L'Unità - anno II - n.13 - 28 marzo 1913

II problema L' UNITÀ dei waquf 271 nord e del sud; ma :1nche come cohcidcsscro con l'i nteresse ~enernle del p:1ese. E alle loro agit;i,;ioni , guidn te da un picco lo m:1 risolu to manipolo di econom isti hbernli, molto si de ,·e se negozia tor i ,loganali <1<',·lti n~li in lustria – li del setteu trionc hanno do,·1110 toi::-lierc :'\ cost oro (.:pecialmcntc colle tr;1lt ;iti\"e della Svi1.zcrn) qn:1khc r:irte tl<•lla protezion(", (Jf'r ottcn~re i11c·ompenso conc<"~,ioni <.lclle dog:1ne i,;trn11erc :, fnvorc tlci prod otti :t~rn ri meridi o– nnli. e della colonizzazione in Libia. clv·, consen ta b mess a a disposiz ione dei coloni per periodi pii1 o 111t·110 lunghi cd anche in per pc tt!O delle terr e waq uf, mediante anì tti ed enfiteusi. Si J>rc>scntù allorn, Cl m e 11("! 1901, e si rip rl'– se ntcr:"i ncll:i d iscu-;sirme tl€'i nuovi trnll ati ( 19 15-17), il ('Ontrnsto (rn i11cl11'-;tria se ttentri l)mile P.d n~i-icolh1r:1 rncrid ioualt •. Quella di,;posta a p:-irol<-,e :1nche rwll,• inlf'nzinni dei produttori tn<-1,:lio c:1paci di re.:i<.terc alla conco,·renza este• r.i, :1 <1ualcl1e conce•sionc nlle nazion i contr . 1 - enti, pur ,li ottenere in camb io concessio ni J>er i prodo tti merid ional i; ma non disposti : 1 con. ce~sioni 11nil:1terali, senza spt"ran ;,:1 o ce, t~zza di ,.icambio Que -;t:1 interes;;;.at:t in pri mo luog,, '-I :td una di11111uzi,,nedci dazi fores tieri sui suoi ;ro: d ott i ; rn:, :-incile, in secondo, :,d una dimi nuz ione :lutonom:l dei dazi il:lli:mi sui pr odotti indus triali, e contl'ar i:t ali' imposizio ne di 111:ovi dazi ; gi:\ che \'noie che le s i:rno resi meno car i. o alme– no non le sia no rincHrati, i pro,tott i indu striali, e che forti importazioni di prodo tti str,11:ieri Je dinno 1110<.Jo d i esp ortare in gra n <1u:rntit:\ pro– dotti suoi. Quind i dietro ad un appar ente ac– cordo, nrngnilì c:tto dai politicanti e da i nego– zia tori, 1111 vero contra fito di intere ss i. Nel cprnle finora i meri diona li h:inno av111a la peggio i perchè il rifiuto <lei gonrni st ranieri di ridurr e le loro tariffe ~1grarie d:\ burin gioco al nostro governo rier non ridur re le sue tariffe indu – stri ali; e cosJ, oltre che la sc:insa vend ita all'e• s tero e quindi lo scarso prezzo de i loro pro– doui, i meridi ona li continuano a soppor tare l';.1lto prezto dei prodo tt i i:;dustriali sul mer– cato interno " (1). Non ci d iffonderemo più oltre sopra un ar1tomento che ad ogni spirit o non pre,·e· nut o risulta di sl cristal lina evid enza. Rovi nat e nei loro sbocc hi tr adiz iona li, le esporlazioni agricole ita liane sono con tem – por aneamente e gr ave men te compromesse da lla scema ta capaci!!