llo ~iorK>ro come arm:1 di lott:1; e per<·hè si mi~liorin-0 lo. sue condizioni cli Jotta, gli è nece~snrio estcude1"C l"organiz1 .• nzione al ma,:,.simo cornpatihilc rou In nntura. tC"cnirn clcl– J'inipresa, 8ping:<mdo~i orizzoutnlmentc e ,·c1·tknlmeute ad abhraccia.re tulti i f.la • lnrinti e stipendiati di ogni r.1mo <li pro– cl m:ione nazionale. 3. - CO'Tlsc911enzc della fo,-ma:io11e dei sim<lacati. I sindacati t:c-nd-0110 poi all'nholir.ioue dC'll'attuaJe regime di e<:onomia !><'I' ar- siano !tori scomOOati ruor di proposito per un caso di procedura e1ett.orale, \"Ì accor– gerete poi quanta import&nta abbia la que– sti-0ne bene o male da me solle\'ata, quM• do si tratterà dei nuo,i sistemi di rappre– sentanza per classi e per categorie, a di– scuter del quali rufl.Ud don-à pur '"fDlre un giorno o !"altro. Perchè soltanto dal.I" maggiore o minore ,1talità di quei prin– ipt, cUpenderà che i num1 istituti rappre– sentino \'Cramente sistemi meno· empirici degli attuali, ordinamenti più complessi e raffinati per esprimere la \'Olontà del po– polo ,e reolltzare In sua so,·mnltà, -0che essi si trastonnino in assemblee p.ri ,•Ueglate, traendo crt'btro nuo,i (òri speciali, nuove e-, scussioni garanzie, lnununHà forme che già , edJn1no ~puntare, se non sia.mo dlsat... te-ntl ossen·a.tori, in questo crepuscolo del– le nostre Istituzioni. UBALDO fROllENTINI. Postilla Richiamiamo vivamente rat- tenzionc deì nost1i amici su <ruest'artJcoJo del Fromentini, che cl impressiona assai r c.-l scuote nelle, opinion1, che credevamo de• Hnlttve in noi, contro Il panachage. Ame– remmo che si aprisse In discussione. i·u~ Sindacati nella produÌJone rirnrr n quello in eui A'li :.genti del l:L– ,·oro :d1hi11no In ~eAtionc <lirettn delle R· i.tenile. 'l'ale finalitù politicn np[M1t'e an– (·or:1 ,li 1 nou pros~imo r:11?:;?iun~inwnto, tntt:1\°Ì:1 fol'lll:I UH() flt•~li 01>l1i<'tth·i :I ,-ni i (•tq•i tlt-11(• org, rni:J.zazioni mir:1110 an,·ho nell<· hatta~lie ora inj!"nµgiate. Comr r1·im:1 <·on~l•~uenza della l◄H'O ai.ione ,·n :1nnover,1t:1 ltt lo ju agli t•lt•• mc-nti 11011 ot·1:,.,111izz:1U. lottn fatta, o di- 1·ettnment(' o indirt"llnrnC'nte. F,r,.('mpi tlt•lla pt·imo mtrni(•ru r-.i h:111110o~gi n1~i nni f•J1if,;()11i ('hr funPi,,1tano l:i 110.-.itr;1 11:1- 1·i11am<'11•:1ntile. Lu 1,~<'Ù<'rn1.ione d<'i La,01·:1to1·i dt•I 111:t• re 1\ or11111i c·o~l rorte t·lle l'ie~·e nd im• J>Ol"l'<' N1 otte11<'re lo flhnr,·o d('i marittimi 11011 fC'tlt•t·ati o l:1 loro i11~c·ri1,io1w t·ontta, nel ~iurl:1<·a10. La M.;•t·<m<l:i fornrn <li o~tmc·ismo ni non nrJ:raHizzati ('I. filttfl nttr:n·<'r~ 111 richi<'• :-:tn <li rihHl()f,;('imento della ~la orl!ani7.- 1.:uio11(• ~i11<l:1c·:1le.Tn tnl modo, p<>r In, ,life!<la 11<'' lom intereflSi. i non org'aniz– zal i il(•YOno finire. ,·olenti o nolenti, <'on l'<'11trn1·r ue.l ~indnento. Tutto <·i() sn1·:ì nu portato delln nuovni ~i("tft in prepara7.ionr, di rui nitri po– tr:ì nillej!t,11~i: io J)('U~ inn~ce rh{' c·o~l sono nrnndnte in nrin. e la, \ihertà di In• ,·<H·ne quella cli riutrion(', Ma non è 8<1ltnnto nnn (Jttf'stione di prineipio in giuoro. C'i !-l0no nuche :iltre cooi;.eguen,.r di <·r11·attel'(l <'<-Onomiro rhe vanno trnnte S(.\ri;11nrnte in c·onto. Per la iffla. st"~~a nntnrn il mn<lfl<'Ato cle,·e ~mpro csse.1'(' in t~onflitto <'On rim– prcnditore, nl quaJe deve (•ontinunnwnte p1"C.SCntflre nnm·e rlrhieJ;Jte di miglior:1- · mento. Or. ~ia perch~ l'impronclitol't' hn la li– lwrb) di n-Rsumere il r)('rsonale donrnque ~li piacc·in, ~ evid<'nte ehr le prcsfl;ioni del sindacnto t,-o,·ano il loro limite nelln f.li . tun,:ione del mercato. Re l'imprenclitot"C, infatti, non trovsOJsc Jl('r~onnlc ndntto. piuttosto che suhir<" c-onrlizioni tnli che. lo coRtringano a la– ,·or11r(' in iwrrlit:1. r~li preferirebbe chiu– dere. )fa 1w1· g,oc·o c·he S{Ì turlti questa situnr zloue tli lilier·tù. ,•i11c-0h11ulola in qunlf.lia,. si modo. Pn.zione del ~incfocato non hn. più limiti òi $i0rtn e f.li spinge senza r'i• µ-1rnrdo n chirche."ia. Se l'impl'enditore non può ns~umerc il personale di~cu– pnto er-.istentc. egli hn ~h) perduto una del– le huone nrmi che pot<'Vfl nclo1>erare. E se poi gli s'impedi.~o di C'hincterc Ja sun. aziell(1n 1 (, evidente ehe egli ,rieue cfoto complct:1mente in potere clrl f--indnrnto. Ciò non f-ostituirrbl><- un g-r;1n danno se In, 1>resonza dello 8tnt<> 11011 fnte,•,ie na$1rere il ,•e1-o pericolo. • · .TAl Stato tcol'irnmente non dovrebbe intcr,·enit·c in que!ilto tìpo di conflitti· nel. fntto intevvien<', ed è faeile pro~ fez1a quel!11, che gl'int<'r,·euti in seguito saranno più frequenti. 11 f.-1.10 intf'r,·ento può n,·renirc garcntendo nll'imprendito. re un ma~·~ine pi1' alto di gm1dagno at– tra,·e= ul protezionismo doganale do! qunle attingere il mnl?l(ior costo dei la– voro adoperato. C'osa ncc:1cle n llora? A fìnnro :1d una, categoria di pri\'ileJ?inti che iodono di sopra-,-etribu:io-ni <"i s:'lrà

RkJQdWJsaXNoZXIy