L'Unità - anno IV - n.22 - 28 maggio 1915

fare una dist ribuzione sist emat ica, ali' ora del pa ne, dando a ciascuna famiglia in propor- 1ionc delle per sone : metodo rapidi ssimo, che a.ccontentava tutti. Bisogna va, invece, vuo– tare i sacchi, accertare quel che contenevano. e distribu irne al più prest o il cont enuto prima che sopra.venisse un nuov o diluvio di oggett i, ~c11za la possib ilit à di stab ilire un piano ge– nerale di dist ribu zione . Avremmo dovut o seguir e altro metodo. Avremm o dovuto far forza al nostro cuore, essere crudeli con noi stess i, e far rita rdare le spc<lizioni da Fir enze di qualche giorno, finchè fosse stat o possibile inviare una mass..'\ abbastanz...1. ragguardevo le di oggetti omo– genei, i quali potesse ro osscrc distribuiti. non appena arrivati, con lo stesso sistema. di– ciam così. matematic o, con cui si distribuiva il pane. ln vecc di ricovero subito dicci sac– chi, contenenti venti copc1te, trent a man – telli, cinquanta maglio, trenta paia di scar pe e cosi di seguit o, e il giorno dopo un· altra spediz ione simile, e cosl ogni giorno, sarebbe stato meglio aspe tta re alcun i giOl'ni. salvo a ricevere tutta insiem e una grande quantità di indumenti, classi ficat i in masse omogenee o numerate, e quindi facilmente r immediata – ment o distr ibuib ili coi registri della popola– zione alla mano. In genera le, se si vuole in questa parte dcli' opera di soccorso evita re che sorgano nella popola zione cL'1.soccorrere malum ori o proteste e tentativi di ingann o, è ncces.c:ario tener present e un dat o di fatt o elementaris– sima : la povera gente soffre moralm ent e piit di una distr ibuzione abbondant e ma disorcli– nata e perciò ineguale, cho di una miseria che sia egua le per tutt i. Se ogni famiglia ha una coperta ogni duo persone, non ott iene nessun soccorso grandi oso, ma tutti ne sono contenti , pcrchè tutti si sentono egualm ente trattati. Se tutte le famiglie hanno due co– perte a persona., ma alcune riescono a otte– nerne, per broglio o con altri espedient i, qual– cuna in più - ecco che, nonostante il soccors o genera le sia qu adrup licato , la miglior for– hma tocca ta. ad alcuni urta il sentimento di eguaglianza. di h1tti gli altri: l' aiut o dato con affetto frate rno . ma senza metodo , incorag– gia gli sfacciati e gl' ingordi a farsi avan ti a da.nno dei veri bisognosi e dei vergognosi ; provoca gelosie, rancori, risse ; fa prendere \in odio i soccorritori ; diventa fomite di cli– sorganizz..,zionc moral e. Qucst' inconveniente noi cercamm o cli evi– tar lo, dist ribuendo, finchè ci fa possib ile, gli indumenti dopo averli somministrat i a grand i masse e in proporzione delle persone cli fami– glia. Ma dobbiam o riconoscere cli non avere rosoluto il prob lema in maniera da esserne pienam ente soddisfatti. E non sarà possi– bile risoh•erlo bene, finchè nella. spe<lizione dcgl · indumenti non si parta dai seguenti con– cetti metodi ci : r 0 bisogna spedire sopratutto oggetti sem– plici e di uso elcmentari ssimo : cope rte, man– telli, maglie, scarpe, abiti int eri, ecc; · è as– ~urdo mandar e veli, abiti di seta. cappe llini, Crack, ccc. 2° gli oggetti devono essere in grande numoro, in modo che ogni famiglia possa n vero la sua parte , proporzionata al numer o dei compo nen ti ; 3° gli oggetti cli uso piì1 raffinato si de– vono