\ d'acqui sto del mercato in – terno e dall'a ccresciuto costo delle indus trie che le aliment iu10. Macchin e ag rico le, m:uer ie ' fertilizzanti, meni di tra spor to, tutto sut--isce, , per effetto del protez ionismo, una for midab ile maggiorazione di prezzi, la qua le tuttav ia ' non basta agli interessat i che si scand aliz zano ad alta ,·oce del buon merc ato perfino delle zappe e dei badil i. Talune lavor azion i util iz• zanti come materia prima o sussidia ria pro• -dotti grava ti da iperbo lici diritti (p. es. Io zucchero ), ma che tro\' erebbero fra noi tutt i ~g li cleme nti di una spontanea fortuna 1 nep• pur e possono ten tarsi. Lenta, impaccia ta, pau– rosa procede in tali co ndizion i l'e'"o luzionc tecnic a ·e-d eco no mica, ch e sola po trebbe tra rre da l suolo italian o i frutti fecondi, a cui ;il– lud eva Ricc ar do Co bden, quando , nel suo 1 trionfa le viagg io nella peni sola del 18-17, a ·Massimo d'Azeglio che g li esprime\·a il suo dispia cere per l' imp ossibili tà in cui si lro– ~vna l'Italia di arri,·are all o S\·il uppo mera • vig lio~o che le manifatture a\'c\·a n raggi unto in Inghilterra mercè la potenza de-I ,·:i:pore, rispondeva additando con largo gesto il so le che inonda, ·a Roma e le campagne cir cos tan ti : « Eccolo lassll il \'os tro ,·;ipor e ! C he cosa , ·olele di più per s,·i lupplre le all itudini del vostro paese? ) Giuse ppe P ra to . (1) Cfr e Il mt tltlgiOrti('I t t.. r,•litiu dc,;;,:1n1lc • in I~ -,uc. 11,0,.c mui Jio,..ilc, Forcnu , Lito. ,·U(e, Ml:! p-■g. 5; e •tt:i:, Agli assidui non abbona ti, Il 1105/ro gioru.rlt h,, 1111/,11'f!O m,mer o di ltffor ,' '!O;•;_iou,,ti t .fàlt!i, che f!trù fr, ,g u,-, 1110 Ji lllibo11n1.,i. • I lo espos to in un precc>dcnte arti colo (Uu;t,;_ n. 10) cinali ost:woli la probabile ~rnnde esten– sione (1) dei waq11f ia l.ib i:1oppor1J::a ad una co– lonizzazione, che \'o~lia sfrut tare le terre J?ià messe in c111l11rn. d 1,c::!i indigc,1i. i-: utile ora cs:unin:ire fino a c1ual punt o debba rite ners i 1lst11colato il pass :,ggio dei w.1t.iuf nelle 111.-ini dei coloni italiani. L' loca mu amt nlo di.I w•quf. Non sono ma11c,tti i !.1cili ccnso1i, clic al pri4 1110 an nunc10 dc I tlecrc to <lei 17 ottubrc hann o i;1 iJ:. to :il i.i ro\'itw , al 1rad11nc,1to, per il pro• messo rispettu dei dirm i ddlc ope re pie, che 1mpcths cc I' i11cnmcr:1111c110 e la d1stnLuz 1one :ii cohmi delle terre w,1<1uf. Ciò è vero. ~l.1 è auc:hc vero che t.,lc inc:imc- 1.unen to s.1.rcbbe :,lato ugu dmcute sconsigli:tto da lla pohticn d 1 pac1fic:mone c:ui dobb1aruo mir;ir c, poid1è str1bilirt:l,Oe una cau::rn di per• petuo I ancore dei;h clemen ti relig iosi contro di 1101. S.: e:,:;o e co11ccp1l.1lc per I beni eccle – siastici dei p1 1:si europei, 11c 1 qu :111 l'elemento re lib1oso non lorma pili Il ~ub~tr uto della "ita civile, sare bbe un errore gravissuno III u11 paese musulmano , 111 cui lu rclig1011e e la b..1sed1 1utta la vita socia le. Non s i d1111c11t1chi che I' 111ca111e– ra111ento de i w.1quf e la violenta sopprc~s ione dell a lo:-o inalieuatnlltt". fu cau sa non uluma de llo sta to J i ribelli one e di guerra durato in A lgeri •t per oltre 6Ct an111 con tro i lrnn cesi , j quali in Tunisia st gua rdaron o bene dal com– mettere gli stess i cr rCJri. E del rest o anche ali' infuori Je t decreto d-:1 17 ottobre, non era l'incamera mento dc1 beni waqu( 1mphc1t:unente escluso dalle promesse di n speuo 1,gll avc:ri e alla rdii; 1one dei