L'Unità - anno II - n.46 - 14 novembre 1913

410 L'U NITÀ Le incompatibilità par la men tari. ( Per un voluto equivoco ). La que stione de lla inelegg ibilità dei Di– rettori Gencr:ili, della qua le mi sono..._ occu– p.ito in un precedente arti colo dell' Ùnità, e che: mi valse gli app unt i del Siotto -Pint or, non è che un;i p:ut e solt :1nto, sebbene la più c:1rnu cris1ica, del complesso pr oble ma cos ti tuz iona le di conc iliare la libertà di sceltn. de l co rpo clctt orn le con la rett a di– visione dei pote ri, b rapprese nt anza dei corpi tecn ici e delle spec ifiche compe tenze con la spec i:1le esigenza dcli' asse mblea di m anteners i corpo politic o; il che presup– pone come intrinseco elemento l'asso luta autonomia ed indipend enza dei suoi mem– bri da ogni rapporto o legame permanente, sia org-:,,nico che economico, dal potere ese– cu tivo. Prob lema diven ut o più grave ed urgente in regime di suffragio uni versa le. Lascirrndo immutata la legge attu;-ile delle incomp :uibi lità politi che ed ;-imministrati ve che permette il cumul o degli uffici e lascia in gran num ero nella Camera funzi ona ri ed impi egati, si rafforza sempre più que lla spe– cie di feudo politico che annulla di fatt o i benefici dcli' esteso diritt o elettorale . Ma di tal e argomento avrò modo di occu– parm i diffu samente a Camera aperta : per ora importava trattare la questione dei Dir ettori Genera li, perchè dalle cronache clettor:11i apparisce che han posto in nu– mer o rilevante le loro candidature, mentr e essi devono considerarsi ineleggibili non sol– tant o dal punto di vista della democraz ia e della divisione dei poteri, ma anche per disposizione tassativa di legge. La prima legge elettorale del 1848 ammet– te va I' elcgg ibilil:\ di tutti i (unzionari, salvo poche eccezioni, poichè nei primord i della costituzione l'e lemento burocrati co rappr e– sentav a, nel Piem ont e, quai i la sola clas se politica leg:a;-i per trad izione e sentimenti al nuovo ordinmnento; ed ebbe perc iò la prevalem .a nella form:1zione dei due rami del pa rlam ento . Ba sta vedere, per con– vince rsi di que sta tendenza , oltre la legge elettorale, le c:1tegorie determinat e del- 1' ar t. 33 dello Statuto per la scelt a dei senatori. Ma già nel '6o bisognò proc edere a radi– cali riforme stabilendo l' ineleggibilità, meno per cert e categorie, di tutt i i funzionari. Benchè tale legge fosse molto chiara ed espii• cita e lasciasse tuttavia largo margin e alla 'lOmin.1 degli impiegati (1oz su 508, esclus i i ministri) si trovò modo con arbitra rie in– terpretaz ioni di falsarla, convalidando l' ele– zione di impi egat i aventi due uffici, un o dei qu ali incompat ibile. Donde In legge Bonfad ini del '75 inte sa a srnbilire il principio che i funzionari cd impi ega ti non possano essere assunt i alla rapp resent :rnza politi ca se non 1ulle catego– rie tsprusa mente designst e. E la Giunta, al que sito se un im piegat o potesse diventare eleggib ile cumulando col propr io un altro ufficio di que lli contempla ti nell' art. 97 (1° della legge 1877; 98 della legge 19 13) rispose che le cau.se d' ineleggi– bilità debbono prevalere sui titoli di eleggi– bilitd . te Il motivo, infatt i, che ha ind otto i le– gisln.tori a sancire la incompa tibilità di cert e caric he con la funzione di deput ato è stato principalmente que sto che cioè in chi