L'Unità - anno V - n.1 - 8 dicembre 1916

L'U NITÀ 7 Le dicbiarazionidel Governo inglese alla Lega ltalo~Britannica Fin da quando la di chial'az ione di n eutralità dell'Itali a rese possibile un a rev i!sion e di quelle idee politich e cl1e avevan o dominato per un tren – tenn io, da più part i s' int ese l'<Ypp01tunità di crea re un 01-ganismo p oliti co, economi co e oultu– rn le che, stringe sse sempre più i 'Vincoli tradizio – nali tra l'Italia e l'In ghilt erra. Sorse così l'id e[l delòa lega Ita lo-Britannica; - cli cui fu fisooto il pr ogramma nel novemlbr e 191.i. Le adesi oni affluirono numerose. La ,prima circolare, pubbli cata nella Voce poli– tica del 7 ma .ggio 1915, Eibbe la1·ga eco nel cam– pc, d ella cu ltura ita lian a. Indi, in terven uta l'It a– lia n el conflitto, le più rap>pre6entative personali – tà del mondo po litico e d~lla oultura in g lese pote – r ono pr endere l'inizi a tiva ddla costituzione, di un a sezione in glese dell a Lega che ebbe giorni fa la consa crazion e ufficial e alla Mll.Ilsion House. Anch e il comitato ita lian o prom otore h a orm ai terminato il lav oro ,li organ i;izazione e conta di pote re, aj primi del prossimo anno, riunire gli ade r enti in un a solenne man.i!cst az ione di solid a– rietà anglo- latina. A capo dell' organ izzazio n e vi sa rann o tre co– mitali, un o politico, uno economico e l'alt ro cul– tur ale. E' inten zion e clella Lega cli tenere un a serie cli conferenze sui più im'!lort a.nti pr oblem i p oliti ci, economici e culturn li che inte r essano e legano i due paesi . L'Un i tà , conli nuando l'ope ra della Voce poli ti ca, si fa organ o della L e,,,i ltal o-Britanni ca ed è lieta d i da1·e un br evr riassunto dei discorsi pronunciati e che fur ono riferiti doi ma ggiori quotidiani ingle,;i in occasione delln seduta in au– gurale tenuta n Londra alla Ma:nsion House sot– to la pres iden;,;a del Lord May or " ' · H. Dunn. Vi p,·ese ro la par ola l'Amb asc iatore d'It ali a S. E. il :\1archese TIY!Jleria li , R H. ,v . R~mciman. Pr es i– clen te del Mini stero del Commercio; il R. H. Lor d R. Ceci!, Sott oseg retar io cli Stato per gli a ffa1·i !•steri; il Conte di Lytt on, Lord ci,vile dell'Ammi – .-agliato; il Minist r o r:nrcano e Mr. Hil air ~ Bel– loc il noto sc ritt.111•p_ Il Lord Mny or , nell'aprire la riun ione, di sse che la presente solidari età tra In ghilterra e Ita'i a in clifesa dell'indh lend cnza e del diritt o ren deva questo mom ento il pii) opportuno a cementa,·e le reciproche Telazinni, sia no,! campo inte llettuale come in quello nnlitiro ed economi co. Per ciò 'il s imulta neo a!f eri-na.rs i in ambo i P aes i di un a Lega atta a fom entan l e r in'>aldar e quei rap por– ti e a creare un a ,più intim a compr ensi one tra i due popo li, dovev a ,;onsidera r si della 'Più alta e più Yitalo imp o1-ta.nza TI 'V!a,rchesP Tmperinli por se quindi il messaf!