mu– sulma1u, che il generale Caneva ha fotto in nostro nome nel moment o in cui mettevamo piede a Tri1,oli? Una confisca di tal gen ere potrà compiersi , se e quando i mu sulmani stess i sarann o giun ti ad un grado cli evo luzione civile da consentir– lo; pr ima sarebbe l'a tto piu irnpolttico che po– tremmo fare, sal vo che si voglia adottare la politica d1 stermin io degli indige ni. Inoltre clu tenga presente le poch e cose che abbi amo detto intorno alle diff<!rcu ze so.:Uanziali che int erc edon o fra i w.iquf i,ubbllci e quelli privati, comprenderà facilmentt: che l'in carne . ram ::nto avrcbl>e tutt o al più potuto riferirsi sollanto a1 waqu( pubblici , cioè molto prob.tbi l– mcnte allu parte più piccola; i waqu( privati soltan to con il preme dit ato proposito di com• meuere una ladronesca spoghaz 1011esi potreb– ben, conside r.1re come beni passibi li ti' inca– me ramen to, anche in base al nostro diritto. Abbiam o noi forse incamern to i fide-commessi, che in 111 cer to senso possono paragonarsi ai waquf priva ti ? Alla Camcr:, dei depu tat i ness uno si è fatt o eco della pretesa deW inca 111era111ento sic cl sim – pliet"ltr dei w.icp1f. L'on . ,\ rto111 si è occupa to della loro tlesturnzionc, rilevando che se \'e ne sono di q1:d li destina ti realm ente ad opere pit:",ve ne sono alti i dest111;\ti invece ad opere pubblic he, come le scuo le, le stra lle, i pon t1 1 ecc., ed ha inn>cato l'mcamerarn <.'nto di c1uesti ult1111i.L'o• nor e,·ole Gioli tti con semplicit.1 e,·,inge'i c:t ha as– sicura to , he 11decreto parla solo delle opere pie. Ma ne l'1Tno nè l'altr o te111: \'a presen te che nel mondo rnusulmau o è molto d10icile di3t in– guerc le opere pie da <1uclle soltant o pubb liche. Frnchè si lrnlla d1 str.tdc e di ponti - purchè il go, erno ital iano 1•1:mten~a str,1tle e ponti con– \'e11iente1:1c111c - lùrsc nessuno anclta ad inda– l;MC se \'i destinino le remiate dCi \\'Jqu f cos ti4 tmli per q:u:sto scopo; ma in fotto di srno – le, per es., la 1.1cccnda è mult o prn complica ta e non tan to lisd. 1. questo cm attere" , <p1:di s:irebbe ro, seco ndo lui. i ••'fllJII/ ftn'M li. Tutti <'(!li \"Orrcbhe :11111ninistrati d:i 1111 nr~ano i;ovt:nia tivo. E l'on. Sonnino alla sua vj 1lt a h 1 , ip:!t11to 11 conccllo che i \\ .1quf privati assm110110 solt:mt() arbit rariam ente il ca– rattc.•re di fondazioni pie, cd In mes so in dubbio pr rciò che le disposizio11idell'art. 2 del decreto 17 ottob:-e poss:111nad c>s-.iriferir si. In Tun isia i decre ti clel 18 :lj:.JSto e del 2 1 ottobre 188.5 e quc>llodel 22 J::iugno. che regge nncorn oggi le cos titu;,ioni degli cm:cl, non in• contr:irono alcun ost 1colo da p:1rte degli indi• geni; e nel periodo dal 18S5 al 1907 lurono con– cess i in enze l :i coloni europe i ben ,15000 ettari per l'a1111110 1tarc .li !..'02,0<1n fra nd1i <li cano ni :tnnui. Qua nto all':icc111isto inpien;1 propriel .°lde lle ter– re wac1uf, è necess ari o tt•ncr pr<'scntc che il rito h:wcfita è 111,,lto pili liliernle ,li que llo m:ilel.i t:i, oltre clic nel fot·ilitare la cos tituzione dei waquf pri ,·.1ti, anche nel consentire la permuta dei w.1quf; e f)"r qucst~ r-a:4:,,ni :11>iH1,t o nei 1.