L'Unità - anno III - n.4 - 23 gennaio 1914

abbastanza fort e da gar cnt irc la sicurezza d el J).'\CSC. I tecnici na\'ali e gli agent i dei fabbri cant i di corazze furono subi to in moto per crear e un ' agitazi one a scopo profess io– nale. Allora Stca d " scagl iò la sua freccia • con un arti colo di fondo: • Qua l' t: la ,·crità :iulla ì\larina ? • mettendo in dubbio r • ir re– sistibi le ~ superiori Hl ingle se in corazze, ca n– noni. velocit à de lle navi e mezzi di rifor– nim C'nto sopra una possibi le combinazion e di nou c nemi che. Si trattava nientemeno che dcll,a coalizi one cli quattro pote nze: Prnn cia, ltah a, Germania e Hussia, che tut-t c insic111c :,pcndc\'ano 1:; mili oni di sterline per la m<1- ri11a, contro 11 dcli' Ingh ilterra . Stead pro– pose che il bilan cio inglese fosse equi valente al bilancio totale de lle quattro potc.nzc (che per nessuna ipo tesi non si sarebbe ro mai unit e a invad ere la Gran Brel-tag na). L., conseguenza era ov via : chiedere al governo un considere\'Ole aum ento ,delle i-pese per la marin a. Lette re dcli' ammir aglio Caio e del vice am – miraglio Tizio fecero eco agl i arti coli d i Stcad ; la campagna per l'aumento del bilan cio si a llargò. 11 Daily Telt'gn,pl, vi contribuì con tutta la retori ca patri otti ca possibile. Fra la molta letteratura tecnico-navale fiorita per l' occa~ione , non manca qua lche critica al- 1· ammin istrnzione dcli' am mirag liato. Non sa– rebbe opix,rt 1111aun 'i nchiesta ? - La Pali !\I al/ Gatetlc respi nge con orrore la proix,sta : il pubblico è abbastanza informat o della que– stione , una soverchia insistenza ix,trcbbc im– pressionare lo spir ito dei ministr i : bisogna operare, non perder tempo in inc hieste! Mentre nella Camera francese si affermava uOicialmente che il Governo no n aveva affat to intenzione di gareggiare colla mar ina brita n– nica, l'ammirag lio Symo ncls scri\·cva che la marina inglese si reggeva in pied i a mala pena e una guerra colla Fran cia sare bbe stata un clisast ro sicuro. L-.. conclusione fu che il governo fece approva re l'aum ento d' un pen ny sulla i11come l<1x e stanziò 5 milioni e mezzo di !'pese strao rdinarie per la marina . E dal 1885 a l '92 le spese navali e militari non fanno che crescere. Nel 1888 lord Gcorge Mamilton, eh' era prima faut ore delr econo– mia nel bilan cio, mut a improvvisa mente d'o pi– nione co l pret esto che i suoi infor ma tori hanno fiutato un aumento di spese navali in Francia. La spesa effettiva per la marina france se era di 8 milioni cli ste rline , que lla inglese di circa 17 e mezzo. :\la la bubbola servi al ministro per far passare la • legge della difesa nava le • (1889) e ad aum e1\tar la flotta di iO na\· i. Comincia allora l'appli cazione del la for– mul a del ltoo power sl,rndartl . li go\·crno fran– cese risponde con un bilancio suppl ementar e. E chi ci guadagna son le fabbri che d'a rma– menti di <11rn e di là della Mani ca. Nel 1893 1-la mìlto n. Balfour e Chambcrlain presen tan o una mozione per un nuovo con– .sidcrevo lo au ment o del bilanc io de lla. marina . I.e spese na vali crescono cosi a 19 milioni e mezzo di sterline nel 1896: a :!.i milion i e tre quarti nel 1897 (quando la Fran cia ne spen– <leva 12 . la Hussia Se 1 1 , la Germania 6 e 1:!); a ,12 milioni e mezzo nel 190 4 (la Franc ia : ii ' :!