L'Unità - anno VIII - n.25 - 21 giugno 1919

problemi della vita italiana Direi/ore: GAETANO SALVEMINI -• Direzione e Amministrazione: Firenu, Via S. Zanobi, 11. 64 "' Abbonamento ordinario annuo L. IO, semestrale L. 5.25 per il Regno; Annuo per l'estero L. 15 "' Sostenitore annuo L. 30, semestrale L. /5 .• Un numero separato ce1!t. 20 -" Si pubblica il· Sabato a·ROMA e a FIRENZE"' C. C. con la posta. Anno VII[ .M N. 25 •.tt 21 Giugno· 1919 SOMMARIO: Il dittatore dei consumi. - l'Intesa e /a Russia, L'UNITA. - Per l'istruzione agraria, B. BRASClil,C. FERRUA. - Nelle università. - Due episodi. - Una leggenda. - Si comincia a capire? - Perchè non aderisco alla lega, A. LEVr, L'UNITA. - Per gli studenti militar'i. Il dittatore dei consumi Sarebbe quel signore, che, secondo l'ultima irevata della stagione, dovrebbe fare sparire il ea.o"ivc,i. S:ireboo l'uomo onnisciente, onni• veggente, onnipotente: una specie di Padre• terne, che da Roma dovn.bbc mettere il pollo i■ pentola a tutti i buoni e cattivi italiani. Chi sarebbe? e che cosa dovrebbe tare per ricondurci all'abbondanza? - Avrebbe dovuto essere, secondo l'Epoca, un deputato socialista più • meno addomesticato: l'on. Cabrini o l'en. Nofri. Viceversa sarà l'on. MaggiorinoFer- 1aris. E dovrebbe fare molti decreti, molti ealaieri, molte requisizhmi, molte fucilazioni di speculatori, di accaparratori, di affamatori. Ma ci darebbe da mangiare? - Perchè questo è il busillis. li caroviveri nasce da cause molteplici, su cui il dittatore dei consumi non avrebbe nes– suna giurisdizione. Una causa è la scarsità di carbone, di grano, di carne. Per correggere questa causa, bisognerebbe fare una politica estera, che ristabilisse la fiducia piena fra noi e gli al– leati, in modo che questi fossero indotti a misurarci con minore sospetto il vettova– gliamento. Non è serio appl,1udire a d'Annun– ~io e M~1ssolinie protestare per il caroviveri. Chi vuole la causa deve accettare l'effetto. Se si ritiene che sarebbe disonore, come disse l'on. Orlando, venire a qualsiasi accordo nelle questioni di politica estera, bisogna affrontare la fame. . Un'altra causa del caroviveri è l'aumento dellepubbliche spese,lequali sono maggiori oggi. che non fossero durante la guerra. ·Quando si spcndor.o due miliardi al mesedurante la pace, dopo averne spesi ottanta in quattro anni per la guerra, bisrgna adattarsi a pagare queste spese con l'aumento del prezzo della vita. Perchè i miliardi non si fabbricano col fiato. Se si pagano in forma di tasse, queste reagi– scono sui costi di produzione, elevandoli. Se si pagano attraverso crescenti emissioni di carta moneta, la svalutazione della carta moneta significa senz'altro aumento dei prezzi. \Jll'altra causa è la data dell'aumento ge– nerale dei salari e dalle restrizioni, che la prQduzionc subisce per le diminuite ore di lavoro, non compensate da un maggiore ren– dimento. E non si può proJurre meno e a costi più alti, senza che crescano i prezzi. Un'altra causa è la smania di spendere e ~pandere, da cui sono presi, non solamente i ricclti di guerra, ma anche vaste zonedelleclassi proletarie, che sperperano i più alti salari in più larghi consumi. E più larghi consumi non si possono avere senza un aumento dei prezzi nei coosumi. Un'altra causa è la spaventosa distruz:onc di ricchezza, che viene prodotta dalla incapa– cità criminosa della burocrazia, che pretende dirigere