L'Unità - anno III - n.38 - 11 dicembre 1914

590 loro condizioni economiche. f.: vero che vi sono ;tlcun i gr uppi di lavora tori o prolc– t:1ri, cd altri gru ppi di capit alisti o bor– ghesi, che meglio organizz ati, fanno sentire sull:l bilanci:i. dcli' equilibri o soci:ilc più for– temente il loro peso, e questo con poco riguardo sia verso gli altr i proletar i sia verso gli :1.ltri borg hc5i. )fa il fatt o nuovo e terribile dclb guer ra ha pur e modifica to gli agg rupp amenti: h:1 ridato agli uomini una maggiore libcrd di movimento . E come ci sono gruppi e indi vidu i proleta ri, che vedono con ardore la guerra , vi sono anche grupp i borghes i, che non per vigli:lcchcri a, ma perchè consci di tutte le responsa bilità e di tutrc le conseguenze dei loro :nt i e de– sider i, desideran o giustnm cntc la pace, pur non rifiutando la gue rra quan do risu lti ne– cessaria . li deputato belga J.orand, nel suo giro per l' It alia allo scopo di susc it; 1.re pel po– polo belga simpati e e t ntu siasmi, che in verit :\ gi:\ spont: rnc:i.mcnte e fcrvor osa– meme era no son i, ha :i.ccennato più volte :ilb possibilid che dopo la pace futura non ci sicno più guerre. Pu rtroppo non v' ha sicurezza che il mite aug uri o sia rea– lizzato : di altro sa ngue um ano s:1d forse bagna ta questa povera te rra ; di alrri fra– tri cidi si ma cchicd ancora que sta incor– regg ibile razw uman a. ì\1:1 pure giova sperare che a poco :i. poco gli uomini ca piscnno sempre più lo spreco enorme cli ene rgie, che è conseguenza delle lotte fr:1 di loro; giova spera re che si ad– destrino sempre più ad un' ;1,Jtra lott:i : a quc ll:1 comun e con lro le fori.e cieche, che ci ;1.ttorn ian o, per 01ssicur :ne un progress ivo migliorame nt o nelle con dizion i materiali e spiritu:i li dell' um:initù. f: un idc:1le a cui forse non arriv eremo 111; .i : ma poss iamo :w– vicinarci sempr e più al giorno, in cui, come dice il profeta Isa ia tf Delle sp:1de far emo zappe e delle l:rn cie !ar.:mo va nghe », in cui la coscie nza mora le del genere um ano possn rip eter<" sen1:1 menzogna le paro le, che Bov io pMa frns:indo un :turco vers etto del Vangelo, mette in bocc:i al suo P aolo : « Non vi ha nè greco nè giudeo, non schiav o non liber o, nè uom o nè donna: pcrchè tutti siete uno solo in Cristo» . Gia como Pontecorvo . La pace. Dopo il co11vcgno di Z11rigo fra i sociOlisli ilalia11i , i socialisti tedeschi (della Sviue ra) con I' inlervenlo di ,m.1 /es/a di legno fran• ces, - co11vcg110, in cui f u emesso 1111volo per la pace - , anche i socialisti svedesi, norvegesi e danesi anmmtian o di volersi riu– nire per eme//ere un allro ~olo per la pace. Nessuno si arrischia a spiegare a quali cottdit iotti dovrebbe essere falla la pace. I E 11esm110 riesce a <apire che la pa rola « pace », promm{'i,/a Sllt\a a/Ir e i11dica{io11i, mula di si'gnificalo, via via che mutano gli eventi, da w1 giorno ll/1' all ro. la parola e pace , pro111111ciala fra il 20 e il 30 agosto, signifi rava che l'Au stria 11011 avrebbe dovuto assalire la Serbia. Jtt quei giorni la paro la avrebbe dovuto essere pro- 11tm{lflta dai socialisti austriaci. E 11011 fu pro1111ttcial . La par_o/J « pace », pronunciala ml mese di agosto, quando i tedestl1i sembravano si– rnri di sd1iacciare la Francia, sigmfica va la sa/ven a della Francia. 