L'Unità - anno III - n.19 - 8 maggio 1914

510 l ' UN 1TÀ per òeli~rare in sede contenz iosa è ~ti tùita <la un numero di membri di verso da quand o fun ziona da organo di contr ollo, e il rapport o tra i membri eletti vi e qu elli di nomina go– \'Cmati,·a varia ncll' un caso e ncll ' altro . L' escogitat o modo di ammini strazi one pro– vinciale non migliora cer tamente l'azione ese:r_. citata dai Comuni : non la fa né pili semplice e spedita , né più isolat a o indi pendent e, '"nè più pronta e autonoma, nè pHi tecnicamente esperta e competente, nè pii1 abi le e coor- . d inata. Non è più sempli ce e spedita perché il Consiglio Pr ov. prima di istituire una scuola dev e invi tare il Comune a far conoscere i suoi bisogni; deve sent ire il vice i."tpcttore e l' ispet – tore, deve 'delibcrar c e deve mandare la deli– beraz ione al Ministero della P. l. perché d'ac– cordo con quell o del Tesoro ne approvi la spesa ed emetta il decret o necessar io alla isti – tuzi one stessa. Pe r gli edifici ? l\fa ci vuole il Comune, 1'Ispeft ore6'è il Provvedit ore, la De– putazione scolas tica, l' Ufficio del Genio Ci– vitC,l'Ufficio San ita rio Pro,•inciale, il Consiglio sèo t5.Stico, ia 'Delega zione gove m at iva e · il ì\iinistero\~ltnnto per la parte tecnica; poi r·· '•· , .anco ra il Comun e, il Prefetto, la Giunt a Pro-- vi1icia le Am1~inistr ath ,a, il Ministero e la di– rezio~e de lla Cassa depositi e prestit i per la parte finanziaria ; e quand o, dopo di a, ·ere peregrinato per tre quattro cinque an ni da un ufficio ali ' altro , il pover o progetto è giunt o in porto , 1' ineffab ile Minister o pubblica nuove istru zioni sul modo di costru ire le latrin e o le entrat e per le scuo le miste, o le palestre cope r– te nella scuola a UIHl au la sola dove i .ragazzi si fermano tre ore al giorno e dove I' inse– gnante tie ne due classi per volta (la -z:. e la 3•), e si ritorna eta capo . Cosl che vi sono Comuni che rinun ciano al benefici o del mutuo JX-·rnon av ere tutte le noie di chied erlo . Le nomin e de– gli insegnanti e la loro dcsignati one ? ì\la le fa il Consi; lio Scolastico. si ; deve però tener conto del desiderio degli eletti e di que llo dei Comu ni. E si not i che il Consiglio Scolastico , con tutt e le attribuzioni che ha (e gli art i– coli 5 e 6 della Legge Dàn co-Crcdaro, ac ag– giungono, natu ralmen te, molte a quelle stabilite dalle leggi anteri ori) non ha che una sessione, e in essa l'obb ligo di una sola riunione . Basta, per rend ere inutili <1uelle e,•ent ualmentc con\'o– cate dal Provved itore, la voluta aste nsione di U!la par te dei membri elett ivi, i quali, come è natura le, possono man care per motivi politici. E la Deputazi one, che funziona c_omc la Giunta Mun icipale, può sostitui rsi al Consig'io soltant o in casi eccezionali. Sembra che io es.aceri a bella posta gli ap– punti che vado facendo alla funzione del nu ovo organo creato p!.r t· amministrazione provin• ciale delle scuole. Un esempio però bast erà a convincere eh<" quan to vado dicendo è la ve– rità. Un comun e delibera ni primi di nove m– bre dcli' anno di grazia 19 13, l' aper tura di una scuola, per provvedere allo s(ollarhento di una unica mista in cui gli inscritti sono "entonovant uno, dei qua.li ben centoventi nella prima classe soltanto . Il Consiglio Scolastico si riunisce alla fine di dccembrc , discute e ap – prova . Ma viene il 10 di gennaio dcli' an no, pure di sraz ia, 1914. 