L'Unità - anno VIII - n.15-16 - 12 aprile 1919

Aneddoti S. E. Fradeletto >lessuno meglio del pro',· <1rc,<~cputato e adesso ministro Antonio J· rade.etto. rappre– senta alla Camera la multanime genialità ita– liana. Professore ordinario nella Scuola supe– riore di commercio a Vene7.i, , scgreta'°10 ge– nerale delle esposizioni d'arte biennali istituite Gal Comune di Vene1.ia nel 1895 quand'era sindaco Riccardo Sel\'at co, conferenziere a memoria su qualunque argomerito in qua– lunque città e villaggio da cento lire in sù, neutralista i,pa\ •enrn.to nei corridoi della Cami..ra, oratore impavido e patriottico nei pubblici teatri, improvvisamente, a ~ sant'anni, architetto d~l mo1;umento clpitvi r.o a Vittorio Emanuele seçondo, legislatore re. condo, adesso ministro per le Provincie non abbastanza liberate, esperto ciOt:d'agricohu:-i'I, i.,dust;ia, fm-inz.J., ir.t,;cgncna, approv\igion..i, menti e.cc. , radicale a Rom1t, ani.i capo .jeJ– l'lntesa Democratica, C1Jnservatore a Venezia, aor.i e;attolico al seguito dell'amministrazione Grimani: che C0!::1 non è l'onorevole An– tonio Fradeletto? E quel che egh è. è niente al lonfronto di ']UOI che egli crede di poter essere quandr, ascolta la sua voce tonante. Se egh g à non prov,·cde!~SCanche ~ que• M~ da sè. spiegando abbondantemente in ita– liano e in veneziano, nei caffè e nei vagoni, l,l vastità del suo cervello e la profondità del suo cuore. e accingendosi a rac, ogliere l•el Veneto l eredità di mode-.tia di Li.JigiLuzzatti, bisognerebbe scrivere la minuta biografia di lui per con.solarci in questi giorni foschi di tutte le no~tre pene e mi~erie, e per ripren– dere energia e ~peranza, dato che la prnvvi– den1.a divina continua ad e!argirci, nono:)tante i nostri peccati, uomini di que:)to calibro e caratteri di questa tempra. E la biografia d1 lui rivelerebbe al popolo 1.:hc l'Italia non i:, per questi ,uoi figli, la ma– trigna che raccontano i pe-,::iimi.itti. No. l'Italia am~1li ricompen.s:i.con una liberalità tanto mu– nifica che, pel nostro c\Jnforto, dovrebbe e~ere meglio conosciuta. Conti facili. Come p1ofes~.oreordir\ario An– tu1110J•raò1!;~ll01t,~~-w, 101l'tè }Jffi è meno, t,i't ottomila all'anno, anche senz.t fare lezione o facendo le lezioni che può quando più gra– vi cure non lo distraggono. Come deputato incassa daemila lire per le cosi elette spese postali. Come segretario delJlcsposizione di Venezia continua ad inc,,ssare lire dr:>dicimila dall'amrninistrazione clcrico-moderata del Co• mune di Venezia, comune arciricco, come tutti sanno, specie di que.,.,titempi; e continua ad mt.:assarle sebbene dal 1914 a Venezia non :,1 facciano più esposizioni: cinque anni, ses• santa.nila lire, a.:/ I, tJbrnn. Come architetto, uno dei tre architetti che, morto Sacconi, di– rigono I lavori del monumento a Vittorio E– manuele secondo in Roma (architetto laureato fratern::uuente l'anno scorso dal ministro Dari), incassa lire seimila all';rnno. Come ministro, infine, inc~sa hre venticinquemila, e si ::-acon quanto plauso delle pro\·incie liberate. Totale 53 mila lire, salvo le -;pese di rapp,e3Cntanza. Dopo di che, O.ieremo ancora parlare di gcnii incompresi? L'importante, per un genio italiano, è far~i eleggere deputato. Dopo tutto va da sè, genio e stipcndii. Intesa Democratica? Tutto sta ad in•cndersi. Si pregano vivamente gli amici, che intendono partecipare al con• vegno del 17.18-19 aprile, di darcene al più presto notizia, per fac htare il la\•oro di segre• teria. \'orremmo evitare gl' incvm·enienti di un concorso inaspettat > d1 persone, assai pill numerose di quante ci aspettiamo. Il convegno si apnrà la mattina del 17 aprile alle 10 nella sala della Biblioteca Filo-– sofica, Piazza Donatello, 5. Per arrivare dal centro in vicinanza deJla sede del convegno, basta prendere io Piazza del Duomo il tram numero O,e scendere in Piazza d'Azeglio e piCtr.'re a sinistra; oppure si può prendere in piazza del Duomo