L'Unità - anno II - n.5 - 31 gennaio 1913

delle pie speranze e delle strampalate stati• stiche della Tari(! Reform l eague per ingan– nare, patr iotticame nte, l'opi nione pubb lica: in presenza di tutti questi fatti, poichè quei L'UNITÀ signori non possiamo crederli ignoranti, dob· biamo dir li falsari. Pur troppo sono fior di patrioti ! E la Tri· buna è il loro organo. Free Trade. mag gioranza apprO\'fi\'il le leg:;::iliber:-li, il Se– nat o dove ancor clominav:rno g-li el e111r nti re– trivi tentav~1 tntli gli sforzi per osi:i~ola rle e dcfo :marl c. I clericali e la scuola in F randa. Con ques 1e lotte si veniva preptir.rndo il ter– reno per c1uella lcµ-gc, che in 1111 paese retto a suffragio uni\'ersale aveva r impor tan za maggio• re : la legge rifor matr ice dell' insegname nt o pri • rnari o. I.e prime :iv,·isaglic si hanno nel gennaio 188o coi due pr ogett i Ferry sulla gratuità e sul• l'c,bb li~.ilv!'idà dt•II' insegnam ento pri111, rio. La lotla continua due anni appaS!;ÌOnal a ed ar – dente fra mille diflicoltà e mille scherma glie fin.:hè la villoria definitiva del principio liberal e è sanzionata dall a legge del 28 marz o 1892. La stu ia della politica sco lastica dei cle ricali in Fr ;,nci:1 ci pr esen ta un c1uadro completa mente opp os to a quello d 1c abb iamo visto nel Belgio !ved i U" il<ì, n. 17 gen naio): Qui s iamo pa rt iti da un ord inam ento liberale e laico e abbiamo ass isti to a un lung o, paz iente, ininterr Olto sforzo per far trionfa re la sc uola clericale a dann o e sull e ro vine della scuola pub blica . lo :--rancia noi vediamo i cleri cali conquist:ire d'un sol colpo con h, lc~ge del 1850 tutte le posiz ioni esse n– zia li; ved imno poi i part iti liberali e dem ocrat ici m uovere 11llaconq uisl:I del te rr eno e ristabili r e la sc uola pubbl ica e l.tica, con una lunga se rie di sfo rzi coronati nel 1904 dall a legge contro l' insegnam ento de lle congr egaz ioni. La politica scolas tica fran cese nella seconda metà del secolo XIX si può cosi diviJer e age • volmentt: in due per iodi di cir ca 25 anni cia– scu no: il pr irnò da l 1850 nl 1875 sel!na il trion fo clericale ; il seco ndo dal 1875 :dia fine del se– colo comprende la reazi one libc r:ilr e democra– tica. Nell'u no e nell'altro pi:rioclo la lotta si può riassum ere e quasi impcrsoirnre in due figur e vera mente insigni di li g1sla1ori: Falloux e Ferry, che si contr appong ono come i più carn ttcris tici rapp rese nt~mti di tend enze antag onist iche al so mmo grado. 11 perto:fo clerkale. La legge scolasticH Falloux del 1850 co-1titui– sce forse il più tipico es empio di abbandono della s..:uola al confessionalism o, intaccan do ess a anche il monopoli o univer sitario e aprendo poi comp letamen te ai d~ ricali l'inseg namen to se– condario e l'i nsegnamen to prima rio. Per sp ie– gare co1re si potesse giungere a hil legge, che il Lflcorda ire chiam ò poi l'editto di Nantes del XIX sec, 1 bisogna es aminar e i precedenti che la preparar cmo cd anch e l'ambi ent e in cui venne form ata . Già dura nte la monarchi n di Luigi Filippo il partit o clericale aveva tenta to di impadro nirs i della scuob . E il tentativo era riusci to per la scuola pr imar ia, con la legge Guizo t del 1833 1 che da va nell' insegna ment o il primo posto al– i' is tru zione morale e religiosa , ass icur ava un pos to :li curati nei com ita ti com unali e distr et– tuali incaricati di sorvegliare le scuole, e per– mett eva alle scuole private la libera concor renza contr o le scuole pu bbliche. I tentativi per con• quis t;1re l'i nsegname nto secondario e per intac– care il monopolio univer sitari o di Stato era no falliti e avevano solo serv ito a sca tenare una violenta campagna clericale contr o le scuole mr • die e universitari e di Stato. Ma il pieno trionfo del pa rtito clerical e dove va a·,vc nire sotto la seconda repubblic a, quando si delineò il movimento conserv atore con l'clf'zione di Lu igi Napoleone