– gio dell' on. Boselli: ro,llP_grandosi in par i tempn ,lei lieti ansp icf sottn cui si in a ugurn.vn la Leg~, trov ando si i pre5enti ospitati in un ecliflcin cari a 11a stor ia in g-le,;e e alla l])reoonzn di clur Mini stri cli ciascuna Nazion e, ciò che '!)rovava, l'ade-:sione Mrd iale d'amb o i r. ove ini. TI m ess1ur,i:in ciel PN' sident e ciel C0'11sig!io nn. Boselli esprimeva la spP ,·anzn che co!Yli' ,,gg; lo clue Nazion i si trnvan o •unite per ln balt a.gli a, rosi lo sienn n cll'avv(':nire 11el rag-in11ng iinent o ,ti 11n nni co fine politico e commerciale. Lord Lytton , dopo aver dat o il benvenuto a i du e membri del Gab in etto ita lian o e tribut ato la r.ua ammiraz ione al ma gniflco va loi,e dell'E ser ci– te n06t ro, a fferma la necessità cli educa.re i p()– poli d'ambo i P [lesi a meglio comprende rsi a v'i– conda ;. gl'i ng_les i de vono meglio ca/pire gli scopi per cu, l'Itaha comb atte e gl'ita li ani ciò ch e l'In – ghilterra h a fatto e sto. ra'cend o. Occorre far sl che le morti e le ~offerenze causate da quesi:'l i!_Uerra non siano vana, m a att ,ra ve rs o ad e-sse ~ apra una nuov a èra cli dura t ura. ami cizia. e di reale com!)ren sion e. La T,ega ing lese s i è lasc ia– ta pr ecedere di ·almeno un ann o dalla itll li ana che nel frattempo avevo. sap uto ag ire. Era neces– s:trio - che l'Inghilt err a com pensa.55e, ora tale ri – ta rdo !'addopp ian do di energi a . RifHend osi al– l' azio1;e dell:i. bran ca Nlltural e della Lega, disse <'he b1sogna'Va inrorag!Jia,·e lo studio clell'it alian() e creare dell r catt,,dre <l'Inseg nam ento cli tal lin – i::ua . Chiuse in vitando tutti ad aderir e alla Lega , Eorta al grande scopo di unificar e e di cost ruir e. L'on. Rttncim an di sse di essere intervenut o on– de recare all'in au.,,"1.lrazlo ne l'in coTaggiame nt o ciel Governo e per accog lier e d eg namente i du 0 uomin i di Sl ato it aliani ch e ave van o gui dato la loro Patri a a ttr aver s!) un a gravissima crisi. Do– PO ave ·r sa lnt ato nell'on. Carcano il soldato di Garibaldi, lpa..."-Sò nll' aT!fOmento economico, di cen– clo che J'Jnghilterra Aa1 à sempre pronta a supp li– re, magari con pr0prio sa<'riflrin. nlle necess it ll in cu i l' It ali a clovos~ trova rs i anc hr in m a teria vlimentar e. L'TmpeTo potrà sempre fornire ciò che n on si ipotessr otte ne.re n el Nord-Amer ica. Tl popo lo brit ann ico si sr nto 1'eJTI'!)re legato a ll'It alia come nel 1860: sfnr!unatn.mente per 40 anni que – sta ammirazi on r e q uesto interesse deviarono o!– quanto verso una forma di dil etta ntismo . Or a o non più: i du e es erciti combatton o insieme e con lv stesso id eale. Prim a ad entrar e in Gorizia , dopo i soldo.ti italiani , fu l'a.m'bulanz a ,britanni ca gui data da Giorgio Tr ~e ly an già più volte de– roi-ato dal Governo d'Italia Gli inglesi ammira – no il va lore italiano ; ess i ye-dono com e l'e sercito com'ba.tta in nn territorio tr a i più aspri d'E ur o– pa in cond i,ioni oh e esigo n o la m aggior ab ilit à e te-nacia. &;si desideTano inc or aggia.i·e il com– merc io d'Itali a e si augTUran o che qu ei;ta prenda pa rte attiv a al comm ercio .inglese. Accenna a ciò che gli in_gjesl dev ono al