L'Unità - anno VI - n.12 - 23 marzo 1917

'l'u accetti la tosi di Bourge t che « fra uno che ('l'ede nella imm orta lità dell'anim a, e un o che non ci crede, colui che ci crede ha un a g raYe rng ione d'incontrarla più ser enam ent e di chi non ci cre– de, e a nche in pr atica suole avvenir e così ». - li Loisy pro t.esLa contro quel più. E io protesto in compag .nia del Loisy. E procl am o che U roman. zo del !Bourget non dimostr erebbe qu esta lesi, nea.nche se. fosse una perfetta oper a d'a rte; come del r esto non dimost rerebbe la lesi opposta n ean– che un roma.nzo arli slioa.menl e pe.i ello, in cui Luisa mori sse ser enamente com'è accad uto a lan– ti « fTedd i razi onalisti » e Pier o morisse d i mala voglia , come succede a tanti cred enti nella ,·ita futura. E sopratutto protesto , insi eme al Loisy, perch è conosco la posizio n e intellettu ale e politi– ca del Botwget e sento nel suo roma nzo una sr e– culazio ne, per 11doperare la tua · pa rola , tcsisti ca, che mi ripugna pe,r la sua iniquità e volga.ril/L Qui si trovano di fronte due tradizioni di pen– sier o e di sentimento, anzi addirittura due « reli– gioni ». Noi, seguaci di quella religion e, che si ru ò chiamar e « stoica-democ rati ca», rispetlia.m o 1)1'ofondame nt e la vostra religion e cri stiana. ~la non possiamo permelte.rvi di alferrnarc che la fe– de vost ra. ai uti più voi .a morir e, che la n ostra fede non a'iuli noi, e protestiamo se cercal e di 11ti– li1.zar e que.sta vostra affermazi one inf ondat a prr numenta re il numero dei vostri cons enzienti. Veram ente , innanzi a quest a angosc iosa lern– ])('sta di morte , la gente non letter ata ha hcn a J. tro eia ·rare che .ricercar e la mig lior e cdi1.ione riel 11H1 .11ua. le del perfetto moribondo: op:n11no n1uorc come sa, e come pu ò, e come gli capila : e tu tti muoi ono beHe, se muoiono compi endo coscienzio– s;imcnl c il propr io dove re. ~la la <liscussion o non è stata ini , ia.ta rial Loisy: è stat a iniziata dal romanz ato rr ca.tfK>lkn: il cr itico raz iona lista non ha assalit o, si è difeso. E difend ere la propria f&de è un do,·erc. Credimi , colla migliore amicizia tuo G. So/vrm i11i. Economia, orario, economia ! Ci sono a Torino quattro licei. l ,e terze clas8i snn ~ in tulli strem ate, data la chiam ala sotto le a nui della classe 98 e d i 1mrte del W. Le a utorità scolas Uche non si sm10 HNviste di que sto fatto slrao ,·dinario. E poich è norm almen te, da.I.oil grand e num ero di alun ni, Ic class i vongo– n(, sdoppiate , ò natu rale ohe an che in quesl'a nn o siano state sdoppi ale. Motivo p er cui vi sono tre r.lass i liceali di dieci a lunni ciasc una , che si po– tevano fondere in una sola classe. Spesa in 11lilc: 6500 lire. Citi ha pr oposto q·uesli sdonp irunenti inutili? Chi li ha aut orizzali ? Sulla Corr rntr di J)lUano, un inseg na nte rii 9Cuolc, n1eòi e 8Crjv e: Chiamalo a lle a rmi li 15 magg io 1916, dnvrtlr la scia.re la ca ttedr a d't la lia no nella Nonn aJe dr Avellino, dclJa qu ale sono tit olare. Am malalo, do– po till lti gli accerta menti sa nitar i e d ietro giudr – z.io dcll'l spellor alo Superi ore di Sanit à, fui rit e– nuto inabile in modo a.ssoluto e pcrm a11enk :rl servizi o milit are atti vo, ma idoneo solo a q uello sedentar io. Tn omaggio a questa dcci~ionr, fui as– segn ato :il mio Dist retto d i origj ne (,\v ellino), ne, cui uffici. sino a qualche gio rn o fa, ho prcslat,, ser vizio. P rofit tn.nd o della 1)(lrm ane nza ne llo cillll ove inseguo, e nell 1 intere.ss -e esclusivo dr-Ila Sc110 la e del pu bblico crnr'io, ,..