111quei giorni la pa– rola avrebbe dovuto essere promm ciala dai so· c,i,/isti tedeschi. E 11011 fu prommciala. Dai primi di 'sellembre in poi, ria via che la siluarione è andata peggiOrando per i tede– schi, la parola « pace ::t è lu lla a vmJ/aggio dei tedeschi. J;"'d ecco i socialisti ili1/o-sviHer i scandinavi, c/11per lungo lift11\iOparevano fiochi, riacqui• stare il fiato e i,rvocar la pace. Ma a qu.1/i condi{ioni? La Germania , oggi, probabifmenle non do– manderebbe di mtJgfio che di f ar pace, lenen– dosi il B elgio e quel/a /t i/a di Francia a di R 1155ia 1 d(l cui lltJII ,, sia/a ancora snidala, e riromi11cia11donelle nuove posiiJoni i pr epa– ra/ivi di ,ma 11uova guerra. L' UN I T À l qutsla fa paa rhe iuvoc,mo i socialisli ilt1fo-n•i«er i-:,camlù111vi? Un po· di cluart{{ll 11011 sar1bbe fuo ri di luogo i11questo momenlo. Chiarti{O 11011 sig11ific11solamm le serietà : si'g11ifiraanche e sopr11/11l/0 p robil.ì. P er un cont rollodem ocratico su la politica estera. A /c,mt personaWt; ben note nel mondo po– liliu, i 11,:lesr,quali Rasmay .lfocdo11al, . mem– bro tiri Parlamento, Charles 1·ret·el\'a11, E. D. ,\/ orti e .Vorma11 A nge/1 /,am,o reu11te11u11le invialo alla stampa la lrttera aptrta de qui riportillmo : Se l'av via.mento cho la silti:i;•fono militare sembra aver preso. pcn;istcr!i., l'att enzione del pubbli co andrà. ogi:iorJ pil1 conccnt.randù!,i sul problema già t-rohat o da tanti scritt ori e uo– mini politi ci, e di cui si cominciò a discutere sin dall'inizi o della guerra : • Quali saranno i principi che dovranno rnggere il futur o as– sett o europeo, affinchò questa guerra non sia il seme cli nuove lott e per l' avvenire , ma da ~m c tut ti ci au guriamo, poss;'\. sorgere un ' Europa pili sicura o migliore?• i\lr . Churchjll è sta to il primo membro dd governo, che abbia tra cciat e le lince generali di quell' ordine futuro ; e t:1!,!:td s.. 1.vi: 1mentc ci pose in gunrdia contro il pericolo di cadere un giorno nel medesimo : crrorc commes so dalla Germania nel 1870 , que llo ciot'! di t ra:-curaro il principio di(nazicna lità e fissare le frontiere senza ten er conto dei de~idcri clcllc popolazioni dire ttnmC'nt c inlc rCssat c. I. i\lr. Ch11rchill ha.colto e riass11nto il sentim ento chc:an ima la 1>.'\rtemigliore ciel nostro popolo.tl \fa diff'tcilmcnte potrà esser raggiunto lo scopo ch'egli si_prcfiggc, 'iC l'uomo di Stato non sarà sospinto c-; ctto da una chiara e determinata opi– nione pubbli ca.~ la qua le insista perché certe date idee debbano ispirnrc e plasmare la si– stc"mazione definit iva. Allo scopo; tti assicurare lrt rcalizzn.zionc di quelle idee è necessario in- f iste ro sui seguenti ca.pisaldi,t chcid evono non solo informar e le condi zioniI di pace, ma domin.trc:r intera sih 1azionc: dopo che la ;r e'; sarà conclusa. ro Nessuna pro,;ncia deve passare da l– t•'tmo ali' altro Governo senza il consenso, esp resso con plebiscito, degli abitanti della provincia stessa. 