L'Unità - anno VI - n.6 - 9 febbraio 1917

L ' UNITÀ 47 1 milioni di una Repubblichetta di Sicilia POSTA DELL'"UNITA' 11 Kon so ·o il Mini str o del 'reso ro on. Carcano, ricordi ancora l' es iste n za di un Consorzio ob bli– gator io per le l\Iini erc di Sicilia. Non dico ciò per far tort o al :Minis~ro, ma pew,hè, da qualche tompo n qllesta . part e quest'Lst itut o - al qllalo pure i contrib uenti cli t~t ta It alia dànno la co– sp icua, somm a. di circa un milion e l'ann o - è div entato un a specie di repubblich ett a sucl-ame– ric ann sotto l'alto ed esclusivo pr ote ttorato d i ce,·t-a ,na.gna bur ocraz ia che ha imp e1-vei·sato fi. nora sullo industri e ed i commerci italiani dal 11 i!Ìist.cro di n.gricolt11rn., indu st ria e commer cio. ~essuna mera.v iglia, quindi , se al Ministero del t.csoro si sia perdu to asso lutam ent e ogni r icor do dell' es iste m;a cli quell 'I stituto, che pure è sog– getto, per legge , anche al cont 1:ollo di qu el Mi– nist ero: o di qu est' oblio del resto, potr ei .offrir e 110 11 poch e prov e concrete e chiare . :\fa ·ora che l 'Ita lia h a bisog no di danaro per In. guerra o ohe tutti gli sforz i si debbono faro per raccogl ie1'e il magg ior numero di sottoscrit– tori ~)ossibili a l P 1·ElStito Naz ionaile, n on pa .r,·ebbc fuor cli lu ogo cho l'on. Ca rcano port asse la sua att enzione sulla. situaz ione finanziari a. di qu ella ,·ep ubblich ett a, per ,c.hè vi troverebbe 'qualc he co– sa che egli cert ament e ignora .. La repub blichetta , al 31 lu glio, 1916 . av eYa depositate a cont o cor– rent e al Ban co di Sicilia , cioè all' intere sse clel 2 % circa , L. 17.366.5 55,80. In un'as sem blea di deleg at i dei consorziat i, aNYenut a nel dicemb, ·c scorso, fu rec lama ,ta insistentem ente la dis tribu – ,ione cli qu elle somm e eh<:> legittimamente appar– te ngono ai consorziati. Parr ebbe dov eroso che l 'on. Carca.no accerto,,s. se se la distribu,ion c ha avuto luogo , perch è, in fondo , qu esta so mma ingente - spec ie se si tien conto ohe va ripartita solo in tr e provin cie della Sicilia. - se è sot trntta alla libera disponihilit ,', elci pr<>prieta rl , nu oce non solo a costo ro, m a an – che n.ll ' eco nomia pub'blicn . esse ndo dan aro .sot. tratto a nu ovi imp iegl1i, che potr eb'bero csse rp l'a ume11to della produz ion e dello r.olfo, o il pa– game nto cli debiti ind ividua .li dei consorziat i, ov. ,·ern la sottoscr izione del nuov o P ,•est ito cla park cli coloro per i quali le somm e appartate rnppr e– senta no un utile netto. Non è improbabil e eh<:> u·na meth delln somma potr ebbe essere impi e– gata cosl. Si clo\"l'chbc, in..somm a., alla repu bblic he(t.a sucl– amoricana far eom prend ere che fra il tenere im- . mobilizr.ati circa 18 milioni ed il mette rli in cir– colaz ione giova assa i più a.gli indu stri ali singo– lormentP ed alla Na zione guest'ult imn solu – r.ione. Ch i, come il sotto scr itto, conosce i metod i del– l' aulica rep ub'bliohet ta, ben sa qua li obbi e?.ioni , prcss 'a poco, saran no oppost e : che si debbo n fa.re i con ti . perchè si tmtt a cli att iv ith finali: 0ho man r~. il persona.lr pe,· p rocedere nlln ron ta hilitn ; ohe i consor7iati non ne J:ia1mo vero biso, g-no; e poi, sopratutto , ohe esistono chi sa quali dcc,·d i luogotene1rniali che clànno alle sommp chi .