L'Unità - anno II - n.37 - 12 settembre 1913

L' UNITÀ 372 I FILIBUSTIERI DEL COTONE (I) Qualora in\'cce l'I stituto Cotoniero, imposto dalle banche creditr ici delle società, riesca a funzionare e raggiuni a il suo scopo, si arriverà. a quei risullati che l'Einaudi ha messo cosi bene i11 1u~c nell'uhi mo numero di questo giornale : disciplinata la produzione si rialzeranno notevol– mente tutt i i prezzi ali' interno, per ritrarne in questo modo dei forti pre mi d'espor tazione, che aiutino alla conquista del mercato straniero. Com'<_ fu au mentato il dazio sul grano. Il datsio sul grano /11 am11111lalo 1111 r894. Il bilancio dr/lo S taio prtsmla va "" r,,onnt disnvam, o. l' on. Som1i110, }fr rr"tmpir t la vor a– gin e, propose 1111a Jilfa gn ,g,1110/adi lt1sst di /111/i i gmw i, da q11d ltt sulla rtndUa a qutlla sui fiammift ri, da/l'av ocaaiont dtll ' imposta di ric• clu:J#a mobile allo Staio all 'aum enlo di dut dt· cimi della imposta fondiaria . Chi guarda superfici almente le sole tabe lle stat istiche della produzione e degli scambi , chi non ignora le Jinicolt:\ gra vis,.imc in mezzo a cui si dibatt ono da più di due anni la ma ggior parte degli indu striali del cotone, costretti non solo a non dar dividendi ai loro az.ionisti, ma a chiudere in perdit a i loro bilanci ed a sva– lut are il loro patrim onio, trover:\ per lo meno strano che si pa rli di questa industria accanto a quell a del ferro e dello zucchero, e che si voglia classificare anche i poveri cotonieri fra i trivellatori della finanza pubblica e del privato •consuma tore . l proctt11I dcll' lodusttla . Le cifre infatti sembrano tutt e militare in fa. vorc di ques e industria: nel 1862: l' Italia non posse deva che 4Bo.000 fusi per la filatura del cotone, e la tessitura era fatta quasi tutta con telai a mano dall'industria domes tica; nel 76 i fusi eran o saliti n 745 mila, e si contavano 26.7?8 telai meccanici i nel 1900 il numero dei fusi era quasi tripli cato, ed i telai erano 78 mi· la i nel 1912 i fusi erano arr ivati alla cifra al· tissima di 4.582.000 1 ed i telai a 145.78o. Gli operai impiegati non sono i 10 mila del• l'i ndustria siderurg ica o i 30 mila della pro– duzione saccarifera, ma salgono alla bella cifra <li ~ooo, a cui si devono aggiung ere tutte le donne che lavora no a domicilio, per il consumo diretto della famiglia, cd anche per conto di imprendito ri capitalisti. In questo suo rapido e meraviglios o sviluppo l' industria cotoniera non solo ha saputo con– quistare completamente il mercato ital iano, ma ~ riuscit a a vincere per alcuni prodotti la stessa concorre nza inglese e ad imporsi sui mercati della penisola balcanica, e su alcun i mercati asiatici e dcli' America del Sud. Mentre nel quinquiennio 71-75 si importarono in media ogni anno 95 mila quintali di filati e non se ne e– sportarono che 186, nel 1912 l' importazion e era discesa a 12.369 quint. 