L'Unità - anno III - n.38 - 11 dicembre 1914

D almazia ; ma bisogna prend ere i fott i come ~0110 attualmente e non come noi vorremmo che fossero. At tualment e il nume ro degli slav i,. è ta le sulle cos te della D almazia e le asp irazioni delle nazione 5erba sono ta li, ch e noi non pot remm o senza ve nir meno a quei prindpi, pei quali siamo risorti a nazione, pretender per noi tut ta la costa • adriat ica. La qu estione del Trentino è ben diversa . Qui non ci sono slavi, ci sono tedeschi : qui la sos ti tu zione dell' elem ent o st raniero a li' elemento it aliano, che in qua si tu tta la Dalmazia è av venuta, è assolut ament e man – cata . Il Trentino per l' Austria non è che un posto ava nza to milit are, ai bisogni mi– litar i del quale tu tt o il resto è stat o sacri– ficato . Chiuso verso P It alia dalle barriere dog :ma li, impedito nel su.o svilu ppo indu– striale dalle stesse necessità militari della , mon archia, il Tr ent ino ha veduto a poco a poco svanire le sue industr ie e aumen– t~re e~ormeme~te la ~ua emigraz ione ; hanno vist o I tedeschi mediante le loro organizza – zioni pange rm anistiche accog lient i perfino nel loro seno tedeschi dell'Au stria, ted eschi della Bav iera o del Wtirt emberg , lottar e • ccan itamente e colla loro prove rbiale te– na cia, per la germ anizz azione del paese, sub ord ina to anche am mini strativa mente del t utto al Tirolo tedesco. Il Trentin o l nfine rap presenta un cuneo che si intr oduc e nella pianura veneto-lombarda in uno dei punt i str ategica mente più imp ortan ti. E in mano d i un' alt ra nazione, che non fosse l' Au– stri .i, s.ireb be forse ancor:i. più per icoloso di quel che non sia adesso. In che: modo realizzarli. Ciò posto, possiamo noi asp ira re alla so– luzion e di questi prob lem i naziona li ? E qu ali i m ezzi per risolverli ? La in ternaz ionale pro letar ia av rebbe do– vut o esse re, secondo i socialisti, il mezzo più adat to non solo ad imped ire la guerra, m a an che per riassegnare ad ogni popolo i limiti del suo te rrito rio, senza mire di su– premaz ia dina stica o di sopraffazio ne com– me rciale. Era una grande e rad iosa idea, questa, di uom ini umil i, i qua li al di sopra deg li odi di razza, di religione, di coltura, <li com mercio si ergono per proclamar e so– lennement e la com uni one degli in tere ssi mol– teplici di tutti i popo li, sia pu re di una sola classe div isa fra mille popo li. Era id ea <legna di sorridere a uom ini di grnnd e cuo re e di grande coltu ra . La rea lizzazione di quest' idea si deve con siderar e come impossibile.,,per sempr e ? oppu re è solt anto rima ndata ? 'l Non possiamo fare i profeti. Possiamo :scorge re da molt i segni che I' internazional e, come concetto informa tore della civild mo– dern a, no n è b,mdit o e vive an cora oggi, -chec chè si dica, son o quello stesso terri– bile involucro di acciaio guerre sco, in cui .si è volut o idealizzare il principio di nazi o– nalità. ' Ma per inta nto quest o mez.zo pro leta rio -di pa ce e di giustizia nazionale si è rive– lato nei result ati imm ediati una uto pia . L o stesso D omelo Newe wius - il forte cam pione del socialismo liber tar io ob ndese - ha dovu to riconoscere in questi giorni il fa llim ento dcli' in tcrn azion.1le pr oleta ria. Per qua le via cercher emo, du nque, il ra ggiung imento dci nostr i scopi nazional i ? 11 cont e Giulio And rassy, magnate d' Un– gher ia, ex-min istro, e aut orevo le personag – gio di quell a ari stocrazia ungher ese, che in ,questi ultim i tempi h;i. visto prop rio nel- 1' It ali; un osta colo al raggiun giment o delle ·sue mire :-idriatiche, ci fece pubblicamente off erta, qual che giorno dopo l'i nizio della guer ra, di tutt a I' Affrica sette ntri onale, di Nizza, della Savo ia e della Corsica, se' noi aves simo aiu ta tò gli austro magiar i ted eschi a schi:-iciare la T riplice Intesa. A parte, come dicevamo prim a, il discutibile v:rnt ag– _gio che avrebb e l' Irnlia annettend osi ra ie immensa vasti tà di ter ritor io, l' offert a un I po' coi:saresca del no bile ung here se trasc u– rava appunto le asE!.x.a.?.iQJll__n.az.i..onali_più fort i nostr e; e 7;-;;_ ascura va appunt o per– <lè il sodd isfarle