L'Unità - anno I - n.22 - 11 maggio 1912

88 L'UNITÀ Intorno alla nuova procedura elettorale. La Commissione parla mentare, incarica ta di esami n.ire il progetto di riforma elettorale , ha senza dubbio compiuto un assai utile lavoro di perfezion amento delle primitive proposte go– vernative, rigua rdo alla procedura elettora le. Ma su du e punti non .ci sembra che essa ab• bio. fatto tutto quanto t' possibil ~ e necess ario per preven ire le frod i e le violenze e per assi– curare la segre tezza e la libertà de l voto. La busta ufficiai(', in cui l'elettore non dev e fare alt ro che introdurre un quadruto di carta, su cui è scritt _o il nome del candidato, è cer– tamente preferibile alla sche~a ufficiale, che era stata pr oposta dal Governo e su cui sa rebbero stati stampati i nomi di tutti i cand idati, corri– sponden ti ad altrettanti talloncin i, fra cui l'cJct– tore a,•rebbe dovuto staccar e quello ·del candi, dato preferito. L'elettore ana lfabeta certamente tr overà assai più facile farsi indicare da un amico il quadra to di carta da tenere in serbo per introdurl o ne lla busta ufficiale al momento opportuno. che indovinare dal numero d'ord ine sulla scheda ufficiale propost a dn l Govern~ il posto del tallonc ino da staccar e. Se non che mi sembra che la liber tà di voto dell 'ele ttore anal• fabeta si debba assicurare anche meglio, facen– do obb ligo a ciasc un ·comita to di designare uf– ficialmente, ins ieme al nome del candidato, a:-iche il colore della scheda di votazio ne. Quando l'ana lfabe ta fosse informato che nella busta ufficiale deve mettere la scheda rossa se vuol votare per il ta le de i tali, la scheda bia nca se preferisct il tal altr o, la scheda gialla se preferi sce invece quell'altr o; e quando si la– sciasse ai Comita ti la facoltà di depo rre per meZ7o dei loro r.t.ppresentan ti nelle cabine 1.ti votazi one una provvista continua delle schede necessarie, - è evidente che l'analfabeta po– trebb e sempre all'ultimo momento votare con la più incondizionata libertà, sos tituendo magari alla scheda consegnatagli dall'amic o, o da l par• roco, o dal padrone la scheda che porta il co• Jore del candid ato da lui segretamen te pref erito. Che se si teme che qualche elettore amma – lato di•.. dalt onismo possa sba~ liare nella vi– sione dei colori, si può stabilire che i Comitati indichino uflìcialmente non il colo re della scheda, ma qual e ·segno convenzionale (una ste lla, il sole, la croce ecc.) faranno slampare sulla sche– da del proprio candi dato, affi.nchè gli elettori analfabeti possano distinguer la da lutte le altre. La Commissione parlamentare, d'accordo col Governo, propone che lo spoglio delle schede continui ad esse re fatto come per lo passato da ciascuna Sezione, sa lvo · ali' Ufficio centrale la funzione di fare le somme finali e 1a procla – mazione. Ora gl' imb rogli e le violenze maggior i av– vengono appunto durante lo spoglio delle schede nelle singole Sezio ni. Questo sis tema di spoglio ha i seguenti inconve nienti: 1) incoraggia i seggi, che vogliono fare imbrogli, a prolungare le operazioni, per con~– scere i res ultati delle altre sezioni e aggiungere al candidato preferito tanti voti quanti occor – rono ad assicurare la vitt oria: 2) dà ai candida ti .ministeriali una snpe• riorilà quasi inv incibi le nella perpetrazi one delle pas~ette, perchè con l'aiuto del telefono, che nel giorno delle . elezioni è messo ai loro ordin i, e d'acc ordo con le aut orità politiche, possono ord inare a ragion veduta il piano di battaglia per ciascu n&.sezione ; 3} nelle sez ioni poco numerose de i piccoli comuni rende illuso rio il seg reto del voto. In Inghilt erra, chiusa la votazion e, il presi – dente del seggio fa un plico delle schede non adoperat e o rese inse rv ibili per <1ualsiasi motivo, un alt ro plico de lle schede conte state per qual• s iasi motiv o all'atto della votazion e, e un altro delle sch ede non contestat e. I plichi , firmati dai componenti