·ù11,Giolitt i rispond, ·mlo :i tutt i e ,lue, e più ~pecialmc-nte-:1ll'on. S mnino, ha dell o q ueste te• Stuali p:l1\..1lc : r. l.~on. S urnino sollevò il ,lubbi o che , non t11tt 1 1 ;,,aqu( cs,!' IHIO fondazi1mi pi<', possano n;.,,:;c~re lh•gll <'~1111,·~ i Ma .io lo prei::::o di con– s1der.1re che. dei ht•111 waquf 51 parla solamente ud 1!c·crcti) 111 ~ui si (. 111110 dellt•concessio ni :,gli ara! 11, e ~I~·. m qu<'slo dcc re tn rc•1le è detto <'<> ... _1: I d1rt/11 tltllt fu ,u/a:;ioni pit, e Ira p:1re11- lf'S I _t\ la pa M l:i w,1<p1f. saranno •risptllati come p~r ,t jJas~nlo. Uuu_c111ein t:~nto qui si par la d i \\aqu(,. m _<111:_1110 ~• tr.1tt:1d 1 w.1quf dt•s tinati a fonda1.10111 J.>1t'. ~I, pare che qu t::sta sia la in– terpr etazione inconte stabile "· Ed è incontestal>ilissima, in quan to non si– gnifica proprio nulla nei riguard i dei w;iqu( privHli, poichC <111esti sono fonda zioni pie come i pubbl ici. Soltant o che le o;>ere J>ie non po– trann o entrare nel loro pieno god imento, se non alla cessazione d i tutti i beneficia r}contem plati nell'all o costituth· o. L'alleoablllfà del waquf. Escluso che si possa pensare aJ un incamera– men to dt"i waqu( pubblici, e tan to meno a quello dei w.iqu( priva ti, l"he oltre ai vincoli relativi alle 01>ere pie l1anno quelli relativi ai benefi– ciari, che ne sono d i pieno diritt o i possessor i, si affaccia un'altra questione che l'on Giolitti l1a invece chiaram ente compresa . D.1.to il carni tere d i inalie nab ilità dei waqu f, potrà e tfovrtl. il go\'e ruo italiano risp ellare an. che questo cara ttere, non solo precludendo Ja via a 'IUalul\que esprop riazion e, con relativo comp enso s'in tende, per pubblica utilita, ma anche lasciando sussi stere le enormi difficoltà che al libero commercio delle terre colt ivate oppone la probabile gn,ndc es tensione delle terre inali enab ili? L'on. Sonni no ha risolutam ente affermato il diritto dello Sta to di legifera re come meglio creda in ques ta mat eri a, come un atl ributo es• senzialc dell a sovra nità, mentr e altri, fuori del Pa rlam ento per ò, vedono nel decre to del 17 ottobr e una lirnita,donc di tale diritto. E questa, a mio avvi so, una <1uestione oziosa, poich è la s tessa legislazione musul mana, come ha rile\'a lo !'on. Giolitt i, ammette che si possan o tra sformare ques ti beni waqu f, facendoli rien– tl'are, sotto varie forme , nella comp ra•\'endita delle terre. Dal punto di vis ta della dispon ibilità de lle terre per la colonizzazione, dobbiamo scindere i problemi de lla propri età delle ter re tla quelli relativ i al modo della loro conduz ione. A noi infatti imp orta 11011Sùlo la possib ilità di avere terr e da sfruttare per un perio do p:ù O meno lu 1go, ma :rnche quella d i poterle ucquist:1re in assol ul:t proprietà. Quanto al pri mo caso la giurisprudenza ma– lek ,ta consent e che tant o i waqu( p1ibblici, qu:rnto q uelli pr i,·ati , si:rno dati per pubblico incant o non solo in fitto per tre anni e per pe– riodi spesso anche