av rebbe potut o nuoce re L'UNITÀ all' accord o politico, che unisce l'Austr i.i all'U ngheria, ma lgra do l'an tipatia fra te– desc hi e magiari . Viceversa d:1 parte della Ru ssia e della Francia ci sono sta ti fatt i ripetuti invit i ad entra re in camp o, per occupare il Trenti no e le pro vin cie :-idriat iche. Essendo le forze dei du e grupp i di con– tende nti qu asi eguali, ogni gru ppo cerca a noi qu ell' aiuto, che suppone possa deci– dere dell' esito della lotta ; e ci offre un l omp enso. Ed è cer to che a noi conviene iù il compenso, che ci è offerto dalla T ri– lice I n tesa. La ctii alleanza sembrerebbe erta nt o, la migliore via pcl raggiungi– mento dei nostri scopi nazionali. La neutralità . Dinan zi a que sto doppio ordin e di solle– citazi oni e di offert e, il nost ro paese è ri– ma sto finora neutra le. Per quanto i nost ri sent imenti fossero più a tt ratt i verso i franco-ingl esi, essi erano però messi a dura prova dallb difficoltà che anc he da questi nostri ami ci ci era no state oppost e o m inacciate fino al giorn o prima in Lib ia e in Abissinia . Inoltre man cava un concett o chiaro sulle possibili modi ficazioni, che la guerra av rebbe prodott e nella cart a geografica d'E uropa e soprat utto in que lla de i Balcan i. E in qu este condizioni non era agevole giudicare con sicurezza degli ev en– tua li pericoli o vantagg i di un nost ro im– med iato interve nto. E così la neu tralità fu accetta ta cordialmen te dal pop olo itali:-ino ! essa voleva dire almeno la sicurezza di non andare cogli austro-tedeschi . D'a lt ra part e noi av evamo rinn ovato poc hi mesi prima dello scoppio della guerra i tratt ati colle pote nze centra li. Questo può essere sta to uno sbagl io. Ma il patt o, appe na rinnova to, non si potev a disd ire senz a le– git timi motivi. Sa~emmo cadu ti anche noi in quella forma di malafede politica, per la quale tanta an tipatia si' è attirata la Ger– man ia. Posso, ripetendo cose senti te pochi giorni fa, :-ifferma re che, per es., in Sviz– zern, paese n_eut rale e armato fino ai dent i per difend ere eventua lmente la sua neutra – lit à, si sarebbe visto con disgusto il nost ro subitaneo passa ggio al lato dei franco -in– glesi, e questo anche da pa rte di svizzer i de i c:-inton i fr:lncesi; mentr e gli stessi sviz– zeri ted esch i, repub blicani e neut ra li ma meglio disposti a favore della Germani a, ri– conoscono senza cs.itan za che la violazion e della neutra lità del Belgio è un a macchia , di cui la Germania, vincitri ce o vinta, non si laverà mai più. Finalmente, b. imprep arazione nostra m i– litare faceva per noi della neutra lità una nece ssità evidente . Se si considera il nu– mero rdat iv.imente esiguo di sold ati equi– paggia ti e di art iglierie, che avremmo po– tuto nell' agosto o nel settem br e sco rso met tere in campo, quand o doveva mo la– sciarne una buon a part e nella Libia ed anche nel!' Eritre a, è chiaro che noi non avremmo potu to portar e :1llora alcuna se– ria modificazione nelle sort i della lotta . Troppo meschino sa rebbe sta to da prin– cipi o il nostro inte rvent o in un a lotta com– battut a su tr e campi di batta glia, ognuno di centin aia di chilometri , e più precisa– mente in quello stesso scacc hiere occiden – ta le, quasi sullo stesso terre no, ove unni e gallo-roman.i si azz uffarono 1500 anni fa lasciando sul terreno 160 .000 uomini : cifr:-i enorme per quei te mpi, ma purt roppo mi– nuscola in qu esti giorni , in cui si calcola che ogni mese cad ano sui di versi ca mpi di batt aglia quasi 300.000 uomini. :o alfa neut ralit à ali' intervento. Ma di mano in ma no che la lotta si è andata svolgendo, alcuni cara tte ri di essa ha nno ass unt o colore più deci so. Si è defin.it :-i, anzitut to, in propo rzioni preo ccupan ti, la follìa collett iva dei tede– schi ed il loro conseguente spirit o di di– struzione per tutto ciò che tedesco non sia. - Qui cade acconc io ra mm ent are le paro le, che il principe di Bisma rk dedica va alla Chiesa Catt olica, in quanto esse meglio che alla Chiesa Catt olica si adatt ano :-illa Germ ania stessa . Diceva il principe di Bi- smark che i ~ ort i fra Chies.i Cattolica ~"Civili sono re~l ov(in~ e