L'Unità - anno VI - n.39 - 27 settembre 1917

I I ' :;;;54 IL GOVERNO BUROCRATICO " Le sorprese delle , , . , , requ1s1z1on1 L 'Unità ha raoooota.to il caso di un commer – eian te, che iia. una. lite con un altro commercia.n-· te, e in attesa che la lite sia decisa rifiut a di con– segria rgli la mere~; un bel giorno un ordine d3) Commissaria .to dei consum i gli requisisce la m8l' ce a favore· di quell'alllro, l>rima eh.e la lite sia decisa. dal l'.autori tà giudi 1,ia1:ia. Il caso non è purtr oppo isolato . Qualcosa . di Si– mile si ;è avuto in quel di Arez.oo per opera del Comitato lper i combustil>ili nazionali, di c1!1..i è m~gna pars il sottoseieta rio De ·vito. Ecco come sono andat;e l~ cose. Un a nno ra, un signor Tizio qualunqu e, di cul possiamo far sempre il nòme, avuta notizia. di g'iacimenti di lignite in alcune tene di' pi~oli pro.prietarl, acquistò fia questi con ·].)Oche• centi- . naia di lire il ' diritto di tare gli assaggi,' che riu– sci.va.no ,assaà. promettenti. Ma ·g1i mancavano i ca.pitali !per. impiantarn la estrazi one del mine– rale, a nche percbà con sentenza dlii trilbunale di Ferrara del 23 settembre 1913 era stato dichiarato (allito per un passivo di li<re 135.586,77. , I l!}rOprieta.l'!i delle terre Ugnifere, vedendo che col suddetto Tizio non c'er a da anda1·e avanti, vend ettero i loro terreni a · un a Società che già sllnuttava te'!'reni ,vicini, con atti pubblici del 3 e 5 marzo 1917. Il primo ' Tizio fa OP'[}Osirione al ril lj.SCiOdei fon– di, vantando i suoi diri'tti. E in questo, null a di male: i tribunali stanno appunto per decidere questo gene 1 e di liti. li t,ribu'naJ.e di Arezzo mette sot to sèqueat.ro giudiziario i terreni; e in attesa della seuteuza la Società compratrice inizia i la– v,orì di SC8/VO. L'UNITA dolose ira i giudl ci e una delle parti, ma anche senza che quéste siffatte collusion i si debbano . a priori nega,re. E guai come questi non si potranno mai evitare . in chè la bur ocrazia ~ontinuerà ad esercitare i po– teri dispoti ci, che è t'iuscita ad wrurpa:re con l' ai• •. to della g:uerra. POSTA DELL'" UNI ,T A' ,, Coopera,tive e socialisti · On. Direzione dell' « Unità », La .solidari età , ohe l'Unita sup1)()ne nel suo ul– timo l'l!U1nero sull'En te dei ·consumi, tra le coope– rati ve di consumo per conto delle qual i si rlà da fa1re Antonio Vergnanin1, e il Partito socialista ufficiale, è del tutto ii,nmaginao:ia. E ' l'U nittà ha torto .' a. cO'l'lfondere la cooperaz ione col socia,Ji– -mo , o a.Imeno col soclaUlmo rtvol'Uziona.rio di noi soeialisti ·uffi6ia!i.' Il %~tb dèl'"'l;Ìnità è cosi gra,n. de, c,he vien fatt o di domanda,rs i se !;Unità è in buon a fede. · , A i;rropositò dei' Convegno convocato da Milano dalla Leg,a de!Je coopérative, cioè dal Vergnanini , 1ier discutere l'organizzazione dell'Ente naziona.le dei ·consumi, !' Avanti! pubblica un rurticolo, intito. lato « Conbro ogni illusion e », nei! quale ea,a detto quan to segue : ·« Bisogna che·i socialisti, di fronte alla sngg,e. « stione dell"ideoJogia che na sce al pensiero di un -, E-n te cent.raJe dei consu.mi », si liberino da! pe– " 1icoloso ,equivoco ché l' accompagna e non col– " locllino falsamente 111na.cosllruzzione cara a i ,, p,rop,ri prin cipi, e non sogni no ad occhi a,per ti (( " (( Quand' ecco, il 7 maggio, il sudd etto Tizio spar· " gt Ja voce di ,una sua g,rande ·vittoria, e ml!,Ilda sul « luogo degli scavi dei bEwrocci canichi di ban<liere « ,per festeggi arl a. Vit.to,ia. nell~ causa giudi2iaria? . 