L'Unità - anno II - n.46 - 14 novembre 1913

, .. problemi della vita italiana. • Si pubblica il Venerdl in Fi renze - Direttore GAETANO SAL VEMINI - Direzione e Am;;;-<nistrazione I Lvng arn9 Y ,spucci 12 > - Abb onam eoto ann uo ordinario Lire 5;per il Regno e per i paesi italfa ni dell'Aust ria e della STiz.u ra ; per l'e stero I:.irc 7,50 - Abbona~ento sostenitor e Lire 20 annue - Un numero Cenicsim i to - Conto corrente con la posta. Anno Il - N. 46 - 14 Novembre 1913. SOMMARIO : GCo"'!medie, L'UN nÀ . - No rd e Sud ne! sistema tributario, R. D'O RSA. - Nazioni e Stato ln Austr ia-Ungheria, A. V 1VAN T E - Naz ionalismo :uccbuitr o, g I. - Le incompatibilit à parlamen tari, · ZAGAR,_I. - La rHorma doganale negh Stati Unili. - Framm enti di vita italiana. ' COMMEDIE A leggere gli sfoghi e gli imp roperii che da una settimana riempiono la prima pagina di tutti i giornaloni della penisola, ci doman– dùmzo ingemwmm te a chi voglia darla a bere tutta quella brava gente, che protesta tanto indi 'gnata contro il povero conte Cent i– lom' : vogliono inganna re se stessi o il paese, o cretlono di giuocare in tal modo un bel t.iro al partit o clericale ? 'l anta ira per la semplicissi ma constata– zione che 22 8 onorevoli sono .staÌi eletti con, I' app oggio, sollecitato e patt.uito, del clero e del partito cattolico, è quanto di pitì. ridicolo si possa immaginare. Che tutti gli uomini settza carattere e senza dignit à che onorano la p olitica italiana possa no f are un gran conto sulla completa man cnwzn di memoria del buon pu bblico italiano è p urtroppo veris– simo ; ma è un po' troppo p resumere che al 7 novembre si sin dimenticat o tutto quello che fino al giom o 5 si f aceva alla luce del sole. Non v' è collegio d' It alia dove i candid ati di tutti i colori, conservatori, liberali, demo– cratici, radicali e persino qualche repubbli– cano, non abbiano sollecitato i voti dei preti. .4nticle rica_li sinceri ve 1u sono stati, ma fo rse a contarli basterebbero le dita delle due mani : gli altri son diventdti anticlericali solo quando han perdut o ogni •speranza di pbter essere gli eletti ,ùl vescovo o del comitat o dio– cesano. Se un torto si pu ò fa re nl conte Centiloni è solo quello di essere stato tropp o modesto nella sua cifra, eh' tgli ha voluto limitar e a quei soli deputati con cui erano èorsi dei patt i espli citi, e di aver pubblicato le sue im – pressioni alf ind oman i dei ballottaggi quando ormai In battaglia era definiti vamente decisa. Se egli avesse parlato qualche giorno p rima , tutti questi libernloni della sesta giornata, tanto dtvoti della fo rmu la cavourriana e tanto Jeneri della sovranit à dello Stato di fro nte alla Chiesa, avrebbero giurato e spergiu rato che bisogna co,ui liare i diritti dello Stato con le modeste garanzie di liberttì che domanda la Chiesa. Alfa allort1si trattava di guadagnare o di perdere il collegio ; ora, il medaglione ; assicurat o, 'bisogna ·rip remlere In maschera di liberali e di democratici, a cui non nu oce ,m a leggera tint a di anti clericalismo. Dn tutta questa commedia potrebbe ven.r're wi beneficio notevole ai nostri ùtit uti parla– mentari se i clericali ne tmessero il motivo a dare una volra per semp re il benservito n tutta questa gente senza fede e senza dignità, e a non appoggi11rpitÌ che i propri ca11didnti