L'Unità - anno V - n.2 - 15 dicembre 1916

10 Dopo la pace la Germania riprenderà il lav o. ro irnt,er, otto, rioJIUerà le armi, tomerà a prepa • ra.-e la guerra, eiviterà. gli er rori ipolilici commes• ~i in questa, colpirà il mm~ento più oppor1uno, quando • on si trovorà ddl contro uno. formidabile coa lizione ew·O'pea e mondin.le . Nel frattempo, diventata !liù forte, nel periodo i11termedio tra la pace di oggi e la guerra di do– n1an1i, riprend e-rà con miglior successo la po. litica delle sopraffa..ion i e dei ricatti come ha fatto in addietro. Oggi ho. bisogno di una sosto e clwedc hi po.ce ,wcn do l'ari a di oft:•irla. La coa lizione <lell'Imtesa ha fa llo la p repara– zione mililarc clllrante la guerra, ed è per com. pie re il suo massimo sforzo be llico; m ai più la sua unione sa rà così oomple t,i,, come è oggi Se iI prog ramm a della nostr a guerra santa. per li. indipendem,a d ei piccoli Stati e per la libertà cli tutti i popo li e iper la pace duratura. a ben e• ficio dei nostri figli deve esse1,e difeso' e realizzato , qt•esto è anco ra il mome.nto più conveniente. Se, d®Q la pac,e, i :paesi dell 'Inte sa , in "is ta cli min accie futur e, dove.qsero cont inu are g;li ar• ma.menti come oggi fanno, tanto ,vale continua. re la ,:uer ra. Se, dopo la pace, noi dovessimo ag. giun gere alle spese 1wr gl'inte .ressi dei prestit.i an• che quelle ciel pa ssa to e con le maggiori propor. zioni che l'espe rienza di ,questa guer:ra dim ostra necessar ie, tanto vale metter su lla posta di que. sta guerra tutti i nostri a,veri. Se ne usciremo pezzi>nti, ma liberi e g ,a.ra ,ntit i conlr o la. mina.cci a d,i n uov.: g,ue.rre, ric06tituire . mo più fac ilment e e in condizi oni di nm.bient n ee.onomic o ~1i•'1 1avorevole, In nostra. ri cchezza. Non torna conto lavora.r e, ,produrre , accumu lare ricchev,za, se questa a per iodi ritornanti deve es. sem rlist rnt ta in nu ove guerre di di.f~sa, pr ovocn. te {la chi ne l lfratteanpo h a or g,anizzatu e· per fezionata la industria della .guer ra d aggressi o ne, n.lo scopo premedit a,to di spoglia re periodi . ramcnl.! le pac ifìc'he J)OIJ)olazioni circostant i dell e loro terre, miilliere , i ndust ri e e ricchezze . Col hr~ntaggio alle porte, con la minac cia cli continu e -a~ss ioni ntm si la.vora e n on si pro. ctuce e non si rispa.nniia. Per noi la llroposta cli pace accettabile non è que lla che ci riporta allo sta tuquo ante delle contese interne tra g li Stati d'Eu ropa ; tanto meno è quella che moclifica lo slc,t,u1uo in senso di rafforza r proprio lo Stato che su c1uelle conte• se - a limen tanclole e sfruttandole - fond a la sua politica tradizional e; ma è quella che elimi . ua le ca use di que i dissensi e paJi.e dalla pre. messa che questa deYC esse re l'ultima guer1·a ci· vile, intestina, che si combatte tra gli Stat i d'Eu. rcYpa; e J)0icbè tutti di.cono di vole re un a pace dur atura e i l Cancelliere germanico lo ripet e an . l he nel la recente nota, la condizione element.ar ~ clella pa.ce duratura deve essere il d isarmo gene. ra ie a pace conc lusa. In questo senso, alla proposta generica di pace germa nica, n oi contrappon iam o la pregiud iziale generica del disarmo. Se la Germania accetta il disarm o a pace con. elusa, iniziàm o le tra ttative di pace. Per intanto la manovra tedesca, tendente a mervar la Yolontà <jella guèrra nella opin ion e pubblica dei p,i,esi della Intes a deve essern sven– to.la con. una pronta e più vigorosa dJirezionP politica ed ai.ione m ilita.re della guerra. Rivolgiamo agli eserciti nostri il proclama chr il Kai ser ha rivolto ai suo i subito dopo la mano• vra, adclonnentatr ice tenta ta verso di noi dal Cancelliere: J,L NBMICO, AJ) ONTA DEI SUCCESS I RJ. PORTATI L."I ROMANIA, Cl HA M.ANlFE.STATO IL DESIDERIO GENFJRTCO ,DI 'J1RATTJ\'Il,E UA l ·AOE. HESTA A VEDE RE SU QUATJI PRO · POSTE OOL f DESIDERA TRATTARE . INTANTO VOI ,DOVETE CONTINUARE A TRATTEN 1ERE I,L NEMICO E A BATTER LO. Observer, e GI ne L'UNITÀ Libertà economica o Ual J·ecente, runichevole convegno di :.