del seggio e dai ra pprese ntanti dei candidati, so no portati dal pre sident e ad un uf– ficio centrale formato di magistrati e di dele– gati da ciascun cand idato . L'ufficio cen tralt-, accer tata la integrità · dei pliehi, si fa render conto da ciascun presidente dell'u so fatto delle schede a lui consegnate i rimes cola le schede non con testate in una unica urooj e solo allo ra inizia lo spog lio. Se il risu ltato ddlo spog lio è tale che le sche• de contestate, a chiunque attribuit e, non pos– sano spostare i resu ltati, l'ufficio procede alla proclamazione definitiva; e rim ette le schede cont esta te all'autorità giudiziaria perchè pro• ceda contro gli even tuali colpevol i. In caso con• trario, la prochim azione ha solo valore provvi– sorio; e la deliberazione definitiva è riman data alla Camera. Ques to me todo assic11ra ass olutament e il se• greto del voto, perchè in quel r imescolio finale di migliaia di schede, gli stessi segni di rico• noscimcnto, dat o che ne sieno stati tenta ti, non se rvono a nulla; ha il merito di impedire i brogli locali, perehè manca ogn i elemento alJe singole sezioni per calco lare il fabbisog no di voti fals i; e sopratutto ha il vantaggio di ta· gliar corto alle lott e di campanile, perchè non è assol utamente possibi le sapere quanti voti ha dato ciascun centro del collegio a ciascun candidato. L'o n. Bertolini riconosce che con lo spoglio fatto dall'Ufficio centra le "sa rebbe più agevole assicurare la regola rità de lle operazioni eletto– rali "· Ma afferma che " questi vantaggi non baste rebbero a compensa r·e i pericoli e gl' in• convenienti gravissim i dell'invio delle urne - peggio delle buste non spop;liate - all'ufficio cent rale da sezioni spesso assai discoste e non di rado, come nti paesi montuosi, spr ovviste di buone vie di comunicazione. Inoltre l' accen– trare lo scru tinio in un solo ufficio richiedt-reb• be maggior tem po; e, data la vivacità de l nost ro carat terr-, il paese[rnal s'adatterebbe ad ~tlendere più a lungo, che ora non suole, la notizi a del risul tato: senza dire dell'intima repugnanza, che gli elettori delle singo le sezion i sentirebbero a lascia re che Je urr.e o le buste venissero asporta te senza che sul luogo ed al loro cospetto fosse ac• certa to l'esito della votnio ne "· Confessi amo di non riescir a capire la forza di queste considerazioni. Non sarà poi uo gran male se gli elettcri aspetteranno a sape re il mar• tedi o il mercole dl, anzi che la domenica sera o il lunedl mattina , l'esito de lla votaZione: si avvezzeranno anche a quest o. E quanto agi' in– convenienti di portare ali' Ufficio centrale i pli– chi delle buste non spogliate, - quando questi plich i::;ienofirmati e accompagnali dai rappr esen – tant idei : andidati ,no inon sappiamo vedere in che cosa questi inconvenienti potrebbero consistere. Lo stesso relatore riconosce che lo spoglio della Sezione , quando non sia compiuto entro le ore 23 de lla domenica, d~ve essere sospeso , e le urne e le bust e dev ono esse re inviate al- 1'Ufficio centrai~, che finirà lo spoglio. Ora que– sto caso non si potrebbe avere •che in seguito a ost ruzionismi o ad altri disordini compiu ti nelle Sezioni ritardatarie. Non è eviden te che il Relatore, adottando il rimedi o <lei rin~·io dello spog lio ali' Ufficio centra le pr oprio nel caso di disord ini, viene a riconoscere implicitam ente che i • gravissimi · inconvenienti e pericoli 11 nascono appunto da llo spog lio locale, e che unico rim edio a questi inConvenienti è le•spoglio fatto da ll'Ufficio cen trale? E perchè contentarsi di rime dia re alla peggio al male, dopo che è avve – nuto, mentre si può senz'altro preven irlo? L' UNIT ,\. La posta dell' " Unità. " Finanziamento e libuismo. Caro Salvemini, non sono così indi screto da pretendere di replicare sul tuo giorna le alla tua rispos ta alla mia lette ra. Ma un punto non posso lascia r passare senza chied ere, per .l'ultima volta , la parola. Tu scrivi : « E