o in Piaz.z.a della Stazione il tram d1 drcom·aUazione, :,cendendo proprio in Piazza Donatello. I nostri amici trovernnno camere a lire 4 nell'A/krgo Feniu in Via Cavour. poco distante da Pia:u.a del Duomo e dalla Staa.ione, e a lire 2.50 nell'Albergo Coro11a d' Ilali'a in Via Nazio– nale, a poca distanza dalla Stazione. Chi vuole essere sicuro dcli' alloggio, ci scriva subito pcrchè noi si possa fis~ rgli in pr~edenz:a la camera. L'UNITA Pel convegno degli L'ordine dei lavori Un gruppo di arnie. ca\abn.:si insiste per– chè ali' ord ttt' del giorno del convegno sia messa la quc~tione meridionale, come era stato già <:!etto nell'llmià de' 1° marzo. Altri ci scri– vono per proporre che il convegno discuta anche il problema dcJle lt-ggi sociali. Come è stat, ,piegato nell' l.luitit del 29 marzo, il Gruppo d1 Firenze, nel proporre gli argomenti delle di.st~ ussioni,n,)n ha preteso di fare nulla di definitiro: <,petterà al convegno nnuuz1arc, se cred<", a discutere aku1ii argo-– m ntl trattarne :tltri, s~condo che la mag• a;ic,:-a1: ;a degli inter\'en~lli si sentirà preparata o iin1·rcpdrata :i discuterne seriamente alcuni d.1.e delle d:scu,;;iooi s! può 1.:on~h:craresta– bilito nella ferma ~eguente: 1. Dichiarazione dei principi; 2. Organizzazione e tattica; 3. Riforme politiche e amministrat;ve (rappresentanza proporzionale, lotta contro la buro ra1.ia centrale, riforma dell'amministra– zione; 4. Nuovo ordinamento militare; 5.Problemi ...!elleterre redente; 6. Problemi delle provincie invase; 7. Emigrazione; 8. cuoia pubblica e scuola privata: 9. Se e in quanto sia attuabile l'idea della « terra ai contadini ». 10. La questione meridionale. t , • Le leggi sociali. o altri. Le proposte del Gruppo di Firenze - hanno avuto semplicemente lo ~<.-opo di dchia– n,are Pattcnzic.,ne deglt ,nr..id su quelli, t:he # sembrano oggi i problemi improrogabili, e su: quali ,arà. bene che tutti vengano a Firenze dopo i\\'Crli più specialmente ~tudiatf; ma se un gmppo di amici vena con una relazione seria e con idee concrete su altri soggetti, che la maggioranza riconosca urgenti, nulla impedirà, anzi sarà agevole, e~tcnclere il campo delle discussioni. La molteplicità degli argomenti non deve ~J\1.VCntare. 11 convegno potrebbe discutere i primi due temi in seduta plenaria fra la mat– tinata e il pomeriggio del 17 aprile; nel giorno 18 aprile, potrà dividersi in sezioni, per la discussione di tutti gli altri argmnenti: e le proposte delle singole sezioni potrebbero essere presentate per l'approvazione definitiva nelle sedute plenarie del 19 aprile. E nulla irnpe• dirà che su alcuni argomenti il convegno ri– conosca onestamente di non potere arrivare a conclusioni sicure, non possedendo sufficienti elementi di giudizio. :jalvo, dunque, questa riserva :)U quanto il t·unvegno riterdl più opportuno di fare, l'or- La àichiarazione di principi Il jJTO!}C~to d-i « dichiarazione. di prin,– cipi » pubblicato nell'UniU) del 23 marzo, 8 stato profoucla.niente ,·ielc,.borato, in base alle osscrvazio,,i invfoteci per lcttcrll, da <ilct,ni aoiici, e attrcivcrso intense disctts· sioni t·crbaU con mniei di Firenze e di Romc,. &co -il n1wt•o testo ciel pro9ctto. La I. Gli aderenti si dichiararono democratici in quanto: 1° acrettano il regime rappresentativo e il suffragio universale, come sol.- ùase lcgitti1;1c.1 e come condizione nec~11aria Oello Stato mo~ demo; 2° riconoscono come proprio dovere fon– <.larnentale di cittadini quello di volere il sin~ cero funzionamento delle dette istituzioni, e opporsi a t:hiunque, non poteudo rifiutarle, operi col proposito di pcrabilirlc. Essi, perciò, promuoveranno e favoriranno ogni forma di propaganda e di azione politica, la quale sia diretta: 1• a su:;ritare in tutti cittadini il senti• mento della loro responsabilità e dei loro di• ritti in regime di democrar.ia; 2• a creare le condizioni di ambiente favorevoli perchè le classi inferiori, elevandosi