11 Ministero fa sapere che le nuove spese, dovendo far carico al bi– lancio dello Stat o, devono ott enere l' appro • vazione sua e del Ministero del Tesoro. La • pra t;ca • va a Rom:i. ; ed io non so se do..ma nei polverosi archivi della Minerva, o se pro– ceda con la dovuta lcnte u.a , a trav erso tutti gli ingrana ggi bur ocra tici che dovranno ren– derla perfetta ; ma il fatt o è che siamo già nel mese di ap rile dell'anno, sempre di grazia, 19 q, e la scuola in discorso conti nua ad avere i suoi centonova ntuno iscritti (se non sono cre– !{Ciuti ) e i suoi cen toventi alunni in una sola delle sezioni. Se non che qu ando non prov– vede lo Stat o pro,·vcde il buon senso (ahi ! quant o amaro !) della popolazione, che manda i ragazzi nei campi a cogliere i radicchi, o a guidar e la mucca nl pa'JCOIO dcli' erba nove lla. E la bu rocrazia alimenta le spese imp rodutt ive e l'analfabetism o. ~ 0!1,!,.,ri l1 isqlat ~ e !1~li~ ndcnte ; perc hè rc– ~ta impi gliat a , per la preponderanza dei mcm• hri eletti vi, nelle compct iz.ioni politiche locali e soggetta alle influenze elci pa rtiti se non delle fazioni; non più pronta, cd autonoma perc hé se prima il Comun e, eh~ l'avesse volu– to, riconosce ndo un bisogno reale, poteva, con le forme solite, pro ,,vede re in pochi giorni all'a• pert ura di una scuola, di pendendo , soltant o per il contr ollo amm inistrath ·o, da lla G. Pro– vinciale, e riu scendo scn1.a pericoli ad ap rire la scuola anch<"senza la preventi\'a aut orizza– zione del Consiglio Scolastico; ora. per affron– tare una nuova spesa sarà necessa rio sentir e, non solo il Ministero della P. I. - e il sen– tirlo dovrebbe esse re l'ult ima. rati o - ma niente meno che il Ministero del Tesoro. Do,•' è la pront ezza ? Dov'è l' autonomia? erchè pazienza se il Ministro cl.clTesoro vo– lesse sapere entro quali limiti sarà conten uto il bilancio annuale del Ministero della P. I. per far fronte agli eventu ali aumenti ; m<\che debba poi approvare l'aper tura di ogni 1tl1';v a scuola pcrchè essa importa un aumento di spe• sa, ~ ta le una am enit à. bur ocrat ica che difficil• mente può trova re confronti. Non è piil tecnicament e esperta e com · petent e. ero cJlC fe unicfie p<'rsone che ~' l.li qualità abbiano dover e di possedere - I' i&pet– . tore e il provveditore, - sono sopraffatte dal num ero e finirann o per ridur si a una sola : l' i– spetto re, quando, come è nel desiderio dei Se– greta ri degli uffici scolastici, anche a capo de · gli studi dell~ rovincia sar,_à. mcssgJ!g bw;g; crnti co di carriera . Chi ha espcrienr.a della scuora e de' suoi bisogni. se non chi della scuQ).a e per la scuo la vive faticando? 't:hi può dire qua li sono i bisogni di un comunello o di una frazione o di località. ignorate, se appunto per essere piccoli e dispe rsi non hann o voce da farsi sentire ? Se vogliamo int enùerc • isolata • nel senso di separata dal mondo in C\IÌ deve vi"ere, l'Ammi nistra t ione scolastica ~ isolata a basta nza, pcrcbè non ha sotto di sé organi locali (esamineremo altra volta I' instituto della vigilan za) che possano espri– mere i bisogni locali . 0 1\fanc..'\ cioè di qu; Jla coordi nazione già rileva ta nell' amministraz io• ne delle scuole del Trentino dcwe e'/ sl un Consiglio Scolastico Pr ovinciale, ma ha sotto di sè i consi gli scolastici distrettuali e j con– gigli scolastici comun ali, non come inutì :; ..;~. dupli cazione di lav oro, non come uffici racco· glitori o tra!',missori, non come sviluppo di bur ocratia , ma come divers ità di attribuzioni spccifich'e rela tive alla div ersi tà delle compe· tenie e risponden ti all a sfera. dei bisogni che sono chiamati a soddisfare . Ma da noi si è crealo il vice ispett ore pcrchè serva da uflicio intermediario fra l'i spett ore o il Comune e moltipli chi quindi inut ilment e il