0 " e non confondano il mondo nel quale viviamo con l'altro nel qa1ale crediamo· e per cui lottia– ino. Siam o in pieno capitalismo e· davanti ,allo sg,ua.t'<ioattonito ci si stende tutto l'o:r:rore del sup ;panorama, dalla guerra a!.1a,>carestia, per– chè sia ammis.sibile· e '];)erdon81bile ogni spro].)O · sito visua.le . · Ohibò! L'11 maggio il Tr ilbunal e •di Arezza. dava " Da un pun to di vista meraménte socialista un a •.sentenza del tutto fa,v,orevole a:lla Società. " dobbiamo raspingP.rè la responsabilità. del si.cu– Che --,vittori a, dunque'? " ì-o·insuccess o, ohe rid ouderebbe a ingiusto dan- .E' semplici ssinfo. Uno dei soliti tenenti colon- ,, n o della -verità dei nostri J)lri,nciJp!, e mant ene– nelli , che· orainrui in .Itali a fanno tutti i meRtieri « re ~ distinte ca.use ed effetti, non traso·1ran– meno che quello di far la guerra, si '[liresenta, con. " do di va,Jutare il lat o politico della (jlUestione due decreti di requis izione, prende po.s esso delle " ,per la quale i Governi, alla vigilia. di un giudi– mini eire, e le affida al Tizio di cui sopra, :b-a « zio ·storico, s ono _ tratti a c'onfonde1reidee, uomi – guand e ag ita rsi delle band.iere ve~1Ute coi due bar- « ·Di e responsabilità, mediante ,J~sercizio 'Patente, ,·occi. - , « ed anche a ,buon mercato, <;li. una visi'bile coN.U- •Si badi 'bene che i decreti luogotenetn:zziali 7 gen- «. rione .delle forze OJ.)8l'ose e contra.stinti. Che nai o e 23 febbraio 1917, che rigururdano iI Comi· « non •si venda il diritto di primogenitura per il tato Nazionale dei •combustibili, stabiliscon o la ., « 6iblico l[)iatto di lenticchie! requi sizion e quando la miniera sia ·tenuta inatti- . va : in questo caso la miniera è in piena . attività, e 4t reqùisizioi e avviene a vanta&-gio precisamen – te di chi l'avev a tenuta inatttval iE questa inatti– vità era stata già -accertata con ordinanza del 19 IDairZO 1917. Cosi ,un privato, a <::ui l'autorità giudiziaria ha n,,g,ato og'lli diritto, ·ritorna ne:! terreno, da cui era stato scacciato, s'impadronisce di tutti gli im– pianti ,fattivi dal legittimo prdprieta.rio - im– pianti che egli non era stato ca.pace di creare - e èontinu a a fare nè più nè meno di qu el che t,a,. . eeva.n9 i legittimi proprietari, intascando Jui la differen za fra il '])II'ezzodi produzione e il 'prezzo di 'vendita, senza spendere un soldo nè J.)En' ac~– stare il diritto di scavo nè per indenni~re chi è messo alla pe>rta. Goffe ladreri e di questo genere n-0n possono non avvenire, quando un piccolo gru~tto di politi · canti e di burocratici ha ottenuto la tacoltà di de– Òidere a Roma qualunque -problema di i].)rOprietà, d' produzion e, di dis!Jrillmzione senza i'end erne conto nè al -poteo:egiu diziario nè .aJ potere leg,j,sla– tivo. Basta aJ.lora che un iroÌlrogllone ca,piti a Ro– ma , raccomand ato· da d eputati a1,1torevo1i, a ra c– eonta r frottole, ohe da Roma n oµ si J.)OSSQD() con– trollar e : e il c0Ji10è facilmente fatto, senza cbe et si•a bisogno di pensare a ,iere e proprie collusioni ' \ 1 « Nehl'appello della Lega si proclama la ne « cessità di stimolare l a produzione, e va l>enis– " simo. Ma, con quali nuovi mezzi di lavoro e di « capitale? Utilizzando con la massima av"edu. « tezza tutte le ·risorse del paeae - si suggerisce. « Ma chi può discqpostere ·che la creazione di « qualsiasi nuova impresa è sempre wntte dello " studio tecnico, dell'applicazione audace, , dell'e- . « sperimento che !prova e .riprOlVa - e non è mai « fi-utto di escogitazioni •burocratiche? Che la « mi:>lLa più forte a soe,pingere nella ricerca è il .« torna:conto individuale? Sail'ehbe stolto negrure « tutto tl suo immenso valore a tale ooefficiente; . « cosi come combattére il capita,lismo non signi– " fica •sconoscerne la funzione storica. 1La massi - « ma avvedutezza si ha oppure non si ha; ma pe– " rò essa non ' può, a pri ori, , scompa.gnarsi dal ,.p iù profondo •rispetto dovuto a lla competenza - . « che inv~e è fa forza ,praticamente meno vabu– " tata 1n _democrazia , tanto che questa fo già de– ·" finita il trionfo dell'in competen za. « Si .è osservato che mille lir e jn mano a Ti.zio « ne va lgono centomil a ed i,n me.no a Caio non n e « valgono dieci. Ora da un 'Punto <J.ivista soMJale « attu.a.Ie tlroviamo che la prima conseguenza delle « ibride costruzioni _colletti viste 1n regime capi– " tali stico è· l'allontanam ent o dei v,alori indivi e « duali çlall'agone della vr oduzione , con un damno « che, come si è vist o, megli o corrispond e e può « relati vamente bastare ». Nessuna 5oli.darietà, dun que, rra i socialisti uf· ficiali e i coopera tol'i. E spes so l'Avan ti! ha avute occasi one di manif estitre il !propri o )>ias imo at . I' opera. 