L'Unità - anno I - n.28 - 22 giugno 1912

112 delenn iuare i noli, e che le S lir e sono una quota pr ele--uala sulla rid11:;io11e dei noli olleuula dallo S ia/o, - crssa 11011 i,,firma la tesi rlte le 8 lir e g ra– vano sug li emigrnuli: lo Staio, iuf all i, st i1011 r{j osse la lassa, potreb be ridu,·,·e i pra =i di viag,r io d 'allre S lir e. 1:,,pp oi è assa( discut ibile se l 'i11lerve11/o ddlo S taio abbia alcun merit o nel– l'imp edir e l' aumento dei noli: cerio è rhe le So– cidlt. di 11rwig a::io11e /011110 sul tra sporlo degli emig ,·a11/i lauti gu adagui, anche dopo avere ver– sate al JO;,do dd /' emig razio11e le S lire della « lassa della mis eria I).- /'i,,/ erve 11/o dello Sfato nella deft•rmi11a.=io11e dei 110/i si deve consid erar/ o in rela::iom: a /ull v il meccan ismo della legge .delt'e 11,i'gra..rio11e, ili qu,ml o è un rontrnpp eso - 11011 ·Sappiam o quanto valid o - ai molli pr ivilegi che lo Sia/o J,a riro11osci11!0ai vel/o,•i. Ser i fo.ue per .trii emigra nli assoluta libn·/,ì d' imbarro, è assai pr obabile che la co11corn.•1a11f ra . /e moll e S"ocielà 11a::io11a i ecl estere prod111-rebbt: 1111a di– minu s ioue nei 110/i ben più u nsibile di quella, di cui fa cciam o 1111 merito all o Sia/o. I biglie/li di ril or110 dall'Am erica ill Italia cos/a110spesso as– sai meno du i biglielli di parl en::a dal 'Italia v, rso l 'Ann :rira, i cui pree::i sonofis sali dallo Staio. Stabilil o du il fondo dcll' cmig r1r::io11e. è ali– mt'llla/o precism11e11lcdalla ca, ·ne da mau l/o, pre– vale11/e11u11le 111eridio11ale, che emi'g·ra i,, Ameri ca, ci sembr a cl,,: le altre osserva::io11idt!IJa ci11inon iul,uchino i11 ,wlla /a lesi da noi soslem,la, rlu çioè è ima 11erc1 ,. pr oprùz i11iq11iftt il surckiar e dal f ondo della e111i)!ra::io11e lrmrs où:a11ica le spese oc– corn nli al/'a ssùl e11::adell'emz "gra:i one cm·opea, e peràO occorre tener distinlt i bilanci delle due ,:m1'.r-ra=io11i. A questa /,:si il /a rini dovrebbe, ci u mbra, /anlo più logicamente ader ire, in quaul o : 1° sostiene che lorrp agli emi'gra1tli e .11onallo Sia/o pagar e il servi ::io speciale che lo -'>ìalo oi-– .r:ani::::aper loro: - arcella/ o questo p,·inripio, su cui pro Lono pacis 110,iè il raso ora di diso ,lere, e /mo a quando esso resti, com 'i: ora, ill 1,t"gore, è eviden/e la i11iq1ttlà di far co11/rib11ire alle spese /Jt:r /111/i i servià di emigTa:;io11e ,ma sola parie dell 'em~l(ra::ionc medesima, e la più bisog nosa; · ~ amm clle rlw la tessera, di 1111a /fra , escog i– tal a per far co11/rib11irc al J o11doa11c/Je la emi• g ra::io11e europea, 110 11 /rull erà nt•a11rhe le So.ooo lir e pre-o1e11/ivale : - donde si vede che quella tes– sera f u pr opri o ,mo spolvero direi/o a mcller fm e alla « discussione» , come diceva /'011. 