diffici)ij;; r questo : 1e t c Cro catfoffco, ~se v\ 10Te"r i– mane re pienament e fedele alla clon rina ca- 1onica, deve pret endere sempr e :-id eserci– tar e una potestà sccob re : esso è sott o forme chiesas tiche, un a istituz ione politica, la qua le conferisce ai suoi :-idept i la convin– zione che la libertà della Chiesa consi– te nel dominio della Chiesa : cioè b Chiesa fad dove non domina, ha il dir itto di !amen~ tarsen e, com<::delle per secuzion i di Diocle– iziano . - Per la Germania non si E'kò~dir e d. . •e:-~ 1 ver sam ente. Essa veOe :igs ressione ove e' è sem licemen te esidti io d, non esser~ germ a111zwti . •~ n;!,jll.i ve;i i:e prop ria mani a 1 p r ccuz1one, che rende i tedeschi feroci e nella quale sono vieppiù m :i.nt enuti dai oro Im perat ore, uomo d'in gegno ma af- 1fett o da megalomania. Inol tre si è rivelat o, me.glia che non fosse app.i rso nei primi tem pi, il v.inta ggio che ra p– pre senta la nostra neutralità per la Fran cia e l'I nghilterra: la Fr:i.ncia è liberata dalla necessità di lascia re almeno 300.000 uomin i al confine alpino occid enta le. Inoltre si è fatta più palese l'evidenz a che la nostra neutralit à, oramai non più dis:-irmata o quasi, debba non essere :issoluta, ma con– templar e il caso di un nostro int ervento : e que sto non per tras cinar e il nostro p.iese, povero , e già affievo lito da una impres:-i coloniale poco felice, e non ricco di spirit i bellicosi, in un conflitto immane , m a solo qu ando ciò sia richiesto da necessità della nostra vita naziona le. E nel con cetto di questa necessità si compr end e oramai dalla gra nde magg ioranza degl' italiani il prin – cipio che le province ita lian e dell' Aust ria debbano in caso di modific azione della carta geografica europea ritornare a noi e non essere date in pascolo ad un'a lt ra naz io– nalità . E se a ragg iungere questo scopo è ,necessaria una guerra, noi dobb iamo accet – ta rla come guerra di difesa della indipen – denza naziona le. E vi è un altro caso, in cu i l'i nterve nt o potre bbe essere , non solo acce t ta to, ma do– mandato: qualora l' immane conflit to, non accennando a finire, destas se nei paesi neu~ tra li, ta le un orrore e un prepotente desi– derio di farla finita , che essi - nel!' int e• resse stesso della loro esiste nza, cum ulant esi in que sto caso coli' esiste nza genera le del- 1' um an ità - int ervengano cont ro coloro che si rende ssero colpevo li del pro lun ga– men to di ques ta bestiale strage. Sarebbe un int erv ento non priv o di pa• recch i punti di cont att o con quella guerra, così dett a rivoluziona ria, trasce nden te gli scop i di una sem plice difesa naziona le, da cui molti socialisti, internaz ionalisti e liber– tari aspett ano un rinnovamen to socia le o politico, specialmente nei pae si, come la Germania, nei quali le t rad izioni governa – tive sono meno de mocratiche. E molt i uomini , anche non socialisti o intern azionalisti o liberta ri milita nti, pos– sono avvicinar si a questa concezione : tant o più, quanto più si persuadan o che il movi– mento democr:-itico-sociale, che ne nasce– rebbe in German ia, av rebbe sufficienti ga– ranzie di serietà e di possibilità , e per icoli piutto sto limitat i di n,multu ose disorcli– nate rivolte . R esult ato di siffatt o intervent o potre bbe essere - ma siamo ora propri o nel campo delle ipotesi più ::iz;-.ardate - la costitu zione d' una fcdera;-.ione repu bblica na tcdesc:-i: poichè se in Icalia non si sente il bisogno assoluto d' un a repubblica, dat a la libertà <lei nostr i ord in.iment i e la na– cessid per la mon:-irchia di manten ersi nelle dirett ive in cui la iniziò la rivolu zione po– pobre , in Germa nia la mon:-irchia ha t ra – dizioni di assolutismo. E proprio, sotto que sto punt o di vista , I' int ervento dcli'Itali a può esse re necessa– rio, anche per scopi che a pr ima vista potr ebbero non ap parire nazion ali, ma che sono tal i per la inferiorità in cui si trove– rebbe il nostro paese, qu and o si tenesse del tutt o asse nt e d~ un rinnova mento po– liti co e socia le :-ivente impo rtanza enorme per la vita mondi:i.le . La guer ra, in questo caso, può assu me- l1oteca Gino Bianco 589 t re verament e I' altezza