\1ilano dtll gruppo lLbeJ·istico fu, fra l'altr o, affermata la ne• cessità di denunzia,:e fin d'ora e combattere in s(}guito risolutamente la ten,lenzll pericolosissima, a<'centuata in modo veramente inquietante du – rante la gneJTa , elle ci fa as,istere ad una e.;ten• sione crescente, anzi al dilogare preeipitoso in c•gni senso dell'rudone dello Stato, con effetti di ye.i·osovvertimento delle basi orga niche del diritto comune, e con la conseguenza di veder di giorno in giorno molLi,plicato in misura fantastica J'ese1·. cito s.misu,rato deJ burocratii;m o parassitario. La dichiara;,:ione coraggiosa - i convenuti non se lo dissimul1trono •- 1lOtrà forse allontanare <lai 1·i'Jlreso movimento parecchi di quanti, con molte riserv~. vi aclerirnno a mal confessati scop i di politica di clwsse; ma e.ra necessar ia. e doveTosa ud assicurarg li il rnlonteroso concors o di tutti coloro che vi_ scorgono, p iù che la oopressione di un a conrente rii inte ressi, la tendenza verso una integr ale ri gene razio ne educativa, ispirata ad un a formul a di super iore, imparzia 1Je, ecclett.ica gin– sLizia. Che il concetto della libertà eeonomica , so1i.o e sviluppato in int ima connessione con gli ideali filosofici di politica e religi osa fran chigia, foomi. stor icamente e raz iona lmente , un tutto logico ed un blocco monolitico, che comprende in una sola condan na ogni forma cli albusiva ingerenza sta• ta le, non ha, in te-i•mini di pura scienza, <l'u()IJ)o di dimostrazione. ~la perfìno il sospetto d'un a qualsivogtlia int ran sigenza dottrinari a e dogma. lica deve esse re band ito da chi si propong,a opera di la rga persuasione e rli propaganda fatt iva. Oncle a taluno potrebbe pa re11eche om>ortunit à di si1ccesso consigl ino una. pru dente ilimitaz ion e del fronte d'attacco, r idotto per ora alla essen• zinle question e a cui sponta neamente ricorre il pensiero ·quando si pa,·Ja di anli.p rotezion ismo al probl ema dei dazi. ' Se . non che è faci le vedere che, in tal modo, l'esito fo.vorev(lJe della n06lra azione non rius ci rebbe che ad uno spost.ame nto, se non act un peg. g1oram ento dello 6tato di •pr ivilegio, facendo capo a nuove pa1·zia1ità di favori, e ad un rngime anahe meg,lio accentuato, sebbene piì, ipo01;ta, di Ha. grante SO,l'.)TaJfazione di classe. Tempo fa un runico economista, che è pure for. lunat o possessore ed intelligente e operoso con. duttoro di \'a,ste azi,Jnde agl'ico le, così mi giusti• flcava il J)ll'op,·io dissenso dalla camp38'11a a.boli tr1ce del dazio sul girano: Potete , voi Jibedsti, spe. ra 1·econ qualc l1e fondamento, che il governo con• cecla a n?i. •propriet'lri 1 puro e semplioe benefi . c10 ciel d1n tto com u.nè? Che assictwi imParzial. mente la libertà deJ Ja1·01·0 nelle crun.1>3gne, che ropnma j bc,icottaggi, che a·tmda impoffiibile, con la dovei,osa sua tutela, il mo ltiplica r si dei casi di ana.rchia amm inistr at iva e òi juquerie on,aniz . zata di :.\1olinella? E potete guarentire che i~ caso d• sciopero, gli arb itr ati ufficiali non si ; isolva,no '" vere imposizioni autoriiat ive di tar iffe minim e pena, in caso di rifiuto, l'albba.ndon o d el fond ~ alla viole nza teppist ica? In t,a,J caso mi avrete fra i più con,vj.nti fautori delle vostre giuste richieste. )1a, nello stato cli fatto che venne rap idamente maturando da un quindicem1io, non me.ravjgiJia. tev1 se, pur afferma,ndo con v_oil'in.discuiibi!e evi. cirnza del teorema ricard iano degli scarn'bi intm•. nazionali, io sostengo esser l 'i11giusli.ia ciel dazio un puro e sem plice risarcimento del danno che subiam o, J>e'rfini politici, dal .regime spec irulissimo a cui tma politica pa rl arne.nt.are di classe sott o. pone la nostra proprietà. Si elimini onestamente quest'u ltima, e non avremo difficoltà ad accoglie Te l'rubolizionc di nn fa.vorr, che solta nto da chi Jo cons ideri isolato dall'ambient.? economico in cui viviamo può esser ra:ppnesentalo come una odiosa in,i,quità. Il ragionamento, devo conveni rne, mi sembrò allora ed ancora mi pare, in linea ge nea·ale, a..."Sai s ~nso.fo . In tl(ll sisJ,ema artificiale di contra ppesi e di compensi, qua le è quello che la coi,ruzione r,oliti cn è v!.'11\lta edificando, tutto si tiene e si sostiene per modo da render e S!lCSSO legittim e battaglia di privilegi? Jc proteste a cui una l'iforma parziale