1l/ora11do, 1101tal/' « i11gi us/i:;ia •• com e vogliamo 11oi; la 9ual cosa è dimostrata a11rhe dal ritardo di .... d1u· a1111i, messo 11ell' esco,:ita,·e la / orm a e l:li ef• fetti della tessera s1'ddella; .,..o trova - e noi siamo ben lung i dal darg li /orl o - cl1e lo Sia/ o d<JVrebbef are assai piit per assistere I' emig 1·a::ioflc co11/inenlal e : - ma a spese tli clii Y dello S ia/o ? dell' emig ra::io11e co11- lim:11la/e medesima ? oppur e dai so/ili poveri cri• sii, destinali a portar la croce per fui/i t Il co11/ ro11/are, comefa il nostro amico, le spese più /a, -gl,e, d,e il Commis sarial o sostiene per as• sislcrc z ii emig ranti lr a11socea11ici, con le sp.:se 111e110 larg he destin ale a.trii emig ·ranli e,,,-opci, 1101t diminui sce i11nulla - ci sembnz - /af or::a dd /a nostra opini one. Ci<> rhe il Comm issa, ·iala dedica, mollo o poco che sia , ai primi, è paga lo dai primi, è sang ue loro, ed .è bene spt·so ; ciò d1e dà ai se– condi a spese dei primi, è i11iquame11/e dato, anche se si ridu ce a 1111 solo mill esimo di ceulesimo. I serv i::i di emi,g-ra::ione sono i11s1~flir ienli pe r lui/i g li emig ra11/i: d'a ccordo. Va,1110 s,·iluppali megli? per tu/li: d 'aao rdo. E tull e le spese, che si /a ra11 10a ra,g-io11 ,,edul a per risol vere qul·s/o cl,e è il noslr o vero p robli:ma co/011iale, aura,1110 il nostro coust•nso raloroso, l 0 11tusiasla. Jl/a è g iu• sto, è 111110110 che 1m solo gr uppo di 111iucl1io11i f accia h: spt·u delle 1111ove sempr t· ma~t:.t:iori ,·si– gc 11:re? Queslo è il punl o. // Uma11ita,·io - scr ive il 11ostro amin o - « 110n è dello che 1101. abbia, mag ari quest'anno, a /0 11- da, ·,:,• qualche segreta ria/o negl i Sia/i Unili; essa fii in tull e le pr ovincie del JJ/e::::ogioruo 111i11- tCnso /m.1oro di prcpar a:::ione d,•gli emigra nti Ira n• soccauici "· /:.'bbene il g iorno, in cui l' Umani/aria f o11derà qualcht• Sl'g .,.elar ialo anche 11egli Sia/i Unili, noi lrovf'remo log ico rhe il Comm issarialo sussidi I' f/ma 11ilaria sul f ondo della emir:ra ::ione /ra11sorca11ica nei limiti della gi usli::ia, rioé li• 111ilalame11/e al se,7Ji::io real11t:11/e presta lo aJrli cmt"granli lra nsoce,mici . Per quanto 1·1:[[ua,·da it lavoro di pr Opaga nda 11cl 11/e:::.:ogiorno, lavoro della cui i11/e11sifà noi 11011abbiamo avuto 11l'I 11/e::– ::ogi orno 11essu11senlore, salvo l 'islitu:i om• avve• 111da ili ques/i ull imi /empi di 1111 segret aria/o per I' Ab ru::zo, noi lr<JViamo audu: gi us/o che I 'Uma– nitar ia sia sussidiala dal f ondo della emig ra:i one tran soceanica nei limit i, in cui il suo lavoro è L'UNITÀ uti le alla emig ra::ioue fra11socea11ica. - 11/a se i111/alia la g iusli::ia non è una parola del lui/ o ;:ana, è necessari o che, per la sua opera i11f avore della cmigra::i om· europea, /' Uma11i/aria ri111m::i a lira re /ellt:re di cambio sul f ondo della cmig 1a– ::io11e lra11sorea11it·a. i.a 9ueslio11e - badiam o bene - 11011 è d'i11- ler esse esclusi11a111e11/e meridi onale. Il l\ford e it Centro d'l/a lia fl,hm o all' em igr~::ione /ra11socea- 11ica il ro11/rib11/o del 26.7°i; il Si,d dà all' emi– ,gra::io11e eur opea il rMtlri bulo del 10.?'