ge:nio italiano, rap– prese ntato da Mar coni e da a ltri scienziati, e,d es prime ogni più ca ldo augurio pel succe5so della Lega. LoTd Ceci! mett e specia lmente in ev iden za la faci lità spont anea con cui sorse e si mantiene, e s , manterrà a1traverso ls. gue rr a, l'uni one tra gli allea.ti . J te'l esch i non mancano cli lanciar e insinuazioni, tr a cui quella che l' In gh ilter ra ab– bandonerà i suoi compagn 1 d'arme- a guerr a fini . ta. In n ome d el Governo, egli è in grado di sme n– tire asso lutam ente simili ca lunni e. Anzi uno de– iz-Ji scop i ch e il Govemo si pr efigge si è di ass i– cur are all'Ttolia il r aggiung imento dei fini per c-ui lotta. Tn Gèrm ania tent ò di crea ,·e dissensi tr a la Serb i,n e l'It alia; m a 11 tent ativo fall1, poi– ch è tr a gli iclea li delle dn e Nazioni non vi ,, con– flitto. Ciò che il nemico non com pr encl~ si è che l'a llea.nza non fn cr enta ipe1· ,ragioni egoistiche 11ri·vate. m a e.<;~enzb lmen t/> per opporsi all'id ea cl1e la forz 'l. sola do-vesse c12n ~ re nei rapporti in – •l)rnazi onaJi. Rigua rd o alle futur e relazioni commer ciali, qua lsi as i m iS11ra sia adottata. tna alleati potr à nve r successo soltant o se si bas i sul neciproc o t111on volere. Eg li spera che la Lega An~lo-Ita lia– ,w debba servire di esemp;o a d altre consimili iniziatiYe In tutto il mond o. Pa rla poi il Ministro Carenno, dichi arand o la soddisfazi on" sua e del Sul) collega Mini str o Rai– nei; nel \V~ersi acco lti dalla !Metropoli della :-lft't.ion e ch e fu sempTe mae st ra. di lib ertà politi – ca , economica e sociale. Egli si di ce lieto di p ar– lare non qu a le Minist ro de l Te soro ma come -Ve<'– chi o ga ribalclino , felic e di consta tare come le ca– re memori e del pa ssato 8i colleg hin o a lla vision e nel ipresen_te e del futuro . Gli ita lian i non potran– no ma i dim entic are la simpatia e l'ap poggio in – co.ntr ati da ll' Italia al temp o i11 cui er a sop.-getta a! g ir>go aust r iaro, l'ai11to dato d alla Naz'ione in – t:lese alla spedizion e dei , Tille. L'It alia d' ogg i ~ u n'Italia rinnr. va ta, conRCia dell a suP. dignità e 1·icca di forza e cli entusiasmo per i più alti idea– li. fiera cli c<'mh atte re al fianco dei suoi al leati per la più gran de rnu5a cli lih ert.à r di diritto rhe si sia ma i com1iaitnta . Saluta il sorg-ere d el– In Leg-a quale m ezzo onde sa lda re vienphì i reci– p1•oci lei:rn.mi di ,!!'l'[lti~ucline e di am icizia fra le (111"' razioni. II discorso cli,Mr . H. Belloc ebbe come principa– le tema la 6Ua r ecente visita alla fro nt e e le pro– fon_de _impr~s8ion i ric evnt!l· E ab itudin e generale, rg lt dice, gi udt ra re I fa ltt presenti dall e apparen– ze del passa to. L'unit à ita lin,na fu un fatto nu ovo e nesffi.mo poteva imm ag hinr e quell o ch e l'It alia attua le sa rebb e stab n ella s ua attività g nerr e– sca. Il compito impostOEi richiedeva la m -1ggiore ra•pidi~à di de-cisione a cui s i a,ggiun geva una s1tuaz1o ne i?Strem , men te complessa. Cit a molti episodi che pon gono in lu<'e le en oTmi difficoltà da s upera_rsi e già 11upera l~ ed il raro e;;empio offor to dm . r ap_P<>rtiir a uflìci-ali e soldati. 