lavoro! Avevamo un sistema err ato, che si poggiava su un cumul o di leggi e di regolamenti f~r– manti come la sua avanguar dia di carta ; ave – vam o una burocra zia solidamente organiz.c..ta , forma ta da consorz i di impi egati stretti in al– lean za difensiva ed offensiva, affa nnat i int o;~o alle loro stat istiche e tutti Intenti al loro lavo– ro di emarginazione e di protocollnzione. Ma qu asi il cumulo di leggi non f~1;e bastato lè ab biamo aument a.p:.,.in pochi anni, a decine , e per ognuna di esse abbiam o creat o un n1~; golo di regola~ enti che non si ~~ no , p~i1 contar e. La burocra zia ~ crf,Ki .. ~U.!i,S;.Jn,~ o impr essionante; e con ess.'\ crescerà certa– men e indiffercn1.a delle popolazioni - se non l' avve rsione - verso la i;cuola. f . b. Agli assidui non abbonati . Il nostro giornale ha un largo 11um~ro di li ttori affr:.ionnti t fe deli, cht ptr ò trasrurano di nbbo,rnrsi. Eppur e tutti sanno cht ltl fo rza di 1m pt · , iodico settimanale risiedi solo negli nbbona– mr,1ti. la vmdita al mi,iut o rapp reu ttta ptr le ammi11istrazioni giornn/isticht 11n causa Ji /o rti p assivi tà t di noie in_ft: itt, anche quando i rivenditori sono -p1m t1uili nti pagruntnti t ,ion trouano opport,mo i nlflsrnu us i tutto il p rovt nto della vmdita , il che arcade troppo spesso. Il 11ostr o giornale, per vivn r, ha bisog,10 di 2000 abbonati . Se molti dei nostri /eJtori non abbonati f acessero il pi uolo sf orzo di abbonarsi, lo contir111nziot1t dr/ ::iornnlt sa– rrbbt assicurata. l10 Gino Bianco Clericali, zuccherieri, anticlericali. L ' ltlt.a democratica pub blica il seguente in teressa nt e e acuto arti colett o : • Sare bbe ut ile e int eressant e S. 'l.pe.re per • qual e ragione i gornal oni clerica li del tru st • sono cosi teneri degli interessi degli zucche- • ricri . Non sono certam ente dim enti cati i • lunghi arti coli polemici pubblicat i da l Ccw- • riere d' l tlllia, dal :Womc11to, e da ll' A vv111ire • d' ltt1/rn ecc. in difesa della protezione ac• ..cordata agli zuccherieri. qua ndo alcuni mesi • fa più fcr\'eva la polcmic..1. Ora gli stessi • giornali pub blicano lunghe cronache, con « grandi tit oli, sul contraditt orio fra prote- • zionisti e ant iprot ezionisti a Venezia cd è • zioni di monopo lio: do nde un incentivo nr • crescere continu o degli armamentj e as li • sperperi che ~ostituisc ono un nuovo agg rn- • vio per i la,•orat ori ; • delibera , nell'i mminen za della rinn ova- • z.ione dei tra tta ti di comm ercio, di impegnare • tutt e le forte del partit o per S\'Cntare le mene • dei grup'pi c..1.pit alistici protetti e per on e-- • nere un' abolizione, sia pur grad ual e, della • protezione doga nale ; • e dà mandato alla Direzione del Partito • di organ izzare ta le agitazione e - poichè la • questione inter essa an che molte altr e na zioni • - di SOiiecitar e a.li' uopo an che l' interv ento • del Bur ra u S0Gw l1ste / 11ler11ational •· • facile arguire per chi CSsi si schierino . Con • la solita lealtà clericale il riass unt o del di- • scorso dcli ' on. Giretti ~ strozza to e travi- • salo in poche righ e astiose (• il suo discorso • è una raffa zzonata riduzione dei pr ecede nti : • più che cli argomentazi oni scientific he egli Si tra tt a, come i nostri lett ori ben com~ prend ono, di un fatt o di grande importanza per I' orie nt a,mcnto e per I' az.ione di tutt i i parti ti politi ci italiani nei prossimi anni . P,c- l chiar forte su questo punt o signific..'