/ 0 . Dun– que 1111 buon 911arlo dt-gli emi.granii lra11socea11ici, vi/lim e della i11i9uilà, che noi romba/limno, ap– parti ene at No rd ; e vicevena ,m decim o degli emi,g-ranl i meritii onali approfi /la a,1rh 'esso di que– sta i11iquilll. lu queslo rome iu tu/l o il resto, il No ni e il Siul so110 due co11celli sociali , ;>iulloslo c/,e due ~011e l[CO,l{,·ajir he udlam rmle dejì11ile e /ocnli ::::ale ; e r!,i pr i:11d(•la dzf,·sa del 1Jle:::'Jg ion10 dife11de i11 n a/lci lulla /'llalia più fxn1ua , più di– sorgani::::ala , più sf ru/lala , sia dd Si,d, sia del 1Vord. In questi ultimi amd - scriue il /a rini - la emig razione dal Sud d'Italia verso l'Eur opa è andata decrescendo, e k differemu Ira il N ()rd e il Si,d lt!11do110 u scomparir l'. E cosi sia, ub– be11eik bba110 passar,: molli e molli a,mi prima che k due ::011e del 11oslro p,u sc pr ese11/i110 01110- g-~11eilà di 5-011di::io11iancl,e rispell o a qun lo fe- 11ome110. 1Jfa, pur t• quand o dal Sud si ttmig ,·asst~ ,,erso l' Europa nd le sft•sse pr opor::io11i cl,e dal 1Vord, 11011 per questo dimllmcr ebbe l'iniquil ,ì, per cui ft> spese de/1 'assislemm per lui/ i sonofi 1lle da quei soli ,·n11"gra11/i, du: va11110 i11Am erica. I. 'i11• g iusli::i1111011cadrt•bbcpiù sug li ,.•m(r:rrmli del Siul sp,:rialmenh·: ma san ·bb,• snnp n · i,,g iusli::ia: e noi co11/i111ten:mm o a dcmm ciarla . G. SA1.V[~11 NJ. Compagno o marito ? La Dif esn delle lavoratrici è un piccolo gior– nale femmini le-socialista 1 che esce due volt e al mes e a ti.·I 1lano. E' dirett o da uno spirito vigo– roso, equil ibrat o, nllrabihn cnte coer ente, e le questioni vi sono trattate con serietà, lucidità, buon sens o (1). C'~ pr.rò un punto nella propaganda della Di– fest1 delle lav oratri ci, <la cui temo possano de– rivar e consegu enze dann ose, e su cui vorrei ri– chiamare l'attenz ione delle scrittrici del giornale. NeJ num ero 2 giugn o 1912 è pubblicato un art fcolo: Piccole e grandi verità: dall e memori e di ,inn giovine mad re. Eccone i punti più sali enti: 11 •••• ero in quell'età delicata e sacra , in cui si cess a d'e ssere bamb ine ~. tra mille inquie– tuJini del san gue e del sentim ento, la vita ci si rivt:la qua ie è-, per cento comunirazi oni mi– steriose. Allora la nostra cosc ienza lotta Ira i dolci inviti che ci fa l'esistenza uri pieno e puro fiorir e dcli' islinl o, e · la morale stramba t super• sli:;iosa di cui ci hanno impaurit e e corro:to il buon senso natur ale. Secondo gli inse gnam enti ricevuti, avevo imparat o a cre der e che la vergi– nità è uno stat o di grnz ia e di superiorità sul mondo miserabile dei peccatori; avevo imparato ad adorar e una madre vergine sugli alta ri. ... n giorno seppi che una ragazza del villag gio, sen– za marito, aveva avu10 un bimbo ; andai incon• tro ad una solenne sgrida ta di mia madr e, per sostenere cht: il bimb o poteva esse re nato per volontà di Dio. 0,11 rabutlo caJ)ii che la cosa 11011 è possibile, che la ragazza era una peccatric e. Poco <li poi assistetti ad un:-t benedizione nuz.iale. E quand o un bimb o nacque da quegli sposi, ebbi a confrontare dent ro di me l'accoglicn7.a riv e• re1~te e festosa fatt,i a questo bimbo con quella fatta un giorno al figlio della ragazza-madre. li mio cer vello si confondeva... Ùj!gi non più: oggi il sacro mistero della \'Ìta 1 la leg ge sant a e di– ritt a la imp aro qui tra la culla del mio bimbo e la pres enza affettu osa del mio compagno. E inorri disco di chi sconsacra la vita e be• st emmia ~]l'istinto, inventando le madri vergini senz'amor e, di chi insulta