1 e l' esporta zione era salita a 135 mila quint. Per i tessuti ·il processo è anche più impr essionant e: l' importazione da 114.000 quint. nel 71•74 scende, ne1 1912, a 51.56o quint. i l'espo rtaiione sale nello ~tesso periodo da 1g&Iquint. a 393.197. Filati e tessu ti di colone rapprese ntano oggi nella nostra espo r• tazione un valore di pit'I di 200 milioni di lire. pari a1 27 °lo della intera pr oduzione. La crisi non fo allora italiana sollant o ; anzi in Italia essa parve meno grav e che altrov e. Ma mentre in altri paesi l'indu stria, col sacrificio degli or• ganismi più deboli, riusci pre sto a rialzarsi ed a riprendere il suo cammino ascendente, in Ita– lia invece la crisi nndò man mano aggravan– dosi, divent ò p.lrtic ohirmcnte minacciosa nel 1911-91:;i; e, se in graz ia dei provvedimenti adot– tat i, potrà finalmente esser e supera ta, lo sarà soltanto col danno del consumatore nazionale. Tra le cause molteplici e compless e di una crisi cosl lunga e difficile, la fondamentale ~ da ricercars i nel sistema protezionistico. L' indu– stria nata dalla protezione statale, se ne può oegi considerare come la vittima inconscia ed ostinata nell'errore. La protezione cc1:essiva concessa dalla tariffa del 1878,e ancora aumen • tata da quella del 1887, non permise soltanto agli stabili menti esistenti di rinnovare tutti i loro impian ti, ma provocò la costituzione di nu• merosi stabi limenti nuovi, che nelle prime an • nate poterono distribuir e divid endi del 180/oai loro azionis ti. Quando specialmente, dopo il 18g7, aume ntar ono i consumi popolari in ogni regione d' Italia ed i 1>rezzi ricominciarono la loro ra• pida nscesa, parve fosse venuta per l' ind ustria cotoniera l'età dell'oro. l risparm i corse ro con entusiasmo alla nuova industria, tantochè, men• tre in Inghilterra , tra il 1900 e il 1CJOB, gli im– pian ti industri ali del cotone crebbero appena del 16 °lo cd in Germania del 23,5 '/, , in Italia, nP11ostesso periodo, l'aumento fu del 1o6 °/ 0. Mentre dappr ima l' indus tria era per la mag– gior parte in mano di imprendit ori privati, in quel periodo se ne impossessò 1a speculazione: soltant o dopo il 19::14 si costituirono, per que– sta industria, 6o grandi società per azioni con un capitale di 147 milioni di Lire. Tra il 1904 e il 1908 le banche favorirono in ogni modo il sorgere di nuovi stabilimen ti : vi era fra esse una gara per istrappar si il cliente, che rappre– sentava un ottimo affari!'. La banca infatti co– minciava col farsi pagare una laut a provvigione per la costituzione della società; poi souoscri· veva ad un prezzo determinato le azioni, C'hc rivendeva ai clienti con un premio, cd obbligava la società stessa, bisognosa di nuovi ca1>itali, a fars i apri re pr4!sso la banca un conto corrente, che costituiva una terza fonte di lucro. Per molti prodotti dell'indus tria, specialmente per i filati, i prezii praticati in lt;\lia, nel 1912 1 non sono mollo superiori , ed in qualc he caso sono anzi inferiori a quelli praticati in Inghil– terra non ostante l' alliS5ima protezione del 30-50 °lo concessa ai cotonieri it3liani dalla ta– riffo del 1887, gelos ,unente tute13ta nei trat – tati di commercio del 1~2 e del 190~-gc,6. Scopo principale dcli' Istituto, che ncll' in– tenzione dei proponenti dovrebbe comp rendere tutti i filatori e tutti i tessi tori d' Italia, ~ quello di proporzi onare la pro duzione alla pos• sibilità di collocamcn lo ali' interno ed all'es te– ro, ordina ndo eventualmente sospe nsioni tem– poranee e period iche di lavoro alle fabbriche associate; disciplinare (anche questo, in ultima analisi, in danno dei consuma tori) le condi– :r;ioni di vendita e di pagamento, sviluppa re l'espo rtazione, assogget tando tutti gli industria li a forti contributi annuali , che valgano a costi– tuire un fondo per creare dei premi aglì espor– tatori. La