spedire solo dopo che sia stato provve– duto ai bisogni elemonta .ri : e questi i~Sono e dc,bboJJ0 essere distr ibui ti. non con criterio cli assoluta cguag liam.a, ma secondo i bisogni delle singole famiglie, di cui frattanto le per– sone andat e sui luoghi avranno avuto te mpo di prend ere nozion e esatta. V. Il 24 gennaio, grandi avvenimenti. D dot • tor Giglioli tornò con una farma cia, proprio coi fiocchi , con grande soddisfazione delle no– stre infermiere . E Guido Va.lensin arrivava coi primi duecento copertoni. Gli operai dctia sacc heria di Ravenna che avevano fatto al– cune ore di strao rdinario per evita re ritard i nella p.'1.r.tenza, avevano rinunziato il salar io cli questo lavo ro stra ordinar io a beneficio dei danneggiati dal terremoto. Specia lment e la not to, mentre erava mo ne l nostro carro frigorif ero, e sentivamo l' acqua 1no !..' UN I TÀ batter e spietata contro le pareti che ci di– fendevano, l'idea dell a povera gente , che ali ' aria apc.rta prendeva bronchiti e pohno• niti, ci faceva l' effetto di un incubo. li conte Sebregoncli, giunto il 23 gennaio a portar ci I' :liuto della sua esperienza e prudenza am– mini strat iva. era :lndato ad Avezzano a im– petra re legnam e. ma non ne aveva ottenuto. La Croce Rossa aveva pi:lntato una tenda il 22 ; a altr e du e ne mise il 26; ma queste non poteva no servire che come ricovero poi malati, farmacia, ambulato rio. Con l'arrivo di Valensin , finalmente, cominciamm o a respi– rare. l copertoni, grazie ali ' attività del ca– pitano Di Tondo, poterono rapidam ente es– sere distr ibuiti, e misero ali' asci utto quasi tut ta la popo lazione del centr o. Le famiglie, scaccia te dallo case, si erano accomodat e. alla meglio, in ripari imm ediati, con vecchie ass i, ram i d'a lbero, lenzuola più efficaci a salvare le ragioni della moral ità che quelle de lla salut e. Distribuend o i copert oni incerati alle famiglie, aggiungendo nelle set– timane successive qualch e tav ola e qualche corrent e e delle funi, ottenemm o che ognuno si sist emasse rap idamente in maniera non del tutto scellerata . Alcuni di qu est i ripari sono riuscit i modelli di praticità e cli buon senso. Dove sarebbe stato necessari o un centinaio cli corri di legname, se avessimo voluto far baracche, è bastato mezzo c..'1.rro cli cope rtoni, o un paio di carri di tavo le. Quan do si è al– i' asciutto, anche il freddo dive nta più sop• porta bile : qual che coperta di piit, un po' di fuoco, lo stesso calore natu rale delle persone non intirizzit e dalla umiclità degli ab iti, aiu– ta no a , superare 'il disagio. E che questa via sia stata la buo na, è di– mostrato oggi da l confront o fra la zona presa in cura dalla e Leonardo , e i paes i intorno. Questi hanno dovuto attrave rsare senza nes– sun riparo i mesi di febbraio e marzo, e tut– tora non hanno otte nut o lo baracche che in num ero insufficientissimo : nè - bad iamo bene - si poteva fare di piit. Dove, invece, è stat o adottato l' uso dei copert oni, la po– polazione si è visti risparmia.ti i disagi più pcno ,;;i dcli ' inverno ; è giunta ormai a t'!