L'Unità - anno I - n.19 - 20 aprile 1912

76 il contrario e peggio: alla Cassa depositi e pre– stiti va il 40.51 O/O del risr'armio dal Napole– tano e il 61.61 o/o c.Jall' Italia insulare! ... Ora la Cassa depositi e prestiti riversa i suoi capitali prevalentemente nell' Italia settentrio– nale l Diamo la parola alle cifre. E per precision~, tralasciamo gli investimenti che la Cassa de– positi e prestiti fa per acquisto di titoli e di obbligazioni: ci sarebbero tante cose da osser– vare solo sui prestiti fatti alle ferrovie dello Sta to 1 che sono impiegati in massima parte al Nord! Osserviamo solo i pres titi fatti ai Comuni. Dal 1901 al 1909 (1) la Cassa deposi ti e pre– stiti ha concesso ai Comuni i segue nti prestiti, che metto a confronto delle cifre · dei depositi più sopra riportate: A■eHtau •• • Perccataal, •••••tare •••,,,...1u ,,..uu,..,..,1 ••1 ,,uc.111 11 Il ,1ce■H1 ltt9 ·•J INI • t•U• u1'e,. 1ttl 11INt IIAlus.tt. L. 66'1.712.8.j8 213.202.258 :p.170/, ■ Cent. ■ 207 363.219 J20,7o8.724 56.27 0/ 0 • M,, • • 186.746.352 Bg.207.316 47:z6 'fo(2} • lnaul. • 151.979.9-14 28.6189&1 18.33 '1 0 Proprio i Comuni insulari, i cui abitan ti depo,. silano il 61.61 o/o dei loro risparmi, e che avreb– bero maggior bisogno d~aiuto i.,er innalzarsi ... al livello delle comodità sociali e civili del resto d' Italia, ottengono minori presti ti ! Se si confron tano le cifre secon do i comp ar– ti m~nti, i resu ltati sono ancora più impress io• nanti. Al 31 dicembre 1909 abbiamo le seguen ti per sizioni: .,.,..111 ,, .. uu Veneto L. 59·3 15·~ L. 43.643.~3 SiclUa . tt9-099-9 25.317.1 4 Abruul . 19-245.54 1 20.010.1.p PugUa . 48.197.09-1 . 24.204.8;0 Umbria 8.882.471 8.46cJ.130 BuJUeata . :p.831.535 3.001.700 Marche 16.019.984 . 20.951.5oo Sardecn• . 32.831.535 3.001.700 Se dalle regioni passiamo alle provinci e, lo squilibrio diventa anche più sensibile. Per non elencare tutte le province dell'Italia Settentri<r nale e Cent rale in confronto con quelle Meri• dtonali e Insulari, prendiamone tre sole coppie: Fer rara e Cagliari, Manto va e Cosenza, Rovigo e Mess ina. .... , .. Ferrara L. 3,301.54 1 CaeUart " 21 401.105 Manto va • 6959 .141 c:o. .e.ua • 19142.177 P,nuu L. 22,:361.400 1.312.,300 " :;n.16o.300 3.718cp5 Rovleo Maaloa • 2 640.666 • 13.570.930 • 25.313.464 (3) • 1.334-851 Il coofrooto potrebbe continuare. Le provincie di Ferrara, Mantova, Rovigo, sono molto ricche di cooperative di lavoro: fanno pochl depositi, e succhiano in abbondan– za: è la nuova forma t.lella solidarietà .. inte r– nazionale. La eauu. e il rimedio. Dimostrato quanto sia disastrosa pcl Mt-zzer giorno ed ingiusta la ripar tizione che negl i in– ves timenti del risparmio delle singole regioni avvie ne attraverso la Cassa deposi ti e pres tit i, è necessario, per non res tare ai soliti piagni– stei, accennare alle cause del fatto, e ai rimedi che potrebbero eliminarlo. Per le cause ne accenno soltant? alcune; poi– chè tutti i lati del comp lesso problema mcri– dional~ hanno ta le connessione fra loro, che analiz zandone uno si ris chia sempre di esser portati ad esaminare tutto jl formidabile feno– meno : e non è certo adatto a tanto un artk.olo di giornale. Il risparmio meridionale, frutto principalmente della laboriosità dei contadini, sia in patria che all'estero, cerca