L'Unità - anno VII - n.6 - 9 febbraio 1918

32 L'UNITÀ quale può però senza grnvi. inconvenici.li sup- 1·,l,a-sare, con sacrifizio del puli!Jlico et ,11 iu, il , u plire. Di riso,quesl'anno in Italia, secondo notizie ,to e.liqualche genere di prima necessità .. \la, " ufficiali, si è avuto un raccolto medio pari a quin- di là di questi limiti, e forse anche dentro,. Lu.li 5,500,000 di risone, che conispondor,o a cir- la sua attività va adoperata con la n,assima par. ca 3,300,000 quintali di riso brillato. Però, secondo simonia e pruder..za; por molte ragioni, e sopra· noti,,ic private, il raccolto surl'!Jbc alquanto !ru· lutto J,)ercllè è difficilissimo prevedere tutte le ri· pcriore A.Ilamedia, cd inoltre dovrebbe ceitamente pe1-cussioni possibili di un intorve11to che turba restare in ltalia il mezzo milione di quintali cli coattivamente le leggi economiche e l'azione degli· riso che ern:vamo soliti di espol'lare ogni anr,o organi i quali in tempi ordina,ri producono e di· aJl 'este.ro . • stribuiscono le derrate n.ecessarie alla vita. L'ab Nml'Eslremo Oriente poi vi è t,utto un mondo, bondanza non si può creare artificialmente con le a~sai 't}iù popolato dell'Europa, dove il riso è il leggi ed i decreti luogotenenziali, perchè nè Je une prodotto principale del suolo. L'India, la Cina, nè gli alLri ham,o la virtù di moltipliéare le dcr- l'lndocin11, Giava vivono principalmente, 0 quasi rate nè di farle venire fuori di stagione. Nè leggi esclulsivnmer,te di riso; non metto in conto ;) nè decreti valgono a limitare un bisogno dell'uo- Giawone perchè esso è importatore an,.ichè espoT· mo cosi rprimitivo ed impellente come è ci'bcllo tatore di questa derrata. Se non fo&sPla difficoltà del cibo. dei trasporli noi ed i nostri alle,ali, in merca\i Gaetano Mosca. cosi vasti e cosi ricchi, potremmo facilmente pro. cacciaTci una quanl\Là di 1•iso dieci volte supe– riore a qu.elJa che produce l'Italia. Però in questo' momento i trasporti sono forse dall'Estremo 0- rier.'le più facili e meno costosi che dall'America, perch'è i sottomarini non passano il ca,nale di Suez; e quindi non è detto che ragguardevoli quantità di riso non possano quesl'anr,o arriv,are in Italia, in F.rancia ed in Inghi!Lerra. · · Si può sempre sperare che la guerra preseme finisca con un gra'(lde successo militare da parte nostra, ma ;pur troppo l'sperien,,a costante di tre anni e mesi ci fa crede,re che, a meno che qualche nuova scoperta o qualche avvenimento ora nep pure· sospettato faccianò prima trabqccS:re la b1 Jar,cia, la decisione dipenderà principalmente dall'esattriment.o di u,na delle due coalizioni che ora combattono: dovrà! cede,:e cioè quella che prima avrà di fronte ima inferiorità assoluta ed irreparabile di soldati o ,èli mezzi finanziari o di munizioni, o di <viveri. In queste conclizi;ni, quando da parte nostra si ha una superionwt indiscutibile cli uomini e di dàna,; e si è omni ra,ggiùnla quella nella confezior,e delle fuunizio· ni, sarebbe èl.elilluoso non sap01·consoo-vo.rela su: periorità alimentaTe e lasciarsi <battere copra un terreno nel quale, avendo aperti i mari, ci dovil'e]}. be riuscire meno difflcitle di schincciare l'avvcr- sario. E, r,on solo durante la guerra, 111/\ anche du · 'rnnt.e le trattative di pace avJ·anno 1111 g,,àndo vantaggio le nazioni che saranno sicure che·nei prossimi mesi" 1non mar,cheranno di pane. Lo spar– lano Clea,rco diceva ai messi del satrapo Tisa– ferne che non si '.))Otevaparlare di pace o di tre– gua a.