20 Nessunltr at tat o, convenzione o im– pegno, potrà esser assunt o in nome dC'lle Gran Bretagna sen1 .. a la sanzione del Pa rlamento . Si dovrà. creare una organiz7.. azione adegua ta affinchò la democraz ia possa. esercitar e un controllo sulla politica es1cra. 30 La polit ica estera della Gran Breta– gna non dovrà mirare alla creazione di al– leanze dirette a mant enere • l'equilib rio della forza , , ma piutt osto a stab ilire (un [concerto europeo le cui deliberazioni siano pubbli che. 40 La Gra n Bretagna dovrà propo rre, nel tratt at o di pace, e col conccnso di tu tte le Potcn~l belligeranti, una radica.le riduzione degli arma ment i : per rendere pili facilmente attua bile questa misura, dovrà cercar di ot – ten ere la genera le na zionaliu .azionc delle Iab– b.richc di arm i e il div ieto della esporta zione dellcJ ar rni dal!' unoi nll' altr o paese Noi crediam o chcl, <111csb propos te com– prenda no il maggior numero dei desiderata espressi sinYd alfp rincipio della guerra, da coloro i quali. indipend entemente da l loro par – tit o politico, si _occupa rono seriamente del soggetto. Ci sembra della massima importa111.ache la riflessione del pubb lico si fissi su questi pun li, affinchè l' opinione del p.. 1.cS<...non si trov i iÌnprcp.. 1.rata al momento decisivo, incapn ce di fonn nlarc una qualsiasi politica precisa e concreta . Se ta le preparazione non avviene., il Governo Britann ico si trov erà. in qu ell' ora gravi ssima prh·o dcli' ap poggio e della~ guida dcli°opinione pubb licale perciò abband onat o in balia di quegli clement i i qua li non :tnnctte – rebbcro a certi principi I' importan:,.a che sem– pre vi att ribui il popolo inglese. Appunt o allo scopo di diffonde re nel po– polo britannico la convinzi one che queste condizioni sono es;cnzia li ad una pace du- rcvolc, ~ta formandos i I' Cnionc f>er il Con• frollo Democratico. Riesce o,·vio che questa a..c:.sociazione non rappr~nta per nulla un movimento int('S() ad arrestare la gaerra : e nel suo program– ma non havvi il menomo accenno allo sta– elio in cui sarà oppo rtun o ini1iar c t.Tattative di pace. T..' intero suo f:forzo tend e unica– mente a segnar e nettamen te quei principi fondame ntali, cui deblxmo ispirar~i le con– dizioni di p.1ce, qual ora (dcbb..1 prevalere la politica che in ma.."-Simail Governo att uale inglese rappresenta, politica n.ppoe;giata da tutti coloro che lavorano per il progresso. Dopo la p11bblicazione di qursta circolare. Thc U. of. D. C si è cosltt11ila e 1/ ,iumrro tiri suoi adtrn1fl ''" ognora crescendo. Pt r cura dr/ Co– mitato tscouo drg/J opuscoli rhr Ml,:0110 ,, por,.e iJi litce 1 "°' 1 problemi i11erc11ti allr, guerra e alle 11ll:io,1i la c111sorte d0t 1 rri 1111 ,:iornoessere discussa. Sare~ desiderabile rlu altrrtto11to aut•enisse m Italia. Dei pericoli della ambiguità e della lentezza. Avendo prc:.énlit o quc~to cattivo umor e, che ne' popo li lati ni era entrnt o, i Romani per ccrtificar:,,i della cosa fecero loro inten – dere. come e· manda ssero a .Roma ott-o cittn.– dini, JX'rch(! avevano a consu ltare con loro. [ Latini, int eso quest o, fecero consiglio p<.r ordinare chi dovc i;..c:e ire a Roma, e darg li commis:-ionc di que llo eh' egli a,·eH·e a dire . E stando nel consiglio in qn<'Sta disputa , Annio loro preto re di:.se qn e~tc par ole: Ad s11mmt1111rer111111ostrar11111 prrtinrrr mbit ror, ut cogitctis magis quid agend11m ,1ob1s. quam quid loqur11d11m sii: facile eri!, r.,1.pliu,tis cc1:– seiliis, accommodare rrb11surrba (1). Sono ~ema dubb io. queste, parole verissime ; e debbono essere da ogni Principe e da ogni Repubbli ca gustate. Perchè nella :unbiguit:\ e nella inccrtitudinc di quello cht:' aliri ,·oglia fare, non ~i sann<Jaccomoda re le parole: ma fermo unn volta I· animo, e deliberat o quello sia da eseguire, è facil cosa trova r