alla vita, dannando alla gogna l'am ore e la maternit à, solo perchè man cano del co11scnso u.U;cinlt delle usanze "· QL,i mi sembra che si confondan o insieme la nessuna fede nel dogma catt olico della vergine• madr e ; il rispetto, che si de,·e alla donna, la quale di\•enuta madre senza 11 il conse nso uffi– ciale delle usanze " compie egualmente il pr<'– pri o dovere ver so la propria creatura e il pro– pri o compagno ; e la ostilità contr o il matrimo– nio legale, il quale - non c'è bisogno <li dirlo - non è detto che debba pres entare sempr e il rito relig ioso assoc iatu alla cerimonia civile. E da questa confusione si giunge alla esalta– . zione della fanciulla-mad re quasi in opposi7.ione alla donna legalmente maritata. Si può bene rifiut <ire il culto a Maria di Na– zar eth i si può t si drvc lottare risolutamente (I) Da noia.re spccialmenu: ne i nume ri p il rece nli due ma- 1:aìfici cfficaci u imi ar licoli in J 1fen. del suffragio 11.1i\'e rul e femminile poli1ico e anuuit:ililra:ivo e cont10 il diriuo elcuo, alc limila lo alle iole donn e diplo11ate e p1oprie 1ar ic. ~- d. D contro il pre-giudizio che mette fuori della mo• raie una donna, che è soltanto fuori della leg– ge ; si può e si deve rendere apert ament e omaggi o a quelle madri, che hanno il corag gio di educare i loro figli 1 a fronte alta, con altr et– tanta dignità - e fra maggiori difficoltà ! - d1e le donne marit ate. Ma <la ques to non sì <leve dedurre, per tulle le rag azze che u nelle mille inquietudini del sangue e iel sentimento sentono i dolci inviti del pieno e pu ro istinto ", il consiglio di fare a meno del u consenso ufficiale "· Non confondiamo l'atteggiamento che dob– bianlC\ prendere innan zi ad una madre naturale che compie il suo dovere , coll'atteg giamento pil1 opportuno dinanzi a fanciull e che hanno ancora <la scegliere la loro strada nella vita. u Nel nuovo mondo delle organizzazi oni ope.. raie - scrive la Dif tsn della lavoratrice - la fanciulla-madre impara il coraggio della pro• pria re-sponsabilità, e l'o rgoglio della pr opria funzione di educatrice "· E questo è bene. l\ta se le organizzazi oni operai f', oltre ad accogliere la maclre che fa il suo dovere verso la prole, senza distinguere fra la madre legale e la ma – dre extr a-legale - pongono come uno Liegii ar– ticoli della loro propaganda l'inutilità del ma– trimonio leg ale, io tem o assai che ~enza ren• dersene couto e <:on la maggiore buona fede <li questo mond o, esse non ser\liranno ad altro che a rend ere sempre più facili i piaceri di quei mas( hi - la eno rme magri oranza - che in fatto di rapporti sessuali non hanno nessun senso di resp onsabilità nè verso la donna, nè quel che è peggio verso i figli. Non si tratta qui di dare U!l giudizio mora • le : si tratta di opportunità e <li realtà social e. Non discuto il valor e ideal e dell'unione libera, nè se una lunga e fedel e unione libera significhi o no nei due " compagni n un valore morale superi ore a quello di due sposi fedeli. Si tratta unicam ente di domandarsi se date le attuali condizioni sociali, tutt'altro che favorevoli legal– mente cd econo:ni camente alle fanciulle-madri e ai figli