• la Germania : 12 , la Ru ssia: 11 1:!). Eppure l'an no dopo la • Commi s;:;ionc per– manente per la difesa dcli' impero • discute ,1ncora la possibilit.\ d'un· invasi one nemi ca: e lord Robcrts, fa la campagna per r obbliga – tor iet,\ del scn ·izio militar e. :\la l' op inione pubbli ca è ormai troppo irri – lata. vedendo da una part e il dis..1.gio commer– cia le, I' abb.,s samento del credito, l'aum ent o delle impo ste, e dall'a ltra la prosperità cre– scente deg li indu striali della guena . E il paese reag isce contro la polit ica imperialista nelle elezioni genera li de l gen naio 19()6, che segnano la cad uta del governo unionista. Ed eccoci arri, ·ati al <111i1to e pili int eres– sant e panico : al d,-ead11011ght pan ie. come lo chiama il signor I lirst. Ne parleremo in lm altro arti colo. C. SuR>tA. È uscita la seconda ristampa del primo opuscolo del!' UNITA' " Per un pro– gramma di azione democratica tt de:ll'on, Ant onio de Viti de Mar co, con la risposta ai contradd ittori contenuta nel n. 4J del- 1' UNITA' . È posto in vendita dalla nostra Amm . al prezzo di Cent. 15. L ' UNITÀ Nuove discussioni tripoline. La macchia d'olio. Pa ssiamo ora ali ' alt ro numero del program • ma della rappr c,sc:ntazionc illusionista , che potrebbe int ito larsi « La ma cchia cl' olio • ov– verosia « La formaz ione dell'oasi • : tanta è la soddisfazione che l' ottim o prof. ,·ina ssa ha prov ato. scoprendo che l.1 mis~ionc mini ste– riale ha adottat o la metafora vinassiana della macchia cl' olio, per indi care il modo cl' espan– sione delle oasi ! 11 Vinassa è così soddisfatto di qu esto trionfo.. letterar io. che arriva a voler far credere agli altri, che anche su que– sto punto non vi sia nessuna differenza fra le idee sue e qu ello della :\lissione. Se non che, anche su qu esto è facile cli;nost-rare che le bu– gie hanno le ga mbe corte. Scriveva., infatti , il prof. Vina.~ nella L ibya itc,Jica, pag. 95 : " Come una macchia cl' olio " essa (I' oast ; si cStcndc a poco a poco ; e con • buona volonH\ e lavo ro in breve 11011 dovrà « restare del cosidetto deserto 11ie11le altro che il • Jriste ricordo •· E contin uava poi descrive ndo quanto sia facile conqui stare il deser to, e concl udeva (pag . 971: « Certamente niente po- • trà. uguag liare la mia soddisfa,donc quan do • mi risulterà, come ne son certo, che il la- i • varo italian o ha allargato l'oa si tripolina sino a fond<'rla collo oasi vicine; e si acci n • gcrà a compiere l'opera, co11q11istamlo a. poco • a poc.o a11che la po rzione pitì int erna si.no a • rumirla a quella verde s'risc,a che per cir.::a • • 200 chilom etri, qua.si iui11terrotta11umte segue « il ciglione dt l Gtbel, f orm,uul o b11011e oasi ì•: chiaro dunque: le oasi, anz i l'oasi estesa da l mar e fino al Gcbcl ! E diceva anche U.-ib. ila/ .• p. 9.1) : « Non va dimenti cat o che la pioggia a Tn - • poli non è cosi rara come si suol credere. • L' Ar~cntina, che pure è not a per la sua • ricchezz a in cercali e per la sua ferac ità, ha • una quantità cli pioggia rnfcriore a quella • della Tri polit-ania. E come si coltiva là, si • pot rà coltivar e in Tripolitan i~. La coltu ra. 11 a !;CCCO, ben nota iil lt alia da tempo 1mmc– • morabi lc, nl.L che oggi ci torna decorata « dal nome forestiero di Dry Jarm iug e quind i • assai piìt stimata. potrà adatt ars i ili quei « luoghi della "'Tripolit,w ia 011e lt acque soltrr– « rm,ee sia110 troppo ;"Jrofomi e per essere econo– « micamcnt e