prisE.a dar luogo. Se lo Stai<>, con la, sua. disordinata infrru n. mettenza, alt~ra i rapl)OJ1.i, sopp rime le trasla• zioni di taluni fenomeni e di cert1 gravami, cre,1 e mantiene e l'llfforta pos1z1on1 prwilegiate di g ruppi e di classi; se moltiplicando all'infini to i propri organi, inasprisce il fiscalismo ad un segno da compromettere il succe$SO delle attività. pr o– ciutti ve liberament.i es11 icate; se, conseg nando al monO'J)olio di rnmorose mino ranze strumenti CS· Sènzia li della \'ita econom ica, come le fe.rrovie ed i porli, eleva inde!bitamente i costi dei mov imenti cli merci e c1·uomini, aggra,vando le spese di pr o• cluzione e di smercio. e incep;ianc\o la concor. 1·cnza; se, turbando con il su,, incompetente con– t,·ollo il mer cato finanzial'ic, altera, con pregiu• dizio di tutte IP industrie e ostaeolo alle nu ove miziative, i fattori che concor ron o a tener Lass.i il prezzo del cupitaJe; e se a questo capitale au. menta i ri5Chi di impiego, creando u n amb1enLe di arbitraria insicm·ena giuTidica nei ra.'))P()rti fra privati e fr a costoro e l'ente pub!:>lico, - è chiaro che la semplice aboliz ione d i qualche dazio signiflcheretbe unicarnenLe il definitivo prevalere d1 ta luni intere ssi organizz1 ti sopra gli aJtri, con la so1pproosione, senza com penso, di una delle CO· Jnnne del mostruooù, ma pu~ compre nsilbile, equi– librio. Oggi, dQPo l'org ia di intervenzionis mo scatenata dal la guer ra, I-a forza di tali argoment i mi sembra straordina ri amente r inv igorita. P oichè lo Stato, per rngion i e forse per necess iti\ della sua poli– tica , ha imp,·ovvisamente costitu ito un ordin e le ga ie sovversivo dei caJ>i;saldi esistenti, mutan<lo il suo compito di doverosa tutela in quello di li/la onniveggente equità distributrice; e poichè da si• mite metamorfo si certe classi e determinati ram i di priYata attività. subiron o danno, mentre ùt,i ne risultarono avva.ntaggiatisi:imi, è chiaro che torneTà difficile accusa re di indebite pret ·i~e i pr imi, quando, rientrandosi n ella n ormal ità, in• voche ranno le ragioni dei diritti moralmente a~– quisiti. Ii bollettino della Confederazione d!ll lavoro, l'i• [ '0rta.rn test.è il memorandum dei liberisti ingl9si contro la minacciata riforma della politica do1Ca• nale br itannica, il quale si chiu de con le celebri paro le di lord Goschen: « Non giochia mo legg er. mente col n:.itrimento del p()IJ)olo! ». Ma contem• po1·anerunente ed in ogn i fru;cicolo l'orga no uffi ciale della coscienza proleta ,·ia italiana temp,1sta ed insiste pe1x:hè tutta la co.ugu ie occ:isirm,ùe degli esped ienti medioevalislici, dei qu-ali sub iron o il peso in modo 1par ticolar is,imo le ind ustrie pr o– duttrici dei consumi fondamentali , divenga, , cr,11 qua lche emendazione coor dinatri ce, sistema di crdi naria politica interna . l,J manifestarsi di così tra.spa renti appetiti ri, 1eia a sufficienza iJ per icolo a cui oggi più che lllai ci addurrebbe la 1>ura e E>empliceriprooa della agitazione contrn il pr otez ionismo rincara.tore, a · cw non si accompagnasse ro J)rOt}>OSiti d una più ,·a;;ta e organica azione emancipabr ice. Coi socialist i - se pu re son sinceri n el loro, sem 11remolto ambiguo, att egg iame nto - d obbi a. mo voltire ,la grad ualt' scomparsa del pril ·i!C8io doganale; ma contro essi e cont ro i nazionalisti -- che, se n on altro, son logici nell a loro con. cezione stato latrica - d<1bbirun chiedCJle a g,ran rnce e senza r isPrve che, con la pace, tutta quanta almeno la legislazione d'eccezione sia, senza in • àugi o riserve, mandata, in soffitta, insieme con certi indirizzi e ce1i i metodi prevalsi nell'nltim o qnindl cennio. Se segui remo 1m'alt r a via, vorrà dir e che aV'l'P mo •battuti i tedeschi soltanto per importare fr a noi, in una fonna g ra,viemo!ll1te l!)eggiorata dal nost ro procacc ia.nte !mr la.menlnrifilllo, i lor o si. sterni di controllo economico e di a,sserv iment o socia.le . Con che il germanismo si sa,rà assicurata, 11ello ~llCttacolo della ra1lida decadenza dei su oi nemi ci, la più sicura Jelle rivincite e la più atrore clelle ven dette. Giuseppe Prato.

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