Mn intanto, in auesa di quts to beneficio molto lo,,tnno - chf i clericali su ssi son fo rse i mt1ggiori ,:ttteressnti ,1l/n. co111inua: io11e della commedia - dobbiamo temere fo rte– mente che tutti questi sdegni iu ritardo siano diretti ,u! 1111 fi ne ben defermi11nto, e mirin o, in un momew o tempestoso 1 n creare unn nu ova t1ergi11ità alf 011. Giolitti, rapp resn ,– tato come it vi,idfre della sovrnnilà d,•llo Stato di fro ,ife 111/e pretese clericali. Già l' 011. Cabrini - non snppimu o se i11- gmut1ment<o per partito preso - ha gettato / 1 ,nno. affe rmand o che t< i cnpi saUi del pat– « to Cenlt'loni sarann o i11d11bi11111entc e nm– t< piamente discussi; t che dn tale disws– « sio111• emu grrà che qumlto i cattolici mili– -e< tanti ts igo,io dai modanti I' d11gli nitri ,1 sc,1111pati al nauf ragio, come corrispettivo << del s11/vataggio dettoml e direttamente o in- (t diretta mente operato 1 signifi.ca con d ann a di 1( d ire tti ve po litiche seg uit e ò.allo stesso Mi- 1< nistero . i( Le richiest e d er icali , per esempio in m a- 1< teria di in segna m enr o religi oso e di rap- 1, p-resentanza delle classi lavoratrici nei corp i (( consultivi dello Stato suona no ape rt a con– u dann a di atti co m piuti dal ministro Cre- 11 daro e dal m inistr o N itti >>. Così in nome de/I' anticlericaHsmo since ro de/I' 011. Credaro, tanto fe rocemente persegui- Nord e Sud nel 1I. - Ag gravi tribut ari e potenza economica La ticcbeua mobile. • Una prim a - e forse inaspetta ta - con– clusione che dobbiam o trarr e da ll' esposizione che pr ecede, è qu ella che. almeno nella sua distribuzi one regionale, la tassa. di ricchezza mobile apparisce perequ ata , e concordan te con le perc entu ali econ omiche su riferite . Questo tribut o rende in complesso, coi soli ruoli (mii. 230 circa) : il 54 % nel Nord 11 29 % 11 Centr o 11 17 % • Sud 100 Di videndo il pr odo tto tra contribuenti pri – vat i ed enij I'\. So<'iet:\, le perc entu ali risl:lta no : ~ i privati perglien1 i nel Nord del 55 % del 55 % . Cent ro • 24 % 32 % Sud • 2, % . '3 % 100 100 Da ciò risulta dunq ue - nella massa benin – teso - una ta ssazione relati va mente esa tta nel Nord, sperequa ta invece tra il Centro cd il Sud, giacchè mentr e fra le due regioni si ri– scontra una differenza per gli enti del 19 % (J2 a 13) pci pr ivati la di fferenza stessa é sol– tan to del 3 % (24 a 21). Ciò denoter ebbe che paga di pii1 il cont ribu ent e dissociat o della Campani a o delle P uglie o della Calabria che non q uello della Tosca na , dc li' E milia, o de l l'U mbri a. Dai lavo ri de l Nitt i, de l Lia ecc. si rileva che nel 1902 il ca rico cJella ricchezza mobile era così d istri buit o : pei pri vat-i per gH enti in totale nel Nord pc l .50 % 46 % 49 % . Cent ro . 2., % 40 % 3 ' % Sud . 26 % 14% 20 % ,oo 100 ,oo Può rit enersi aclunqu e che un miglioram ent o rispett o al Sud si è ve rifica to ncll' asset to di tale impo st a (e sempre nella massa , ~i chè le ~pereq uaz ioni individuali resta no innumere– voli). Avr emo agio cli intratte nerci su tut to ciò distesa mente in seguito : pe r ora era ne– cessar io porre in rilievo la concordanza de lle quote percentua li economiche con q uelle tri– but ari e cicli' impresa. di ricchezza mobile, pri– ma d i scender e ali' esa me cJelle altr e tass e le qua li segnano