le parole. Jo ho notato questa parte pit1 ,·olcnti cri, quant o io ho molte volte conosciut o ta lo am – biguit à. avere nociuto alle pubb liche azioni con danno e con vergogna della Rcpubb1ica nostra . E sempr e mai avve rrà , che nb' partiti dubbi e dove bisogni animo a delibera rgli, sarà. que– sta amb iguità quando ab bino ad esser consi– gliat i e delibera ti da uomini debo li. Non sono meno nocive an cora le clclibcra– zioni lente e tarde, che amb igue, massime quelle che si hann o a deliberare in favore di alcuno amico: pu chè con la lcnt cn a loro non si aiuta perso na. e nuoce5-i a sè medesimo. Queste délibcrazioni cosi fatt e procedono o da debolezza. di anim o e di forze, o da mal i– gnità di coloro che hanno a deliberare; i quali, mossi da lla passione propria. di volere rovinare lo Stato, o adem pire qua lche suo desiderio non lasciano seguire la deliberazione, ma la impedi scono e la attTaversano . Pcr ~lu': i buoni cittadini , ancora che vegghino una foga popolare voltars i alla part e pericolosa, mai impediranno il de liberare , ma~simc di quell e cose che non aspetta no tempo. i torto che fu Girolamo tiran no in Siracusa, essendo la guerra grande tra i Carta ginesi e i Romani, vennero i Siracus:tni in disputa se doveva no seguire l 'am icizia romana o la car – tagin ese. Ji: tan to era I" ardor delle parti che la cosa st-ava ambi gua , nò se ne prendeva. alcun p..'lrtito, infino a tant o che Apolloniclc uno de' primi in Siracusa, con una sua ora – zione piena di prud en:,.a. mostrò, come non era eia bias imare chi teneva l'opi nione di aderirsi ai Romani, nè quelli che volevnno seguire la parte C.'\rt agincse; ma che era ben da det estar e quella ambi guità e L.1.rdità di pi– gliare il partit o, perchè vedeva al tutto in ta le ambiguità la rovi na. clclla Repubblica ; ma preso che si fussc il partito, qualunque è' si fuss~. si potev a sperar e qual che bene. MA CIII AVE Ll.l , Disrorsi, li , 15. (I\ Quel che riù imporla eiaq1iuare ~ 1 miq •vvi,o non quel che dobbiamo dire. m1quel che vogli1mo f11t.: dopo che " 'remo ,h111iti i nostri pr1po• i1i, ~ •à •1n 11lc 1ronrc gli IIGOmenti adalli 1ll'uio 11c. 1blioteca Gino Bianco Una profezia. Circolan o per le campag11c losco11& at– cu.11if ro!t' provc11ie11ti da Roma. ,.· quaH va11110 mostrando ai tu.rati 1111 certo 1111-- 111cro di imma gini allego ri'clte, le quali sor r66ero c.oj >t"nte a lucido da 1111- vccclui> libro di pr ofc:i e ronservalo in un co11- VtHtlo di Roma . Ogni disegno .1i ri/c ris re ad u11 pr,,j>a. E, come t 110/urn/e , Z: dù cg11i cltc rn.pprc– sc11ln110 !t.: note caratterislicl,c dei papi /inora csùlit i, sono cah a11/issi111i Per Pio fX, per u, /"allegoria.. . p rofetica dà una tiara f racassala (la fine del do- 111i 1io te111porah-)e 111 clu"nvislello (la p,i giouia in l patica110) Pa il papa nlt unle l'alleg oria ronsisle 1·11un pretin o a destra, cli.e sia a lesta 1mda ; 1m 0111ouc iu mezzo; e it prcti110 di destra rip,;tuto a sinistra , sulla ru i /e_ sfa l'omone del cc11lro mette una corona. E i /r ati spiega no ai tu.rati c/1e queJ– /'0111011c è Guglielmo II Av vt~9 n clii to«a Abbonamenti aW" U~iti., , A bbonnm cnfo sostenitore annuo L. 20.- semcs. Abb onament o ordi nario annu o scmcst. A bbo,umzcnlo a una delerminnfa serie di numer i successivi, cia– scun mm1ero . )l I O.