\ costri n• gere molti ssimi cosi det ti - democrati ci • e • radi cali • a smett ere la masch era e a rivel;:u"!fi solidali con la oligarchia protezionista e sfrut– ' tatrice , che forma in Ita lia il nucleo vero del • si compia ce di attaccare gli zuccherie ri e fa • spunti polemici subito rim becca ti e tutt o il • suo discorso si perde in meno ai clamori e • alle grida ironiche di gran part e degli udi- • tori •) da lle quali non si rile"a un solo degli • argomenti da lui addot ti, mentre per inti cre • colonne si riprod ucono con çra nde, con • dol- • cissima • bcne.volcnza i discorsi dei contrad- • clittori dcli' on. Giretti. • O pcrc hè i giornali clericali sono cosi • ami ci degli zucche rieri ? Anche quèst o: di• • ceva mo, sarà interessante cd utile a 9apt!rt i ,. La rispos ta non è difficile : i giorna lh cleri– C..'\li sost engono il prot ezi~~isir..o JHCd\Criero: pcrchè gli zuccherieri hann o I. loro bra\' O zanìpin o an che nei gio"'rnàli cler!C.,) i, e pcr'ètè– oramai ht stampa quotid lan'a, anclre cleri cale. ~ che l' espon ente della finanza . L1 finanza non è nè clericale, nè anticleri– cale: baila a fare i suoi affari . Solame nt e, avendo bisogni per i suoi affari di non essere disturba ta da campagne ostili di giornali , cerca di • controllar e• tutti i giornal i di tuttì i par • titi . E ci riesce senza cst z-ema difficoltà in un paese povero come I' Itali a. E la stampa cle– ricale non fa eccezione . Fann o cccet.ione ~P· pena poc hi giornali..,o molto ricchi di quattrini coriic il 'CoYr-;;;r-'ael/à sera, o molto ricchi di fede, come l' Avàml~ E anche la sta mpa • democra tic..'\• è in buona parte soggetta al • cont rollo • dei siderurgici, degli 1.ucchc.ricri, di tutti i grandi filibustieri del protez ionismo nostrano . La radi calissima Vita , per es., non se la dice troppo male coi siderurg ici. E se non c· inganniam o, un redatt ore della T r1b1ma (ta11l0 mmun i....) fu portato dai radicali di de– stra or è un mese come cand idat o al Consiglio dir ettiv o dcli' Associazione radi cale romana , e un altro redattore della Tribuna andò, scm- ,,. pre nella Haclicalc romana , a tentare lo scan– daletto e il divers ivo anti clerica le contr o An - toni o Dc Viti De Marco. E bisognerebbe che i nostri ami ci cieli' Id ea democral i&a non limitasse ro la loro curiosità al solo filo-z.uccheri erismo dei giornali cleri– cali. Sarebbe beue che la estendessero an che a cert i giornali , e a certi dep utati , e a certi uomini di governo radicali . Uui&1,i7r,e s11111M .... Movimento antiprotezionista Il Congresso socialis ta di Ancona ha votato atl~ 1m,nim~ i l seguente - ordine del giorno contr o il protezionismo: • Il X IV Congresso ~ aziona le del Partit o , Socialista Ita liano ; • conside rand o che la protezione doga- • nal c ~ un mezzo con cui alcuni gruppi capi- • talistici psercitano un pili esoso sfruttament o .-a danno della grand e massa dei consuma– • tori : • che esso ~ uno dei più forti coclficienti .-del rincaro dei vi\'eri e dim inuisce pertant o • il valore effettiv o de l de naro, rendendo spesso • a ffatt o illusorio il vant aggio degli aumenti • di sa lario conseguiti dai la,·oratori mercé le ~ loro orga nizzazioni ; • considerand o che se ma ntiene in vita • artifi ciosamente alcun e indu stri e, impedi· • scc cl' altra paz-te. il sorgere e lo svih1ppo , di altre, le quali ad operan o come materia " prima i prodotti di quelle e potrebb ero • ;,.vere un rigoglioso svilupp o e affrontare 1 • vittoriosame nte il mercato internazio nale se • tale materia prima potess ero avere a pili • buon mereato ; , che pertanto, mentre nuoce indu bb ia- • ment e ai lavoratori in qu an to sono cons uma - • tori. non reca ad essi \'ant aggio (anti ~ molti • reca dann o) anche come da tori di lavoro; • • considernt