più lunchi , ma anche che sieuo ce,luti in enfiteusi. Il rito urnlekita , infn tti, au– tot izza l'en.:cl, col quale media nte un canone fi3so e in\'arial.lil e l'enzdis ta 1>uò tlispo rre dc l– i' immobile come d' una \"Cra propr ict:'i, che può essere ~ednta e retr ocess a, cd e tras missi – bile agli credi. paesi di rito malel.ita i w;1<1u( sono posti di prcfor('nza sottn il l"<'gime h:111cfì1:,. Pc:rò lo s t sso rito nrnlcki ta - cnnsen le11dola concrs;; ione in ('nzel dei w,1qu( e consent endo che l'enzel po-:sa esse re lrasft.rito d 1 1111 a pro– priet:ì ad 1111':dtr,1 1 il \'alore della qm,Je garan– ti;ca suffì.:ientemcnte il canone - non può dirsi in fora lo che ostacoli intcr:uuentc.:la ceasio ne d ei waqu(. li rito lwn elita poi conse nte addirittura e la permut~ con 11n altro immolule di pari \'alore, e lo scambi o in dt:naro , che in ult ima analisi non è :,ltro che una ,·endita ordinaria, circon – data da un cert o numero di fonnalit :1 1 che mi– rano semplicem ente a gar:1n1ire i diri tti delle ope re pie, a fa\'ore delle qu:11i furono costituiti i waquf. Anche in que sta materia non ci sa rà du nque <l10icile legife rare senza urtare in opposizioni deg li indigeni. In Tuni sia ness un ostacolo ha incontrat o il decre to del febbraio 1905 che rr gola tuttora il riscatto degli enz el, nè il decreto del • 31 gt'nnai o 18g8 che reg ola lo scambio dei waqu ( cosi pubblici, come privat i sin in natura sia in denar o i e ugualrn t<nte non hanno incon– trato in Alg,•ria gravi oslacoli l'ordinanza del 1° ott obre 18.$-1{art. 3) e il decreto del 30 otto– bre 18gB che hann o dichiarato alie11:1bil i beni /,a. bus. 11:tsolle\'a lo invece molto malumore fra gli indi geni de lla Tuni sia il decreto del 13 no\'e m– bre 18g8,che fa obblig o alla Djamia di mett ere annualmen te 2000 ettar i di habu s pubblici a di– sposizion e de'la Direzione d'agricoltura, per cc• derli ai coloni francesi al prezzo st:1bilito dai peri ti. In T ripo litania, senza ricorrere ad una si• milc disposizione Cl')Crcitiva, potrebbe ro sempre i waquf pubb lici e prh·a ti essere acqu ista ti dai coloni italia ni, in base al diri tto musulmano vi– gente, nei due modi indicati, purch è, s' inten~le i prezzi di vendita delle terr e ne offrano la con– venienza. L'ostnco lo maggiore che i coloni italiani e strani eri inc011trcran110 per l'acqu isto o per la concessio ne in affitto, o in enlìte usi dei waqu( pri\'ati è qu ello dcrìv: mte dal fatto d1c per si– mili operaz ioni è necess ario il consenso di tutti i devolutari. Tale consenso è talvolta difficili s – simo ad ott enersi, pcrchè i de\·olutari sono magari qualch e centinaio, per q uot e minim e cia– scuno, e spesso dispersi per p.tesi lontani ed anche :dl'çs tero. i•: e,·itlente che ogni prov,·cdi mcnt o des tinato ad elimin are un simile incon \'eniente non può esse re ope ra di poco tempo, se i Fr :mces i in Tun isia non si :\ltentano anc i,ra tli porre in att o, ad onta che i coloni 1:ireclamino da anni, una dis, osizione che per metta di far e a meno tlcl coas enso di tutti i <le\'olutar i per l'acqui sto d' un wnq uf pr i\'ato. _ Eppure_ fu/li s,11110 du !., fùr ;_., di un pc,-,0- ~1,.