L'Unità - anno III - n.15 - 10 aprile 1914

194 ANALFABETISMO ED EMIGRAZIONE La Ca.mera dei ra ppresentant i di \\"ashington ha respint o il bili contr o la immigra zione degli analfabeti. La conseguenza prevedibil e, pe r l'It alia, di questo fatt o è che - svanita la mina ccia, che sovra stava alla nostra emigraz ione - nes– suno si occuperà piì.1 ciel prob lema dcli' analfa – beti smo degli emigranti , fino al momento in cui una nuova minaccia non ap paia sull' oriz– zont e. Vivere alla giorna ta. sembra di ventata la formu la permanent e de lla politica it aliana. Un bel giorno le necessità, a cui non abbi amo mai voluto prov vedere, ci pr endono per il collo : e allora urli, proteste, gua iti durant e una settimana, dopo di che non se ne parla più . Nel caso delle min acce degl(Stati Uniti con– tr o la emigra zione degli an alfabeti, non dob – biam o illuderci che il vov> recent e della Ca– mera di \Va~hingt on abbia chiusa la qu estione. Probabi lment e ha contribuit o assa i a dete r– minare qu esto voto il pericolo che r ltalia ritiri la sua ad esione all' espos izione mondia le di San Fran cisco. Pass.1to que sto periodo di am icizia obbl igatoria, è da prevedere che le unioni opcr~i e del famigerat o Gompcrs rip ren– derann o le pressioni pe r ott enere , graz ie a leggi contro l' emii;ra zionc, una rarefa zione della mano cl' opera . E an che indi pcnd c-nt emcnt e da ogni peri – co lo di leggi arneric:rne res tritti ve, occorr e ci convinciamo che que sto pr ob lema dc li' anal – fabetismo degli emigrant i dobbia mo risol– verlo, se non altro, per un sentim ento di de– coro naz ionale, se nza a.spettare che gli altri ci mettano la corda al collo. Dalla rela zione, co n cui il Commi ssar ia to dc li' emigra zione ha cerca to di preparare la discussione, che si deve fare nella prossima r•un ione de l Consiglio dcli' emigr a:.done sui pr ovvedimenti necessari alla lotta cont ro l' ann l– fabetism o deg li emig:ra nt-i,si ricavano i seguenti ùati su l nu mer o de lle scuole per adulti ana l– fabeti nelle provi ncie, le quali nel quinqu ennio 1908-1912 hann o da to una med ia di olt rn 5000 emigranti annui pe r gli Sta ti Uniti. Emi1ru tl Aquila 7·55 1 Ave llino 10.049 Ba ri 8.468 Benevent o 5-759 Campoba sso 7.487 Case rta 15.165 C.1.ta nia 6.208 Cata nzaro 8.936 Aaa\fabe1i di Sciaole per età 111periore adulti anaUa• ai 6 anni beti e,i 11ant.i Percen1. 43 63 69 62 59 57 57 (9 nel 1912.1 ; . J08 243 3o5 L' UN I T ,~ camb iato aprendo un num ero di scuole tre o qu att ro volt e superiore a\l' att uai!' 11, E ftn qui ~ difficile che non si s ia tutti d 'ac– cord o. L dissensi nasco no, qu ando si tr att a di t 1ova rc il denaro necessar io a qn e:..ta maggiore s~. 1_, prima proposta . che t; stata prcs~nta ta al Commi ssariat o, è sta~a - al solito - quella di mett er mano al Fondo . <lclr emigra zione, nutrito , come tu tt i sanno, da lla ta<,sa sulla m iseria deg li emigra nti . Visto e co nsidera to che il Governo non ha q uattr ini per comba t– tere l' analfabe tismo, att ingia mo le somme ne– cessa rie al Fondo dc li' emigrazione. 