L'Unità - anno VII - n.13 - 30 marzo 1918

'\ ... , L'UNITA ·01scuss10NI ·DALMATICHE L'o.rticolo llaliti e Dalmacio, pullbltcalo nel– !' " Unità ,; del 2 marzo e riorodotto dal « Se– colo 11, ha provocalo 1101; solam;nle que\)a risposta sconclusionato. di C!l,rlo sr·urfoglio, · di cui si è cccupatQ l'amico Ferrando nel passato nume1·0 dell' « Unità 11, ma anche 11110. 1,11,ga epistola alui « Nazione II del signo1· Alessandro Outlan. Il quo.le l'\On intende o. nessun patto nmmetl~rc quel che io Ào dimos.tratò 1,el mio articolo: cioè che: <<) lino al 1914 non esisteva in llalia alcuì1 appreao.bile movimento di opinione irreflenli~ta che riguardasse !a Dalmaz;a; b) che fino al 1914 non c'era 1111 v~ro e pro– pl'io programma irredentista r,eanchc Ira gJ'ita– liani di Dalmazia. Mo. ner dimostrare che io sono in erro,·e, anzi addirittura in mala ferie. non discute stille prove cln me raccolte in due color,ne e mezz,\ ù_cl' « Uni– tà 11; ne sceglie pochissime - quelle sole, éviden- etemente1 su cui si, illude cli poter più i:!gevolniente cavillare - e discute solan,e11te queste: dunque le altre sono indiscutibili. Prendo atto di questo ricono§ci'mento implicito, e passo ad esaminare le cor,testazioni esplicite. La Dalmazi'a nel Risorgimento, ' Il signor Dudan non vuole in nessun-modo am- _mettere' che :.V1azziniabbia voluto cc regalare la Dalmazia ag]j jugoslavi ». E mi intima di citare. la fonte del !)asso di Mazzini: cc Nostra è l'Istria, r.ecessaNa all'Italia, come sono necessari i poni della Dalmazia agli_ Slavi meridionali 11; e oppone che il Giornale d'Italia ha invecjl citata questa frase nella forma: cc Nostra~ l'Istria, necessnria· ,.tl'Ito.lia, come i forti della Dalmazia all'llrtlirt meridionale 1 )1. Gli risoondo subito: 1° che il nasso ciel :.V!azzini può legg~lo negli Scritti editi'e-faediti,' voi. XIV, Roma;-. per oura della Commissione ·editri– ci· MDCCCLXXXV, pag. 215; lo scritto intitolato La Pace fu ipubblicato per la p,ima volta nel– !' Unità Italiana del 25 agosto 1866; 2· che il testò del Giornate d'Italia ò una sconcia falsificazione. ::lf!uzini non « regalava II nulla agli jugoslavi: su.peva che « l'Istria è nostra, ma do. Fiume, lungo cc la swr.da orientale dell '>\drialico, scende una cc zona, nella quale, /.ra 1,i: reliquie delle·nllstre CO' cc 1,onie, predomina l'elemento slavo 11 (Scritti ertiti e inediti, XVI, 143). ;"llon avendo l'abitudine di ror.sid&rar « regalalo II tutto ,ciò rhe non è pos– sibile rubare agli altri, lasciava uniruique suu,n. senza ca,,-i!li. Err. ·italiano. Non era prussiano. Ec– co tutto. E della sua opinione era - 11iaçcia o non piu~ !'ia o.I signor Dudan -- anche Niccolò Tommasto. li cui per.siero s.ulla Dalmazia 'va ricostituito cÒl metodo italiano, cioè tenendo conto cli lutti i pa~ si jn cui parla dell'argomento, e non col 1T1eloc10 prussiano, cioè raccattando alcune !i·asi isol.ale. come ha fallo ullimaroente sull'Iidea Nazionale anche il signor Hodnig, che del I\CSlonon è alle prime armi, avendo già falsificala la interpreta– zione di un passo di Teodoro :.Vlommsen (La que– stione dell'Adriatico, po.g. 269-270). E il pensiero di