consegue nza di tutti questi provve~ dimenti, qualora si 1>0ssanoattuare , t evidente: un elevamento fortissimo dei prezzi all' interno, che si misurera nno non pili alla stregua dei costi delle fabbriche meglio organizzat e e più foni 1 ma di que lle sor te a fine di speculazione dal 1904 in poi, se nza patrimonio liquido, con az.ionisti sfiduciati , con lavorazione imperfetta, strozzati dal banch iere e dal grossista . Ma alla loro volta questi prezzi già troppo alti saranno ancora aumen tali artificialmen te, per dare all' I– stitut o il mezzo di premiare l'esportazione. Il consuma tore italiano pagherà allora a 40 quello stesso prodolto che l'in dustria nazionale potrà, in grazi.t del tributo ch'essa. esige da lui, vendere all'estero a 26 o 27 : cd egli non sen• tirà solo indire ttam ente il danno della prole• zione cotoniera, che provoca, per ritorsione, la chiusura dei mercati stranieri a tanti prodott i della sua agricoltura o di altre sue industrie meno prote tte ; ::na ne sentirà tutto il peso di• retto in uno dei suoi oggetti di consumo più abituali e più necessari, L'unica sa lvezza, sia per i consumato ri sia per In parte più s:ma degli indus triali, l:: nella sopp ressione totale o in una ridu:iione fortis– sima della protezione doganale. Dal momento che oggi vi son molli industr iali che, senza premi e senza perdite , possono vendere i loro fi:ati 1: i loro tess uti in Rumania , in Bulgar ia, Quando /'011,Som, ino arr ivtJ, 11/la lt tlura del suo omnibus fi11a11,iario, alf """'"'~io di qut – sl' u/limo i11asprimt11lo,fu "" l,mgo morm orio di ma lcoulmlo ;,, t111/a lt1 Camera. Ma fo 11. Sou• 11i110 fec t ctm10 ai mormora/ori che aspt /tass,ro il srguilo. E il stguilo /" d1t il Govtr110proJ>o· 11,va cht alla propdtlà fo ndiaria, i11 compmso dtlfmmw,lo della imposla /011dian·a, si co11ct– dtsst 1111 am11111lo ,le/ da.1:iosul grano da L. J a L. 7,So. Gra11d1sospiro di solliwo, allora, ptr t11lla la Camera. li comJ,t11soera ,ml/o ptr i piccoli propr itlari, che 11011produco110più gra110 di q11a11/o 11011 ne co11smni110;era efftllivo per i medi proprie/ari, che col soprapruuo del gra no ve11d11l0 avrebbero pagato la maggiore imposta J o11di<rria; era ,,,, grosso r,galo per i forii produ//ori, cht, pagala l'imposltt /0 11diaria, tltlrebbero ù,tascata la di.fft· rt111:a ;,, più. S, 11011cht, via faet ndo, fa,mw,to della ;,,,. posta /011tliaria fu s,pollo dalla Commi ssione parlam entar e, cht esam i11avo leproposte del Go– ver110, stmm che fon. So1111i110 la difmdtsst co• m'era suo ,tover, . Ma f am11t11/o del ,la.eio s11/ gra110 da L. J a L . 7 JO vt1111t conserva lo per compe,,sart i mtdi td i grossi proprietari di "" aggravio .... che 110n t'tra più. Se q,usta 11011 ; ,ma ladreria, ; difficilt lro– vare 1m'tUio11e, a c11ila q11a/ifica dì ladren·a si possa gi"slm 11t11leapplicar, . Premi agli abbonati Agli abbonati sostenitori annui saranno inviate gratuitament e Lt Mtmorlt d'un can– didalo di G. Salvemini (in vendita dalla Libreria della VOCE al preuo di L 1.25), e il volume di Antonio de Vit i de M arco Ptr Il M, .. oglorno , ptr la libtrlà com~ merc{afe (in vendita pres.w la nostra am – ministrazione per L. J:). Agli abbonati sostenit ori semestrali sarà inviata gra tuitam ente a scelta una delle due suddette pubblicazioni. A chi ci invierà l'importo di dieci nao'l>I abbonamt nll offriamo un abbonamento an• nuo