donde ricava il Canepa che, dopo il finanziam ento, il fr11sl non avrà pili bi. sogno d'esse re prote tto? i~ dunque stato abolito in <1uesti mesi, senza che noi lo sap essi mo, il dazio d' importazion e sul ferro di prima lavo– razione?» Ques t 'ultima interrogazio ne è priva di senso comune e trHisa il mio co>1cetto. I lo scrilto che ora è giunto il momento di combn ttere con !tperanz a di successo il protezionismo siderur– gko, pcr chè anche coloro che non sape vano ada ttarsi ali' idea di sacrificare un' industria e i relativi operai ali' idc;i del liberismo ora posso – no e debbono co mbatter e dazi protettivi di cui l'industria nnn hn pili bisogno per vivere; per• chè, c:ol finanziame nto, è venuto meno la prin - o bianco cipale delle ragioni che il protezionismo addu– ceva, cioe il pre zzo troppo elevato del capi tale d'e serci:iio. Come dunque mi chiedi se è stato abolito ciò che anch'io sostengo doversi e potersi ora a– bolire? Come mi chiedi donde rica\'o il mio convin– cimento che dopo il rinanziamento l'indust ria non ha più bisogno d'e ssere protetta, quando ti ho detto e ripetuto che lo ricavo dal fatto che il fimmziamento ha tolto di mezzo la ra– gio ne di infer iorità contro la quale il protezio• nismo veniva invocato quale sohermo? G. CANEl'A, PoSTll.1.A: - Il /nmlo dn discutere è nppu11/o 9,us/0: se è ve,·o clu il /i11n11zinme11loha resa pii. facile la lt1ll11 contro il /Jrolezio,,ismo side – ,·u,·g-;co. come afferma il Ca11epa ,- oppure se, coi11leressa11doa/111vila delle i,,d14sfrie siden,r• Kiche le prùtà/Jali banche ilalia,u per 1111a xrossa massa di capitai,, !,a - come affen11iamo uoi - creato m, 11110110 "odo formidabile di forze in sosl~g·110 del proltzio 1ds11w fruslaiolo. Ln noslr n seco11da i11/er,·ogozio11e 11011 è che ,ma """v" f1.1rma ipe,.bolica ddla prima, che è lafomlamenlale: « dove ricava il Gme/Jn che dopo il fi11a11zinme11/o il trust 11011 avrà più bisogno d'essere p,.o/ello? » Se l'amico Canepa vo,-,-1,.favonr ci ,ma ,·isposla a questa domanda, noi gli offri amo senza li111ila– zio11e di so•·la qua"lo spazio gli oao ,·re s11911esto giorno/e. Ne 1.·aleIn pena. F, ·atlaulo ossert •iamo che, anche dopo il finan zio ment o, cioè dopo elle sanbbe diminuito il prez– zo del cnpitnle d'~sucizio, le soti eta siderm·giche co11/ùma110 "far t1c911a da tutte le parli, e le lorv 111.ioui va11110 sempre piU a ,·olla di collo ; e clii sa a che punto sarebbero, se le . singole so~ielà 110,, facessero la e cateua • per afolarsi a vicenda, sostenendo l'una le azio11i delle a/Ire. L'Amm.ne è aperta dalle ore 9 alle ·11 e dalle 14 all e 16 in tutti i giorni della settimana , meno il pomeriggio del venerdì e della domenica. ANGIOLO GIO VANNOZZI, gtrmle respo,rsabilt. PtreHe - St•b. Tip. Aldlno, VI■ de' Reaal, Il • Tel. !•85 GIUS. llRTERZR & flGlll ~ Barri EDITORI CESSI C. - La poesia elleni– s tica. (Bibliolcrndi rnll11ra 1110- d,ma, 11. 56). Un rnlumc di pagine X-488 . L. 5,00 I! questa la prima opera organica it:1liana intorno al periodo t:rnto trascurato, c pur tanto interessante, dell:t letteratura greo., che si ~uole chiamare ti/mistico. L:1 spo11t:111ei1;\ e gr:111dc1.1a delle concc1.ioni artistiche proprie del periodo ellmico spiegano la soverchia predilc,ione che ptr questo hanno cri– tici e filologi: ma, anche la lettura riflessa del periodo tllmisliro, quando si consideri la lettera– tura come un fenomeno sociale, cioè come espres– sione sincera <" viva delle condizioni Jc lla societ:l, assume un· importan1..1molto maggiore di quanto comunemente si crede. li CESS I partendo d.1 t.:1.lconcetto, e sorretto d:1 unJ profonda conoscc111.:1 delle fonti, prende in .:1.ttentoesame successivamente i \fari generi poetici, per cogliervi i riflessi delle mul:lte con– dizioni politiche, morali c religiose del popolo ellenico, dopo lo sfosciarsi in parecchi regni del v.:1.s o impero di Alessandro Magno VirtuositJ , smti111mtt1lit1i, modemilri, vt rismo, ccc ci appaiono cosi non come