Tommo.sèo bisogno. cercarlo negli scritti del fommasèo medesimo, e non in confider,ze verbali. che il Tommo.sèo avrebbe ratte in contrasto con le ,picìtiarazioni pu.bbliche- - confidenze verbali,, di cui la primo. notizia si è avuta solo nel 1915, cioè 41 a.r,ni dopo lo. morte del Tommasèo, q.uando ero. comincialo lo sconcio delle mistificazioni P delle rettifiche ! E anche il-conte di ·co.vour bisogna che il signo,· / Ouda.n lo escluda ·dai eonquislatori della Dalma– zia. Nelle lettere in cui Cav!JUr >parla degli scambi di idee avvenuti con l')Tapoleor,e lll (Let– tere, ed. Chiala, II, 325; III, IV), a Plomb'ières, nel luglio del 1858, non si incontra mai la Dalmazio. Il memoriale, del novembre 1858, a cui allude iI signor D11dan, e in cui si propone a :,.;a,poleor,e III che il !utu,·o regno dell'Italia settentrionale com– prenda il Piemonte, la Lombardia, tà ~cnezia, « il • F1·iuli italiano e le coste della Dalmazio. " (B,A,<– CHI, Stori<i docu,ne11tata, VlIJ, 15), appartiene a Vincenzo Salvagnoli, e non c'è nessuna p1·0-va per rite~erlo ispiralo da Cavour, anzi contiene parèc– chie idee• che erano agli antipodi di quelle cli J:;avour. Il signor Ouùan deve contentarsi delle co– ste del Salvagnoli. Beninteso che questi precedenti storici negativi e tutti quegli altri, di cui il signor D.udan r,on si ai-rischia. in nessun modo a conleslare la solidità, non 1>ossonoavere oggi nel nos\ro spi1·ito un peso decisivo. Essi ,se1·vor,o solamente a climostra1·e che negli anni più fervidi della nostra formazione nazionale; quando il programma anliaustriaco assunse forma defir1itiva nello spirito d'ei r,ostri 1iatrioti, la quasi _pnanimilà di cosloTo, e ira essi i più ra1,presentativi e i più• insospettabili di tie– pido !enlimenlo nazionale,' nor, l}ensò mai a con– siderare la Dalmazia 'come· terra italiana che· si clo,esse rivendicare all'Italia. :>1anei cinguant'[LI1· ni successivi le rose polrebber·o essere mutate. E i problemi l)Olitici bisogna Jiscuterli e deciderli in ùase agli elementi att1uili, e non in base ad ele menti storici. Nè noi ci saremmo mai indugiati ?. rirerire le opinioni di Mazzini, di Tommasèo, di CQ.vour, di Cattaneo, di Correr,ti, ecc., se i signori Dudan e compagni non avessero tentato essi di falsificare la storia del nostro risorgimento, fa– cendo credere alla ésistenza di uua tradizione ir– reder,lista dalmatica risalente niente meno a Maz- . zi.ni ! La Dalmazia alla fine del Secolo XX. Questa u·adizione non si può farla !'isalire nean– cl1e .illa fine del secolo X !X. Per dim,ostrare questa affermazione, io 1·iferivo nell' rticolo lta!ia e D«lmazia, inieme a molte al– tre prove, che il signor Dnda,, nan o<l'acontestare, anche le seg.uenti :_ Nel 1896, alla !Dieta di Zrura, il potestà di Zarn dottor Ziliollo, dichiara.va : " Il sospettarci d 'fr· " redentismo è qnanto crederci prtvi · di senso co– " mune. Noi disgiunti clall'llalia -dall'intero A· « cl ,·iatico, noi poche migliaia disperse senza con– " tinuitd di territol'io fra un popolo, non di cen· « tinaia d·i migliaia, ma di milioni di Slavi, C0!De ,, si potrebbe >pensare noi ad JJ1'unione coP. l'Ila– ., lia ? 