\ ma vera; può utili -...uc con calma la buona staèione per provvedere ali' inverno fuh1ro. E chi vuole ora cost ruire ricove ri stabi li, può farlo con calma, senza essere pressato dalle inquietudini cli una popolazione esas perata dal disagio, come avviene alt-rovo. In omaggio però, al vero, mi corre obbligo cli riconoscere che il progra mma dei coper– to1ù non fu concepito fin da principio nella forma prati ca e rapida cd efficacissima, in cui, via facendo è stato poi attuato. Dapp rincipio asp irav a mo ad un lavo ro più complesso e più ampio. Avrem mo voluto non di– stribuire solament e coperton i e tavo le, affm– chè' ciascuno le utilizzasse a modo suo sul luogo, in cui s' cm già fatt o il ricovero, subito dopo il disas tro. 11 nostro sogno era di far nasce.re subit o, in vicinanza della stazio ne, una vera e propria città di tendoni, con un pia – no regolat ore, e coi tendoni collocati ftn da principo sulle aree delle futur e costru– zioni definitive : cosi la popolazio ne sa– rebbe stata allontanata dalla vecchia citt à peri colante : cioè sarebbe stata dist ratta dalla tent azione di rientrar e Jlclle vecchie case sfa– sciate, per sfuggire alla pioggia; e la nuova città avrebbe cominciato sollecitam ente a ùcli ni.:ar'!'.!i,pur sotto la rro· ,vi~oriet~ '~ primi soccorsi, nelle sue forme definitive e nella sede piì1 adatta . Ma era un sogno troppo ambizioso, e - data la ncccsità di far presto , e la impossi– bilità di qua lunque lavoro organizzato sotto la or ribile pioggia - era un progra mma non pratico. E per quant o ci dolcs.r;cabb..·u1donarlo, la evidenza delle cose, e i consigli del capi• tano Di Tondo, del Roselli, del Valensin, elci Scbrcgondi prevalser o aÌla fine. Qual cosa, però, è rimasto dcli' idea pri– mitiva: il piano regolatore della nuova citt-'.1 vicino alla stazione, tracciato da ll' ingegner Pi nscnt , che giunto in auto mobile col signo r Scott il 2 1 gennaio fu subito recluta to a questo scopo, e rimase con noi a bagnar si, e a fare sh, pirc i paesan i per la ~ua meraviglio sa forza di lavoro. La seconda distribuzione di coperto ni fu fatta una settimana dopo, alla fine del mese, non appen a il dottor Pedrotti riesci a pJo– tar cenc altri da Rav enna. Con qu esti tutta la popolazione del comun e cli Balsorano e frai:ioni era messa al ripa.ro : e un certo num ero. sov rab bondante ai bisogni locali , si pott! an che inviar e a San Vincenzo e a Roc~ ca vivi. I copert oni, non sarà malo notar lo, non sono cedut i in perpetuo a coloro che ne usano. Via via che ciascuna famiglia riesce a procurars i o a costru irsi un ricovero pi.ù adatto, resti~ tuisce il copertone, che viene ceduto ad altri pii.1 bisogn osi. Di mano in m3no eh il bisogno ver– rà meno, il nostro Comita to potrà riti rare il material e prestato, e tenerlo in deposito per il caso - purtroppo non imprev edibile - che qual che nuova prova do lorosa sorprenda qu esto nost ro paese, che sembra segnat o dal dest ino. La rcst ih1zionc, s..1.lvo qua lche caso indiv i– duale ed cccozionalc cli inala volontà, si può ritener e sicura. La popolazi one del paese è onest a e leale. Non è stato ra.ro il caso di povere donne, cho ci restituivano una pa– gnotta di pane, una ma glia, una cope rta, perché riconosceva no di avcro avuto piit cho non gliene toccasse, e sentivan o il dovere di non defraudar ne gli altri. Ed é anche gente cli grande bontà, che dà centuplicato in ri– conosce nza il benefici o che ha ricevuto. LI si– gnor e Comitato •, il signor e Fiorentin o • - cosi ci chiam avano , quando ci rivolgevano la paro la, e ci salutavano - possono essere