L'Unità - anno VI - n.1 - 5 gennaio 1917

Lloyd George e rapporti tra gli Alleati Nel grand e discoTSo-programma . che il Prim o Ministro pronunciò al Pai,1arnento ingl e.se il 20 di– cl'Jllbre scorso, cosi parlò dei ra,pporti tr a gli Al– leati: J.n quanto a:i nostri ropporbi con gli Alleati ave– vo già da Lean;po suggerito dne cose che noi do– Y·rellllTlo cercru·e come Alleati. La. 'Prima era l'uni – tà dello scopo - la seconda l'unit à dell'azion e. (•Bravo) lùa prima è S!Ìàstata raggiunta. iMai a,lleati han – no lavor ato in più grande armonia o più perf ett o accordo che gli Alleati in qu esta g rand e lotta. Non c'è sta to nessun attrito non vi è stato nes sun malint eso. (Bravo \ Ma ln quello che rig,uar da l'uni tà dell'azi one - c·è ancor a molto da desiderarsi . Basta tocca.re J'incddente della Romani a perchè ognuno poss a render si conto di quel che intendo dire. I nemi ci hanno due vantagw, due supremi van~. L'un o è che essi a,giscono DCr1inee interne; l'altro è che c'è una potenza. dominante che di fatto dirig e le forze di tutti. Noi non abb iamo nessuno di qiuesti vantll@gi e dohl>iamo pea· cons*uenza rag .giun – gere lo stesso scopo con altri me11zi. I vantaggi che noi ail>biamo sono vam.taggi ch e il tem'po aumen ta. Nessun o 'Potrebbe di.ne che noi profittiamo di questo temp o. C'è stata una lent ezza di decisione e di azione. Non ricordo chi disse di Neckor che egli era un orologio sempre in ritard o. C'è un poco di que.sto nell'or dlo,gio degli alleati, Belgio, Serbia, Montenegro, Romenia. P :ri.ma che noi pos– siamo pr ofitta.re pienamente de,lle immense ri sor– se che sono a disposizione degtli Alleati, bi sognq trovllll'e il mezzo per arrjvare a delle decisioni più ~ronte e più ra pide - e al mezzo di eseguirle. Io credo oh.e questo s i pos sa fru·e - e se noi affret– tiamo la nostra a.zione come la nost re decisioni questo equipa11erà le condizioni più dà q1Uantonon si è ipotuto ottenru•e nel passato. ,Ci deve esse re più consultnz ione, vera consult a– zione ~na gli uomini che contano nell a direzi ono d8€1i affari. (Applausi). Ci de.ve essere men o il sentimento che ogni Nazione ha da !badare al sur. pa-oprio fronte . Ciò è stato portato a tal punto , che quasi ogni Ministero sente di avere il sno prQPrio d'ronte. La politica del fronte uni co deve divenire una realtà . Lo è dalla ,part e avversaria . l cannoni wustriaci aiutano la fante ria tedesca. La fanteria tedesca sostiene le anni austriache . I turchi aiutano i tedeschi e gli austriaci. I bul – gari ei mescolano con tutt i. Là esiste la coscienza essenziale di un 1Unico fronte ed io c redo che q,uesta noi ddbbia.mo acqui – stare sempre d1 più - anziohè appoggiar si da un n parte sulla sovrabb ondanza dei cannoni - o da l– l'a,ltra sui petLi inerm i di eroici soldati. L'UN ITÀ Il falliqiento della guerra Secondo !'on. T,urati qu esta guerr a è fallita, perchè nessun partit o rie.scirà ad avere la vittori a. Noi as1Jettiam o ad essere dell'o'pini one dell'ono – revole Tur ati, che si r ealw.zi la pr ofezia dell'ono– revole Tura,!,i. In tanto faremo tutto q,uel che po- tremo pel' impedir le di realizza,rsi. 1 Ma ammettiamo che alla fino l'on. Tur ali -si rivetl buon profeta, elle nessun partito posso, cant a r vitt oria, che attr averso lo guerr a n essun problema arr ivi a soluzione . Ne conseg,uire bbo da. ciò che la guerra non sa– rebbe stata nec essaria ? Essa sare bbe stata necessaria almeno per impe– dire il tri onfo della 'prepotenza germanica. E se non ave~se ottenuto altro risultato se non quello d'impedir e alla Germani a di diventare la padrona del mond o, la guerr a non sarebb e fal – lita: avrebb e ottenuto solam ente la parte nega– tiva del suo progr amma. Se la Russia avesse lasciato massac r a re la Ser– .hia, limit andosi a prote sta re, come prote1ltò nel lnglio 1914 anch e !'on. Tur ati , allora la guerra non sarebbe fallita: sarebbe riuscit a all'Austria . Se la Franci a si fosse sciolta da ogni solida – rietà colla Russi a, e ave1lse lasciat o la Germ ani a e