a presi dente. Il Pr es ident(", che vagheggiav a la res taura zione dc li' impero, vede va la nece ss ità di appogg iarsi sul par tito cler icale e propendeva a fare ad esso tutt e le concessio ni. La borg hes ia, d'altr a parte, dann eggi ata dalle agi tazio ni socialiste , spa vent ata per lo spe ttr o d ella rivolu zione co– mun lsla, vedeva nella Chiesa la sola àncora cli sa lvezza , ed era pro nta a tutt e le rin uncie. La pr ova di ques to stato d'a nimo, dici.imo cosi , cle – ricale della borghesia francese nel 1Bso, si ha nel rappresen tante tipico delle medie classi : Ad olfo T h:crs, volterr iano e raz ional ista nel 18.to , combattut o come u,te aspram ente dai cat– tolici, si tr ova nel 1850 d'ncco rdo con Monta • lamb n t, con Dupanl oup e gli nitri capi del cle – ricalismo, fa part e con essi de lla commissione che redige il progetto .fa lloux. Nessuna, pertanto, meraviglia se la legge Fal– loux costituì il pieno trionfo dell e mire cle ricali , risolvendo conformente ad esse la tripl ice que – stio ne cleW ins egnam ento : un iversi tario , pri ma– r io, se condar io. Nel Consiglio sup eriore, che reggeva l' inse– gname nto univ ersita rio e che pri ma era com– pos to di soli membri dell' Universit :'t, veniva no ora chiamati tre pre lati; e nei consigli accade– mici dei var i dipa rt imenti prcndevan posto il vesc ovo J et dipar timent o e un eccles iastico da lui scelto. L'in segnam ento primari o compren de va anz i– tutt o l' istrm:i onc mornle e religiosn, non era obbliga torio cd era ~ratui lo per i soli indigenti. Polt!va esse re imprir tito sin in si.:uole pubbli– che, si a in sc uole l1berf", cicè dirette da privati u <la ass..,ciazioni (leggi cong rtg ncioui). Gli in– se gnanti tloveva no avere un dipl oma di capa– cità, oppure esse re ministri di un cult o ricono– sciuto dallo Stat o, o :w er fatto un es perimento di tr e anni in un istituto pub blico o pri,,ato. Con ciò si veniva a favorire un:\ concorr enza sp ieta ta 1.h-g li insegnanti rdig iosi contro i laici. E ciò era reso ancor più manifosto dalle restr i– zinni d'ogni sor ta che si impvne\'an o e dai mi• seri stipendi che si offrivan o agli inse gnanti co• muna li, e dagh ostili prov\'cdimenti contro le scu oli: nornrnli. La pcnet rnzione clerlc.tle ncll' in,,.gname nto seconduri o 1•rn f.tvorita press'a poco con gli stess i 111·..:zi. Tal e la lei;ge Falloux, che Pio IX si degnava di giud icar e un progn:ss o a favore del cattoli– cesi mo e un pegno d,1 accett arsi attendendo il me-glio. A migliorar e la legg i! 1,ensa r.>no i clerica li francesi in quei 5 ann i in cui, dopo la cadu ta <lell' Impe ro, essi fur.m o stra potenti nell'Asse m• bica e 1:worarono a prcpar ,,re la restaurnzio ne de lla monarchia cattolica e legi ttimis ta. Nel 1873 fu moddi c~ta la costitu zicnc del Consiglio su. 1,e riore in modo da aument:i rc in esso l'in • flue:nza dell 'clemen10 ecclesi,1s11co, che già vi era penetr ato con la legge Fa lloux. Poi vi sono i tentat ivi per conquis tare l'uni – vers ità o almeno infrange re il monopolio uni• ve rsitarìo dello Stato, cos titu endo, accanto a qu elle dello Stnto, uni versità libere cat toliche abi litat e a rila scia re dip lomi regolar i. La legge 1875 1 infatti, cominciava a co1_1ccde re che gli stu• den ti dd le universi tà libere cattoliche potess er o sos tenere tu tti gli esami per tutt i i dipl omi, al– t• infuori di quelli di lettere e d i scienz", da– vanti a commissioni miste d i professo ri <li uni – versità liber e e di universi tà govenrntive. Era, pensava no i clericali, la prima breccia ape rta nella rocca , il primo passo verso la futura com– pleta vi ttoria. Doveva ess ere invee~ l'ultima conquista, dopo la quale stava per cominc iare un len to ma inint errotto movimento di disfatt e. U periodo aottclerlcale . Le elezioni del 1876, che fecero cessare in Fra ncia la strana commedia di un Pa rlamen to in maggiornnz a monarchico in un paese retto a repubbli