si– curi cli avere seminato un buon seme cli fra– tellanza naziona le in quegli spiriti, de i quali molti , forse, ignorava no prima de l gennaio 1915, cho esistesse una città chiamata F i– renze. • È lonta na, molto lontana, Firen ze ? • - domanda vano alcuni in crocchio. - e E da voi il terremoto non è venuto ? Dunqu e non ha preSo tutti ? •: e se ne rallegravano. • La Ma– donna ti voglia ricompensare in pa.radiso. si– gnor fiorentino • - diceva no spesso le donn e, quando ricevevano il pane , dopo averlo ba– ciato. E una vecchierella, dopo avere preso da Ba.rtolctt:.i il suo pezzo di pane, baciò il pane e la mano che lo porgeva, esclamand o : • Ora sono contenta , chè anch' io ho visto il re •· E fu cosi che a Bartol etti ca.pitò dl fare, oltr e a ta nte altre parti, anche quella di re. Un dono, che la. popolazione ha appreu.ato , assai, è stata la erezione cli un bara ccone, sulla piazza della futura città, secondo il piano Pin sent, che da mezzo febbraio in poi ha co– minciato a funzionare da chiesa, in luogo di quella diroccata. VI . Via via che trascorreva il gennaio , e il la– voro di pront o soccorso cominciava ad esau– rirsi, an che la compa gnia si scemav a. Durant e la prima setti mana cli fcbbrnio non rimase in penn ancn7.a sul luogo che il solo Bart olett i, visitat o a inter valli dal Valonsin, da lla Oallolio, da l Giglioli. Dopo che Bcrto lctti fu torna to quaggiù, il suo posto è stato preso dal Dott. Giacomo Lcvi-ì\linzi, assistito a tratti dalle Signorine Dallolio e Pozzolini, dalla signora Dal Cò, da l Barto lctt i e dall ' ln g. Robe rto Pepi elci Co– mita to universita rio. Un' ultim a sped izione di indume nti fu di– visa fra l\'lozzea , Cast ronuovo, !\!orino e Rcn– dinava ; in Baltirana e altrove furono di– stribuiti circa du ecento fornelli di ghisa.- e 'alcune r1igli:Ua di tavo le " murali , inviati dalla e T...conardo • affinché servi ssero ag h ab i– tanti per migliorare i ricover i, com pletando la uti lità dei coperto ni. Jnficrcndo le malatt ie e non bastando il dottore loca le, la • Leonardo • ha inviato pc,. circa un n;csc sul luogo i dott ori Costag li e Francioni. È st.ita promossa la ripresa parziale delle scuole elementar i in una b..uacca di visa in du e aule, cost rui ta da lla Massoneria; e gli alunni sono stati forniti di grembiuli. f..: stata costru ita una bara cca per la scuola a lla fra. zione cli Ridotti, e di una simile è stata co– minciata la cost ruzi one alla frazione di Selva, e di una più vasta a San Vincenzo. È stata cost ruita una baracca. che funziona da farm acia e da am bulatorio. Ba lsorano paese è stato forn ito di abbondantissim i me– dicina li - in special modo ricost itu enti - da fornir si gratui ta ment e agli ammal ati poveri, e molti ve n'erano spec ialmen te ali ' ini1io dei primi calori primaveri li , nonchè di una gra nde casse tta con abbon dante mat eriale d i pronto soccorso, composte a cura della • Lc..