<a qual e dest inaz ione . Son tutte st ori elle che non inficiano per nu lla que lla che è la veritll: d ,c. r ioè, si Lrattn <li somm e prnl' enie'Tlti dn!l,, ,;endita. di zolfi , che sono state aC'<'antonate e cho si debbono distribuir e. In quanto ai dec reti , ess i si possono disfar e colla. stessa faci lit/1.colla quak sono stati fatti, per ragg iun ger e l' obb iettivo di l ibemro qu ei milioni tanto uti li all' economi a ed nlla finnnza nazional e : scopo supremo nl quale si deve mirar e. E tempo che in que.,ta repubb lichetta si met– tano le cose in ch ial'o nel lor o vero valore, anoh c per tC'nerC' cert e proposte 1·ecenti nella dovut a rons idc,nn ionc ed im!,ecli,·e c])e si llutt i polve1·e negli occhi. degli int eressat i. Finor a ln 1·ep ubbli– chctta si è preoccupata più della sun esistenza rhC' cle!!li interess i dell' indu st ria zolfi fcra. Colla sna politica dir etta ad accantonal' e dana r i · <' da– nari allo scopo cli mo stra r e ohe si hanno tesori di r isen •c. si è ar r ivato al pnnto che il Consorzio oggi dispon e cli oltrC' ilO m ilioni , fra ,·isC'n·c ordi– na rie, strao rdin ari e e som me depositnt.,.. al B anC'o di Sici lia . Ed in tanto, in 10 anni . In produzion e rlello zolfo dn 400 m ila tonn ellate circ.a è disce . n n 2n0 mi la e le minier e ntti, e da. 65fl sono calat<– ~ il5il. L a repubblich etta solo reeentemente ha 1,oi11to aooorge rsi cli qu esto feno meno che si mn - turnva lentamente da an ni e che in pa1·te è do– vuto a quella politica d i tesaur izzar.ione; ma lta forse deliberato di ripartire sub ito le somme M– oa ntonate per dare agli industria li la possib ilità cli aum entare la produz ion e ? Nepp tu·c pei· so– gno. Quasi non bastasse il mi lione annu o ohe 1·i– ocve dai cont ri bue n t i, la re pubbli cho tt a, invece, ha ch iesto ohe siano accresc iute le fonti di cre– dito e domanda a.llo Stato· u11a n uova. prot ei.ione nella misura di 30 l iro al mct1·0 linearo cli ten e– no scavato, oltre i 50 me tri di profondità. Un a ,bella baz»a,, come ' si vede ! Ghi non va a domi– ciliarsi in Sic ilia per scavare terr a ed avé re in p remio cli 30 lir e a l m etro? i\!a i m'Ì.lioni, no; quolli non si debbono toccare pero hè fanno lHl bell 'ef– fetto pei ·bilan ci della repwbblich et ta. Datù ciò se !'on. Ca rca no volesse mette re un occhio n elle cose della Repu!Jbl iohetta., farebb e opera verame nte ~:nei~toria. neJl'in teressc degli indu str iali ed in queJlo pubblico, specie in quest i momont i nei qu ali si impone a tutti un a poli tica cli rigorosa economia, in tutti i ram i dell' att i,•ità indtrntl 'ia.le e comm erc ia.le .. G.itiseppe Bruccoleri, W ilson e i giornali clericali Lo Spiri lo Sa nto d eve avore preso l'abitu dine cli par-Ia,re in maniera diversa con le div~·se persone. come fa !'on. Boselli, crua ndo parla con !'on . Tr eYes <' con !'on. Bissolati. Infatti, all'Osservato re Romano, che g li a,vevu ctom anclat o, tempo fa, che cosa avreb be fatto \\lilson, av~va r isposto , ohe \VUson avrebb é rntto -le rcla z.ionJi colla Germa11ia. Moli~o !(>eil' cui l'Osserva tore Human o. ne l nun,ero dlll 5 fe:bbrnio ha comm entate,: « La rotltlra no n pulJ recare so1·1,resa ad al– cano, /rat tando,; di 1m a evenwatità, che era non solo 7J1'evista,ma 'in certo ,nodo implicita e con– tcinp tata, sia 7111·e conclizionat amente, {!n dallo .