più alte q uote di contri buzione. Dicemmo già che un ta l fatt o soprat ut to denota l' effettivo aggravio. Ora ved remo - in rapid i cenni - quali a vve diment i è necess ar io te nere a ca lcolo prima di accett ar e quelle me– desi me quote fisca li come mani festazion i di ag iatezza e d i benesse re. Le la~ sugli affari. Segnano - nel loro comp lesw - pcl Sud, la percentu a le del 27 rispetto al 45 del 1\orcl. i\la se da l tota le gettito si stralc ian o i pro - 1blioteca Gino Bianco lato dal conte Ctnt.iloni e d11iclericali di 'l i– rt1no, la democrazia parlamentare - rifo r– misti compresi - si prep arll a risalutare Ùt un Giolitti rinnovntQ il capo nnt.urnle del blocco di tutti i deputati anticlericali eletti col t•olo dei preti . E per questa santa causa gli si fara nno superare gli scogli mi·,wcc iosi -dei reati clettornli commessi in suo nome, delle 11 uove. imposte per la Libù1 e dei nuovi ar– mamenti.' L'Unità. sistema tributario. ven ti del bollo (mii. 84), sul residuo amm on– tar e cli mii. 210 la perce ntu ale rispettiva varia ; pel Nord da 45 a 49 » Centr o • 28 a 27 11 Sud , 27 a 2,1 Le ta sse di bollo, come rilevasi da l quadro che si è pr emesso, asce nd ono a mii. 32 pcl Nord, a 24 pel_Centro a 28 pel Sud ; ma per qu est' ul– tima regione è a ten ersi in cont o il gran con– sumo di car ta bollata per le liti. La litigiosità nel !\fozzogiorno d ' Jt alia - come be n fu rilc– ,;ato dal Nil'ti - non ha riscontro in verun'al – tra regione : essa. é ca usa ta dalla stessa po– vertà di quelle po polaz ioni. Infatti sopra 1.657.32 4 procedim enti con– te nziosi in mat eria civile e commer ciale, ini– ,•• '\,t:i uel ,1909 - cd esclu~i i ricorsi in C'!~ ~- zione, si riferivano : al Nord 377,000, cioè il 23 % • Centr o 237,00 0 l .l % • Sud 1 .043 .000 63 % E sC dall e tasse di registr o pa gat e da l Sud si st ralcian o ancora tutte qu elle occas ionat e da gli stessi proced imenti giudi ziari, dalle liti cioè, che, parto de lla miseria , di pii1 impove– riscono qu esti paes i, la pe rcentua le del 24 in– dub biament e s.ccnd c pc! Sud , al disot to del 20. I dati di con.sumo. Nemm eno, rispett o ad essi, le percentuali cli cont ribu zione che abb iam o risco nt ra to pos– sono acce ttar si come espr essione fedele della. potenzial ità e<:onomica delle varie regioni. Qu ando - in seguit o - c' in tratter remo più a lungo de i balzelli daz iari , ciò sarà reso evi– dente e mani festo. Per i somm ari cenni illu– str ativi del quadr o generale di sopra esposto, ba ste rà per ora nota re che, an che ristre tto il raffronto alle percentu ali dei soli ca noni go– ve rnati vi - quale dato più omogeneo e con maggior proporzionalità rispond en te ali ' en– tit à dei consumi - le percent uali stess e nem– men o rispecc hiano un o stato di rea le parit à contributi va. Si noti anz itu tto che su d rca 200 comuni chi11si agli effett i del dazio il 50 % appart iene al Sud , il 20 % al Centro, il 30 % al Nord, e che, pe r 245,i Comuni ape rti - che aboli– rono, in seguito alla legge del 1<)02, il dazi o su i farinacci - N. 1507 con 4. 