eser– cilfl a rti 11.Jfici 110n si suppone possibile un' in – dipendenza tale dal Governo da assicurare il retto tscrciz io del 1llflfldnto legislativo, e q11e.sto motivo vige anche pe! caso che l'c- 1, tto unisca 11/l'ulficio i,uo mpati bile p ure un ufficio cht di per sì gli p ermetterebbe di sedere nella camera • ( 1). Finchè fu applicata rettamente, tale legge ov\ •iò ai mali lamentat i : financo il ~·lesse– daglia ru allontanato dalla Camera, ed il (1) ZASICIIELLI, Qr,estioni di diritto coslil1t• zfonale e ,Ji politica : Le incompatibilità .parla• me'1tari . p. .58. Berti, per rim anervi, dov è rinunziare al– i' Univers id. La legge successiv:1 del 1877 ribad iva il conce tt o che le eccezioni ::illa ineleggibilità dei funzionari sono tassat ive. Invece b C:1mer:1 1 folsnndo lo spirito in– sieme e b let tera de lle varie leggi comm tse l' assur do logico e giu ridico di convalidare i Direttor i Gener:1li che, non contemp lati in alcun:1 delle 7 catego rie dcli' art. 98 sono indi scutibi lmente ineleggib ili. E per far pre– va lere mie interpretazione è statn costretta a ricorrere proprio a quell' artico lo secondo della legge Bonfodi ni, in cui è detto che gl' impi egn.ti i qu:1li assiemr ad un ufficio che li rende ,leggibili , cop rano un altro uf– ficio, perma nente o temporaneo non com– preso fra quelli la cu i eleggibilit à sia dichia– rata, non possono essere eletti deputa ti salvo che que sto secondo ufficio sia con– giun to necess:u iam ente _con quell o che con– sente l'el eggibilità! Il che vuol dire che qua ndo la €unzione pri,i cipnle rende eleggibile l'im piegato, l'ine – leggibilit:\ della funzione accessor ia, è sanata solo nel cnso in cui In funzione accessoria sia intrin secame nt e conness a alla prin cipale. E basti ricordare che I' ele1.ione del Car– ducci, pro(e ssore ordina rio di letteratura ita– liana (funz ione princ ipale : eleggibile) fu an– nullata, perchè gli era stato dato l' incarico delle lett erature neo-latin e; mentre furono conva lid ate que lle del Baccelli, dello Spe– rino e dell' Umana pro(essor i ordin ari di clin ica (art. 98 lett era g) che erano dir et– t ori delle cliniche stesse. Or a, com' è possibi le sostene re che l' uf– ficio di Dirett ore Genera le .di un' ammini– str azione centrale non rapprese nti la fun– zione principa le, perman ente, ~se nziale, non contemplata nelle sett e cat egorie cieli' ar ti– colo 98 I Ecco perchè quando la Camed annull_ò l' elezione Corradini non fece che confor – marsi, una volt a tant o, allo spirit o ed alla lett era della legge, perchè la qualità di Con– sigliere Superio re è evident emente acces – soria e, quand' anche fosse necessariamente conn essa (e non sempre lo è) non potrebb e mai sanar e la ineleggibilità ddla funzione princip ale (1). Nè ha soverchio valore l'ob iezione che la lette ra / de11' Mt. 98 debba riferirsi sol– t ant o agli impiegati, perchè, come aveva già osservato il P:1lma e come osservò lo Zani– chelli, i Consiglier i Superiori non possono considerarsi come ver i e prop ri impi egat i, es– sendo il loro ufficio temporane o cd avendo il loro stip endio più car:.1tterc d' indennità che di onor;-irio, Donde deve conclud ersi che la disposi– zione della lctt crn f dcli' nrt , 98, invero non necessarin, sign ifichi soltan to questo : che un impi ega to compra,so in altra categoria di eleggibili non perde tale