i-ollevabil i •· Ed è evidente che per il Vinassa qu esti luoghi riscn ·ati alle col– ture asciutt e dove vano essere fuori della Gc– fara , sull' altip ianu, nella Sirte, nel Fczznn magari , dal momento che r :i.equa in tutta la Ccfara non si deve tro\ ·:tre mai ad una profondi tà maggiore cli 10- 1'2 metri, e che la Gcfara tutta dovrà tras forma rsi in un· oasi. Ben altro è il parere della :\lissionc m,n;stc– riale. Qucstr1,o meglio il prof. Dc Cillis - da l momento che quan to t) detto dal Franchi urta l' ottim o proL Vinassa, non c·famo ic sue parol e - scrive (l ?icerr.hr , pag. 4 11) i • U11' acctsll f,111/ll.silt [que lla di Vina ssa « dc Regny ?) poln:bbc anch e infrm •vedere, in « 1111avvenir e pil ì o meuo /011tano, Ili deliziosa • oasi fripol i,ia estendersi fluo li i pied i del Gc- • bel. coprendo de lla sua superb a vegetaz ione • di palm e e di ulivi migliaia di chilometri. « .l/ a. ciù 11011 è possibile, ed a,w tm indi– « rizzo troppo sptec alo 111 Ili/ se11soa 11oi sembr a « 11011scevro di pericoli. E le ragioni ap paiono •e videnti: 1° L'acqu:i. frcat ic:i. c::;istente nell a • pianura non è inesa uribile e quando con il • successivo sca vo dei pozzi se ne sarà utili z- • zata la massima c1uantit à che essa può ren- • dcrc, un ' uit criore esten sione nell' apertura • dei pozz i andrebbe a scapito della resa gc– " nera lc. No11 è d<1presumersi 11epp 11r lo11ta11a- • 111e11Je che essa 'poss a essere sufficiente ad ali- • menta.re una coltiva zione irri gua per una • « superficie, che pr enderebbe gran parte del • ba cino di raccolta , e nella misura att ualment e • util iZZata •· i 0 L.1. ricordata magg ior profon – dit à dc li' acqua man man o che si procede verso l' int erno. 3° L. enorme cap ital e d' im– piant o necessario. calcolato a non meno di '2jOO lire per Ettar o.. , 0 Il b..1..sarsi la piccola cu ltura irri gu a de lle oasi sulla prod uzione di derrate allatt o spec iali, che ben presto an dreb– bero soggett e a crisi di sov rapproduzione . E proprio tutt o al con irari o ciel ,·inassa, la :\lis- sione conclude: • In una buona par te, e con • o~ni probllbilit,i nella mllggior part e delllt este– « Slt pimwrll fra il Ccbc l e il mare, e nei cli– « stretti mon tuosi del Ccbc l non po l'rann o « ad unqu e che applicarsi elci siste mi basati • sopra colture non irrigue. (Uiccrc/Je, pag. 4 l2 ) •· Ma - par che dica il Vinassa. - che cosa importa tutt o ciò ? Nella relazione è usata la mia metafora • la macchia d' olio •· Dunque la '.\1issione cd io siamo d' accordo; dopo tutt o, anch'io ho parl ato cli oasi, di colt ure secche e di arborico ltura; la di!Tcrcnza fra mc e la . ~lìssione si riduce a una qu<:stione di.. .. luogo. Ar eeotina e Tripolitan ia. - "l'.::r:: Una cosa sola ci fa mera viglia : che il buon Vinf\~sa non abb ia tentato anc he di dimostrare che lui e la l\·lissione ministeriale si son tro – vati cl' accordo persino nel rall ronto fra l' Ar– gentina e la Trip o!itania. Diamine era cosi sempli ce! La. :1\·lissionc in fondo non dice a qu esto riguard o che alcune poche cose. che noi riportiamo non per istruz ione del pro f. Vinassa, che non ha nessun bisogno cli essere convinto di.. essere <l'a ccordo con la Mis– sione ; ma ad uso cli t-utt i i bevioni d ' Ita lia che hann o ripetu to e 1ipetono tutt ora il con– front o fra Argentina e Tripo litania: « Fra le molte cose scritte in questi ultimi • tempi