naturali o illegittimi; - <lato l'attuale stadio · del1a educazione intell ettuale ~ morale del prol etariato femminile; - dato _il fatto in– contestabil e che ogni ragazza innam orata C na• turalmente portata a vedere nel giovinotto, che ad essa piace, il " compagno• dei suoi sogni, il quale u compagno n prende il volo più fa. cilmente del marito legale; - si tratta di sapere se è ben e diffonder e fra la nostr a gioventù ope– raia il discr edito del " matrimonio " legal e, con o senza u benedizione nunziale "· F. L. D. Una scuola nell'Agro Romano, Assai volentieri pubblichiamo e ra:;coman• diamo vivamente ai nostri amici di co:·ri• spondere meglio che possono al la seguente circolare: In un mis ero villaGgio di cnpanne detto Colle di Fuori, nel territorio di Rocca Prio ra, il Co– mitato delle scuole per i contadini dell'Agro Romano istituì una scuola domenicale manchm– dovi il maestr o da Roma: l'edifici o della scuola fu una capanna ! Con viva fede vi accors ero i poveri contadini del luogo e il contatto col maestr o destò nel– l'anim o loro c1spiraziC'.1i di civilt à. Un uragano atterra la capanna-scu ola, ed al– lora i capi delle 40 famiglie abitanti il villag gio decisero di ricostruir ~ la scu ola, ma la vollero in muratura; che fra lo squall ore delle capanne , dove gli uomini vivono accomunati con gli ani• mali, si inal zasse il primo modesto fabbricato, e que sto fosse la scuola ! O~ni famiglia ver sò 10 lire, togliend osi coo sacrificio amm irevole il pan e di bocca; ogni donna, ogm uomo dP.ttc.:: bra ccia a tra sportare sass i, calce, :1cqua 1 legnam e. E la sc uola sorse .. Essa è compiuta per meta, è t:ioè costruita per una sola aula capa ce di 40 alunni e una camer etta per il maestr o che dovrà pernottarvi,. tenend ovisi le lni oni all:1 sera. Duilio Camb ellotti, il d1i:lro artista roman o, la volle decorar e con un aflr esco ali' interno e con moti\li nrn amentali in maiolica e in pittura all'esterno. La spesa incontrata finora è di circa L. 18oo e circ a altr e 1000 lirn occorr eranno per costruire l'altra part e del f;.bbric~t o, ma i po\leri conta– dini di C,;lle di Fu 1 ri non han potut o racco– glirrt · d:e 400 lire. Essi confidano che genero si ol,lator i vogliano secondarli in quest o loro slancio yerso la ci• viltà. verso la patria; chè senza lume di istru• zione non si sentono nC uomini, nè cittadini. Si rivolgono pertant o alla S. V., perchè vo– glia con una offerta co1lt'orrere alla spesa del– l'edifi cio scolastic,;. GIOVANNI CENA. A MARCUCCI del Comitat opn le Scuole delt'A g ,-o .Noma110. FRANCIOSI CARLO Co11/adi11C1di Colle di J;i,ori . ~. B. - Le offe11,. ven1 ono u ccohe da Gio•anni Cena alla .V11ova ÀHl oJoJ:ia, Roma, e dall"a.mrnini,tra&ione dell'l /,,i /J . ANGIOLO GJOVANNOZZI, gerente responsabilt. FJrcaze • Stab. Tip. Aldlao, Via de' Rcaal, 11• Tcl. 8-M. GIUS. l!ATERZA & flGill ~ Barri EDITORI SCWl'.l".l'OWI D• •TALIA UJtlnne •>-O'-"'ltò. FRANCESCO DE SANCTIS, Storia de/fa Lei/era/ara Italiana. Nuova edi– zione a cura di BENEDE"ITOCROCE. 