caratteri fittizi dell'arte ellenistica, ma come n:1tur:1lcportato di tutta la comp'essa vita soci:tle di quel periodo, nel quale si infrangono le barriere entro le quali erano rimasti chiusi il s.:1.pcrc e !"esperienza dei popoli orientali, la lirign:t ellenica si rinno\'a, di– ventando la lingua kncrnria comune ,ti _tante dh·crse n:tidoni, sorgono do"unque numerosi cen– tri di cultur:t, il fenomeno Je11"11rb1mismo si .:1c– ccntua sempre pii1 nelle metropoli dei rc~ni dei Diadochi, e :1pp:1renelle forme pili muniliccnti il 1111um1tis1110. Di modo che il libro Jcl Ct::ssr si presenta non come r opera d'un semplice erudito, ma :1nche come quella d"u o storico dotato di acu– to ingegno critico, nella quale le persone colte possono tro\·are il mc1.7.odi formarsi un'idea adeguata dcll:l poesia dll'llislira , che se non rag• giu11sc gli sr lendori della lirka di Pindaro, e dell'epica di Omcro,.anno,·c ra tuttavia dei grandi come Teocrito, Satfo, Callimaco, Apollonia ccc , cd ha per noi importanza anche pcrchè segna il trapasso dalla poesia greca alla romana. Ad accres,erc i pregi del laYoro concorre pure il fatto, che è stato :trricchito di nwlti fram– menti, prima d'ora non mai tradotti in italiano, e dei quali la ,,ersionc metrica è stata preparata csprcs-am ntc da ,·alenti cultori della poesrn gre– ca, quali il Romagnoli, il Chini, il Veniero, ccc. Nel complesso è perciò un libro che offrir:\ anche a chi di proposito si occupa di letteratura greca un utile complemento di quelle font:tmcn • tali del Susemihl e del Croisct e per renderne più focie b consultazione è stato corredato d'un copioso indice alfabetico. --------- Olrlrue commlsslnnl e v11ll1 •Il• Dltt• OIUS. LATERU & FIOLI, 88'1. REMO SANDRON, EDITORIE• LIBRA IO DELLA R. CASA ■ILANO - P'ALUl■O - NAP'OLI È uscito: SALOMONE REINACH L'INDAGINE MODERNA N XVI e XVII. ORPHEUS STORIAGENERALE DELLERELIGIONI Tr aduzione italiana di ARNALDO DELLA TORRE con ct:<rre3ioni ae//'_;/lutore e aggiunte al lesto, per la p ar/11 italiana, del cradÙttore, e _;/lppenaicesu IL CRISTIANESIMO IN ITALIA DAI FILOSOFISTI AI MODERNISTI I.>ttc v"l rtm i in 8, rii p rgine XX I-l lOO - Lire QUINDICI Casa .hìiùrice R . CARABBA - Lanciano ;Yuovi volumi dejla <Jollezio'le " Scrittori nostri,; 19. SPERONE SPERONI. CJ>ialogo dtUt lingue t CJ){afogodella. ,-efto,-ica. con introduzione di Giu– seppe De Roberli s. P.ig . 144 • • • • • • • • . • • • • • • • • • • • L. J.00 20. VERONICA FRANCF.SCO. Terse ,-ime t Sonetti. Prima rist.1mpa con prefazione e bibliografia. a cura di Gilberto Bccc.1ri, Pag. J44 • • • . • • • • • • • • • • • • • L, J.00 21. TORQUATO TASSO . Epistol,uio con prefazione di Sc:ipio Sl.1t.1per. Volume J. 0556 -1586), Pag. J60 . . . . • . . • . • • . . . • . • . . • • • • • • . L. J.00 22. TORQUATO TASSO. Epistol,uio con prefazione di Scipio Slataper. Volume Il. (1586-1595). Pag. 150 • • • . • • . • • . • . . • · • • • • • • • • • . . • L. 1.00 ;Yuovi volumi della <Jollezio'le " <Jultura òell' anima,, 25. NOVALIS. Inni ,1/[,1 notte t Ca.nti spfr {fua.li. T raduzione e introduzione di Augu sto Hcrmet. Pag. 123 . .- . . • . • • . . . • • • • • • • • • • • . • . . L. J.00 26. Tt sti di morale buddistica. J. CJ)/i;w1mapada, 2. Suttanipita, 3. IUVtJftaka. Traduz!one e intro– duzione del Prof , P. E. Pavolini dctl'lstituto di studl superiori di Firenze, Pag, U2. • L, J.00 27. C/Jue Upanisad, (La dottrina arcana del bianco t del tie,-o Ya.iur'beda.)' Tradu.donc dal sanscritto con introduziont e note del Prof. Ferdinando Btlloni•Filippi, Pag. 160 . . , • , , L. 1.00 28. ERNESTO HEL LO. l'U omo. Pagint tradotte da Giuseppe Vannicola. Pag. 128 • • L 1.00 Collezione c!i " j)izionari di citaz ioni,, DOMENICO CIÀMPOLI. C/Jiziona,-io di ct'fa.zioni f,-ancesi t,-a.dotfe. o.fa ss{mt, stn ftnze, pensieri, p,-o'òerbi, epig,-a.mmi. Elegante volume rilegato in pelle cd oro. Pag. 8J6 , • , , , L. 5.00 PRESSO I FRINOJFALT LIB R AI

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