1 del Vergn a,0ini. Q.uest o per la verità. Un secialista uftl,ciaie. POSTILLA E pr ecisamente p~r la verità ~ neC€ssario osse11·– va:re che qJUello, che <il «. socialista ufficiale » chia – ma un artico lo dell 'Avanti!, era invece ·una Jet.· tera all'Avanti! firmata . « Alfa », e· sepol ta da ll'A– vanti! nella cronaca di Mila.no i.ii terza pagina. La letteI'a, dunqu e, conteneva la dpinione, non dell ' Avan ti! e n'on di tutti i sociaJd,sti ufficiali , ma di un solo' socialista ufficiale, che conosce bel)e che cosa è 11socialis mo e per ciò 'Pl'otesta conbre la ill usione dell'Ente de.i consumi . V1ceversa l'Avanti!, or.gano dc,) socialismo uffì. ciale, pubb licando le proposte sull 'Eillte dei co.nsu• mi formula te dai social isti ufficiali Zanardi . sin• · daco di Bologna, Gariboldi assessoTe di Cremona, Minguzzl.della Feder azione delle coperat ive di Mi– lan o, Ramell a .assessore e '!)residente dell'Ente au– tonomo di Nova•ra, Betti sindaco di Massa, ctìchia rava che 'que:J.lamemoria cont eneva « il pen siero dei socialisti »; e tutti sa nno cbe l'Avanti/ -è soste; nuto dai sussidi delle cooper•ati ve; e ne.I Convegno di Milano ne-s uno dei socialisti ufficiali convènuti ten~e il minimo conto della letter a di « Alfa » , ma !lutto fini in o~ore .e gloria dell'Ente dei · con– sumi .ad uso e consumo delle coope,rative veT· gnaniniane. E poichè una rondine non. r.a primavera, !!Osi noi siamo a utorizzati -pienamente a ritenere ohe non ,, A1fa » esprime . oggi il pensiero dei socialisti Ili· ficiali. ma il Convegno tlei socialis ti ut'qciali coo– peratori ten u,t.qsi a Milano. Certo il pensièro di (luesto· Convegno. è la ipiù goffa n·egazion e del pensiero socialista autentico, quale e~a espress o nella let tera di <\ AJfa », e qua- .Je <è accetta to dal socialista ufficiale, ohe ci scri– rn. Ma questo non è affar nostro. E il socialista ufficiale deve rivplgersi ai s uoi compagni ooopera– tori, che confondono bestialm ènte l'a cooperazione - · e che o·azza di coperaz ione privilegi ata· <> im- · iborghesia! - col socialismo, e iriJvoluzionario per giunta. Non deve ,prendersela con noi. Fin chè nel P arHto socialista ufficiale itali ii.no coloro che la pensera nno come « Alfa » e come il nos}ro comspondente, saranno cosi J.)OChinida potersi contare sulla punta. delle dita di una. ma. no, e si limit era nno a scrive>redi trunto in tanto .una , lett erina all'Avanti! o all'Unitd, noi saremo sempre in 'diritto di dire che fn Italia i socialisti ùlil.èiali sono i ' manutengoli della cooperazione !privilegiata e imborghesita: Ia qualé affermazione non ha nulla da vedere con l'altra che coopera– zione e socialismo sono L!l, stéssa cosa. . . Questa ·cò:ribellea-ia noi non l'abbiamo ma.i detta; l'abbiamo sempre colDÌJattuta come una corbelle· ria, la qua.lei' viceversa è ci-eduta da tutti ~ anaJ. fa.beti del sÒc!~lismo' ufficiale e riformista italiano. , lJ • I• , I• } Do].)Odi che potrem'llo ritorcere la l,nsinua-i;ione di malà fede. al nospo ' coNi.spondente. Ma non lo facciamo, 1>erchè sa,eb'.lie da parte nostra una in– gi ilstizia. Il nostro corriBpOndente è semplice– mente un iID!genuo:uno di qiuei molti ingenui, ad uso dei. q.àli l'Avanti pubblica di tanto in ta,nto qua:lche letterina come quei.11.di «·Alfa » e qualche tiratina di or,ecchi all. compagno Verg:na.nini, per falr credere che la dottrina dell'Avanti! sia gempre ìa ,;era dottrina, in cui.cred-0no.gli ingenui •, e dis– si.r~ni.lrure cosl i servigi che nell'azjone di ogni giorno il socialismo ufficiale italiano rende al.la coop·erazione che contribuisce all'Avanti. Le pa· role sono per gli in gel'lui e i fatti .sono per i Ver– gna ni.hi. Ma le par ole non fl),nno f81I'Ìna! L'"Unità ,,. Gerent~ r esponsa,bile: ERNESTO ) RAIO N!• _O.~CINA POUqJtAFICA ITALIANA

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