(j un Greco che non avesse fatto colazione; ora è superfluo affermare che qualnnque pleni'po· tenziario 1\on avrà preoccupazio;ni per il pranzo ·O la colazione, ma è pure certo che egli tratteTà la pace con molto I)iù a,gio quando sa,rà sicuro che il suo paese non potrà soffrire la fame anziche quando ,saprà che· ogni giorno che trns~orre ' lo avvicina alla fame. ' E finalmente. !bisogna tener presente eh,, la crisi ' dei trasporli e quella dei viveri potrà benissimo prolungarsi fìno a: qualche anno dopo 'Che -la guerra sarà terminata, e che quindi bisogna ,prov– yedere afflnchè non ir,<flerisca in modo acuto nel momento della smobilizzazione; quando cesseran· no i sussidi alle famiglie dei richi.amaLi_e molli sala,ri si abbasseranno e molt.e bmccia non po· t11ann.otrova.Te .subito lavoro. · Grave e terr:ibile è quindi la responsajJiLà dico· loTOai quali tocca dirigere in quest,i momenti la politica alimentare di un vaese in guerra, poi 0 chè g,rande è l'opera che !spetta in p'l'Oposilo allo Sta,to. Ma, appunto 1Perch'èmoHo.lo Stato 1:iuò e di.ve iare, è bene che nor.- si peTdano mai di vist.a i limiti di quello eh<;,esso può fare. •Lo Stato i()uò,e deve infai.li , in momenti così _gravi come i presenti, assi,1merè il monopolio del· l'importaz,ione dei viveri e proibirne severamente -l'espo>rtazione, può, essendo a,rbitro dei mezzi di traSl])orto, adoperarli in !Ilar,iera che la distr·ilrn· zione delle sussistenze nelle varie regioni co,•,ri· sponda alle _più urgenti necessità drl consnm'o; esso !)UÒ O deve anche far di tult.o per diminuire stacoli alla produzione dei viveri, cho. sono 1n;•a conseguenza naturale e necessaria dolio sta– to di gi10rra, e I)UÒ inflne, ver considerAzioni cli indole politica, fare a,Jquanto e per qualche tempo e neo l pacifisti e la guerra Non o'è assetto territoriaJe, non o' è Lega delle na,zioni, non c'è meooa.nismo istiJ;uzionale che possa garantire una, pace stabile, se anzitutto r,on si sradi.chino le principali fonti della volontà di perturbar la pace: e cioè l'esistenza di Stati non ·,basati larga.mente sull'a.ssenso dei popoli, il controllo di questi popoli sui loro Governi, e re. !azioni di mutua fiducia fra i v,ui Stati. E' as. s,urdo pretendere di abo]jre o ridurre su ·larga scaù,, gli armamenti e stabilire il reciproco con• tr~llo di questi per terra, e per mare, se InMICa taP senso di reciproca fiducia, sia pur solo tra uno Stato e tutt.i gli altri. E tal senso non si può certo creare con un ftat dall'oggi ad. domani. E' ,questo uno dei punti, sui quali, in ta:nti spiriti assetati di pace, reg.na la. massima. confu– sione. Siccome una, tal condizione di mutua fiducia non si può creare· d'un colpo, e siccome il mili– tarismo è uno stato d'a.nimo cpe non si lascia uccidere con le armi, molti arguiscono ohe per· ciò è inutile continuar nellaJ gnerra se la nostra vittoria genererò. nei vint,i un nuovo ,spirito di :,•i,vincita; questa guerra genererà a.ltre guer.re. Perciò plaudono alla formula neutralista: nè . vinti, nè vincitori; nè annessioni nè indennità. , E certamente nessu.na nostra vittoria p,uò spe-. J'are cli uccider direttamente e irnrnediatamente lo .stato d'a;n:imo dei tedesohi. Ma. la nostra vit– toria è necessaria, a, crea.r le condizioni, in cui. quello stato d'a.:pimo debba esaurirsi e morire percl:iè divenuto. impotente ed inutile. Una Ger– ma,via, sia pme desiderosa, di rivincita, ma ohe gia, sto.ha , trattata, ingiustamente dai· vincitori e che abbia perduta la fede nella propria invinci– bilitd, sarà, di gran 1rnnga,più cauta, e, ril~ttante a riprender'l'am,tico vizio. Guai a noi inoltre se le violazioni del diritto andassero impunite! Tutto il J?rogresso moraJe e giuridico dell'umM1itò. riposa sulla certezze, che l'ingiustizia ricade su chi la commette. Il con– dono delle pene i.ncoragg:er<'M>ela, ripe1Jizione del delitto; e da.nnoso .