la vita economica del paese da Roma, e non ci capisce niente, e non può capirci niente, ed è come Att_ila: dove passa, non cresce più erba. Contro queste, che sono le cause vere del caroviveri, che cosa potrebbe fare il dittatore, cioè un povero diavolo come voi, che ci leg– gete, come noi, che scriviamo? Amnen!erebbc gl' interventi della burocrazia nella vita eco– nomica del paese, cioè estenderebbe 1'area degli spropositi, moltiplicherebbero gli sperperi e le d:struzioni di ricchezza, aggraverebbe il mah·. Ma è cosi comodo invocare il dittatore, l'uomo ignoto, il toccasana per tutti i mali! S·tlvo, benìnteso, a farlo pezzi due mesi dopo a,·erlo visto al Javoro. L'Intesa e la Russia Il << Comitato italiano pro Domocrazill< Russa> (Vi<, XX Settembre 68, Roma) co– munica. agli aderenti e ai giornali la se– gucuto circolare: « Nel groviglio ùi errori politici cho tendono a creare in tutti i paesi vinci– tori della. grnndo guerra. un::t- a,tmosfera mornlc irrespirabile, Patteggiamento cru– dele, assurdo, neghittoso. contraddittorio dcli' Intesa. verso la nazione russa è forse il fenomeno più grave di minn.ceiose eousegucnzc .. « Non si tratta soltanto <li astratti principii, cli sentimenti, di elementare senso di umanità,, ma anche, dal punto di vista p1·atioo, freddamente realistico, di una politica dominata non si sa se dalla cieca paura della ri\ 7 olnzionc sociale, o da una poco perspicace speranza. di po– toro con la violenza. mn,tcrinlc isolare e spegnere un focolaio di idee sovversive, o da. l'intenzione (che sarebbe veramente infamo) di prolungare a. bella. posta. la. crisi russa por potere a tcm po opportuno trovare un campo onorme e assolutnmcnte indifeso per losche speculazioni ca.pita– listichC. IJ poco che si sa. ~u certe mano– vre della finn,nza. internazionale autorizza i peggiori sosp,:tti in questo senso. E questo impero dello affarismo occulto, noncLè della cliplo111azinsegreta nelle sue forme piìL arc,iicltc e più perfide. in tutte le operazioni che si tranrnno a Omsk, a. ]~kn.tcrinodnr, a Arcangelo, in Ucraina, in Finlandia, in Lettonia, ò già di per sò un tale pericolo per la. democrazia eu– ropea, da rendere improrogabile la più energica. cd esplicita. aziono di protesta. « In ftalin, in Fra.ncin, in Inghilterra, l'o1>inione pubblica comincia. il> persua– dersi della nec~ssit,\ di sa.pere in tnodo nulcntico o preciso : J 0 So le nazioni occidentali si tro– vano in guerra con la, nazione russa. 2° Quali· siano gli scopi esatti di trt-lo guerra.. 3° Con quali forze e quali metodi si intendn, continuare questa guerra che non è mn i stata dichiarata. "Alle ambigue spiegazioni <leiGoverni l'opinione democratica. cnropen hn, già risposto spontaneamente, m:1.nifcstando ripetuta.mente. forse in modo troppo teorico. la sua. M"',~ersiouo per le imprese delle grandi Potenze a favore della ren– zionc zarista contro i bolsce,·ichi. Adesso la questiono sembra entrare nella sua fase decisiva. « Porciò ht-campagna, che dappertutto si delinea c·ontro Ja l"acc di Versailles, · comprendo esplicitamente non più l' am• bigun. esigenza. del « ritiro delle truppe allento dalln. Rn sia>>, ma, In, protesta contro qualsiasi inter\·ento arbitrario non sanzionato nò dall'opinione pubblica nè dai Parlamenti dei vnri 1>aesi, e sopra-• tutto 111,perentoria energica insistenza pcrehè sia, immcdiatamcntrl tolto it blocco oon il quale viene a.D'amatoe respinto nella barbarie l'inte,·o popolo rus8o. << Il bloreo è il problema, che pratica,. mente occorre affrontare con mn~giore risolutezzn. EsSo è l'esprcs~ione piri evi– dente delln prepotcm•;n, contraria a ogni dil'itto delle genti, di cui l'Intesa f:.1, uso contro le donne, i figli, i fratelli di mi– lioni di combattenti, i quali con il sa- -.::.;...