un impiego sicuriss imo, e crede trovarl o nelle casse postt1li, perch~ queste sono amministrate dallo Stato. La diffidenza del contadino meridionale con– tro ogni altra istituzione di risparmio, è quasi invincibile . Aggiungete che le Casse di rispar– mio e le Banch e popolari sono pothe e di isti– tuzione molto rcctnle. Non tralasciate i dolo• ros i fallimenti di parecchie banche locali. Tenete conto sopratutto, che la posta si ha a portata di mano in ogni paesuc olo, mentre la Cassa di risparmio e le Banche sono solo nelle città, dove l'accesso richirde delle giorna te di dispcn• dioso, disagevole e 1nal sicuro viaggio. Ed avrete abbas tanz a elemen ti per spiegarvi l'ac– correr e del risparmio meridionale alle casse po– stali. Il) Qunt 11"q11e abbi• I ,d•II dsl 1910, pu omo1eneilà •~ depo1i 11.non h c-lcolo; dico tolu eh.. "IU::raHDO a11cora d1 p16 la 1propor,in11e h1 d•nno del lh1.w1io r110. (11) La per cerituale dell" Ila.li• mcuiJ1.,~11le sale .iuoltiuini:o dopo Il ten •111010,poich6 la •ola pro •1nc1a d, Re1a:10 C.a_!.alma nel 19(1()1iti1a df'Jkiltd per L. 10.511.188 e la Calab ria per L. ◄3•689 6o1. f31 E nel 19()9 IOf'IO •t•li ritirati, con 1e1uenia del teneuu ,10, be• 1579Q,020 ,.Il depoalt l I... Ma il Settentrione d'Italia, se davvero e non a parol e vuole aiutare il Mezzogiorno, non deve approfittare di questo sta to di cose per suc– chiare al MezzogiomC'I, attravtrso la Cassa dc• positi e prestiti, il sangue migliore. Il Mezzogiorno potrebbe lentamente risorgere, senza bisogno di aiuto, solo «:he la Cassa dcpo• sili e prestiti non esportasse sistematicamente verso il Nord il magro risparmio locale. Per ottenere questo intento, bisognerebbe fon• dare uno specia le isliluto di credito per l'Ita lia meridionalt-, al quale dovrebbero esse re affidate tutte le somme stanziate finora a favore del Mezzogiorno, e che dovrebbe raccogliere me– diante le casse postali il rispa rmio dCII'Italia merid ionale . L' Isti tuto potrebbe avere fin da principio un patrimonio di oltre 70 milioni (1), senza che lo Stato desse un centesimo di più di quanto sia stanziato finora in divtrse leggi pel Mezzo– giorno: patrimonio superiore a quello di qual– siasi altro istitutc., di credito dell'Italia, tenuto conto anche che non dovrebbe dare nemmeno un centesimo di dividendo. Con tale base eco• nomica, avendo un carattere governativo, il nuovo istituto acquisterebbe certamente la fidu• eia delle popo lazioni, e sia con ~bbligazioni, sia con accogliere i depositi, potrebb ~ concen• trare, se non tutto. gran Parte del risparmio lo~ cale. li nuovo istituto di credi to dov rebbe imp ie• gare i capi tali cosi raccoltì nell'acce lera re la vita economica del Mezzogiorno d'Italia (2). Con l'emigrazione, col risparmio che a questa direttamente si collega, con la laboriosa parsi– monia delle sue popolazioni, il Mezzogiorno ha abbastanza ill s~ per risorgere, per progredire . li risparmio, che esso accumula, può essere il lievito fecondo alla s1.1aagricoltura, alle sue in– dustrie, ai suoi commerci. Basta che lo Stato non si tenga continua • mente in agguato a disnnguarci giorno per giorno della nostra linfa vitale, per utilizzarla proprio a vantaggio delle regioni più ricche e meno disgraziate. È troppo chiedere questo, in nome del Mez– zogiorno, a!Ja nuova Italia? LU IGI AGOSTINO CArUTO. COHOH. (I) Comprend endo.