11 .E il conte l:>onato SamminiateJli, attua– le vice-p1-Wente rlel!a " Dante Alighreri. 11, nel 189i, ·osseevava corrrn " niuno degli Itali-ani cli " Dalmazia ha quelle tendenz-e separatiste, di coi « con ma.la lede danno loro colpa gli irredenti– ., sti• slaivi: lessi riconosteono cli essere appetto « agli Slavi una ;ninorità, che non ha continua– " zione di lerrito~:io: e questo riflesifo, unito al– ." l'altro della lontarianza dll'Jtalia, bast~rebbe « a. scagiouarli da ogni possi!>ile sospetto tli es– " se1•e nemici dell'ordine politico presente, del " quale sono an.i i ,nioliori e pili. convinti soste– " nitori 11.( Noierelle dalmate, nella " Nuova An– tologia II del l' giugno 1897, pag. 4tl4, 495, 499). E Pasquali Villosi, ancora nel 1002 non trova.va nessun acc~nno di irredenti~mo in Dalmazia (Di– scussioni critiche, Bologna, ZanichelU, 1905, pag. 329, 531). Di questi lre documenti, il signor Dudan fa le ,·iste di non vedere gli ullimi due; si precipita sul primo; lo mutila clisoJ1eslamente, riproducendo cioè le'sole parole: " il sospettarci cli irredentismo , "è quar.to crederci privi di senso comunè 11, e· dissirpulando con un " ecc. 11 la fine, ben più ca– ratteristica e importante, del periodo: " noi "disgiunti dall'Italia dall'intero Adriatico, noi po- " che migliaia djsperse senza continuità fra u1. "popolo, non di centinaia di migliaia, ma •di mi- " !ioni di sla~i, come si 1:lt>trebbepensare ad una~ ,. unione con l'Italia »; e dopo questo po' di lavoro, mi scarica addosso ur.a mezza colonna cli insolenze: 1° perchè no;1 ho riprodotto del discor– so del 'dott. Ziliotti anche quei passi, in cui è affermalo 'UD allq senliJnento di italianità, 2° per- , che la clichiarazkìne antirrcdentista dell'or.. Ziliol– ti ero. diretta a difendere gl'ilaliani di Dalmazia dall'accusa di irredentismo, che gli slavi maneg– giavano contro di essi per eccitare le persecuzioni del gov~rno; l'on. Ziliolto " in pier,o. Dieta, di "ll'onte a 11110. maggioranza austro-croata, in pre- .. (O . - 65 "senza di i.mperial regi commissari, avrebbe e-__ ><.spostoalJe più tremende rappresaglie. il partilo "e all'ultima rovina 'i preziosi resti del patrimonio. cc nazior,ale 11, se si fosse, dichiarato ir,·edentista . .:-ra il signor D.udan sa me~lio di me - sebbene lacril, le viste di 0011 saperlo - che altro è senti mento nazionale, altro è « programma anr,ess10- nista 11: gl'Ilaliani del Canton Ticino, pe1· esempio, si senlon~ nalionalmente ilaliani, ma non han~.;, un programma di annessione all'Italia .. Nella evoluzione d.illa coscienza politica degli Italiani di Dalmazia dai primi "el secolo XIX ai gic_,rninostri, bisogna distinguere quattro fasi sur– <:essive: A) La fase prenazionale, ;be si può mettere fra il 1814 e il _iW>; /J) La fase dell'autonomismo, che si può met– tere fra ii 1840 e il 1880: cc Ci ru· tempo - spie[tn un'aLLtorilà non sospetta al signor Dudan, l'ldell Nazionale del 14 settembre 1911 - in cui i più leali sudditi dalmati dell'Austria erano, gli auto– r.omi, quelli' cioè, che, sUJbentrati gli AbSbtrngo al Consiglio dei dieci, o.ve ,·ano accettato i nuovi pa– droni, e desideravano