ca, e che dettc:ro alla rep ubblica una Camern .... repubblicnna e liberale, ebbero una riper cussi one profonda, per quanto non imme• diat a, nel campo cieli' insc gn:\lncn to. Si pr esenta ora sulla scena politica la figura di Giulio Ferr y, che nella su;:1 opera inde fessa e illumi– nata come legis latore scolas tico ha il suo mag – gio r titolo cli glor ia, e che impe rsona riguar– do alla scuola le più schie tte tendenze libe– rali , cosi come Fa lloux aveva impersonato le tendenze cattoliche. L'ope ra <lei Ferry è seco n– da ta dalla Lega dcli ' insegna mento. che prosegue # un'att iva e coraggiosa campa gna di prop aganda in tutto il paese a prò dcli' istruz ione primaria obbligat oria, gratuita e laica. I prim i colpi son portati con tro le ultim e con– c1uiste del partit o clericale. Nel 188o si abr oga no le leggi del 1873 sul Consiglio superi ore e del 1875 sulla liber1à univer sitar ia : lo Stat o co– mincia a rivendicar e i suoi di ritt i. Un nuovo passo in avan ti è fatto nel dic embr e de llo stess o anno con la legge, che atlìcla allo Sta to l'in segname nto seco nda rio delle donue. Poi Fcrry fiffronla la gravi ssima ques tione del per– sonale inseg nant e, propo nendo con una l,:gge del 1881 di abolire per il diploma d'a bilitazio ne all' insegnamento prima rio le equivalenze, che la legge del 1850 a,·t-,·a stabilite fra il di ploma di capaci tà r ilasciato da llo Stat o e la qualità di minislro del culto o il tirocin io t riennale nelle scu ole pr i\'a te. T utte ques te prime lotte sono comba ttute in un ambiente difficiliss imo e tr a mille stent i, giacchè se la Camera nella sua Con qu esta legge si consacrav ano i pr in– cipi della hdcit:), dell'obbligat orietfl, della gra• tuità cieli' ins~gnam ento primar io L' istruz io ne relii;iosa cess ava di far par te delle ma te– rie d' insegnam ento e poteva es se re impar – tita solo a cura dei p:1renti e non in locali scolastici. Eran o completament e abr og11te quel le dis posi zioni che per rneu evano ai minis tri del culto di sorve gliare e di is1>ezionare le scuole pubbli che e pr ivate. Norm e rigorosiss ime ve– niv ano stabilit e per far si che l'obbligat orietà non fosse una vana lus1r,1 e per far pass are a tutt i quelli d1c cr:m o i~lruiti in famiglia un es ame ogni ~11rno davant i a un:.• commissione pubb lica per veder e se tale istru zione famigliare foss e sufficiente . li c~rt 1fic1.1tv di studi primari potev a esser e concesso solo Uopo un esa me pubbli co. Tali i capis aldi di ques ta legge che eccitò tanto s<lcgno fra i clerica li e che rima ne come un monumento di liberal ismo illu minato e di rivendica zione dei diritti di Stato. Dopo il 1882, le riforme laiche nel campo scolas tico si accent uano fino a prend ere ca• rattc re decis:unente anticlericale man mano che i partiti estremi acquistaco pre\'al enza nella rep ubblica. Ecco nel 1886 la legge sull'organizzaz ione ,le i• I' inst-gnamento primario, che còmpl cta la legg e del 1882 nei riguard i del personale inseg nant e, pr esc rivendo che ques lo sia solame nte laico. Ecco poi, nel luglio I90 4 1 dur ante la fiera lotta anticlericale combattut a dal ministero Combes, quella famosa legge sulle congregazio ni, il cui ca– ra ttere e il cui rigore si posso no riass ume re nel tes to del pr imo arti colo : 111 l'insegname nto di qua– lunque specie e di qualunqu e natu rn è inte rdetto alle congreg azioni ,.. La condizione ,Jj cose crea ta d.1l1a legge Fal– loux è cosi capov olta . L'opera di rive ndicazi one lib•rale e l::tica inizia ta da Giulio Ferry è por• tata alle ~ue conseguenze estreme, fino ad as – sume re caratter e d i vera e pr opria intoller anza. P IRTRO SIL\ "A. L' anticlericalismo follaiuolo, chiacchiero ne e in concluden te salte rà fuori nncora nei prossimi comizi elettorali a in– torbidar e le acque e a crea re situa1.ioni utili a i soli arruffoni , n tutt e spese de lla nazione lavo– ratrice e sfrutt nta? Il haccano ~nc;:dtato dalla pretesa ri\ 1 Clazione cli un fanalico e falsario clericale della confes– sione iu t .t:lremi s di Andrea Costa, semb ra voler dimostrare che i nostri timor i sono tutl' altro che \"ani. Certo la notizia dcli' Uuild Call o/ira es ige,·a una smen tita, sia pur e veemente, per quanto le pseuclo•rivclazioni del giornale clericale si pre– senta sc.ero in forma così poco seria da non poter essN e prese sul serio da nessuno. Ma la smen– tita è !