L'Unità - anno VII - n.13 - 30 marzo 1918

!' nie, perché ripete in Italia e fuori d'Italia , he non esiste in Dalmazia nessur. sentimento n:,– zioLale anliauslriaco? Perchè cerca diffonùe1·e con le i,ue consii.pevoli menzogne la opinione che la Casa d'Auslria è S{'mpre assai popolare fra gli Slavi di Dalmazia, che formano la maggioran– za enome della regione, e in ~ener-0 in tu tli gli Slavi del Sud? Perchè non vede :che con q11estP menzogne, mentre Lon favorisce in nessun modo la causa italiana, favorisce assai queUa d'Au~t•·i:l, perchè -dà argomenti in Francia, in Inghilte<TJ. in America, a chi fa la compagna per il salva· laggio d11ll'Austria, e sostiene che la dissoluzione dell'Austtia sarebbe non solamente lmpossibi1~. ma ingi.usta, v¾slo e considerato che gli Slavi cl •I Sud spasi.mg.no tutti d'amore per la Casa ~'Au– .stria, salvo piccole minoranze intellettuali? Pos– s:ibile che il fanatismo municipale lo abbia \LC<:~– cato in mod·o tale da impedirgli' di vedere che le .sue menzogne rappresentano altr.eUanta acqua al muJino del salvataggio di Casa d'Austria, ci0è sono il più alroce delitto: che specialmente iÒpo lo sfasciamento della Russia si possa perpetrare contro l'!lalia - nazione di 36 milioni di italiaTli e non solamente di 40 mila dalmati?·· Un rimp!.'.OVero terribile 11 s.i:gnor Dudan mi fa il terribile rimprovno cli avere desunta tutt.a la mia documentazione dA un libro dèl conte Vojnovich e da informazior,i personali dél medesimo. Ma il signor Dudan vaneggia. Come è detto in fondo all'articolo, che ha r?tlo petdere la lesta. al signor Dudon, la documenta– zione è Dresa dal volume su La questiope dell'A– driatico, da me scr1tto in collaborazione con Carl0 Ma:ranelli: volume, di cui la censura ha per– messo solamente in gennaio la pubblicazione,' mentre era pronto da parecchi mesi, prima A.S•<J.i che il volume del Vojnovich fosse pubblicatQ. E per giunta questo volume non ho potuto pi:r lroppo procurarmelo 0 flnora, Nè in verità è indispensabile a uno studioso ilal1~– no, per quanto modesto, di ar;dare a domancl.ir • personalmente al Vojnovich che cosa pe1'savano _\fazzini e Tommasèo, Cesare Correnti e Pasq,uale Villari e Giosuè Carducci delle c0ndizioni etniche dell'Adriatico orientale. Del resto, se avessi ap– preso dal lilbro dalla corwersazione col Vojnovich qualcosa di vero, non avrei motivo di vergognar'. mene· e di tacerlo. In Italia si usa ascollare nn– rhe gli avversari per utilizzare le idee in quanto han'no di vero; in Austria si usa impicc/l,rli senza ascoltarli. Io ragiono all'Haliana; ù s,gnor Dudan •ragiona all'austriaca; ma finchè non ,abbia con– f]uistat.a l'Italia e nor. mi rubbia impiccato, egli dovrà bene lasciarmi studiare a modo mio, cioè all'italiana. Frattanto non s'illuda di spaventarmi e disgu– starmi a lHria di calunnie e di villanie dall'op~– ra, a cui ho sentito il dovere di dedicarmi. 1fon– ll'c tanta genie soffre e muore neJle trincee, io sa– rei il più vile degli uomini, se sfuggissi al compi– mento del mio dovere per niente altro l\jotivo che per risparmiarmi le escandescenze del signor Du– dan e degli altri consimili t>russiani d'Italia. 4' la guerre comm'd la guerre. 6. Salvemini. Il problema~oganale La camJ>agna protezionista pc• imporre all'Ita– lia la così delta. « autonomia doganale » è con– dotla c01, argomenti antilcdeschi. :\1a ora ha lo scopo di organizzare la guerra economica delJ'J– talia non solamente contro la Germania, ma an che contro gli attuali alleati, ad esclusivo profitto elci siderurgici, cotonieri, zuccherieri e patrio! i consimili. Il trionfo di questa corrente cli idee porterebbe r.on solo all'isolamento dell'Italia nel mondo - Gin neo L'UNITÀ primo passo indispensabile pér rictmdurla alla seTvitù economica della Germania, - ma