moralmente e intellettualmente, acquistino una sempre maggiore capacità pel compimento dei loro doveri e per la tutela dei loro diritti ; 3• ad abolire tutte quelle ineguaglianze legali. che non essendo giu::,tificateda nessuna funz.ionedi ut;lità generale, debbono essere con– dannate dalla coscienza morale come privilegi parassitari. La crisi della guerra ha suscitato in lar– ghissime zone della popolazione una aspetta• zione messianica di pr<Jssiruirivolgimenti, fatta di illu..,ioni e di esasperazioni nei gruppi rivo– luzionari, di viltà o di calcoli meschini nei gruppi t.'Onserva tori. I cittadini di sinceri sentimenti democra– tici hanno il dovere di usare di tutta la loro influenza intellettuale e morale per calmare questa inquietudine, da cui può nascere aei prossimi anni una lunga "icenda di violenze e di reazioni, funesta pel progresso economico e • politico del paese. La propaganda democratic.i deve essere diretta: 1• a mettere in guardia i gruppi rivolu– zionari contro il pericolo che i loro tentativi dieno pretesto a una\reazione brutale, in cui vadano perdute tutte le conquiste economiche e politiche fatte dalle classi la,•oratrici in que– st'ultimo ventennio; ~• a churire che la così detta dittatura ct,i <Uscussi.011,e uel cot1,ve9u.odeve se,·tJfre in via pregiuclfai'.ale acl accc,·J.anJ ~t!. fra i cowvenuli 1ur, g,·uppo cU iclec genoral-i comnni, e<ipaci cli o,·ientarc n11a eventuale loro azione 11olil.icc1- colletti va cli. fronte alle corr,mti fmù.lam.entali della vita co,,,tempo– nmea .. del pnolctariato, che dovrebbe sucC'edere alla rivoluzione, sarebbe la dittatura delle ,olc or– ganivazioni degli operai dello industrie, in un paese come il nostro, in cui il proletariato agricolo è ancora lontano, nella sua enorme maugior-m:-... ,, da ogni capacità di org,1niv.r...td()l'!e; - ora le organizzazioni economiche e politiche degli operai delle Industrie hanno troppo spesso rivelata la tendenza ad utilizz .re nella conquista di migliori condizioni di salario e di lavoro, non le proprie attitudini economiche, ma la propria influenza politica, cioè l'opera parbmentare dei deputati socialisti e le minacce rivoluzio– narie, per trasferire sul pubblico erario il peso dei maggiori salari, sia ottenendo alle inclu• strie, in cui sono impiegati, prc1,zl politici nell<" fom ture, prot zioni doganali, privi• legi fiscali, ecc., c;ia promovenclo la sta• tizt.az.on ~ delle Industrie, (ferrovie, telefoni, monopoli, ccc.), se111.apreoccuparsi se. ve– nuto meno I' intra1>renditore privato perso• na'-nente interessato, non si regredi➔ca a forme meno economiche di produzione; - data sif, fatta mentalità arretrata di quei gruppi, eh~ eserciterebbero di fatto la dittatura in regime rivoluzionario, la espropriazione dei capitalisti e la riduzione dcgh intraprenditori a pubblici impiegati non farebbe se non intensificare i , danni di quel processo di burocratizzazione della organir.zazione economica del paese, a cui ha dato impulso la guem,, con conseguente arre– sto nel progres,o tecnico e isterilimento della p,oduzione e minacciata depressione dei salari: alla quall• mindccia la dittatura operaia rea– girebbe mediante nuove imposte, o emissioni di carta moneta, o più spre protezioni do-– ganali, o requisizioni, il cui peso non potrebbe ricadere che sui lavoratori agricoli; e questa politica, anche se non dovesse condurre alla to– tale rovioa economica del paese, determine– rebbe violenti rontra.sti regionali fra le orga– nizzazioni <legli operai industriali, concentrate specialmente nell'Italia settentrionale, e le classi agricole delle altre regioni italiane. D'altra parte l'opera di propaganda e di consiglio contro le illusioni rivoluzionarie non de\·e creare ne::,suna solidarietà con le insi• pienze e i delitti dei gruppi politici 1 che go-– vcmano lo Stato e lo tengono al servizio delle clientele capitalistiche, burocratiche, operaie, parlamentari, locali; anzi deve