--o– nar do • sott o la sapiente guida del Dott Gi– glioli. Altre quartl"O c..'1.SSctt e simili ~0 110 state date a :\lorrea , Castronovo, Ridotti e San Vincenzo . Sono stati costruiti fonti per il bis.;ogno loca le. Ali. infuori de l Comita to della e Leonardo• poi, il Comitato provinciale ha costruito dieci casette prossime ad essere ultimato. Le donne, la cui macchina da cucire era stata danneggiata. e gli artigiani, che ave– vano perduto o non poteva no utiJiz1 .. are senza riparazioni gli strumenti del lavoro , :,0110 stati soccorsi per metters i in grado di la– vorare. i!. risorta, ed ha comin ciato a funzionare, la vecchia bibl ioteca, popola.re , di cui ha a,;~ sunto la direzione il ma.estro Duran ti. Per qucst ' ist ituzi one è sta to costr uit o un' appo– sita b..1.racca, alla qua.le è sta to posto il nome di • Casa Leonardo•. l n questo ricovero, ol– tre alla bibliot oca popo lare, ha inoltre preso st an za l'i stituito Segretariato di Emigrazi one, di cui si é preso la cnra il maestro Paesani, accettato come corrispondente dctr :\..i;;socia– z.ionc Magistra le Pro -Emigran ti. Finalme nt e - e questa è una delle opere di cui possiamo essere pili soddisfatti - il Comitato ha poh1to il 15 apri le inau gurare in una tenda Baumann , concessa dal Mini– stero degli int erni , un asilo con refezion e sco– lastic..-i, a cui si sono fino dal primo giorno pres entati 107 bambini dai 3 ai 6 ~umi, qual– cuno dei quali venut o da cinque chilomctTi di distanz a. Sono giunti ali' asilo parecchi don i, fra i quali du e bei quadri dei Sovrani clono della Signora Luisa Sclavcrano di To– rino. Un gmppo di am ici cli Genova, che fa capo al signor Mackcnzie e a Gino Della Valle e che ha lavora to per noi con insta ncab ile ent u– siasmo, ha inviato ai bam biai 150 grembiul i e 300 fazzoletti . Un gruppo di signore fioren– ti ne, che fanno capo alla signora Lidia Bal– dasse roni, ha prOmesso di procurare altri abiti. Un gruppo di cucitri ci e lavoratri ci in ma– glia della Lima Pistoit:se ha rinunz iato per l'as ilo, la somma di Lire Cento, am montare dei salari a cui avevano diritto per la\·ori prestati al Comitato. Speriamo di pote r assicuraro il funziona – mento dcll' asilo per un ann o int ero . Libe– ra.re i b..'1.bbie le mamm e da lle cure dei b..1.m• bini piccin i per tutta la giornata, è il migliore aiuto cho si possa da r loro, in quest o period o, in cui hann o bisogno di utilizzar e il più e il meglio dell e loro for1.c per riorganiu .are la loro vita. Questa è stata l' opera comp iuta dal co, mitato della • Leonard o » a .Balsorano. Opera– dalla quale i ma ggiori bcncfic.. '1 .ti sono sta ti coloro, che hanno avuto la fortuna di rappre– sentar e il comit ato sui luoghi che occorreva assistere. Laggiù, sui confi.lù fra gli Abruzzi e la Terra di L'1.voro, in nome di Firenz e, mae– stra. di civiltà ali' Italia mode rna, uom ini e donne di tu tto le regioni italian e: piemontesi e marchigia ni, lombard i e pugliesi, toscan i o tr entini , port-a.vano tcst imoni an;,,a vivente dcl– i• nnità cl' ltnlia , da vano cd a('qu i!-tava•m fr(le nella forza e nella perennità de lla solidar ietà nazionale, sentivano di vivere una vita vigo– rosa e · vera e sana. Quand o noi riandiamo colla memoria i giorni, che ab biam o passati laggiit , in un lavoro che non fu in qua lche momen to senza disagio, una grande dolcezza ci commuo ve, e un vivo sentiment o di rico – noscenza verso quanti colla loro genero sità e colla loro assiste nza ci resero possibile wi' opera, compiendo la quale noi abbi amo acquistato un senso più profondo de lla vita, dei suoi doveri, della sua bontà . G. SALVE)ll:-;'l. ANGlOLO G10VANNOzz1, gere11/e•respo11sabile. Plruic, 1915. - Sl■b. Tip. ALDINO, VI■ dt l Rt1 1I, 11. ~ Ttl. 8•'5.

RkJQdWJsaXNoZXIy