rappre– senterebbe un terribile pe,icolo di disintegrazione nazionale; percbè avrebbe come effetto il sacrifi– zio dell'agricoJtura meridionale agl'interessi di un ristretto gruppo di industrie concentrale nel nord· d'Ùalia. E un sacriflzio ·mostruoso di ,questo ge– nere l'Italia meridionale non lo tollererebbe a nessun patto. Come documento de.llo stato d'animo; che la .lis– sennota -campagna· protezionista dei giornali pa gati dalla Associazione delle societd per azioni ~a. creando nell'Italia meridionale, riproduciamo l'or– dir.e del giorno approvato a Bari in una riunione presso la Camera di commercio: " Gl'intervenuti ai convegni tenutisi nell'aula della Camera di commercio di Bari: constatano che l'esportazione dei nostri pro– dotti sin gravemente· minaçciata dalle tariffe do annali che i protezionisti di a!tre 1 regioni 1,orreb- 11,,ro imporre al Parlamento e al Paese; e reclamano dai Deputati, dalle Pro~incie. dai C~muni, un'azione, collettiva ed ill)mediola, diretta ad impedire che nei nuovi trattati cli cotJ: mercio si adotti la tariffa doppia o multipla, no clerosamente sostenuta dai gr.uppi industriali,- e che riuscirebbe disastrosa e.gli interessi degli• ù· gricollori del Mezzogiorno, i quali, per la legitli· ma tutela cjelle loro esportazioni desiderano E; tenga fede allo storico sistema dei trattali ed ai gloriosi principi economid effettuati da Cavour neglj albori della vita nazionale con la prima tariffa fra Italia e Francia ». A buon intenditore poche parole. Un popolo ... indeJicato L'on. De Giovanni, socialista ufficiale, pubhlica nel Proletario d. .Mortara un articolo intitolato . " Il popolo Caino », e il popolo' caino sarebbé il popolo t.edbco.' " Nella questione della pace russo-tedesco e rc,– meno-tedesca -,- esclama l'on. De Giovanni - il " popolo dj Germania si è rilevalo per un popoio « di band.ili ii di caini. Dico di proposito il oo– " polo, indipendentemente dal Governo che lo « Tegge, giacché esso ha servito il Governo ~uo « fino oltre il delitto. " Quando scoppiò J"immane conflitto, la. cui " responsabilità iniziale ricade indubita.bi_lmèr.tc " sugli Imperi Centrali e specialmente sulla Ger– « mania, i socialisti maggioritari incuorarono il " popolo a marciare pe.rchè si trattava di s:,.l– " vare la civilià tedesca dal. pericolo dello r,;•1- (( rismo. « Noi - specialmente noi socialisti italiani - « ritenemmo subito tosse quello un errore col1J•· sale; tuttavia non disperammo. " Abbiamo avuto ancora qualche illtLSio11e ,ul– " hi possibilità di un revirement della loro Jol1-· « tica in seguito alla lezione immancabik rhc " avrebbero loro infl1tto il" tempq ed i fat.U. " Ci siamo inga-nnati. La marcia del popolo e.i - « malo tedesco contro i fratelli inermi di Russi ..\ « che avevano deposte .le armi dichia,·ando -~ « Jennemente in faccia al mondo di non voler più « combatte.re, è la dimostrazione più cloquer:le « e luminosa che quello· tedesco è un popolo .Ji " banditi, è il popolo caino per eccellenza. • " Io penso che sia dovere di tutti i socialisti in, ,, lornazionalisii di applicare ai socialisti del Kai– " ser il più stret.eto iboicot.taggil) politico 'e m()ll'ale, « di fare in modo che nel seno dell'Internazlon:,.le « possaLo venire accolti solamente il giorno in · « cui' si saranno purgati dela loro 1gnom1111a, « cioè quando abbiano dehel}ato le istituzioni I, i– " ,ganlesche del loro paese ed i band.ili c~e le r~– « gono. Per ora, coi maramaldi del popolo ru5so " non vogliamo, non dobbiamo avere più ulla o di comune !, « Questo si sente di dire chi, come lo scriven•r., « non ha aderito, nè aderisce, nè aderirà. mai , 1- • 67 la politica dei partiti· interventisti e deJle 0- " stre classi dominanti. Coloro che ci chiamane– " dei tedescofili e magari addirittura