-0 Jtt l,m.111.,/t I t>ù.!c solù ,,egli abliou,1- mmli . ~''. t'c'm~il.1_ al mùmlo r,1pprcsmt.1 per k m1111111Jlr,1; 1om gi'or 11.1/islid,c 1111. caus. 1 di J_o,~if'-t~sfr,:l.i e di noie iu /ì nilt. ,111d1c qu.mdo 1 ,-,;·mdllor 1 so110 f't111/11.1/i uri p.1g.mu :11ti e 11011 lro r.1110 op/ vi 111110 in/,1g.1rc cs5i tu/l o il prot 1 mla dc/111 t·mdit,, il che 1tc"Ci1dc lropf'o sftsso. L'on. Ar tom, poi, ha recisame nte afferm ato che r. menti e dobb1,u110 risp cllare i beni w.,qu( che h~nno dc:,t111a✓.1one rel igiosa , non dobbiamo rispettare <JUt'll1 1.he :issurnono ;,rl.l.tra na mcnte li rito h 111clila :11m11ette il l.tr dar, ana logo all'enzcl, con 111differe nza che i1npone all'e nfi– teuta <"neri di pinn tagio:ii e di costr uzioni e con– sen te che il canone, a rid 1iesta d'nnn delle plr t1, poss:i ess c1c :1111netat o o d1111111uito. 1.'nt::rl è i,;i:ì, specialm ente per gl' immobili rurali, un n,ezzo ccccllc nle di acquisto, che per– mette ai coloni , medi :mte il pagam ento d'un ca• none, d i consa cra re i loro capi tali alle spese d' inst:tllazi onc e di eserc.izio. l\la poid1è la mag~ior p:arte dei waqu( pri– v:lli noa prese nta cer io un cosi .;rand e 111mero di beneficiari , e per pareed 1i anni i waq uf pub– blici e quelli pr i\·nli con un nume ro ristrett o tli bencfici:1ri , ins ieme con le terre demaniali e con <111 ..l!c prh ·ate , potr,111110 mettere spaz ii sunic ientemente am1>ii :.1 disposizio ne di coloro che \"O~liano ac<1uistare terre giù cohh·.1 te per uno sfru tt:unento pitì int enso e piu razio n;ile. Non è anzi .1ff,1 t10 temer ario il pren dere che gli stess i osta coli fraJ>po.>ti dal waqu( al- 1':,cquisto dire tto, l'es3 erne cioè più facile l'rtcqui– sto per il tram ite deg li affitti a lunga scadenz a e 1 lell'en fiteusi, po;s ano riuscire in qu alche modo gio,·e,·oli alla nostra celonizz Jzio nc. Mentre tla simili contrall isfuggono certam ente i capi tali sti, che il pili delle ,·oh e in tanto J iven tano colo-- . Il nostro giorm,!t, per t 1 i.•rrr, lw Nsogno 1/1 2 000 a/,/,011,1/i. S· molli dti nostri lettori 110 11 a/,bo11.1li ft rtsuro il /1:·,·ola sfor;_o ,li n/ibo11.1rsi I,, co11li11u.1;_ionc dd gio1111'c sarebbe ass,•: 1.11111l, . I) Quot o e il rrc,,Jcnte articol, • •n,, •1:1i ...:riai d1 '-lu:il– d:t mco.r,quard .>non cu ■ncou •rr ~ro.o il rr m -c. !i.me di Nu to,IU t ,1HJ1 •~ •rilo,:1,, '" Lil-iJ Jel!a mi~•1 ne i:1,•i111 d,d mina ro !\1111. Ta!r m1H...,nt aiftrttu d1 m,·· 1.-rr 1rov;i:o 1,. :ti1 J, ""1q11f nella rti:1one d1 lei •twJ 1111. C,, nvn rron tbt 11111: lr c1°i li1011nct ,hL N no c••c1e r, i, e J1 ,,1. 111. ,..- inollo men> cht dtlt-an o e1-crnr J'fl\t le oa,i mor.ta nJ Jel W1i1 n. ca Gino Bianco Sen za bisogno du <1que di app licare alla colo– nia pr incipi di d11itto pri\'ato uda tti alla nostra ci,·ilt fl, ma non a c1uella musulmana, e att ene n• doci a quella del di ritto musulman o, ci sarà relat iva mente facile :-tc!Ntare <1ualche<lispo.sizio:ie

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