sull'agrico ltura della Libia, non sono 1: mancati anche dei confronti con I ' Argcn- • tina ; a.nzi affermand osi che in tale regione • la piovosità è eguale, se non inferior e a quella « della Tripolitania, se ne è volu ta dedurre • la possibili tà di un'anal oga e fruttuosa tra - • sformazione agraria e di una estesa coltiva- • zione asciutt a cli foraggiere perenni, come • la medica. Vorrem mo davvero poterci asso - • ciare a cosiffatte opinioni, ma credia mo do- • veroso non tacere alcuni da ti di fatto, che « purtroppo valgono a diminuire di gran lunga 11. la portata di tali pret ese anal ogie. La pa mpa « arge11ti1w , e riten iamo non possa essere che • questa la regione bota nico-agraria invocata, • possiede una piovosi tà approssima tiva, che 1t va in media dai 400 agli 800 mm . !, d.istri- 1t buiti però nei due periodi temperati dcli' an– • no, cioò negli equin ozi, cosicché la man canza " cli pioggic si fa sentire costant emente, ma • per una dura ta . pii, breve, nelle due altre • stagio ni dcli' anno : inverno cd est-ate. Per– , ciò, nella stagione pii1 calda (nella qua le • tuttavia non man cano temporali) la pioggia « fa di fett o per uno spaz io di te mpo di con– ' seguenza più limitato, cioè di tre a cinqu e • mesi. Bastano ta li cons tata zion i per dover • conc hiuclcrc che il clima delilr pampn è pro– «f omlam e,ite diverso, da elle 11ella Tripolillmia • il periodo caldo e sicci loso durn i11i11len olla– c me11Je per circa 8 mesi e le p ioggie per q11a11- « Jilà 11l ili alt' agrico/Jura so110 co11ce11Jr11tc 11e/ « solo periodo pi 1ì freddo dcli' ,111110. Se poi si • tenga conto della natura dei terreni, delle • ricche e poco Profonde riscr11e d' acqua, 11eJ • sotlosuolo (da I a 18 m.) per tutta I' est cn- • sione della pampa, che è limitat a ad ovest • dall' im po,re,ile cate11adelle A mie, si comprend e • abbastan za come, senza irrigazione alcuna, • il lino, il mais, il frum ento e la medica dieno • ottimi e costa nti prodotti . La medica, la « foragge ra sovrana dctr Argentina, senza ir- • rigazionc dà sino a 8 tagli e può durar e sino • a 30 ann i ! dopo un dtscabezami e11Jo della • ceppaia , che si suol fare cli quand o in quando « con rulli taglienti a tal uopo costruiti. • Tutt o ciò corrisponde anche alle condi- • ,doni della vegetaz ione natural e, essendo la • steppa pamp eall(, assai pi,ì ricca e rigogliosa « cli quella che ricop re, come v<.-dremo, le sab – • bie dei dint orni cli Tri poli, e forse della re– « tro stantc pianura. fino al Gcbc l. Appu nto • pcrehè le colti vi;izioni non sono che la proie- • zione modificata dall ' indu stria dcli' uomo, e della vegetazione natural e, a sua volta « espressione genuina delle cond izioni clima– « tiche •· Un confronto straordinario. :\ta clo\·c la concomi tanza fra le idee del professore e quelle della ì\lissione mi niste riale diventa perfetta si é alla fine della recensione Gino Bianco vinassiana, quand o il Vina ssa, rer fornire un a prova irrefut abile cli que3ta concomitanza, ri– corre ad un semp lice, eloq uent issimo raffron to di testi , che io riprod uco esattamente perfino nei punti e nelle virgo le, perchè svela nel– l'a utore attitudin i critiche tali, che egli si potrebbe accinge re allo studi o di prob lemi an che molto pil'1 gravi ; per es. alla dimo• straziane che la Div iwt C<>mm edia e Ber– toldo B ertcldi110 e Cll!:asem10 dicono le stesse