è il perdono che non sia preceduto dal pentimento. Nessuna Lega. delle Nazioni sarò. capace d'imporre ,l rispetto pe' suoi 'verdetti, se .non ci sarò. 1a certezza, guadagnata dalla vittorib. dell'Intesa., che v'è nel mondo sem– pre forza. cap81CC d'imporre tal rispetto, se ci si vorrà illudere che taJ certezza possa esistere solo media,nte unai riduzione di armamenti militari e navali, e indipende.ntemente da.lln,fiducio. e sfi– ducia, dalla :buona, o oottiv-a, volontà dalla sod– disfazione 'o insoddisfazione, con ~mi 0 oia.soun· po– polo uscirò. da quella) crisi. Vi sono verità. dure che i pooifìsti non voglion guardare in fo,ooial.La futura pace inta.nto sarà stabile in quanto tutti la ,sentira.nno giusta e vreziosa.; e sentiranno di dover contribuire ad essa con qualche sacrificio, e saranno eduéati e addestrati a, saperla servire e difemdere. , Gli armamenti potranno essere diminuiti .tra le groodi Potenze, solo alle SC,,"1.lenti condizioni: 1) che gli Stati neutri, specie oltre0008fl1ici, si °:5~~ano la ~oro parte cli _contribuzione a;1la po– hz18J mterna,z1onale"; 2) che, pa,ssato il periodo d'esaurimento, e suooedut'a alia. noslira; una g-e·• nerazioue che non avi-Il sperimentata l'attuale agonia, si tTovino a sussistere tra gli Sooti mas– simi del mondo rapporti di maggior fiducia che non si11no esistiti fin qui; 3) sopratutto, che la guer,·a attuale n_onabbia lascialo iicsoluto h,essuno .dei problemi che la, suscitarono. Se no, no. La vittoria, della Germania darebbe alla pace il signi.ficato di una sospen ione d 'nrmi. La vit. toria dell'Intesa antigermanica è. invece, la' sola condiziono possibile di una stabile pooe, purchè le democrazie degli Stoti 81Dtigerma.nici compia. no risolutamente il loro dovere di opporsi, senza esclusione di mezzì, •ad ogni tendemza imperia– lista. Questo non ho.nno compreso·; pacifisti e i so– cialisti ufficiali. I quaJ.i, mettendosi a chiedere « la. pooe senza vittoria. » si sono messi nel ,bivio o di promuovere la vittoria della Gern;ia;nia o di non potere a,vere nessun peso nella determina– zione delle condizioni della pace nel ca.so della vittoria antig~rma.nica. Angelo Crespi. Gerente respon.•abile: EftNF.STO FuroN,.--- OFFICINA POLIGRAFICA ITALIANA. Banca Italiana ~ ~ ~ di Sconto SOCIET A ANONIMA Capitale Sociale E. 115.ooo.ooointer. vtrsato Riserva L.. 4.000.000 Sede Sociale e Direzione Centrale in Roma· ABBIATEGRASSO - ACQUI ADRIA ALESSANDR,IA - ANCONA - AQUILA ASTI - BIELLA - BOLOGNA - ·BUSTO AR• . e SIZIO - CANTU' - CAR'ATE BRIANZA. - CASERTA - CATANIA - CHIERI - COG· GIOLA - COMO - CREMONA -· CUNEO\__ EMPOLI - ERBA\ INCINO - FERRARA -;-. FIRENZE - FOGQIA - FORMIA - GALLA– RATE GENOVA - ~EGNANQ LENDI• NARA LIVORNO -,- MANTOVA MASSA · SUPERIORE - . MEDA - MELEGNANO _ 'MESSINA - MILANO - MONZA - MORTA– _RA - NAPOLI - NOCERA INFERIORE NOVI LIGURE - PALERMO - PIACENZA PIETRASANTA -· PINEROLO - PISA ~ PI• STOIA - PONTEDERA - PRATO - REQQIO , I ' ( CALABRIA ~ RHO - ROMA - ROVIGO _ SALERNO - SAMPI_ERDARENA - SANREMO - SARONNO - SCHIO - SEREGNO - S,PE– ZIA - TORINO - VARE~E - VENEZIA - VERCELLI GEV,ANO, VERONA PAgIGI. VICENZA. - VI• Tutte le··operazioni ~ Banca ·Rappresentante esclusiva per l'Italia della LONDON PROVINCIAL & SOUTH WESTERN BANCK Ltd di L~ndra.

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