gratuito all'UNITA'. Par rebbe dunque, da tutti questi dati, che non solo l'indu stria cotoniera rapp resentasse ormai un coefficiente attivo e ben efico dcli' in– dustria nazionale, ma che il consumato re non risentisse più alcun danno dalla protcz.ione con• tessa le, e che ques ta protez ione si potesse ora • mai trascur are come un eleme nto del tutt o in– nocuo, In tal modo, allettati dal premio che garan· tiva il forte dazio pr otett ore, non solo si mol• tiplicavano in misura assurda gli impianti ind u• stri:,li, ma accanto ai vecchi organismi sani e forti, che avevano in gran parte ammortizzato il loro capitale d' impianto, si costituivano nuovi organism i gran dios i ma deboli, che lavoravano sul credi to, e dovevano soppor tare delle spese d'im pianto e di amministrazione ingentissime. Gli effetti si videro e si vedon tuttora dopo lo scoppinr della crisi : ment re i migliori tra i vecchi industriali seg uitano a produ rre con pro• fitti più modesti ma sempr e rile\·anti, i due terzi delle grandi societa cotoniere, costituite dopo il 1904, hanno avuto nel solo 19u una perdi ta pari ad un settimo del loro capitale. In questa perdita Ingentissima , che protratta per qualche anno condur rebbe alla rovina com– pleta delle grandi società cotoniere, è il com• mento migliore dei bass i prezzi e della altezza vantata delle cifre dell' espo rtazione. in Serbia , in Tur chia a prezzi di concorre nza con l'indus tria inglese, non si capis ce per quale ragione essi debbano ess ere tanto atta ccati ad una pro tezione che vale soltanto a mantenere in vita, accanto ad essi, tan ti altri organism i malati fin dalla n11scito 1 che contendono loro il mercato nazionale e lo rendono difticilc e mal– fido con sis temi commerciali pericolosi e corrut• tori. Scompars i quelli organismi, essi si trove– ranno di fronte ali' industria le inglese o a meri· cano; nrn una concorrenza ch'essi son già abituati a sfidare sui mercati stro nier i, sarà certamente meno temibi le sul mercato nazionale. Non do– vendo più lottare con fabbriche che vogliono accontentare tutti i gus ti dei compra tori e pro– durre ogni specie di manufatti, ma contro fab– briche di lunga mano spe cializzate, potranno anch'es se accentuare la propria specia lizzazione in quei rami in cui han già esperimen tato la propria superiorit à ; e cosi potra n pcrfozi onar c la tecnica e diminuire i costi. L'opu scolo della Voce su " La Questione Merid ionale tt contenente articoli di Giustino Fortun ato, Giuseppe Cuboni, A gostino lan· :ilio, Ro berto Palmarocchi, Guglielmo Za– gari, F rancc.sco Saverio Nit ti, Alberto Ca• ronciui, Giuseppe Donati, Gaetano Salve. mini, Gennaro Avolio, Ettore Ciccotti, Luigi Einau di, può essere acquist ato dai nostri abbonati per ceni, 35, an:ichè per ceni. 70, avendon e la " Libreria della 'l/oc,,. ceduto a noi una parte della edizione. I due volumi di Giustino Fortunato, li M,.. ogiarno t lo Staio lla/lano, possono essere acquistati dagli abbonati dell'Uni/ A, che ne fara nno richiesta per muto nostro invian docene l'impor to, per lire 4, an tich i per lire 5 ; i due volumi dei 'V,n/1 anni di vi/a //a/lana (1899-1909) di Fran cesco Pa– pafava, per lire 8, an:icbè per lire IO. 11 rovudo detta medaglia . Ma la rcahò. purtroppo non è cosi bella come appare da un esame superfi ciale e ottimistico d"elle cifre stati stiche. l bass i prc.z:i