11 quale, pe rta nto. 5ervirebbe non hl)!O a forn ire le spese per i servizi cli leva, non solo a mi\ntcner e le scuole med ie all' estero , no n solo a sussidiare i servizi dcli' emigra zione europea che non paga , ma an che a liberare lo Sia to da una part e de i suoi obb lighi finanziari nella lott a cont ro r an alfabe tismo. • Tutti co nvc ngon qui d ' ogni paese ! • I nnstri amici del La t·i 1 a it"l ia11 all'estero comba tt ono q uesto nu ovo tenta tivo di a pp10- pr iazione ind ebita. E noi conv eniamo piena – mente con C'si . Jl Fondo dell'emigraz ione dnc servire a tute lare , non a preparar~ gli emi– granti . Mentre il Fondo cicli' emigra zione tiene de– cine cli milioni nella inerz ia, molti servizi sta – bilit i dalle leggi a t ute la degli emigra nti non fun ziona no a ffatto . • Non si sono neppure a n– cora cos truiti qu ei fam osi ricoveri per emi– granti nei por ti di pa rtenza. che avrebber o dovut o serv ire a sim boleggiare ali ' occhio dd cittadin o, che espatri a, l'int eressament o che per lui sente lo Stat o della sua madr e patr ia. Ali ' estero gl i emigranti sono abband onati a loro stessi. appunto perchè il Commi ssa riato non ha voluto spend ere i denari che esso in– cassa con la ta ssa di imbar co. Il Fondo dcli" <'– migra zione non deve esse r perciò riguardat o co me un a riserva di denaro dispo nib ile per man can za di usi a cui adibirlo : esso è e deve rimane re a disp osizion e del Comm issariat o esclusiv am ente a scopi di tu/1:la della em igm zio11c e degli emigranti che pt1rlo110 e che so110pMtit i. ì\In vi è ancora un' altra ragi one che dovrebbe di ssuadere dall ' idea cli usare il Fondo a pre– par are gli emigranti , e questa è una ra gione di indole int ernaz ional e. Si sa che il Gove rno Italiano ha ten ut o sempr e a far sape re ai Govern i dei pa esi di imm igra zione, che esso non incoraggia 1 · emigrazione, ma che verso <1ucsto importante fenomeno della vita sociale del paese esso conserva un ' attitu dine indiffe– rente, p reocc upand osi soltant o d i tut elare l'emi– grante cont ro le frod i delle qu ali po tr ebbe ri– maner vitt ima . Figura tevi ora che impr es– sione farebbe nei paesi di immi grazione il CO · noscere che il Fondo dell' ernigra ziont', cost i- « feudi , le cau se int enta te contro i pri ncipi • (eudata ri so no stat e vinte, alt re cause sono e pen de nti di nan zi ai tribun ali e un numero , anco r p:i.1 notevole di rivendic azioni si sta 1 affrett ando. Ora. a q11a11lo sembra, t•i era110 • lllcm1i ussului f requenlalori del/' {lrcltivio del 1 Buon Govern o i quali , si dice, di loro uuzm- • tiva s1 erano fa lli speci alisti delle ricerche • per la doc11me11t{lti o11e degli usi civici, Q11a11do « Jt1le doc1w1e11lllti o11e crll compl eta, 11e av11e, - • tiv,1110 le popolaz io11i il1tere.<:st1tc prr consi- • glitirle a mettere in campo i loro tml iclii diri lli • e, se co11lras lllti. a. mu overe ct111sa , ciò che • qual che vo/la era a11cl,e f om ite ,1, 11011 lievi • disord w i nrlle wm pag11e del L,wo. Perciò , d1mq11r si sarebbero chiu si gli (1rcl,ir•i dd e Buon Govern o. .lfa , a qmw to ci si riferì• 1 scc, sllrrbbe q11estll ~ ' del 11l!.O .!.!:!:.!! · 1 sitoria. poicliè il Vaticano intrmlerrbbe al pi 1ì ~ di disciplin are co11 11ormc special i I' ac- • cesso a q11elf' archivio, e 11011 lascforlo chiu so • al pubb lico . R imarrebbe sempre ~ li • storici, e si perm etterebbero sempr e la t•isio m: ~ p it, di ,m determi ,"' to documento eh!! • potesse m•ere valore legale ; solt(wt o 11011 s1 1-p_erme!,!.!!.rldlllo_ j)i 1j le ric.erd e_J llim i~ e sen.m co11trol/o •· ~ 11ra da/l 'Ar chivio 11011 è crrto il 111.