<camb'i.o di 110/e avve mL/e nelt e settimana scorsa u. , Viceve1·sa, al Corriere d'Jtal'ia, .che g,li faceva In stessa domanda, av<iva ri s1posto ch e ,\ 1 ilson non a\'l'el:ibe ,·otto 1Jicnt.e. Yfolivo per cui il Cor– riere d'Italia d e<! 6 febb ra io ha commentalo: « La decision e del vresidente Wilso11era anch~ caai vivm nent e ctiscussa, e ciò si spiega coi fatto f'he sùt-0 rr ieri l'altro nesstìno la rilencva proba– bilr ». L'Unità cattolica, di froi:ite aJ nuovo fatto, ri– volge a i suoi lettori una « doma nd a ansiosa.» : « Avremo 11n'altra r,uerra ? E' dif{!cile dirl.o. Lei forza 111.ilitare nord-americana può rendersi ter– ribile. Però non siamo ancora a questo estremo. I e speran :e di pace · f[uttuan-0 come onde in Oceano. lt nuovo fatto si allontana .va o Si av- 1icina? I cattol.ici intensi(ì.cano la loro preghie– ra. af(ì.nchè la Mis e1·icorrlia di Dio su l1entri 71resto olla sua Ciusti:ia, ,·idonnnrlo al mondo sconvoltr, la tranquilli tà e la JJace "· Si crede rebbe qua.si qu as i c:h 0 Wilso n m inacci di inter venir e, non contro la Gel'lnan ia., mn con – lr c- l'lt a,lia , e che 1'Unità cattol,ira ,,oglia sto rn ar-0 da I nostr o ca;po 1un sì grn ndc clism,tro. Quell'in Let·Ye,1to a rmal o cli Wil son, che l'U11ità cattolica vo,,rehbe scong iur are, l'Osser·vatore n o. mano ,e il Corriere d'Italia cercano climostra rr con molt e!llici a rgomenti che non è a ffaU,o pro– baibile. Se lo desiclerasse-ro, chi sa qua li a1·cani inizi ancl1·ebbero n scova re pel' climosbl·are chP è 111·o'babile. Ognnno sogna quel che des idera. e si rifiuta di credere !)OSSU1ile rrnel che gli dà noia, se p1•0- p1io non ci p icchia cont ro ,io! muso . Frammenti della vita italiana Sabato 2 fe'bhraio fu celebralo a.I Muni cipio e dome nica 3 fobhra ic, alla chi esa di San SalYi, il mat rim oni o fra una nipot .ina dcN'on. P escetti, o 1111 sostituto ,procu rat ore de1 Re. E ' affawe che non ci ri guarda, a,qtr o ohe ipe,,· gli "'u.gur! cli fe.licilà, che sono doverosi in ogn i spi– Tito b(}n natJ vorso gili sp osi. Ma alla ce rimon ia int.c1wenne ro otto aut.omo– !Jili. E n oi ,vog liamo domanda re al Pr efetto di Fh •cnze se la benz ina consum ata d a que lle auto – mobili non rapp rese nti u n r,cmsumo ingiustifì . ra to. · E per la colaz i:me, seTvita a.ll 'HOlel Savoin, in cu i - come ci fa sapere la Na:ione - 1'011.Pc – sl'elli cc rlissc alale fen 1dissime e commosse pa- 1·,,1e ", il Pr efetto Vitlo reHi concesse il permesso .>i rare uso cli pasticce ri e, nonoslant.c che il sa- 1,nto r la domenica le pasticcerie sieno proili ite. E' 1111 1,iccolo incidente. Ma rivela. che razza. di R'Onte so1 0 in lt alia certi deputat i socialisti e cer– ti •prof etti. 11 signor Bainville .Monsieu1· le Dir ecteur , Je vois, d 'ap rès le dernie r numero de l'Unità, que M. Giretti lui-mème se donn e la peine de pis– Cllter certa ines idées d'u n journa liste fr ança is, M. ' Jacques Bainville, a uque l {)()rlains .quolidiens ito.J.ens sembl ent s'ingé11ie1·à bàt.ir la rép utat ion cl 'èt.re , un de n os cri tiques de p olitique étrangè 1'C res plus séTieu x et '.es plu s autorisés. De la part de l'Idea ncL:ionale, cela se con– çoil. Entre nationaJ istes français et nal ionaJ istes it a liens, il est cle,·.enu•d'usage cle se !ai re les plus a iniables politesses. On se passe