cose. I. • Nella zona dcli' amp iezza cli circa 16 .000 « l(mq. si trovano delle ix,r1.ioni ristrette .... • che nel complesso occupano una superfi cie « a pprossimati va c..1lcolata 200 Kmq.. Quc– • ste porz ioni meglio che col nome di oasi « si posso no indi care con la denomina zione di • terre dei giardin i. 11 resto ~ costituito in « buona part e di terreni agrari incolti cd uli – « lizzat i da coltur e estens ive e saltuarie .... In « parte minore vi sono : spia ggio: dun e mo– « bili, palu di, sal ine e roccia nuda. •· V!NA SSA (1902- 19 12) • La zona ha un'ampi ezza di circa 20 .000 11. l( mq. di cui circa 5000 potranno essere • destinati a cerca li, il resto ad arboricu ltura « (In VALENT I, Gli st11di st,/la. Libia, p. 16). « Gran parte della costa tripolitana é.... tutta « sabbia (Ubya it., p. 82). Ma, come torno a « ripet ere, non vi è alcu na diver sità tra le sab– « bie colti vate (dei giardini) e qu elle del cosl " detto deserto att orno a Tripoli (Li bya 1·1., • pag. 88). Le sabb ie de l deserto .. . alcuni tcr- • reni argi llosi, alcune sebche (paludi, saline) • ed altri terreni divers i (rocciosi) (T erre,ii Tri– « pol. set/., pag. q ) •. La differenza nella e– stens ione calcolata dipende da l fatto che il mio calcolo si estende anche ai terr eni, cli tipo identico a. quelli considerati dalla Com• miss ione, che si trova no sino presso la Sir– tica. TT. COM MISSIONE LIU ICA (19 12) « Date le condizion i cli clima ~ di suolo il • terreno si pr esta , ove é possib ile la irrigazione, • a tutt e le coltiva zioni della zona temperata • calda e cli quella calda marittima. Dove r ir– « rigaz ionc non è possibi le, risul ta la co1we– • nienza tecni ca. di alcune coltur e arboree re– « sistcnti alla siccitlt e delle colture erbacce • annuali aut unnO•\•erninc, a ciclo breviss imo• . V1:-.ASSA {1<)02·191'2) • È. ... una vera e propria « conqui sta del de– « serto• che io credo possibile (Libya t't., pag– • 93). L..1. dove è acqua si può dir e che I~ con– « quista del dese rto ò assicurata (Ri vis tri d' /Ja– • lia , pag. 838). La lott a contro il dese rto è « lotta diut urna e fat icosa (Lil>ya il., pag. 197) . • Ulivi.. viti.. pini .... orzo ccc. (Id em, pa- • gine 153-158) •· llf. CoMMISSIONI! LIUI CA (19 12) « Nelle attuali pla ghe dei gi:i.rdini potrà aver- • si in misura lenta e ristretta un infiltra- • ment o della classe deg li agricoltori nostri , • e spt,-cialment e merid ionali. In modo pur e • lento e limitato potrà este ndersi la piccola • cultura irri gua atto rno alle attua li oasi, a • guisa cli una ma cchia cl' olio•· V t NASSA (1902 - 1912) • l nostri cont adi ni siciliani che già hann o 1t fatte le prove nella Tripolitania sette ntri o- • nale sarebbe ro indica tissimi per qu esta co- • lonizza zionc (Ter r. Tr ip. scii., pag . 19). r • nostri contadini sicilian i che nel paese at- 11 torno a Tri poli trova no un pezzo della loro • Sicilia (No te geolog. , p. 5). È una mac chia « cl' olio la formazione delle oasi. Come una " macchia d' olio si estende a poco a poco. • (Li~ya il .. p. 95) ,. Dopo let to qu esto raffr onto, mi sono do– mandato per un pezzo se fosse ope ra del pro– fessore, o non pe.r caso della sua serva . Ma dcv· essere proprio del professore. e si spiega probabilme nte con la stan chezza deriva nte da 1 lung o viaggio al Gebcl. C ARL O )1 ARAN'ELL1.

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