eleggibilità se è anche membro del Cons iglio Superiore. Dimo strato dunque che i Direttor i Gene– rali sono ineleggibili e che b Cam era, conva– lidandone le elezioni compie un' aperta ,·io– lazione delle leggi, è dovere dc li' opin ione pubb lica di intervenire energicamente per impedire che rappre sentanti dimenti chi o impreparnti compia no quest i strappi nlle leggi che finiscono con lo snnturar e il re– gime rappre sentat ivo. Il problema, se pur e ha modes ti profili, è invece molto gr:ivc e invo lge ardu e qu e– stioni cli principi o e di dign ilit politi ca. Guglielmo Zagari. (1) ARANC10.n u1z, Dir itto coslilu zionale, cd. 11) 13: Il pensiero riel legislato re non fu di dare l' eleggibilità a funzionari ineleggibili, sibbcne cli toglierla a quelli che assumono un ufficio che rende ineleggibili, non congiunt o neeessariamcnte con quello per cui si è eleg– gibili : fu insomma Il peus,ero oppos to a quello r/1e poi lia avulo appl1Gllzio,ie - p. 296. Biblioteca Gino Bianco La riforma doganale negli Stat i Uniti. La nuova tariffa, proposta da l presidente \\'il .son ed ora quasi completamente appro• vata con lievi modificazioni. é sta ta giudicata quasi universalmente come uno schiett o e co– raggioso tentativo cli attuazio ne delle idee liberiste e come un primo avviament o verso il libero scambio. Ma non son nrnncatc qua e là delle voci discordanti, e fra le alt re quella del Colaja nni, il q11:1le ha messo in dcrision<' gli ingenui entusiasmi dei liberisti italiani e,l ha considerato la nuova tariffa come un mcz:.:o per rafforzare el1cttiv:11ncnte il protezionis mo americano sotto la veste cli \'olcrne cominciar e la demolizione . t.:na tale diversità di intcrvretazioni é - solo in parte - giustificata dal fatto che la nuova tariffa sostitui sce al sistema pre\'a • lente dei daz.i specifici quello <lei dazi ad t•a. /orem, e che quindi, ess<·ndoestremamente dif– ficile una ricerca sui prcz;,i d1 tutte le \'arietà di merci colpite finora dai d;1zi specifici, non è sempre possibile_ istitu ire un confronto fra la vecchia e la nuova tariffa. :\la fort unatame nte per molte merci si esi– geva, già prima della riforma, il dazio doga+ nale ad v<1lorem e per altre il calcolo dei prezzi é stat o fatt o con 1mtlicientc esattezza. t pos– sibile dunqu o per un centinaio e pii1 di voci, alcune delle quali important issime, stab ilire fra la vecchia e la nuova tariffa un confronto preciso, che non può lasciare alcun dubbio sul caratter e della riforma, che imprime un indirizzo del tutt o nuovo nlla politica doga– nale degli Stflti Uniti di America (t) . Per citar e;A,ualche esempio soltanto, il da• zio sulle auto mobili, sulle parti cl' automo• bili, sulle biciclett e, dal 45 ° 0 viene ridott o al 30, al 2.5, al 20 % ; sui mobili dal 35 si scende al 15 ; sullo zucchero eia 95 a 71 ; sul burro e surroga ti da •6 centesim i a 3 cente• simi ogni libbra, sulle uo,,a da 5 a 2 cente• simi ogni dozzina ; sui tessu ti di cotone dal 43 al 27 % ; sui vestiti da 50 a 30; sulle ma· glie e coperte di lana da l 6o, 93 e 7-1 % a 25 e 30 % ; sugli oggett i di gutta perca eia 35 a 10; sulla ghisa da 17 ad 8; sul sughero da 8 a 4 centesimi per libbra ; sulle casse e barili da 30 a 1.5. In generale. per tutt e quelle voci per cui si poté istituire un confronto esatto, non solo non c' é mai un au mento, ma c' é anzi una riduzione