· , dello. loro vita. rmi cf\nH;i <1i Prussia, cli Galizia, di Armenia., a Ver– dun e a, Monastir hanno tanto contribuito alla vittoria. finale dcll'Cntesa stessa. "Il blocco ò il mezzo più efficace per prolungare indefinitamente la crisi sociale in cui si cl i batte la Russia: perpetuo. lo squilibrio economico, il disagio 1 la guerra civile tra le citti\, a.ffanu1,tc e le ca.mpugue nou disposte a cedere le loro riserve di cercali flnchè non ricevono in cambio manufatti, mac,:hine, mol'ci, che nelle attuali condizioni possono essere fornite soltn11to all'estero. ~ Il blocco non raggiunge lo scopo che ufficiosa.mente gli è attribuito: quello di isolare e indebolire il bolscevismo. I bol– scevichi sono io possesso del paese e di tutte lo risorse che vi rimnngono; po– tranno sempre, anche a scapito cloll:1.ri– manente popolazione, trovare sufficiente vettovaglh1,mento per il propi·io esercito. Anzi, mancando ogui altra. fonte di ri– fornimento, molti ceti M·vcrsi al bolsce– vismo, sono costretti a dimostrarsi docili all1attuale governo dei commissari del popolo cd a arrnolnrsi tra i suoi difensori, unicamente per potere campare. «Tutti coloro, che tornano da!laRnssia. notn.no la mancanza assoluta ùi mcc1ici– nu:'"",n qnel!e regioni, dJve pure vi sono modici in nnmero sufficiente per organiz– zare uu serio ser ~i1.io sanitario. ~ clnn– qne il blocco la, ca.usa. principale della. immane strage, cho le epidemie compiono tra la popolazione inerme della H,ussia. « Il blocco crea ccl esaspera. un gone– rnle risentimonto contro le potenze del• l'I!!tesa e le fn apparire, nnche agli occhi dei russi non bolscevichi, come distruttori spietati cli una, immensa nazione. Questo scnti!1rnnto e le sue JlCl'icolosc conseguenze rimarrebbero anc·he dopo non. cventuulc vittoria. dell'Intesa sui bolscevichi, e ren– derebbero per molti decenni precario ogni riavvicina mento tra la.Russia.e l'Occidente. « TJ Italia pi1ì di tutti gli altri paesi dovrcbbo essere contraria nl blocco, d1c è la. ca.usa principale dello stato critico in cui continua u. clibnttcrsi la, grauclo nazione russa.: l'Italia 11011 pnò ignorare i pericoli che porta con sò l'a.pplica:dono continuativtl. dell'arma del blocco: hoclic tibi, c,·as mihi; e durante il dissidio che allontanò la. Delegazione ibt,liaua da Pa– rigi, lo spettro del blocco affamatore ebbe la sua parie nelle IH'Coccupnzioni del Governo. L'Italia tro\·ercbbe immedia– tamente in U.ussit1,un mercato oltremodo ,autnggioso tanto per l'esportnzionc dei prodotti della nosirn industrin, quanto per l'im[>ortazionc di matcrJo prime, a, noi indispensabili; e secondo i rappresen– tanti delle coopcra_th·c russe venuti di rectmtc in Ita.lia e professanti ideo molto rnodcnitc, gli affari si possono faro in tutta. la Russia sotto il governo dei Com– missari del popolo come sotto qualunc1ne a.Itro go,•erno. << Si parla con insistcnz~t- della peno~ trazione snbdoln di inizintivc c1tpitalisti– che d'oltre Oceano nella. Russia bolsce– vica. Vi sarebbe dunque un tentativo di monopolir.1.nrc