l'Austria padr one di rovesciar e tutt e le loro for.z.econtr o la Ru ssia, allora la guena non · sn– rebbe fallita : sarebbe riuscita magnific ament e alla German ia e a ll'Austria. E questi du e paesi , inorgog liti dal successo e lib eri da ogni contrap– peso russo, avrebbe ro avuto buon gioco a rid•UJTe alla servitù anche Fr ancia, Inghilterr a e Itali a, con altr e guerr e, che non sa rebbero piì\ 1a\lite nea.nch'esse. Se do'po la violazione della neutralità belga, rin ghilterra avesse solamente protestato, come prote stò a,nche !'on. Tur ati, e si fosse messa a.Ila finestra a. procl a,mare che la guerra non risolve nessun problema, la Germ an ia. e l'Arustria a.vreb– t-ero ben presto schl accinto la Fr anci a e la R 1 1ssla.: o la guerr a non sa.rebbe fallita, tutt' altr o. E poi srurebbe stato il turno dell'I nghilt erra e dell'It alia. E se l'It àlla 'llon avesse porta te le sue fon,0 a rendere impossibile la vittoria gennanica, la. guer– rn sarebbe stata meno che mai un fallim ent o per In Germani a: il bottino ingl ese avr~bbe arr olon • dato il bottino fr anc ese, belga, ru sso e serb o. n opo di che !'on. 11urati av rebbe ancora una volto p 1·otestato, ma n on av rebbe potuto dire che la guerra era fallit a. La guerra ~ fallita , perchè la Germ ania Ila tro– vato chi le ha resistito. Se le obiu l'gazloni '()a.cifl– ste dell'on. Tur at i 'osse-ro st ate pr ese sul serio fnorl di Ger1nani a, la Germania avrebb e avul,., mille volte ragion .? di r alle.gra.rsi di avere fatlp un ottimo affare . E !'on T,urati non nvrehbe avuto 0 Jtra soddisfazi one all'infu ori di voti~re un ordin e del giorno d1 pr otesta. Dat o e non concesso che i tedeschi , accampa.ti in Pi a.zza del Duomo di Milan o, gli av rebbero htsda to la llb e~tà cli fabbrica1·e ordini ciel giorn o. E' esse nziale 1)8 r gli .A.1!1-eati non soltanto di r en– derai conto cli que sto - m a anche di agi re in questo senso. •Ed io il>rooittodi qu esta occasion e all'inizio di questa nuova Ammini straz.ione per ins ister e -su questo punto: . J>('\·chè io lo rit engo I deputati socialisti e l'A ustria_ essenmale ,per fa ,grande ,vittoria e per l'abbrevi a- _ zione del pm-iodo che ancora ci divid e da que sta Abbiamo scr itto in uno dei passati num eri del- vittoria. l'U nitd che i deputati socialisti ulfidali han - (Dal « Tim es ", 20 dic . 1918). f 1 bi tr · Fràmmenti della vita italiana Come si diventa immortali •Dalla Tribuna : « Forli , li . - L ii frazione del Comun e di Co– riano, prima den omin ata S. Andrea di Besunigo, danneggiat a for temente da l disast ,·o tcllu1'ico, ed ora sulla via di risorge,·e, sar à ch.iamat:t « b~rgat a do Vito" jn attestato di perenn o 'ricon o– scenza all'on . de Vito, che si è viva.mento inte– ressato ; Ila resu rr ezione della. rid ente borgata . L'on. di Bagn o, deputato del collegio, è stat o in– cari ca to di comuni care la notizia all'on. Sotto – segretario de Vito "· Meno mal e che la pr ovincia di Forll è nell'It a– lia nordi ca, e non nell'It a lia sudicia. 1noBianco no girato largo di ront e a pro ema aus 1aco. Ma dobbiamo rettificare l' errore , in cui fummo indotti dalla mani era veramente scellerata, con cui tutti i giorna li hanno fatto i resocont i pa rlamentari di questo dicembre. L'uffici o di sostenere la necess ità. di tenero ;n piedi r'Austri a-Ungheria toccò all'on . Lucci, qnello ~ coltello a serramanico, mentr e l'uffi rio di fulmfoa.re l 'Inghilterra toccò specia lmonto 111.– l 'on. Modigliani e all'on. 'l'r eves , e quello di di– st ruggere lo czari smo f,u assu nt o cioll'o11. 1.ahri oln. Secondo J'on. Lucci, dunque, u lo ~n1Pm hr a– ment o dell 'Austria pOl'terebbe all'ingrnudim eulio della Germania , tag liando l'Eu ropa in due, do Kiel a Trieste, e tenendo sotto la 6Ua clienk la forzata la B oem ia, la Ungh eria , la Slavia d~l Sud e la ... Scandinavi a. E l'imp ero rus so, giu'l– to fino ali 'Ad.riatico e alla Persia com pletorcblJo lo schiacciam ento dell'Europa latina . .l<'ra i J1111 Stati più potenti e più reazionari, l'Italia, la Fr ancia, l'Inghilterra sarelbbero rigetta.te in se– condo piano>- L'on. Lucci, evidenteme nte , non ba. mai ~a.