100 mila ab i– ta nti appa rt engo no al Nord e N. 703, con ab i– tanti 3,250 al Sud. Ora il canone gove rn at ivo corrisponde , pe i comuni chiusi, alla qu ota me– dia di L. 4.51 per abit ante, mentr e pei comuni apcr~ i la media stessa scende a L. 0 .76. l':: chiaro dunque come il dazio debb a premere - af1tomaticamcnt c - d ippi i.1 su le popo la– zioni meridiona li~ che più freque nte mente ccl in maggior numero si trovano acce rchiate da barrier e. Ancora: i ca noni dazi ari potrebbe ro ind i– ca re l'effett iva enti tà de i consu mi, quante volte quest i fossero percossi, in tutti i ~o muni da ugual i aliquote di ta ssa. In vece le tariffe dazia rie sono congeg nate a. sca la cresce nte , ta nt o pii1 alte cioè quant a maggiore è la po– polazione che forma il comun e. Ora nel Sud - come abb iam visto ripetut ame nte - pr e– valgono i comun i popolosi, i quali perciò a pa– rità di consumi, paga no il da zio con tariffe più alte. A te nore di legge i Com un i con popo laz ione in feriore a 8 mila ab itanti sono classifica ti alla 411. catego ria; qu elli da 8 a 20 mila alla 3• , da 20 a 50 mila alla 2 3 ; oltre i 50 mila alla 1•. A pa rità cli classe - e qu indi cli tariffe - dovre mmo perc iò riscont ra re, pci Comuni di qu asi uguale popo lazio ne, un rendim ento pres– sochè ide nti co . In vece abb iamo che : Como di 38 .000 ab . pag a L. 125.000 di can . e Lecce Sassa.ri • 32.000 » 38.00 0 li Raffr ontand o : Urbino con 18.000 li e 134.000 163 .000 18.000 .Wi11ervi110 17 .000 , • • 41.000 Luccra 16.000 6o.ooo Oristano 7.ooo 11 • 29 .000 cd inoltr e: Imola con 33.0 00 mentr e: Aversa. con 23 .000 11 e: Fermo ment re : Il 2 (.000 Il Termini • 2 1.000 e: Fae11za mentr e : Barletta 40 .000 42.000 • 51.000 ' 75.ooo • 32. 000 62 .000 )I 151.000 ap parir !1 chiaro come gli stessi dazi gove rna– ti vi (in base ai quali si determinano poi i ca– no ni di abb onam ent o) sono sper cqu ati,ssimi, e SE l'\'IPRE a danno deJ Sud. E non ci occupiam o, per ora, dei dazi ad di– zional i e comuna li che moltiplican o per 3, ,1, 6 e più volte qu elle !jpercqua zioni, e scmprr - cli conseguenza - a dllnn o del S ud ! Si continu erà a ripetere, do po ciò, che il pr od ott o asso lut o elci daz i nel Mezzog iorno, con la rileva ta perce ntuale del 29, corr ispo nde e sta a significar e l' eff eltivci e reale potenzi alità economica d i qu cst:a regione ? Le dogane. Anche le entrat e dogana li segnan o pc! Sud la qu ota de l 27 %. t dessa esatt a ? No. Come indice di pressione tributari a é al cli– sotto del vero, p€:rchè il Mezzog iorno paga, ncl- 1' acqui sto dei pr odotti lavorati . nel Nord non piccola pa rte elci dazi cl' imp ortaz ione che le stat istiche registTano nei pu nti di tran sito e negli sbocch i marit timi <lei sette ntrione. Come indice ecomm,ico, tiuel 27 % è invece molto superiore a.Ila realt à. An zitu tto se dal prod ott o dogan ale si to– glie l' imp orto de l dazio s ul gra.no (112 milioni in compl esso sul va lore di 297 mii. nel 19 11), gra no di cui 1/., viene imm esso dir ettam en te nel Sud col daz io propo rzionai<!di 37 mil ioni. si avrà che la residua entrata 'flogan alc di mii. 269 (38 1-112) deve attr ibuirsi pc l 76 % tra Nord e CcntTo cl' Italia e solo del 24 % al Sud. Ecco dunqu e una prima ridu zione di .qu ella quota ciel 27 %- E se togliam o ancora tut to il daz io che nei po rt i de l Sud si pa ga sem plicemente per generi alim ent ar i e per le ca tegor ie J, lii , X VI[ (spiri ti, olii, prodott i chimici, anim ali, ccc.)

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