'on meno am~1rah1le d o spi,·ito che anima l'<'S('r– c,to, so?g_nmge, è qne dimomra.t.o dall a popola– zione c_w,!e; esso costit uiscP. la ba6e da cui di– pende 11 su ccesso 8? 11.nche nel momento grav~ della ava n~ta austn aca e.s$0 non si smenti dan – do prova di m era vi~Ji05a fedr r clisc iplin a. Fr a le lrg~ nd e sfatate da que sta g,11errn no!:!Siamo nn- 1,ove1·are il vecchio assioma che la ·bellezza e la forza non possa n o an dar e in sieme acro P'Piat e (11. (I_) Non a,senrto POtuto 'IClertre al caldo invito fal– toc, dallla Mre l_da in~l€1SC di nar1ooipare nc1·sonal - 1111ente al!~ riunione J on. Dc Viti dr Marco im~ò in nomr dei ~oci ita.liani ia ,aeguen1e hilegramma: • Lord Plymou1h British -ltall!an Leag-ur Lo11dra. • Noi •vi •Pre@'hiam o di tenerci presenti alla sole11- n,, ma.nircstazlone di solidar ietà Halo-'brllannlca. che i,1 <1oos:O momento '8.Ssnrge al sign ificato di sooicla– rictà cli tutti gli alleati contro l'unico nemloo. • Gli uJlim1 succes8i che i Tedeschi ancora otten– gono sul rronle numen o si infrangeranno contro la sempre più form idabile preparazione degli eserciti alleati. contro la rem ore l'.)iù tenace -volontà di vin– C<?re. cont!'O la cresoe nte ·fede 11eUa salde,.za della nosl,ra unIone. Per 11, u ,,a Jlalo-britannira De Viti de MiaTCO • E con que ste pa,role ebbe termine la riunione che, pu re secondo tes tim oni anze priNate, non po– teva riusci,r e più simpaticamente e sm cera.mente cordiale. Al lettore italiano non sfuggfrà la importanza d i questa riunione , nella quale - seco nd o il co– stume inglesa -- memb ri del govm·no hann o fatto imp orta nti di chiarazioni 'Politich e, ail.rontando con tatto anch e questi oni sullo qu ali pu ò esiste re un contrasto di intere ssi, al cui componime n to de– ve sO[)ratutto mirare l' azione della Lega, crea1;1clo nei Governi rLspetti vi que l buon volere (goodw11ll, cli C'Clli ha pa rlato Lord Rob ert Cecil, che ha tocca– ll' dei rapporti comme 1·ciali r di quell i italo– setibi. Al qu.ale ultim o propos ito, poichè d ella Lega è membro Lord Cromer che fece il discorso inau – gura le della Società Serba della Gran JJretagnrt di chiarando di accetta re l'incaric o in quanto la J~a Serba non p~r50guivr, fini non _ a.mich_evoli ,e 1·so l'It al ia. - ci 'J)are opportuno dt pu bbl• cnre un a lette r a firmala da tr e au torevoli mem bri de l– la Società Serba, e :he son o consideTati in lt alia come i IJ)iÌI a1·denti serbofili. All'Edi tor e del « Timrs "· SiAnore. 