– puto che l' Austria-Ungh eria è alleata. della. Ger– mania; che la Germania e l'Au stria -Ungheria. c.:>– stit uiscono un ,blocco , il quale tag lia l'Europa in due da Kiel a T.rieste; che la Boemia e la Slavi a del Sud .;ono sotto la forzata. clientela. te desco- . mag iara; ohe i ma gJari non co1Tono nessun pori– colo di essere clien t i forzati della. Germania da l momento che sono i più fedeli alleati della. Ger – mania, aven do !bisogno dell'aiuto tedeeco per te– nere sotto i piedi rum en i e orooti; che la vittoria della. Germania e dell'Austri a esten derebbe il do" minio degl'..Imperi cen tra li giust'a ppunto dal- 1' Adriatico alla Persia; che se que6ta guerra con ducesse alla cost itu zione di una, B oemia 'ndi– pendente, di una Slavia del Sud indipende nt e e di una Gran de Ru.ma.nia, e se Triest e e l'Isbria. passass ero a.li 'Itali a e la Croazia e la Slovenia si unissero alla Serb ia, proprio allora verr ebbe dissipato il pericolo di una Germania oosl po– tente come quella. di cui egli è spaventato; e al– lora potrebbe vivere tranquilla anche... la Soo.ndin avia; ma affin<Jhè questo programma di liborazione si possa realizza.re , occorr e che la Germania sia sconfitta, e l'Austria sia smem– brata. L' on . Lucci non ba mai sa puto nulla. di tutto ciò. E si spaventa. proprio di ciò ohe vuol tenere in piedi! Probabilmen te , non ba ma i guardato una carta geografica. Che dire poi del pericolo ohe la Russia arr•vi all'Adliatico? Dovrebbe inghiottire Rumeni , Ma– giari e quella Slavia del Sud, che secondo la geo– gra fia dell'on. Lucci passere bbe contemporanea– ment e $Otto la clientela forzata della Germania! E' il vecchio spauracchio , con cui fra il 1850 e il 1880 l'Austria e la German ia fruttarono il sospetto cieli' Eur opa liber nle contro la Ru-s ia : e allora ci poteva essere della gente seria., ohe si lasciasse impressiona re da queste preocupazioni , porohè non si erano co– stituit e ancora saldamente nè la nazione rumo– na, nè la naz ione magiara , o ozoohi e serbo-croat i moveva no ap pena i primi passi , e la Bulgaria sembn wa dove.sse servire specialmente come strum ent o alle runbizioni cbo.lcaniohe della Russ ia. Ma venirsene, oggi, nell 'a nno di grazia 1916, n ripetere conliro il pericolo del panrussismo tut– te le vecchie trap pole ted esche dei boi tempi del Con.grosso di Berlino, chiudendo gli ooohi al ve– ricolo imminent e e vera.mento pauroso del p1J,n– ge1manismo, tutto que.sto farebb e ridere, se n on facesse piangere . 5e g oi dei tempi L'on. Murialdi ha detto in tm discorso a.i suoi eletto ri: « P otr à ,venir e il moment o, in ou,i alla Cameor:t si dovr,anno v1·endere dogili atteggi.omenti decisivi, per i q·uali vel'l'à nettamente divi sa la 11esponsa– bilità fa•a coloro che vogliono la guerra pe1· la guer na, la guerra fino alla distru,ionc deg1i Im – peri Oent,ra li, la guerra a qualun q,uc costo, su– l:endola ciecam ente e rin uncia nd o a qualsiasi di – ~cuss ione in proposito, e quelli in vece che desi– der ano abbreviar e 'Per quant o è possibile qtUeste terribili sofferenze che lo stato di gu err-a impone a i popoli "· L'on. Murialdi è la pupill a dell'occhio sinistr o dell'on. Sa.echi, u * * * l.'il zione socialista è sta ta. censurata, porchè aveva osato di commenta re la elczdono dell'onore – m ie Cirmeni a presidente di lllno degli Uffici del– la Camera. L'on. Cirmeni fu, in sieme nl dotto re Mar rone (llera eret), un o dei più attivi pr opll@'andisti bO– lowi ani nel periodo della neutralità; e sulla . ,tamP <t del senato re Frass ati dava le n otizie pri – maticce di tutto ciò che si prepar o.va nel retro – SC'ena tedesco-giolitli ano . Fallit a la politica. gio– litlian a, !'on. Cirmen i litenn e opp,Jrtuno ecclis– sa rsi. ~fa ora crede venuto il momento di rit o1·– narc a lla lnce. E a chi gli r icorda 11 suo passato, lo censura mette il bavag lio. ..

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