-evo pensalo di conci– liare il d upli ce compil o - rnil ilaro e civile - ri – prendendo, nelle ore fuori ufficio, l'i nsegnarnenlo dell 'itali nJ10 ne l mio Istitu to. In rnl'O, l'orario ai Dist rett o \lil ila re (ore 8-12; 16,30-ln) mi c·onsenll– ra di d€'dica re alla Scuola parecchi e ore lihen·. E, spont anea mente , ro n istanza del 29 non mllre 1916 al sig. Colonnello Coma ndante il Di~tretu, , mi a dop erai perch è mi si concede sse d'insegnare, nelle ore fuori uffi<:io, nel corso A de l mio lsm u lo, con er idente va ntagg io dell'er ar io, che av rebbe ri – spa rmia lo la. retribu,;ion e di 16 ore di supplenza e L'UNITÀ - pari a L. 2400 - e della scuola , assolt iglfa ndo la fala:nge dei sttp p/enti , di rni qiwlcun o sp,·ovvi– sto del tito lo legai <' di abili tazione. Le difficoltà maggio ri, a nzi il veto, mi Yennero d alle locali autorità sculasliche , con lo spe.cioso pretes to che « esigenze cli orario e clidallic he non consigliavan o, n el pom eriggio , l'i nsegnamento dell'ita liano "· Questo, in tempo di guerr ,1, qua r,– do bisogna teso reggiar·e ogni energ ia, qua ndo le scuole sono all a mer cè di supp lenli, spesso sfon 11- Lidi tàtoli, sovracca richi cli class i aggiu nte, e, quindi , di n ecessità, costretti ad impar tire lezione nel pomeri ggi o! Questo, quando la scuo la avrebbe riavuto li suo in segnante e lo Stato risparmiat o L. 2..\00! E le rag ioni di qu esto st rano osti-uzionismo 9 l I desiderio di liber arsi, du rante la iruerr a, di un i11. segna:nte in comodo, che si ost ina a considerar la scuola come un a co a seri a e non crede che l'ora IL GOVERNO Caro A. P. del Mini stero del le Ferrovi e. Hai !alto be.ne a sollevare con la tu a lette ra la quCiStione del•la Bur ocrazi a, e farai anche m~lio, se .riconoscerai giust a la ri s1K>Sta dell 'Unità . li compito di sollevare dal dispre.,z o la Buro– Lrazia, di pT0J>0rr e rimedi al suo continuo degr a– damento, Spetta a noi ch e ne <facciamo par te, mentre a quelli che ne son fuori spett.a l'altr o compito, certo non grat o, di c,;tica:re e di dem o– lire. ~i.a., prima di p roporre rim.cd i è ne.cessari o ri– conoscere il male, ed occon e pen'iò aiutar e que– sti crit ici, portando a loro conoscenza ratti con – creti, senza n ulla occultar e. Le Commissioni Tu stesso dki : è vero che si son o creale Com• missi oni ed infinit e an che in lem1>0 di g'llerr a, ma son o state soppresse a favore dei componenti le so.lite ind ennit à. Orhen o, rar o A. l' ., sta resi.i forse nel rnotnclo del– la luna poi ch è non ti acco rgi che quand o non si concedono &i ~ignorj commi ssa ri i gett oni di pr e· senza , le si pag a in a ltro modo con aum ent o di g ratiHca.1;ioni a fintl di ann o, con sussidj per ma– latti e immaginari e, con ind ennitÀ. ])01' lavori stra – ordinari inesistenti e viri di Rrguit,1. E non vedi che .occultare Lutto ciò con una os– servazione cosi supe rficial e, significa da:rla a ber e a! P aese, al qual e n ella sua ingenuit à basta lo arlicolo del Decreto lu.ogotenenzial e au!Je ind an – nità ,ed intant o ign ora tut to il còmmercio d c6tr dei SO'Jlpr&SSi gett oni di preEenza? Ma runmeltian 10 pure, ,·edi quant o li con cedo, che neppur e un centesim o sia spe60 durant e la. gue rra, e credi con ciò che i Dinettori generali e loro accolit i non troverann o tutti I modi di far si pag are capit ale ed inter es-5c, dor o ? Le concession i di acque E ]asciam o a.ndan~ Jr• Corn1nhH•1iioni . Vuoi un a ltro esem])io d i que llu che la Bu rorn zia sa combinar e in Tlali,i? Da infini ti anni tutt i si la mentava che le i orze jd rau liche non fossero su fficientem ente uti – lizzat.c, e se n e dava colpa all'ingr an aggi o bur o– crati co. Ed aveva no ragio ne. Per concedere un a nu ova der ivazione di acqu a occorTeva far passar e la doman da d agl i Uffici del Genio civile, dall e Pr efett ur e, da l ~J ini~lero di ag ricoltura , da (l'1J.ello dei Lavori, pubb lici, da lJa Dirnzione gener ale del dffillanio, dalle Intendenze di fina.nza, dagli Uf– fici cont.aibili finanziar i. Scoppiata la gu eJTa, da i giornali e da.Ila Ca– mer a., si !evò unanime la voce per una più solle– cila e più la rga utilizzaz ione delle, forre idra u– ìiche in sostituzio ne del carbo ne. L'on. Da.neo, ministro del tempo, r accogli.end o la voce del Paese, nominò .una Commissi one, presie d ute. dal senatom Villa., con incarico di prc'pararc un m10,·o progetto d i legge per le de" rivaz ioni d i acqu e pubb liche. Con zelo, veram ente lodevole, questa volta , del· fa Commiss ion e dopo un ~nio di mesi pr esenta va una relazion e de( suoi lavori proponPndo: 1° rho il se:rvizio in mat eria di deri vazioni fosse conse rvato , così come dovre bbe essere