– glior modo per impedire le ricerche • senta co11- tro//o • : solo te11e11dolo aper :o senza limil"tio111, si co11se11le a tu tti gl' iuleressati cii /"r e le ricer– che per conto prop rio. e co11trol/t1re le ricerche tlegli avnr sari. ' La i·ui là è che il Vaticano lw voluto imjx – dir e quelle ricerche • i/li mila/ e •· che co11se11tano di ri·11tracciare le pr ove dei primitiv i dirit:i dei co11tadi11i sulle terre. Il Vat ica110 co11se11t!', bontti s11a, che gf i11tcressati poss,m o "' ulare " leggere e copia re qualche deter111i11ato doc11me11I<', solo quando ne abbia no 110/izit, per altra via , e magari sappia 110 h 1dicar11e i11 precede11za la daJa, il regi stro, il mm, ero. E' 1111 servigio che il Vat icano re11de ai disu mle11lidei ladro,,i del medio r1,o contro i co11t,uii11i derulxl ti. E Ges lt Cristo 11e sar,ì Jetifi calo nel regno dei cieli. Se gli ,mti clcricali del LMio , Ìlll'rce di far r p ropag,111da irreligiosa per conto delle loggir 111asso 11iche e delle ;:endite carbonare, anda ssero a raccontare ai conladhi i questa 1111ova imp res<i filt mtr opic " del Valica110, ollerrebbero effe/li assai m igliori e rapidi sulla via del/' a11ticler. – calis mo s1tl serio. 1\Ja l'an dare a parl ar co,i. tro il dogma della. i111111acolata concezio11e o a svergognare il prete che vive co11la serva, è 110,i solo pi rì fa cile, ma sopratull o più comodo pu quei propr ie/ari anticlericali e massoni, i q1wli non a111ll110 ,ietmch' ess i ci,e si discuta di usi civici. Frammenti di vita italiana. Com e siamo andati in Libia Co11q,us Jo tiJolo la Libreria della • l'oce • ha pu bbliu ,lo i,1 q11esligio r11i un volum e di XXJ V·J T1 pag;u - (L. 3.00), iu cui so110 npr odolli e coor– di 11a,i, 111 modo da fo rmar e "" Jullo orgaui&<>– e comp, ,tJo, molli f ra gli articoli uscili gu ì sul– l' Unit à i111or110 al pr oblema lib ico, e alcun, altri sptrd uli i11 a/ire p11bl lica.zù .,ii pt1 iodic '1~ e che era be;,e uou anda ssero d imenticati . Ecco /' i11dice del tioh me, che vuole offr ire, cril ica111e11lc r scic 11tific amente sceverati, gli rie• menti di 11m1 seria prop(lgt111da a chi w leude che 110111•c11g,w o lropp o pr esto dìmc11ticale le 1·1 - spo 11sllbil1t<Ì della mislifi cazùme libica, e seni,· il dovere t{i opporsi alie f olli spese co,, cu i t 1 Libia 11111accin di rovi11are /' l lal,a. P RCFA1.IO~ I~ : Percl,è sia mo ,:,;,lati i11 Li– bia; di G. S.,lvcmini. PR IMA PARTE : La tura prome ssa. Le ricchuu minerarie, di G. Ricchicri, V. Si– monclli, C. Mara nelli. 11 carJeggio Crisp i. di C. Salver 1in i. I 11ostri esplorato ri, di C. Colamon ico , G . S111- \•emini , C. M;iranelli, Un geog rnfo, G. De– Felice-G iuA'rid~, E. Azirnonti , Agricola. La pa su ;rg'iala milit are . S iiCO NIM PARTY.. - L• iUuslooe archeol ogica. Er odo/o e la Cirenaica, di G. Salvemini . L~ Cire,inira 11dl'a 11lirhilà classica, di A. Ricci, F. Bernini, E . V11ina, A. Ghisleri. Il gnwai o del mondo , di G. Sa\vem ini. Le ci/I d, del/(l Trip olilania auli ca, di Uno stu– dioso di storia antica. La p retes a rilh l di Cllir.=a, di Uno studio so di storia antica. la Li bia ,ielle /0 11/i arabe medievali, di L. Cae• tani. T t-:RZA PARTK. - 11 valore dr:lla Libia. Il pe,·iroloso mirag ,rio , di L. Caetani. L ' i11c/1iesta della « Ilo » i11 Cirenaica, di G~ Preuo lini. Come fu disrussa l' i11c/1iesla della « Ilo », di– C. k\la rn11elli. Il clima di Tripoli e di Bengasi, di C. Cola– mon ico. L e 1'icerche e studi agr ologi ci sulla li bia della Comm issio 11e gove ,·11aHva, di Agri cola. N 11ove disrr1.ssia11i lrip oli11e, di C. Maran elli, La p,·opri eltl delle Iu re i11 Libia e il JJ!i,rislro, Berl oliui. di E. Giretti. Il valore rco110111iro della Libia inln ·na , di G~ Ricchieri. Il val ore mili/ are della libia, di G. Salvemini. Colonia e Madrt potrla, di G. Sa lvemini. 