il mercato russo, approflt• tando proprio delPnttività, a cui si co1r– dn1111nno le imprese commerciali delle Potenze, che in modo rigoroso osservano il blocco. ~on può essere ucgli interessi dcll'ltnl in tale accapn.rramcnto cco11omico, come non può convenire nlP[talin. l 1 enorp ::10 rinraro ., l:1 q('il~·~it:ì c1i mut,·ri<' prime iu seguito al fa,tto ,·ho la. più grande mctù, dcll'J~nropa rimane artificialmcnto esclusa dal mcrc:l.to europeo. « Dovrebbero esservi dunque ragioni sufficienti, pcrchè tutti i democratici sin– ceri in Il:iliu, non meno che altrove, sen– tissero il do,,.ero di iniziare subito o con la. massima euergia. una. nzionc contro il blocco, che roYina. la, Russia e compro– metto l'a~"Veniro dcll'Enropn. « In particohtr modo però il grnppo di umici elio hanno formato la, ~ Pro Domocrnz;ia russa » dc\'e svolgere i,nme• <liatamentc una propaganda e una ngitn– zione efficace in questo senso .. Ognuno dei componenti il nostro gruppo devo ora utili1.zarc i mezzi di cui dispone 1>er fare penetrare neJin, stnmi>a, nelle trnb– bliche discussioni, una. coscienza. esntto della, entità di questo problema. e un deciso atteggia.mento al suo riguardo. fuvitiamo quindi tutti •gli aderenti <lolla « Pro Democrazia russa» a promuovere nelle varie provincie cl'ltalia. comizi, iu cui uomini autorevoli possono conqnistnre il pubblico al [)l'Ogrnmma da noi esposto contro le nttnnli formo di inton 7 cnto e contro il blocco. « Saremo grati dei consigli e dei 1:>ugtit1 ~wcuti clic, nel pil, b1•t;ve tc1111JO possibile, vorra□no darci gli a.miei e, i sim1>atizz11,nti 1 tt-i qunli faccia.mo perve– nire il nostro appello. !L C011ll'J'ATO PnOAIOTOTtE. Questa circolare è anteriore alla l)nb• blicazione, avvenuta nei giormt-li del 13 e J•l giugno, del comunicato nlllciale del Consiglio Supremo della Oonferenzl\ di Parigi, dn, cni abbiamo appreso come qunl111011to il 27 maggio il Consiglio Su– premo sent\ il bisogno di inyit1~re I' nm– mirnglio Kolcink a dichia.r:ire se i snoi obbiettivi sono identici a quelli delle Potenze clell'Intesn. Qun,li fo~soro questi obbiettivi, nessuno le sapevtt. Motivo per cui il non mai nbbastn,nza lodato Supremo Consiglio dovette sciorinarli. E sarebbero i segnenti: « 1. J~olciak, nppenn, abbia raggiunto .Mosca, convocher:\ una assemblea costi– tucn te eleth~ con voto I iboro e segreto scco11do lo log~i; e so l'ordino non snrà sufficientemente rista.ùilito, riunir.\ la co– stituen\c eletta. nel ln17. « 2. Kolcink permetter,,, lo elezioni libore nei territori che occupa. « 3. Kolcink non fa.r:\ a,icun tcuta.tivo per rimettere in ,·igoro privilegi speciali dì classe. Gli alleati J1unno notato con sodd isfnzionc l'i ntonzionc del 1'11m iraglio Kolci[t-k <li non ristabilire l'antico si– stema fondiario: tutte le questioni interne, fra cui il mantenimento della. libertà ci– vile e religiosa, devono essere risolto da.Ila, costituente: non Sal'à fatto alcun teutativo per rish1,bilire l' nutico reginlc. « 4. Riconos<:imento dell'iodipendcnza della J?inlandia e della Polonia.. I.Jo.,rbi– tr:.ito dcll:t- Società delle nazioni in caso di disaccordo risolver:\ le questioni dclJe frontiere. << i>. La stessa solmdono deve essere stabilit:t per le relazioni cou l'lTistonia> la Lituania, e i territori del Caucaso, cli cui la H.ossia riconoscerà intanto i territori come autonomi.

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