réciproquemenl la main clans Ics. cheveux; et il est to ut nature!, éla nt données ces hrubiludes , qu e M. Francesco Coppola s'extasie devant le génie dc ~r. Bain ville. M. Ba invill e le lui rene! avec usu re, cn le sacrant grn nd po lémisle. ~1a is lorsque no us voyons le " Corl'iere della se- 1·a » enfler la ,·oi,x lui aussi, et M. Gi retti se mel– tre à le discute ,·, n ous comm ençons à nous inquié– ter . Et nous épro uvons le besoi n d'csquisser un e timide prote stat ion . ·M. Bainville n'est crue le rédacle ur de polilique exlél'i•eure de " l'A:ction fr <mçaise ", journa l sa ns poids et sa ns inHùence, 11arce c1ue soulenant des t.héo ri es di amétrale ment opposé es à celles cle !'im– me nse ma jo,·it é des F rança is. Son direcleur, 11. C:ha 1•les Maur ras, prél.end qu' il faul di viser l'Alle– magne en au lant de pet its morce a ux de tena.in qu'il y aura de solda.ts frn nça is. On !era une pe– tite clistributibn proporlion11e lle.... Et c'est ainsi qu·on résout !es pr oblèmes de po litique en ropéenne cla11s les bur e11-ux de J'Action {l'llnçcLise, où :\1. Bain. ville donne chaq ue jou,r sa p rose! Par fois :\I. Bain– ville écri t à 'l'Exc elsior, ce jou1·n al qui, pou r cleux sous veut clonner à ses lecteurs Jieaucoup de gra– n1res et oeu d'idée s. Si on cherc he b ien , on fìnit r,ar y trouv e.i· l'artic le cle :\1. Bai nvillc. Mais le clirublem'emporte s'il a jamais été coosicléré clans la pl'esse pari sienne cmume l'ajrtirle u autorevo– le », clesti né à !aire sensation . Je c1·ois qu'on éton– nern.il ,M. Bainville lui-mème si on lu i disa il qu 'on le considère comm e le· plus "auto revole" dcs écr ivains . de polilique étra ngère ct,e Pa• ·is. Et. je ne veux pas insiste r dav antage. J'a i beà.u– coup d'esli me ,pour tM. Ba invill e, cl ce n·cst pa.s à lui que j'en veux. Je m'en prends aux gens qui ,·eulent à tout prix croor des réputations , et impo – ~e,· leu rs idoles aux autres et au public. En vérilé on éton nerait n'i mporle c1uel Fra nçais si on vc– noit lu i dir e que :\1. Bai n vi lle est le me illeur " espo nente» des lend enccs frança ises en ma– lière de polilique exlérieu 1'C. On l'é tonnera it d'au– tn.nl plus quo ,M. Bainville et avec lui l'Action fra11çaise sonl les défenseu,·s d'une Aulri che con– tinuant à vivre, forte , après lo guel'l'e !... Ce qui pronve bie.n cl'<>.illeu rs qne le~ crénteurs cl•e sa re– n0tnm ée -n'ont. pas bicn pl'is lous Jeur s renseignc – ments . Car y est-il 1·ien de p lus opposé à l'intérèt ita lien, .;:1,u bon sens françàis, et. a'u hon sens do la q uad r uple Ent ent e (Jl e le mainlien d' une Autr ichc ha,bsbo11 rgiennc et forte n.1,,·ès la guerre? El en d·isant cela, nous ne voulions pns dém on– t,·er aut re chose que ceci: crue :\1. Bainv ille re– présente !es théorios clu t.rès petit et très peu in– flnent groupe de l'Action française, et non les ten– rlences princ ipales dc l'opinion publiquo française en matière de polilique exté rieure. Un francese. • La responsabilità del giornale e dei , due direttori è impegnata dai soli articoli che escono senza alcuna firma o firmati e L'Unità • , Per tutti gli altri articoli sono responsab ili i singoli autori, e Chi non desidera abbonarsi è pre– gato di respingere il giornale senza stac– care la fascetta. 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