7:;,;;.-.; "é;ov AN NOZZI, gere11/e-res; ;;;;;;;;;/ Flrr:aic •Stab . Tip. Aldl•o. VI■ dr:' R~ut . Il • Tel. B-&S GIUS. hll.TE ~Zll. & flGhl M Bal'i EDITORI Collezione Scolastica Lilterza GENTILE G. Sommario di pedagogia come sclensa filosofi ca. Voi. Il: Didat– tica - (N. 2, 11) di pp. 246. lire 3.00 L'opera che il Gentile in forma di somma- Chièt i 5.987 63 Cosenza 8.26o 69 Foggia 5.o55 56 Girgenti 7.385 6.1 Messina ,o.55.f 63 Dalla politica agli affari . Nopol;, •• mm o '9'<· ~ dir e, md1rrHam cnt e, ad mcoragg1are I' cn11g1a- /4 ~~::t~~!~P~~,?~:iJl 20-0l ZIOlle II lndiriu o tcle"r.: 1),p1i11JIO Ni fli - Nepoli. Sono cons1dcraz 1 o 111 di buon senso , che au gu- Ho l'onor~ di com ~nicar lc .di aver ri.ap ~r~~ 1I 11110 studio lega le m Napoli per affari c1v1ll tnit o appunto per tu1elar c gli emigran ti, è impi egat o a pr eparar e gli emigranti , va le a rio dedica ad uso della scuofa, è tutla vi • brant e e piena della più alta sriiritualilà filo– sofica dell'ins igne auto re. Egli vuol redim ere fina lment e la scuola da lla triste abitu di ne delle morte compilaz ioni, portandov i viva la luce spi ritu ale del sapere. In qu esto suo sommar io culmina e mirabilm ent e sfolgora tutta quell',1ttivita di meditazione che alla pedag ogia t venuto dedicato il Gen tile da non poéi anni ; e la nuova tratt azione de lla mat eria, che si può dire trasfigurata do quella che appa re nt i so liti manu ali, atlir eril. non solo la simpat ia dei miJliori insr gnan ti, ma l'int eress amento d i chiunque s' Appassiona agl i alti pr oblemi dello spirito , il qual e es • sendo in sè sviluppo è autoeducazi('ln e pe– renne. 5,249 H 2 10 riam o prev alga no nel Comm issa ria to dcli' Emi - Napoli Palerm o 13.463 45 Potenza 7-273 65 lle ggio Cal. 6.580 71 Roma 10.168 33 276 /rr zione e alla Camera . 286 ~~! 11Vaticano e i contadim ,;1 del Lazio. Salerno 8.79., 61 Sira cusa 6.4 58 65 Teramo 6.79_1 66 T rapa ni 6.376 59 • Da questa tavola -o sserva La Vita ilaliam , alt'esluo - si rileva che l'an alfabeti smo nelle provincie, che maggio rment e dann o contributo all'emi grazione ita liana vcN;Ogli Stat i Uniti , O· scilla da un minim o del 33 per ccnt o(prov incia di Roma ), ad un ma ssimo del 71 per cen to (pr o• vincia di Reggi o Calabria) ; e che la provin cia la qua le si trova nelle migliori condizi oni, per qu ant o rigua da la lotta con tr o I' a nalfabet-i– smo. ~ quella d i Calam .aro, la q uale ha w u, s,mol,, pe r ogni f,71 ana lfabet i adulti. I n tutt e le provin cie qu esto rappor to ~ sempr e supe rio– re, fino a raggiun gere quello di una scuola pe r og ni 2.900 analfa bet i adu 1 ti , come nella pro– vincia di Messin~. s· im pone perciò che lo Sta to pr ovveda a fornir e mezz i di" istn 1,ionc in qu este r~gioni d ' Italia e che il ra ppo rto fra il num ero di analfabeti cd i! num ero di scuole per ana lfabet i adulti sia sollccitam"nl c Dal Corr iere della Sera del 5 apri le : , Il Vat icano ha chiu so alle ricerche del pub • , blito quella par ie dei gr(//uli archivi che è cliia - • mala archivio del Buon Governo. • E' questo ,lei Buon Gove rn o ,m a specie , di t1rthi vio notarile, nel q11ale sono raccolti • i documenti e gli alli rifere11tisi a dirill i f eu • I • da/i com1mal i e ad altr i dir itti p ubblici. Fra 11 l' a/Jro, .si trovan o in esso anche i documenti 11 che stabili scono i fam osi usi civici, vqle a. • dire quei