1; 111a,1.1gurazionedella British- It ali an T.eaoue fu '1>resa come occasione per riafferma re i tradizion ali vincoli di affetto e di ammiraz ione ~he legano rTn ghilterra a ll'I ta lia. \lenlr e cordia .1- ,ne n te confermiamo tntto quanto fu detto 111 quelle circostanze. noi , quali membri del Comita– to eseout iYo della Società Serba, desideJ·iamo spe– cia.lmente assoc iarci ni con cetti es!)ressi d a T.orrl T.ytton e Lord R. Cecil rign!lrdo ai rapp orti Ttaln– Sla,vi. Lord T.yiton, cprnle Pr esid ente della Le– izo, IJ)Ur dich iara nd o In propria sill'!patia pe r« le asp irnz ioni legittim e dell' l t3.lia ", disse che n ella lntto conl ro l'Au stria « siamo ftd uciosi e cle<'isi cl; otte n ere la liherazione cli tutti - degli Slavi e dei Rumeni romr degli It aliani "· Egli accettò form almen te il pun to di vistll esposto dal Lo1·rl r.rnmer n el s,uo cli$corso alla in aug uraz ion e della Serbinn Soci ety nel me6C scorso, qua le prov n che nessun m embr o della nostra società e del nostro Comitato è mosso da sentim ento anti-ita!iano. ed infine affermò l'in e• i~tenza. di ogn i anU4!'oni smn fra J?li scopi neTsegniti dall e clne assoc iazion i. Lord R. Oecil, allnd •n clo ai tent a tivi di cr ear e cat tiv o sa ng,11rtr a Serb i del Sud e It al iani , ne gò ch e tra i due esistes•e 11n rra le conflitt o, in!'i – •ien do ch e « una chi ara inl eM cln ambo lo pni·– ti n fo~i::e Jn ~oln ('OAa necessaria. ~o i siam o lirfi ,li tal e affermaz ione , r<sSenclo con vinti ch e la li– hera1.ione e I unit à deg li Sl av i del Surt sia un in teressr tant o italiano quanto brit annic o. La nn – stra Soriet.à ~ clecisa di far e rli 1.ntto quant o 1<b, in pc:;~nrwr !1rom11overe l'a.:rnicir.i:i Ttrilo-Slnvn " re r ro nt rohil ancin re J?li intri ghi sini st ri che mirn – no a pN·pe tua ,·e le rll$Cordi e nell'Adr iatico. Ar/1111r E1a11., - n . M . nurrn• r•s n. w . Srt9n -1 1 ·()1.,0 11. G. Zagari. ~ 71rnpnsil'> rlrl ri/ornelln rl1e, dopn la nur,.,-n 11 1 1/itar e, bi.so11n11 cnnt i imarr In ~t1r ,..-ri rnmmrr– rinle. per imprrlirr ai lrdesc hi rii t>e11derri i l nrn prndolli, e a noi di 1>endere i nostri ad r.<.<i , rnn side ri il letl nre di b11nn sensn, che pr i,,nrri riel 1·antaq11io materiar e dr ali scam bi ro11 111r;erm11r nin . rn n l'flnr,lteria . rnn la noemia. ron la 1/11/on– ria, ron la T urr11in, .tol perr h1\ i 110.tlri nrmid 1wti~ tiri e mi li tari rt)1Jcr11isronoe 1,r ati<'rr>10diversnmer>– te il cu lto nazi onnle, /> ro<n a/ lrPlt a>rlo s/1171ic/a r,un11/o sarell l>e rii r /lierlere, 71rimn rii esaminm·r In 1>011/d e//n menr• r lc, co11t>1·11ie11za di rom 7;r– rarla, se il merran tr Ì' cn/t olir n n prntr.,t,m/r n ebreo. Q11nlr l1e f ann tico nazionalista p11òe.,.,err restnt n nnr·m·n a q11e/1m11tn di cul/ nr a e di proares.,.,n. ma 11ess1mnomo raqioneuole pen serebbe rii imi – tarlo. Alle persone di buona f ede clic non s11cc11lmro su quel pr eain dizio popolare . per l a propr ia bot– l eqa; - a color o cl,e sono portat i a conf onder e i f enomeni pol il iti con i f enomeni eronomiri, an – rhe q11ando sono antauonis tic i; - a color o che dnll'imptt/ so del sentimento patriottico sono trn – sri nati a parlar e di boicottar e i prodotti tedeschi , - diamo il SP(Jtlente pensiero s11cui meditare: « DACCHE' SI E' SOPPRE SSA LA SCHIAVITU' « E IL SERVAGG TO, LO SC,'\)l'BIO E' ANCOR.\ « L'UNI CO MEZZO DI F AR U\.VO RARE PER « SE' I POPOLI VINTI ».

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