essere sempre accompagnata dalla critica risoluta e intran- 91 " unitari ,, sigente dell'opera malefica dei gruppi domi– nanti. e dnlLI p10;,osta positiva di tutti quei prov\'edimeu;.1 t·oncreti di politica generale, che possano realizzare quanto vi ha di legittimo e di attuabile nelle aspettative rivoluzionarie. m. Nella politica internazionale l'Italia deve :issociarsi attivamente e sinceramente a tutti quegli Stati, che ~i propungono il manteni– mento della pace col rispetto delle legittime aspirar.ioni di tutti i J>C•J-Oli. L'Italia deve pertanto: J o assistere nell'acquisto della unità sta– ta·e e indipcndenz I tutti i popoli, che abbiano raggiunto la capacità dell'autogoverno e In vo• lontà di un awenire nazionale comune; 2° rinunziare ad ogni tendenia imperia– lista e resister.: agl'imperialismi altrui; 3° organizzazione per gl'italiani all'e~tero di una efficale as:,isterw.a culturale, economica, politica, sen:-.a osta olare le correnti spontanee della emigrazione ; 4 ° accettare in buona fede la Società delle Nazioni, comunque uscirà dalla Conferenza di Parigi, applicandosi irnmcdiattamcntc a conso– lidarla e perfezionarla come organismo super– nazion.1le, promovendo e favorendo tutte le iniziative internazionali che si<"no dirette a) a cre.lre la massin a possibile solida• rietà economica fra le nazioni mediante la graduale. progrcssi\'a riduzione delle barrie1e doganali: h) a limitare progressivamente gli anna– menti e le fabbriche d'armi sotto il controllo della Società. delle Nazioni, col divieto imme– diato e rodicalc della industria privata degli armamenti; e) ad as$icurare la obblil.;atorietà della precedura arbitrale io tu,tte le controversie internazionali ; d) a garcntire la porta aperta e la. pa, rità <li tr.ittamcnto in tutte le colonie; e) .t vietare Puso dei trattati segreti. IV. l\l.assimo problema della polit:ca interna è il problema del pubblico in::,egnamcnt, , a quale: I O deve con-tervarc il più rigido monopolio degli c:sami per la <'Once~ione di titoli di ~tu– dio aventi valore legale; 2° de, 1 c rendere possibile la concorrenza libera cd efficace delle scuole private ; 3° deve essere riformato collo sropo di au– mentare la capacità di iniziativa individuale, il valore tecnico e la educazione civile di tutte le eia-si della popolazione. GI' ini,egnanti delle pubbliche ~cuolc deb– bono e>sere più rigidamente scelti, pii, degna– mente remunerali e resi effettivamente respon– sabili della loro opcra 1 ordinando io tutti i gradi del!' in-.egnamcnto gli esami in modo che gli alunni sl.ino sempre giudicati da in.sc& nt,nti diven)i da quelli da cui sono stati istruiti. V. Nella politica tconomica è necessario: 1° o:>mbattere il protezionismo doganale, e più specialmente il protezioni~mo siderurgico, granario, zuccheriero e chimico, come causa di \ privilegi parassitari, di sperpero di ricchezza e di corruzione politica; sarà consentita, per ec– cezione, la protezione doganale a quelle HOle iniziative, di cui sia dimostrato caso per caso che sleno indi'lpcnsablli economicamente e po– liticamente al paese e che non possano sussistere senza questa speciale forma di aiuto statale: 2° limitare l'intervento dei pubblici po· teri a quelle sole forme di attività economiche, nelle quali la gestione pubblica o controllata dalle pubbliche autorità sia preferibile, nell1in– teresse generale, alla gestione privata; 3° limitMc o abolire la proprietà privata del capitale ogni volta che il capitalista non sappia far coincidere l'interesse proprio con quello della collett1vità ottenendo dal capi– tale la massima produzione, o in quanto le ancora arretrate attitudini intellettuali e mo– rali delle classi lavoratrici rendano necessaria la funzione del risparmio privato; 4• resistere a tutte quelle iniziative, le quali partono dal pregiudizio che il solo la– voro manuale produca la ricchezza; ma rico•

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