di rilti di colti vazione, di pas colo • e di legnatico che la, ,popolazione di mi dato • Com1me aveva, da epoca rem otiss im"- e con • speci<lli norme e li111ila::io11i, su 1111a pa rie dei , terreni dei f euda tari. , La questione degli usi civi ci, ,w merosissi m ,: • nel L,11:io, è diveniate,. ;,, questi 11/ti mi am ,i • a.sst1i grave, po icltè le varie pop olazioni rurali , per cause molteplic i li avevano ucgli 11/ti mi • secoli trascurat i e abband onat i, me11tre oggi , esse sorgo110 in molt1ssimi Com111i a rive ndi– • care gli ,m ticlu titoli e gli esercizi. In molti Bib 1oteca Gino Bianco e sopra /111/0comm erciuli, m ari/limi e i,,du slria /i presso i tribunali e le corti giudiziari e del Regno. F. N1T T1. LIBRI RICEVUTI CO LETTI Pro f. FRAN CESCO , // ri11wro dei viveri. F edera zione ita liana delle Bibliotec he Po– pola ri, Milan o , 1914, L. 0.90 (legat o)". Questo mirabile volum ett o non ha bisogno di lodi , dopo <1uclle che gli lribut ò l'Einaudi sulla Ili/or ma Socia le. li ca ro de lla vita, che a molti , a tr oppi . sembra come un misterioso destino ~oc!alc grava nt e ognor più sulla mo– desta economia fami gliare de lla gen te umile e media, e, quindi, è sopportat o come si sop– porta un'osc ura fatal ità, contr o la qual e sia in ut-ilc reagire, è q ui ana lizzato nelle sue cau se, nelle sue vicend e e ne· suoi rimedi , inseguito in mezzo al compli ca to grov iglio dei fatti economici, denuda to dag li clement i che Io sottra ggono alla vista de i profani, e messo a l cimento con la reazione che su di esso può esercita re il consum atore isolato e associ at o, ma cosciente ~cmpre delle leggi regolatr ici della prod uzione e degli scamb i. 1 lett or i de\. r U11itlÌ, che conoscono il Colct ti come uno dei nostr! piì1 gen iali collabora tor i, non man – chera nno di fare bu on viso a qu csHt pubbli– caz ione. Dopo il prim o volume, che poneva Jet ba si d~l nuovo id eali smo II attua le " gentilian o, c:he fa tu tta e soltanto da l soggett o scaturir, , ogni rea ltà , studiando l' uomo ne-Ila sua in• trinse ca essenza spirituale e quind i i più gc• nera li prob lemi de lla pedagogia nelle sue vnri e forme, que sto volume second o, desti• nat o a chi g•à sia iniziat o nella compr ensione dcli' idealism o fondam ental e che gu ida ogni coilcetto dell'a ut ore, svolge con singolare cvi• denza di collegat e cons eguenze la Dida tt ica generale e speciale, eliminandon e tutt i falsi pr oblemi e distru ggendone le artific iali este– rio rit à, ossi a risol vend ola in una cr itica del concetto di sè stessa e della scuola, la quale all ora sol amente spiega la sua efficacia edu– ca trice quand o si liberi dai pregiudizi che meccanizzano astrattame nt e la vita spiritual e. Vi si svolge la gra nde idea della sc uola come vita, della scuola ch'Cso lo educatric e quando inseg ni a cap ire, ma necessariam ente imm o · raie quando s' inaridisca in con venziona li astrattez ze. Riccament e fecondo ne riuscir:\ l'uso nella scuola, ove sia già ad ottat o il prim o volume, che segna una dell e più alt e conqui ste della ped agogia scolas tica non solo, ma può S(· gnalar si fra le opere più vibranti d i fresc a vila di tutta la sp eculazione moderna e neces– s:1ria per l'int ell igenza della luminosa ascen• sione del pensiero J' uno dei magg iori pe– da gog isti filosofi che van ti l' Italia. Olrl1crr: comml11lonl r: n1ll■ ■11■ Cua Edllrlcr: OIUS. LATERZA & FIOll. Bari.

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