notevolissima, che molte volte su– pera la metà del dazio finora esistente. Nò si può dire che si tratti di una riforma apparent e, in quant oché le riduzioni riguar · dino soltanto quei prodotti di cui gli Stati Uniti sono esportatori e per cui non possono più temere la concorrenza europea. Moltissime riduzioni riguardano effcttivaine nte prodotti che gli Stat i Uniti importano in quantità ri· le\'ante e per j quali la concorr enza st raniera può essere temuta dalla produzione locale. Cosi l' Italia avrà dalla nuova tariffa dei vant aggi notc, •oli per molti prodot ti eh' essa esporta abitualmente nel Xord- America. li marmo greggio e lavorato, di cui si esportan o ogni an no negli Stati Unit i .56 mila tonn., pagherà un dazio di circa un <1uarto infe. riore ali' attual e; per la seta la riduzione sarebbe minore; ma se a11chc, come sembra , essa si limita ad una dimìnn zionc media dell' 8-12 %, il vantaggio sarà tuttav ia sen• sibilc, quando si pensi che nel 1912 si esport a– rono negli Sta ti Uniti per 68 milioni cli lire di seta tratt a e di cnsc:1mi, e che i dazi d' importa zione variavano dal 20 al oo %, l\laggiori sono le riduz ioni per i prodott i agrari : per i fornmggi la diminuzione ,·iene a variare, secondo le qualità, da l 20 al 50 ~ 0 • Gli agrumi paghe ranno un terzo del dazio attu ale; l' olio cl' oliva pagherà il 22 in\'ecC del 35 % ; i maccheroni 24 invece dt 34 ; la frutta secca I irwccc di l soldi per libbra; le mandorle 'I invece di 6 ; lo conscn ·e, i le• gumi, 2j i1wece cli 40 ° 0 . Indubbiamente la rifornm non è completa : molti prodotti , per esempio il \'ino, sono tut• tora esclusi da ogni riduzione. :\la è strano che ,·ogliano svalutarla e rappresentarla come un provvedime nto inetlicacc ed anzi cli effetto contrar io a quello che le si vuole assegnare proprio eia quei protezionisti che in casa propria si oppongono ostinatamente ad ogni modesta riduzione cli da;:i anche sopra un'unica voce. Per conto nostro invece siamo di pretese tanto limil :ttc che ci tlichiarercmmo pii, che soddisfotti se, prima del 1917, si attua sse in Italia una riforma doganale molto pii.1 mo– desta di quella promo~ rl.tl \Vilson. t•I Ved. o. ao .. o.1Tu, ,.,,. ,.,.o,•i, ' "' '" ' " d#I•"'"•, rii int ,,.,u i il•l 1•Hi t"ella R, ,,i,le ,l, fl , S« ùt<l C#M11u,ti•U , 191J, f.u.c. 1 ). ed A. C,1,•o:,,cuu, Lr ,,.#,,. li,riff• "•r•,.:JI, A,,.,,-,.,.. (I• Nif••• • !»t.11tl,, 'l'ul, XXIV. fu.e:. ~7. Giia• 1"0-Lualio 19 13) Abbonamento speciale per una serie di numeri successivi : dicci centes imi per og ni numero. Frammenti di vita italiana. Il flagello di Dio. Fra le srene /ragid,~ e disg'uslose, clte arrom– pag11arono pe,· più di '"' mese la loll a elellorale nel collegi o di /Ji/011/0, 11011manra ro110g-li epi . sodi umoristi ci, /ra i quali uno dei p iù esila ,·a11li è questo ma,,i/eslo /allo atfiggerc a Ciovi 11az:t> dag-li amici del comm. Cioffnse; CONCl°fTi\DINI, Gli empi si sono le\•ati contro Dio, e Dio fla– gella le nostre c:rn1p-'gne, e ci minaccia di colera e di peste con le pervenienze dai 13alcani. Forse questa voiazione è l'ultima sua chia– mata ; dopo di essa chi sa quale nuova sventura ci attende ? Voi donne ingannate, voi inesperti fanciulli. vi state rendt ndo strumenti inconsape\'Oli del– )' inferno. lddio ispirò il Sommo Romano Ponte6ce a comandare al clero di sostenere la candidatura. del cattolico CO) IM. DO )I EN ICO CIOF FRESE Chi non vota per lui disubbidisce a Dio. Gio,· ina.uo , ~J 0II0bre ISIJ, IL CO)IITATO. 