per 95 pr·cscnte dPbba risol1·ersi in un baccana le solo per gli ;1J11nni, r in.iir me la n eressit à di f avo rir e s111· ptcn/i e raccomandati. * * * \ tt ri buire a i Ministri la res])onsa.bilità di ()U P• sii sprr-perL sa rebbe una iniquità . I ~'hnislri 11011 po~sono vedere o sapere ogni cosa. .Ila dovrebbe esse rci la responsab ilità finanzia– , ia dei funzionar i responsab ili cli questi spcn>01·i. E dovrebbe e serci nei Ministri la volontà di fa re sro nt are se,\'eramente queste responsabi iità flna.n- 1.iariP ,nediante ritenut e sugli stipend i, mettendo alla porta i depu tali, che venissero a difendere i colpevo li. Allora molli gperper i non avve rrebber o per I;, pa ura del la ritenuta ! BUROCRATICO sua na LUJl'ae per suo istituto, all 'a.mministra zio- 11e demanial e; 2· che l'.istr ull oria delle domand e per 11110\'r concessioni fosse espleta la. da un solo orga no, e cioè dal .\1agistr ato dell~ acqu e, com])osto di pu– e.hi elementi , tecni ci e giuridi ci, sostit1Jendo cosi a, molteplici pareri richiesti nella ve.cchia proc e– dura a cinque o sei mini stri, un solo ;parer e ed esame; 3" che detto Magi strato, pur costituend o Uf– ficio autonomo, risiedp55e presso l1amrnìni &tru1io• no demaniale , por evita ,·c un inutil e pass ug.giu lii at ti e di cart e per la emissi one de.I pr ovvediment o definìtivo di con cessione ; i 0 nulla innova.va pe r quanto riguard a i rico– noscimenti delle. anti che 'lllenze inquantoch è essa ora la 1>iù se.iupl icc r lrr si 1>otcsseconce1>irc: rn n– stava infatti di du e sole fasi: 1° accertam ento di f,,tl o da 1>art e dell'Ufflcio di genio d vile; 2° ap· llrC"lzamento gillfridico da pa rte dell'amm ini stra – zione dema1tia le. Tr u.tta11dosi di diritti costit uit i e di provvedimenti obbligat ori per leggo, si re11- cteva superfluo ogn i altr o ra.rerc di Ufficio o Cor– )JO tec nico o amm inistr ativo. Que.sto il semplicissimo disegno cli legge pr o· ~,osto dalla Commi ss ione Vllla. Senon ché, impossc,ssatosi M l progetto il .\li ni ste ro dei laivori pnbbli ci, uinto si studi ò che, con acereto luogotenonziulc 20 novembr e 1916 da con– veJ'ti,•si alla pr ossima. occasi one in legge , si com· plicò la fa c~ nda in. questo modo : 1° invece d ell'agi le auton,,mo Magistra to delle aoquo si è creato un allro dei tanti pletorici Con· sigli supe riori , compos to rii ben 22 m embri, rli grado non inf eri ore i, Capo divisi on e, con ro.})- 1>resenl anza persino dei Ministe ri del le poste e del tesoro; 2° i decreti di conces~ionc debbon o esser e pro – mossi od emanati dol Mini slcro dei lavori pub · t lici <il concert o con quello deJle finanze . Quali sono le conseguen, e ? A prima vist o sem– bra no tr asc urabili , ma in rnaltà sono molto gro.vi. ) tentr.c nel concetto del sen atore Villa, il lavoro rlo, e,·a fars i com!)lelo in una sol rnlta dt,J ) In g istrato delle a.eque, con l'intervento all'ultim o :nomento dell'ammin islra zione demanial e per la emissione del solo dc("l'"lo, col decreto Bonomi il la,, oro è fatto se.inru·c du e ,volle, cioè da l Mini· ste ro cho di sim])Cgna lut to il servizio e corrispon – de r on gli alt ri uffici, e dal Con siglio su'!)eriore delle acq ue: organ o que lo interno al cui esam e ' li affa ri devono esse r de fe.riti dal Minister o ~tf~~o neces.sari antC'ntc ron nmpir relazio r,i sc rit te, e che dovrà IJ)ronunzia r si con al trettanto arn– I•ia esposiz ione di fatti e moti vazioni di giudizi o. La complica zione cd !1 rita rdo che deiriverann o <.!a lle r,oove n o,m e risulta .eviden~e, quand o i,i pensi, che per 1>0ter accord are le conce.ssioni di gran di de.1·ivazion i, I.e carte dov rann o pas sa re al– meno lre volle dal Grnio dv ile al 1linistero, e d:i ~ ue.sto al Consi glio super ior e, il qu al.e deve ordì · nare l'am mi ssione nel istnrttoria rlelle domande (!,, rivedere lo schema degli alti, ed i disciµJin ari del– le concessioni, rsa mi nare e d&eidere sulle even· tuali var ian ti richic<rt.cdnll e pa rli, ed inflne darP ~ncora •un altro 'PnrM"e vincolativo I)'rima ch e sia r messo il ~r ovv&dimento.

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