d' un gr:i.nde fatto mora le, olt re che ut ilitario. E il rigett arla .id ogni costo può essere verament e indice di fi:-icchezz:-i, di indifferemrn, di egoismo : tutte virt ù pu rtro ppo molto diffu se in It alia. fLa guerr a per la guerra. l\fa la gu erra per la guer ra, la t1 gu erra igiene del mondo )1, l' inte rvento volu to come di versivo alle mono tonie del tango e de.lla furlana, il mace llo nazional ista invo cato senz'a lt ro scopo se non quell o di tir:i.re can nonat e anche noi perc hè tutt i le tirino, oggi a des tra dom:-ini a sinistra, oggi con– tro la democrazia corrott a dei popo li la– tini, domani cont ro l' orgoglio imper ialista dei popo li tedeschi, la guerr:t di sopraff a– zione per la sopraff azione, senza nessuna misura oculata nè dt:lle nostre forze nè del valore della nostra influenza nel mondo, - qua le miserab ile e meschina e pietosa e am:-ira guerra sarebbe ! Si pr etend e inneg– giare alla guerra perfino come al mezzo per risollevare gli spiri ti oppre ssi da lle lun– ghe competizioni dei bisogni urg ent i giorna– lieri ; si pretende considerar la come il fatto divino assurg ente sopra le vane ideolog ie de– mocrat iche; si preten de glorificarla, come la riunione di tutt i gli elementi più nobili più disintere ssati e fatti vi, come una di quelle int uizioni imm edi:-ite, che second o la dottr ina filosofica del Bergso n, rap pre sen– tano i fari culminant i della coscienza ! l. E si diment icano gli stra scichi di odi ~ mest inguibili, il desiderio acre di vend ett a, : la violenza sopraff attr ice che sinistra ment e si riaff erma anche fuori dei ca mpi di batt aglia nei ra pport i quot idiani, nelle tran sazioni commerciali, per cui non vi sono più leggi nè fatt i, nè parole date; si dimenti ca I' ab– bassament o di tu tti i valori mora li, che la guerra prod uce, salve quello del sacri – fizio fisico per sona le. Si inneggia ai giovani pa rt ent i col sorriso sulle labbra ; ma non si parla dei camp i di bat taglia dopo la di– stru zione e la deva st azione ! Chi innegg ia alla guerra per l' apparen za estet ica di cert e prim e mani festazion i este– rior i, no n conos ce eviden teme nte un' altr a 1 guerra, nella qua le pu re si asso mm ano t utte le virtù e tu t ti i difetti um ani, ma senza uccisioni devasta zioni e sac rilegi : la lot ta giorna liera colle sue ansietà, coi suoi per-i– coli, coi suoi ent usiasmi, colla sua sete di vitto ria, colle sue sconfit te ! Chi persegue gli alti valori mo rali solt an to nella guerra arma ta , e crede che nella vita di ogni giorno pcchieggino sinistra ment e solta nt o le pas– sioni più basse e malvag ie, colui non co– nosce davvi cino la vita : egli è col suo er– rore una prova della grand e ver ità morale che la guerr:-i arma ta tanto più perderà di prestigio fra gli uomini, qu an to più essi part eciperan no alle lot te, alle ansie, alle vit torie, alle disfatte di ogni giorn o. II nostro augurio. A noi un' :-ilt ra e più alt a speranza sor– ride nello spirito : che l' It alia, dopo esser si sald:-iment e pr epa rata al ; compi to di rivendi cazioni nazionali e di giustizia um a– na, non debb a entra re in guerra, m:t debba solo mi n.acciir'G'~-- -·- _,,_,,,_ ... SI parla dà"UTI mese contin uamente di I J.una lega baie~ :-i capo della quale si dovrebbe mett ere l' It alia. L' idea non è pa rsa assurda in In gh ilterra, dove di poli– ti ca e di diploma zia se ne int endo no. E non è dett o che qu esta lega, sia colla Serbia, sia senz a la Serbia, non riesca prim a a regolare le que stioni che re ultime guerr e balcani che b scia rono insolu te, e poi ad im– porsi ai belligerant i colla sola minacc ia dei suoi milioni di arm ati, e colla forza che viene dalla giustizia delle impo sizioni. Questa non sa rebb e, com e si è detto da cert i ero i da rn.volino, autoev irazione, pla– cida indifferenz:-i, vigliacc heria borghese . I L' im porrnntc è che l' I ta lia agisca viril– mente : ma non è detto che att o vir ile sia solo qu ello d i colul che im pugna il coltel10. Vigli:-iccheria borgh ese ? - on vedo n~ la logica nè la realtà di una classificazione rigorosa fra gli uomini, ~ seconda delle

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