o infine che b vita n.'i:tificio- • same ntc 'data a cCrte industri e rcnclc più • aspra la concorrenza · fra na zioni, e pH1 rrc- • quente fra esse la minaccia di conllill i, e le 1 • spinge a cercare con le impr ese colonia.li • mercati di ·,·endita ai loro prodo tti in còndi· conservat orismo. Questa oligar chia è riescita per quindici anni a sfuggfre ad ogni discu ssione dista ccanllo i suoi agenti nelle file dei partiti democratici e sviando I' att enzione del paese da lle proprie c..1.t tivc a1.ioni con molt eplici e sistema tici lli – vcrsivi : più comodo fra tutti, il diversivo anticl ericale, che veniva adoperato proprio da chi è sta to sempr e alleato nella difesa 1 dcl protezioni smo coi.. clericali ! • 1, Il Partit o Socialista, prend endo poatzione. risoluta su questo terreno , met terà fine alle vecchie comm edie. E questo ~ per ora la ne-– cessità piU urgent e. ,I Oàlla crisi della vcc.chia dem ocrazia sorge– rann o, prima o poi, nt1ovè format ioni. pili sincere e pib benefiche. •E ia.llora, ma solo al– lora, la intransi gen7..arivoluzi onari a potrà CO· minciarc ad andar e in disuso . ~;-; LO C1ovAr/ Nozz1, g-erenle-responsn6 ile . r ~ f lz-tut • Stab, Tip. Aldl■o, Via dt ' R'-HI, Il· Ttl. 8-11· GIUS. hlffERZR & f!Ghl - Batti E DITORI SCRITTORI STRANIERI Volum i pubbllcafl: C,i\l'lt0ENS L., / Son etti. Tradu zione di T . CANNIZZAR0. Voi. di pp. '290 (n. 10). C 1:R\ 'ANTF. S :.\I., No velle. Traduì:i one di Al ~ fredo Giannini. Voi. di pp . 3-zo (n. 1). Dramm i elisabellla11i. Trad uzione di Raf– faele Piccoli. Voi. di pp. 38o {n. 9) . . E CKERMANN G. P.. Colloqlli col G« IM . Tradu zione di Eugenio Donadoni. Voli. 2, di pp. 3;8, 36o (n. 4, 6). ERA!:>M0 DA ROTTERDAM , Elogio della paz• zia t Dia loghi famigliari. Traduzione di v.1ri a c,1ra di 13cnedetto Croce, con illu– straz . di H . Holbcia . Voi. dì pp. XXV I 3 12 (n. 8). G oE TI IE W ., 11'1/helm Meister, Lelsr tmd Wa11dt rjal1rt . Trad uzione di Alberto Spa i– ni. \"ol. I, di pp. J i4 (n. 7). Il Can t!lre dd Cui. Con appendice di ro– mauu . Tra duzione di Giulio Bertoni. Voi. di pp. n o (n. 3). PAPARRIGOPULOS o., Opere. Traduzi one 4i Camill o Cessi. Voi. di pp. ,z82 (n. -z). POE E. A., Opt.rr poeliche. &oniplete. Trnd u zione cli Federico Olivero. Voi. di pp . 'I \' lii l) 8 (n . 5). Prcno di Ofol n laau L. 4 - Rlltpl o L. 8 BENEDETTO CROCE FIL OSOF IA DE LLO Sl'IRITO . - I. Estel1GtJ, come s1;u11ra dt/1' espressio ne e linguu ll&a gtmt ml e (Quar ta edizione). Voi. di pp XX IV .'jt)O, 11. Log1tt1 &0IIM scienza del 1;0,1utto p uro. 1 (Seconda edizi one). Voi. di pp . xx 1v- 430 L. 6,- JJ I. Filos of u, de.Ila prall ca. Economu, ed di ca. \'o l. cli pp. xx 4-zo. . . 6.- SAGGI FILO~Ol' ICI. - Problemi di eslellca e um tribul i alla stcwia de.I/' estetiu ,talwna . · \' ol. in S 0 d1 pp. v111 514 7,– \"ol. 11 : La fi losofi a ,l1 Giambatt ista 1 1 1&0. Voi. in 8° di pp. v1113-zo 5,- Vol. 111 : Saggio su llo Hegtl . segmt o da al -, i tri scritti di stori<I della fil osofia · pp. v111-454 . 6,- Sc RJTTI 1)1 ~·ro RIA LETTERARIA E l'01.1• TIC.A. - Voi. 1 : S aggi sullt1 lt lterat11ra 1li1/w11 t1 cit i Se1u 11to. Voi. in so di pp . xx1, ·-440 . . . . . 6, Voi. 11 : La rn,o/uzio ne napoleta,aa 6t l 17<)() Biografie . racconti e ricerche (Terza ed1- 1.ione aumentat a). Voi. in 8° di pp . xx 1v-474 . 7, Orcvw rto d1 rstellca (Quattro leiioni). Voi. in so di pp . 130, edizi one di lusso in car ta a man o . J,– Cluc ua volume rllt&atu lo Id a t oro L. 2 111 plà. Olrltc rt comm111l~al t .-atll• •Il• Cue Editrice lllUS. LATERh 6: FtOLI. Bafl.

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