2 volumi Lire I f; per gli abbonati alla raccolta Lire 8. L:1 Storia dtll" lrllrralura italia11a di Fr:mcesco dc S:tnclis non solo. è il ~onda.mento _di o~i;ii se– ria conosccnz:t e d1 ogm scrio studio critico e storico che \'Ogli:t condursi sull:t nostra letteratura, ma è la pii1 bella storia letteraria, che sia stata mai sa itu per qu:ilsi:tsi letteratura: giudizio che, Sf prim:t cr;i. di pachi. ~r:t _sì \':l f:tc~ndo comune anche presso gli stramcri, come s1 pub \'edere d:tll':unmir:tzionc onde piìt Yoltc discorse di quel libro uno dei rari stranieri che ne vennero :1. co– nosccnz:t, f ( rdin:1ndo Brunctièrc. Per :1ccordi intcr\'cnuli tra l:t Ditta ~forano, editrice del libro, e la Ditt :t L:ttcr1:t, l! stato pos• sibilc includere qucst:1 classica opcr:t nella raccolta degli Seri/lori ,l'Ita lia. li _curatore ddl ' edi.zi_on~ l'ha ri\'cdnl:l tenendo :t riscontro le tre cd1z1oni fatte in \'ita del dc S:mctis (1871, 1873 e 1878), e correggendo cosi parecchi e. alcuni assai. gr:tv! errori di s1:1mpa ; e ha colln1on:tto altrcsi tult1 i testi citati dal dc Sanctis sulle migliori edizioni, che si avcv:lno prima dd 18j 1, degli scrittori il:ili:rni, :lnchc per qucsl:l parte correggendo molte mende. · Ha aggiunto, inoltre, u~ ~01~1ma~io _intesla a ciascun capitolo, e un cop10s1s1momd1cc alfabe– tico :illa fine dell'opera: sussidii che v2rr~nno ad aae"ol:lrc l'uso del libro e, mostrando l:l ricchezza d~l suo contenuto, sfateranno insieme una delle pili superficiali opinioni che son'? cor~e intorno _a quest'opera : che cioC essa consista m una serie slegala di s:lggi sugli scrittori m:~ggiori e t.rascu– ri i minori ! Ncll' appendice bibliografica si dan• no noti.,-icsulla gcnc:si di essa, e sul metodo te• nuto d:ill'cditorc, e si mostra anche l'in esistenza degli « errori storici ,,, dei quali il dc Sanctis è stato tacciato. Sono asciti nella ste1111 colleilone : 26. -BARETTI G., Scelta di lettere famili11.ri . a cura di Luigi Piccioni. 27. BERCHET G., ()pere, voi. II, Scritti cri- 28. F~tE;,ooa -:~. EJ;,!i: e ~~li~~~, voi. II, a I\ cura di Umbtrto Renda. 29. MARINO G. B., Epistolario, seguito da lettere di altri scrittori del seicento, voi. Il e ultimo, a cura di Angelo Borzelli e Fausto Nicolini. 30. POLO M., Il Milione~ a cura di Daote Oli– vieri. . Prmo di 01•1 nl■•e l ~:,:;~~!'.'eel• L~e t 6 ~ -- I■ 11,l,u■■nto Lite 1.150 I■ ■Ho -- Dirigere commissioni e vacll• alla CaP Edltrl,e OIUS. LHERZA & FIOLI. Bui REIIIO SANDRON, EDITORE• LIBRAIO DELLA R. CASA ■ILANO - PALIUl■O - NAPOLI STEPHAN WITASEK Principi di Etica Generale Tradudon e itnlinna di MARINO GRAZIUSSI. • (I." lt1,l11uin 1J .ll0tlf'rnu, N. XVUIJ. Uo ,·olumc ln-8, di patine 328 - 1- -' re Se.l V. FAZIO ALLMAYER Galileo Galilei fRaccolta : J Grcnulf 1•e,u,,1 orll Un volume ln-8, di P•tlnc 325 - Li re Qua.1:t:ro ANTONIO BELTRAMELLI un · temp ·io d~nmore Edizion e di lu 550 1 ror malo bijou , con fresi a colori e tri cromi e appo sitam ente eseguite da F . NONNI L,lre D'1e Le A . M. ANTONIOLLI inquietudini di Eth.el ROlU:ANZO Uo volume lo-16, di p11lnc 280. ,oo ,t'lpertlna a ,olorl - J..,lre 'rre e Ci2"l.q_ue.ota T eUo stesso Autore, precedente mente pubblicati: AMOR DI SOGNO, Romanzo • • PASSIONI NEL SILENZIO, Novelle • Lire 3.– Lire 3.-

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