- • O.IO Per m_rerc zm mmzero arretralo inviare cartolina cou risposta pagala. ~-~-~-~-------· AN GIOLO G 10VANN OZZI, g-trt11le-respo11snbilt. Flrutt, 1'1◄. - S11, . Tip. ALDINO. Vie 1M Re11I, Il. - Tcl. 1•15. GIUS. hATERZA e flGhl • Ba,i LA CRITICA Rivi sta di lettera tu ra, sto ria e firos ofia diretta d~ BENEDETTO CROCE L"\ Critica con l' ultim o fascicolo ciel 1914 ha chiusa la sua pri ma serie. che si (!svolt:-.1 in dodici an ni o dodici volumi, e, conforme al programma messo fuori nel novembre del 1902, ha dato, per opera del Croce, la storia della Letteratura dal 186o al 1900, e per opera del Gentil e, quella della Filosofia italia,ia nello stesso periodo . Inoltre, essa ha pubb lic.1.to molti arti coli di varictil , re– cenzioni, documenti in relazione al suo pro– gramma che abbraccia la let tera tura, la storia e la filosofia. Col gennai o 1915, la Critica dà principio alla sua Seconda serie, e poich() nel titolo della rivista sono le tre paro le : • lettera– tura •• •storia • o II filosofia •• e nella prima serie la letter at ura e la filosofia h:tnno al– qua nto sove rchiat o la storia, nella seconda serie, sarà dato ai problemi di questa una parte piil larga Nelle prime annate della seconda serie, il Croce comincerà a t ratta.re della Storio– grafia italia11a dai pri11cipii del secolo deci– monono ai gior11i 11ostri, e il Gent ile scri– verà una serie di Note sulla storia dellafilo– sofia, clalla filosofia ellenica alla modernis– sima . Inoltre il Croce si propon e di con– durre a compimento I ' illustTaziono della vita e dcli' opera letterar ia di Fr:tncesco dc Sanctis, mette ndo in luce tutti i docu– menti che ne rjman gono ancora inediti. E ave ndo con labori ose indagi1 i e con imh1- stria non piccola. ricostr uit i i celebri corsi cli lezioni che il Dc Sanctis tenne a Napo li da l 1839 al 1848, egli li verrà pubb licando man mano in ordine cronologico. a comin– ciare dall e lezioni sulla gra mmati ca per finire con quelle sulla poesia drammatica e sullo Sha kespeare. La part e letteraria . in– somma, sarà , per qua lche ann o, adempiuta princip.. 'llmen t-c da un collaboratore come il Dc Sanctis. N() tutti i cicli della prima serie resteranno defmitivam cn tc abba ndo– nat i ; e se per la lettoratura e per la filo- ~~;~aa~~~;~n~1:.~~~~c tc~;er;~ c~~r~ ~~lu~i mat er ia sufficiente per un ' util e , cont-inua– zione ,, per la :rtoria della cultura (della quale il Croce scrisse già la part e relativa a N:tpoli e il Casati cominciò a S\'Olgerc quella relativa alla Lombardia) la rubrica sa.rà continuata . La Critica s.i pubblica il giorno 20 di tutti i mesi dispari. Abbonamento annuo : pu l' Italia L. 8 ; per {'Estero L. 9 ; un fascicolo u par . L, 1,50 Della serie ora chiusa , e che pel suo con– tenuto e ordinam ent o ha non solo il carat– tere di una rivista, ma anche quello di un libro armonicamente composto, rimangono dispo nibili le annate li e 111 (1903-4) in seconda edizione, al prezzo di lire dicci cia– scuna, e le annate VIJ , VJIL , JX . X, X J e X IJ (1900- 1914), al prezzo di lire otto ciascuna. Della prima annata (19 13) è esaurit a ::m– chc la sccondn edjzione; ma sarà ristam – P,.."\tacome sarà fatt o altrcsi per le an– na te IV, V e VI (1906-8), non appena si avrà. un numero sufficient e di richieste . Dlrl1ttt co■■lut .. l e u tll a ella Cua E•llrlct 0 . LA· TERZAe Flt ll, B111.

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