-lata .-ccompa~n :'lta da un co:-i inverosi– mile trambusto di proteste orali, proteste sc ritte, viaggi, art icoli feroci della stamp a blocca rda emil iann , commemorazioni massoniche, ecc., che non si corre pericolo di lavora r troppo di fan– tasia e cli mali1:nit:\, pe nsnndo che anche la sto• riella dcli:, ccrnfess ione del vecc hio inlerna ziona– lista romagnolo debba esse r fotta serv ire alla propngancla disutile ed equivoca dei bloccardi nelle prossime elezioni. Intanto le questior.i grosse e gra\'i restano nel panierone innocuo delle buone intenzioni e de i progra mmi cli tutti i partiti. Non \'OJ,;"liam o ancora una volta essere frain– tes i : non neghiamo la nece!-:_.:ità di un'azi one politica :rnti clcri~:ile : neghiamo che oggi sia essa la sola e la più importante ; neghiamo, che essa sia fatta serv ire a distrnrr e il paese dalle que– stioni 1>iù urge nti , neghiamo sop ratutto 1:he essa poss.'l esser mai qualcosa di se rio, finchè sa rà fatta con gl' intenti e nei mod i che ben coner sciamo... R. Q. 239 Premi agli abbonati del 1913 A gli abbonati sostenitori annui saranno inv iate gratu itamen te L e Memorie d'un can– didalo di G. Salvemini (in vendita dalla Libreria della VOCE al preuo di L 1.25}, e la relazione di G. Lemaire, S. Aleram o, G. Cena, G. Salvemini su La Scuola po– polareinpro"/Jincéadi 'J?.eggéoCalab,.;a (in ven– dita presso l'a mministra zione dell' UNITA ' al prezzo di L I ). A~li abbonati so~tenit ori :cmc :tr ~ti 5:.uA inviata gratuitam ente a scelta una delle due suddette pubblicazioni. A gli abbonati ann ui ordi nari, che ag· giungeranno ceni. 60 al prezzo dell'abbo– name nt o, o ch e ci in vieranno l' importo di due nuo"/Ji abbonamenlé oltre il proprio, sa– ran no mandate Le Memorie d'un candidalo. A chi ci invie rà l'im porto di dieci nao'J,i abbonamenlé offriamo un abbon amento an– nu o gratuito all'UNITA '. Per accordi coli' editore La terza i due volum i di Giustino Fortun ato, Il Mez– zogiorno e lo Staio Italiano, possono essere acquistati dagli abbonati dell'U nità, che ne far an no richiesta per mezzo nostro invian– docene I' importo per lire 4, anzi che per lire 5. A gli amici dell' UNITA' Sa.remo assai rlco11oscenfl a quel{{ fr a I nostri abbonati e lettori, che 'borranno ttfofa.re la dif f u· sione dell'U nità, in'blandoci {,r busta aperta e af. fr a.ricala con 2 centesimi U presen te talloncino, dopo a"berlo slaccato dal giornale e a'ber'bi iscritti i nomi e gl'l11dirizzi di persone, a cui l'A mm ini• stra.alone possa mandare nume ri di saggio con spera.n•• che si abbonino. Cedola di commissione librari■• !H• libero cor,o come 11, mp,. Regio Decreto 3 Aprile 1~, •n. ;6. ;8 Rcgol. Po.tale M.) Indirizzi df possibili abbonati a cui l'Ammi nistra– zione dt.1' Unità è invitata a mandare numeri di saggio. I. z. 3. 5. 6. 7. 8. -------- 9. ,o. Saremo asui grati • quei nostri abbona.ti e leHorl che vo rranno facilita rci il pre<Vt:nti~ fi– nanzia rio dell'an no rn corso, sottolinean do quella Ira le dichiarazioni seguenti : lnteado abbonarmi · riabbonarmi - nonriabbonarmi che risponde alle loro intenzioni . Chi desidera. di a.vere un'altra copia non sciu– pata. di questo nume ro per conser'barla. ntll a colle– •io ne, è prega.lo di sottolinea.re le segue nti parole: si desidera un'altra copia del n. 5 e noi, non appena rice'òuto il presente t11lloncino riempito con gl' indlrlaz i, d faremo un do'bere di in"biargli la copia richiesta.. Nom e ed indirizzo di cbl Invia il presente talloncino.

RkJQdWJsaXNoZXIy