soltanto di !!0tJ,Servare la propria autonomia e le propFie prerogative nazio· nàli, con prevalenza del venezjar,ismo 11. · C) La fase dell'ltalianismo, che si può mettere lrn il 1880 e il 1910: "Ma l'Austria - spiega sem– pre l'Idea Nazionale - divenne improvvisam~nte nemica del partito autonomo, che le parve perico– loso: e il partilo autonomp, sconfitto, da politico divehtò inna.zionale, creando il partilo italiano "· O) La fase dell'irredentismo, di cui qualche ae– cem)o si 1rnò forse sorprendere poco prima al 1914. ma che si_precipita a un lratto in occasio;e delia guerra europea. . Il discorso del dottor Ziliot.ti del 1896 ricade proprio nel centro della terza fase, ir, cni gl'it~– liani di Dalmazia affermano bensì vigorosameule la loro volontà nazionale c!lntro quella della mag– gioranza slava., IT\IL non pensano ancora in nes– &un modo che il problema cl,ellè nazionalifà. in Dalmazia si debba ri olvere mediante l'anne5- sione all'Italia. Nè io ho mai negato che già nel 1896 il dottor Ziliotti e gli Ito.lia:ni di <Dalmazia, avdssero raggiunto la coscienclt '1wzio11ale; nè era q.uindì necessario che io riproducessi quelle parnle ctell'on. Ziliotli, che avrebbero dimostrato quel .che.. era fuori discussione. Ilo negalò, e r.ego sen;ipre, che nel 1896 ci fosse fra gl'Ilaliani ,Ji Dalmazia un progr,a,n,na irredentista . Nè la spiegazione, che il signor Dudan dà a.Ila dichiarazione amtiirredent.ista cli¼! doti,. Ziliotli del 1896 presenta alcuna serietà. :--lessuno può certp pretendere che tin J}iena dieta il dottor Ziliotu si dichia1·asse irredentista, se ·1,a1eera i.; c1101· suo, esponendo~: a un processo e dando armi al partito avversario cC>ntro il par– tilo proprio; mo. CLltro è non affermare la 1,)ro– pri(, fede, altro ·è sconfessarla e~plicitamente come priva di senso corr.Jne, e pc; giunta sp:<1• gare la sconfessione con quegli argoment',, che il signor Oudan ha nascosti sotto la fo,5lia di fico del suo eccetera. Nel Trentino e nella Ve• nezia Giulia, certo.mente, depulaoli italiani ir– rendentisli non andav::mo a gri-dare sotto il na- so degl'impm-iali regi commissari il loro i'rre– denlismo, ma non lo rifiutavano nemmeno. Se nel gennaio ciel 1916 il dottor Ziliotto si è re– cato a Vienna o. lare omaggio all'Imperatore Francesco Giuseppe, sarebbe disonesto ricavare • da questo fatto lo. conclusione che fra gl'italiani di \Dalmazia non <:'è oggi ,sentimento nè na– zionale, nè irredentista; siamo in regime rii guerra, e non tutti sono come Cesare Ba.ltista e Nazario Sauro. Ma nel 1896 non eravamo in regime di guerra: che ibisogno avrebbe avuto aJlora jl dottor Ziliotti di affermare, esplicit.a– mente il contrario di quel che pensava, invece di limitarsi a tacere? E ch1i 0 la sola interpretazione ragionevole elle si possa dare delle parole pronunciate dal dol· ior Ziliol\ nel 1800 sia la inte1'J)il'elazioné a.ntiir-_ redepti~ta, risulta dal fallo che il ,Samminio.– telli, attvo.te ,;cepresidente della u Dante Ali– ghieri 11, riprodttcendo nello. Nuova Antologia del 1897 .quelle parole, le interpl'(!tava. precisa· 'I ... .. l

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