applicati ali' interno e l'aumento della vendita all' estero non sono tanto l'eftetto dei per fezionamenti tcc• nici ed economici dcll' indus tda nazionale, quanto la conse guenza immedia la e necessaria Jclla crisi grav issima di sovra produzi one che I' indu• stria stessa atwwersa da più di quattr'anni, e da -:ui è obbliga ta a correre con ogni mezzo alla caccia del comprat ore, rinvilendo i prezzi, cerca ndo nuovi mercati, concedendo facilitazio ni nei pagamen ti, e nccordand o il fido a gente che non ne ~ in alcun modo meritevole. Mentre il consumo interno si manti ene generalm ente sta• ii onar io, con una leggera tendenza all'aumento , che è assai sen sibile negli anni di buon raccolto agra rio, ed è qua5i nullo o oegat ivo negli anni cattivi, la produzione aumenta rap idam ente e continu amente, tant ochè negli anni 1907 e 1908 gli stabilimenti italiani arrivar ono ad avere nei oro magazz ini uno stock di merce invenduta (I) \led.. i• R,y,.,, u s.d.J • de.11' •.\ptilc 191) l"ottimo ti.dio 41ATttLIO C1,1U1,T1, L"/1111• 1' C•l11ur:r• /10/, 11110 1 /11 C,u , , • al q-u•I• i• aru part o li •Ofi , icautÌ 1ll dt meoiti pe, qiauto ut cclo . eca Gino Bi n pericolo dd consum.ltore. li consumatore italiano, che non abbia alcuna ragione d' intener irsi per i divid endi atti\'i o pas– sivi delle società cotoniere, avrebbe apparente– mente ogni interesse di veder perdurare la si– tuazione present e, che gli permette di acquistare filati e tessu ti di cotone a prezzi inspera tamente bass i. Ma effettivamen te la situazione è gra\'iJa di pericoli, sin che perduri la lotta fra i pro– dutt ori, sia che s'in stauri il regime di pace ar• mata a cui mira il nuo,•iasimo istitut o coto– niero. Nel pri mo caso, che è il più probabile , suc– cederà inevitabilmente che gli organismi più deboli soccombe ranno, non potendo resistere a lungo a vendere a pre zzo di costo o sotto il costo; e gli organismi più forti, sopr a\'vissu ti, approfitteranno della vittoria per rialzare i prez – zi e godersi intero il premio della protezione j(OVernativ a. Se gli induslnali migliori comprenderanno che nella liber tà è 1a loro salvezza, assis te– remo alla caduta definitiva delle fabbrich e pe– ricolanti, che si reggono sulle stampelle delle banche e dell'aiuto governativo ; ma non morrà per questo l'i ndustria del cotone, che libera anzi da ogni tutela e dn tutte le pas toie che ne derivano, potrà camminare più spedita cd avviar si ad un ~icuro progn!SSo. G. LuzzATTO. li sacrificio temporaneo. /..a tariff a tl,I 1887 f" domandala al pae,e comt 1111 sacrificio temporaneo, ciol limitato al ltmJ>o ,ucessa rio p,rcl,l lt i11d"strie 11asce11/i e i11/a 11tili divt 11taue rovigo rose. Or, dopo 1m quarto di stcolo, le ;,,d11slrie, che hmm oprosperalo, nc.,11 tlovrtbbt,o più nver bisogno della p, ·ottz io11e ,· e qutlle, che ad 0111,, dtlla pro ltcio ne lm11Jm"scono, 11011Juw110 piu diri//o di rtslart a rnrico dei COII· s11malori e dtlfag;i collura ,wzi o11alt. Opuscoli dcli' • UN I T À. • A. DEVITIDE MARCO PER UN PROGRAMM DIAZIONE D MOCRATI pag. 48 ; ceni. 10 Si trova presso i rivenditori dcl– i' « Unità », e presso la Libreria della « Voce »; e si può avere di– rettamente dalla Amministrazione d~ll' « Unità » (Lungarno Vespuc– CI, 12 •, f-irenze) mediante l'in vio di una cartolina con risposta pagata.

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