11/apurlr opj>osembra rhe i comandi del Somme> Ro ma110Po11/ejice 11011 sia110 troppo ascoltali 11e/fe con/rade pugli esi, se lo slesso comm. Ciojf,·ese p rt/e ri , per riu.srire, atfidarsi all' opera /erre11rr di Ciolilli, dei war;::ieri, d11/fa pu/J/Jlica sic11re:::a e dei so/da/i, ADESIONI alla " Lega ant iprotezionista ,. L'.asterisco tiene luozo di ric:evut.1 pt;r le quote pAgAle~ P,r mezzo della Voc,. Rag. Giuseppe Grazzini, • Firen.#t - Editor~ Bcrtelli e Vcrando, • Ptrugia. Per mezzo dcll'Unll.ì. Michele De Sancti~, • Polmaa - Avv. Vico. Fiaschi, • Carrara. Per e-li opuscoli dcli' « Unità •· Somma precedente . , . . . . . L. 65:.,1~ Dott. Marzaga lia, Casaljm51erltt1go. . . 2.00- Dc Sanctis M., Polm•a. • • 3.00 To tale L. 657,10. ANGIOLO GJOVANNOZZI, rere 11/e•respo11sabil~. Flrc■u • Stab. Tip. Al411ao, Via 41•' RHal , 11• Tel. g.15. GIUS. hRTE~ZR & flGhl " Bui EDITORI Biblioteca di Cnltnra moderna CROCE B. Caflara , 'VI/a mora{,, in– termezzi polemici - (N.69 ) di pp. 2U. L 3,00. Gli scritti che il Croce raccoglie in quosto ,·olume, intermezzi di riflessioni e d':tmmoni• menti, via "i:t sbocciati nel corso dei suoi mag• giori lavori sotto lo stimolo di "arie occasioni, non si può dire certo che sian per perdere con le occasioni la loro efficacia polemica e<lucativa, impront:lli come sono del forte suggello della personalità e del pensiero dell':tutore. Tu la \'0ga e l'abuso oggi di \'Olumi formati con ri. tagli di riviste e di giornali, questooffre un' unità spiri1u:1lee un'organicità d'inte resse dominante che può farne :inche dimentic:tre l'origine spic– ciol.:i. d'articoli onde è composto. Nei vari pro– blemi d' idee che a ,•olta a volt:a attnggono l'attenzione del Croce, il suo spirito è sovente :lttntto d:tllc c:auscmorali che sono ost:acolo :al "ero, come d'altr:t p:nte nelle dispute d' indole pr:ttica e mor:tle egli s:1 scorgere acut:amente ::c~f:: ~l~~p~~i~01~;~er;r:~:i;~~~~r ~ ~::2~~0 raie spont:meamente neflc ~uestioni spccul:ath·e, come nelle discussioni politiche e soci:ali dilu– cida 11suo pensiero i pr~giudi:i:intellettuali clic ne sono al fondo. E da tutto il libro spira non la \'anità mor:ilistico,m:a il sopremo :i moredeHa luce spiritu:1.lcsu tutto, dell:1 chiarcu·:1.intcl– lettiv:t sempre e do,•1mquc 1 come nccessiU su– prema d' uua mente perspicace nello spicg:ire anche nel minimo t'cnomcno le J;randi leggi dello spirito e che non soffre velo d 1 caligine mai nel suo limpido ciclo filosofico. « Il dovere nostro . » scrh•c « è 1:t lnce ; 11011 la torbideu a, ma la chia– rezza Che l'oscurit:\ e la confusione persistano di fattu nell'opera nostra e che debbano esser poi più o meno benignamente giudicate, e che sia tah·olta d:1.riconoscere in esse ,•igoros1gcrm: \'itali ; tulio questo va benissimo,ma appa1 tiene a un :iltro conto 11 d0\'ere nostro rimane sempre quello: la ricerca dell:a chiarezza, l:l fuga del. l'oscurità, Dante è qua e là, oscuro? M:a \'0lev:a esser chi:uo, e perciò fu Dante. Kant è spesso :anoiluppato, confuso e perplesso? Ma il suo sforzo en di sp:argcre luce sulla natur:a e i li– miti del conoscere umano; e perciò fu K:int •· Dlrl1crc comml11lo■I • " lii • alla C.N Editrice OIUS. LATERZA I FIOLI, Bari.

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