dei tedes~ni " perchè non intendiamo di precipitarci nel r,il– " derone della concordia nazionale dieano puro « che noi siamo in contraddizior,e. -Essi hanno il monopolio di tao te cose e pQssono magari ? i·– " rogarsi il diritto di averi\ anche quello... del " carattere: non ce ne importa. Noi sentiamo di « pote-re tener fede · pien4menle, Interamente e " lealmente ai nosliri ideali senza per questo esse– " re confusi col popolo caino ! u. Eppure nessuno chiederebbe all'onorevole Ve •,ciovannl di precipitarsi nel calderor,e della c9n- · · cordia nazionale. Nessuno gli clti~derebbe di di– sdire i ~uoi ideali facendosi esaltat<,re delia guerra. Nessuno gli rimprciv~renebbe le ,sue vec– chie illusioni. .Chi non ha avuto illusioni• in questo. suerrn, cominciando dal tedeschi, che s'illudevano <!.ivin– cerla in poche settimane?· E chi potrebbe svill9,– neggiare con fa facile· scienza del poi, le illuaio ni del suo vicino? E la guerra che altro è stato mai per noi - interventisti democratici - se non una atroce necessità di difesa contro il pericolo che il dominio del mondo cadesse in balla del pn– polo caino? E chi impedisce ai socialisti· ufficiali, pur riconoscendo quella necessità atroce, e con– correndo alla difesa comune, di tenersi distinti. da.gli -altri gruppi interventisti, anzi di raffor– zare nel movimento intervent.ista. gli elementi ,1e– mocralici contro gli elementi nazionalisti? · Finchè !'on. De Giovanni si illudeva che il 00- polo ted-.;co avrebbe messo giudizio, per opera e virtù dello Spirito Santo, egli era coerente rtfiu– tando la guerra: ci avrebbe pensato Scheidemann a farla finire un bel giorno, senza che noi ci di– sturbassimo a contrib)Ii.re al revirement. Oggi, che la illusione è caduta, quale sarebbe il dovere di coerenza dell'oL'. De ·Giovanni: coerenza non con ciò che -pensava ieri., ma con ciò che -penso oggi? L'on. De Giovanni dovrebbe rJconoscere ~he la guerra ~ una necessità e agire In conseg,uer.z'L Invece dichiara che non gl'importll. d'essere •n contraddizione. Si contenta di rimànere fedele al suo ideale, iL nome del quale invia al popolo , n i• • no l'espressi6ne de-I suo odio, ménfje il popolo caino gli manda granate da 42"0. Non altrimenti l'ct'oe ferra viliiano del Due! del sor Panera, t •'O· rnndosi di fronte a chi gli aveva portata via la moglie e lo copriva di oltraggi sanguinosi, si 'i– mitava a lasciarlo p.adroJ<lc del terreno, grida'1- dogli: indrlicato! • , PESClCANl .. Il 11inistero deUe Anni e Niunizioni, ha, p~r le necessità di. guerra, grande bisogno di glicerina, che si ricava da.a grassi. Perciò requisisce tutu i grassi, che si producono in Italia, e la requi– sizione· è acc11mla e sorvegliata daUe arutorità militari. I grassi requisiti vengono ceduti ad una ditta, che ha il monopolio in Italia, agenti in tntlo il paese, e fabbriche in vo.rie città. Questa è la Ditt'l, la quale paga. i grassi, che le vengono ceduti dal .Governo, a L. 90 a quintale. Avuti i grassi a questo prezzo, la Ditta non solo ne ricava glicerina, che rivende a quel prezzo che vuole allo Stato, trnvando già. nn enorme guadagno, ma ricava dai ·sottoprodotti la margarina, che ha un prezzo minimo di 50 Urc a quintale, o i residui grassi, eh~ son compro li rlai saponifici al prezzo di lire 560 a qu,intalé. Sono iguadagni fantastici, tncrulcolrubili! Ghi è il burocraÌ.a, che ha preparato un sistema d1 questo genere e lo ha fat.to presentare dal Mi– nistro alla firma luogotenenziale? Perchè q,ueslo burocrata, che ha strubilito li r,rezzo di requisizione dei grassi, non 113 sta– bilito anche il prezzo della glicerina che sarà acquisJ.a.J,a dallo Stato, e non ha cointeressato lo Stato agli utili, che derivano dai sottoprodotti?

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