-\ I fontll per I• Ca11e •ararle della Si• ciii• e il patrimonio delle C•11• adempri•ill de lla S•rde10.a, •I • •rebbe ro oltre 100 millonl, (2) SI T•da nal Gl•r11ol• d,1U "oHoMisJi, HII. 1910, uu aio arti colo / ,1,1.,1,,,· d,I Mo u 1io-o • i ,,., .. ,- Jcr n'J,o– ,..,./t, In cui il pi•ao di q11 .. ,o auo.-o l11itu1oè ptrticolaimeo.le tp i•l•lo. La posta dell' " Unità . r, . Per la seconda volta. Egrtgio s;g,,or Dirtllort dtl giornalt • L' Unilà • Tripoli, 4 aprile 19111. La prego di voler pubblicare nel suo giornale che ho compiuto il viaggio Tripoli-Homs-Msel• lata verso Turrahuna e ritorn o precisamente dal :i.g maggio al 7 Jtiug-no del 1911 1 coi professori Aurigcmma e Bégumot della missione archeo • logica governativa. Quts li due signori, che stan – no attua lmente a Tripo li, possono tes.timonia re la verità di quanto affermo. Il telegramma in data 2 giugno 1911 fu spedito da Tripoli via Gcrba (allora il cavo Tripo li-Malta era inte r– rotto) da un mio sostitulo. Fu pubblicato dalla Stampa colla mia firma senza che io lo sapessi. Noto che per la seconda volta · sono costretto a smentire un'in sinuazione falsa del su-o gior • nale. GIUSEPPE BE VIO:.E. POSTlLLA. - Il sig. Bevione, anche per que– sta • seconda volta •, non smen tisce in nessun modo nessuna nostra • insinuazione • ; ma deve riconoscere fondati i nostri dubbi sulla iocon• ciliabilità fra la corrisp onden za con data 2 giu– gno, da Homs e Msellata, e a firma Bevione (Comt siamo attdali n Tripoli, p. 99), e il telè• gramma con data :a giugno, da G('rba, e sempre – a firma Bcvionr, pubbli cato nella Stampa del 3 giugno ~ e spiega che il telegramma da Gerba non appartiene a lui, ma nd un suo sos tituto 1 e fu attribuito a Jui, a sua insapu ta, da lla reda– zione del suo giornale. Noi comprendiamo che il sig. Beyione sia sec• cato anzi che no dei nostri rilievi crono logici; ma la causa di essi il sig. Ue,iione deve ricer• caria solo in sè stesso e nel suo p;iorniile, e non in alcun deside rio nostro di • insinuazic.ne ": chè noi, date le incongruenze cronologiche, dalJo st~sso sig. Bevionc amme sse, avevamo il diritto di notarle e di dedurne , finchè non fossero al– trimenti elimina te, le conseguenze logiche. E giacchè siamo a racconta r incongrnenze crono logiche, eccone un'altr a. Il sig. llevi one scrive nella lettera pubblicala nel num. 17 dcl– i' Uni/ii di esse re restato a Tripoli fino ali' 8 g i11g,10; inv<.ec nel vol11me Comt siamo andati n Tripoli le corrisp ondenze o artico li, che dir si v~gliano, stampati a pag . 122, 139, 152, 166, sono datati : Tripoli, 9 gi11gno, 10 giugno, 11 giug,,o, 12 giug ,io I li sig. Bevione non si disturbi a spiegarci an– che questo pasticcio: glielo spieghiamo alla me• glio noi: i;li articoli probabilmente furono scritti con comodo in Italia dopo il ritorno da Tripoli, ma nel vo!ume sono state appiccicate aJ essi le date di Tripoli per circondarli di un'aureola più ... eroica. M. P. Frammenti di vita .italiana. L'Assembleadel Banco di Roma. Un caso curioso è quello che si dice capitato di questi gtorni ad uno straniero giunto di fre– sco a Roma. Costui, non troppo famigliare col noslro idioma, visi tand o l'ex-palauo Venosa, ora trasformulo in sede sontuosa del Banco di Romfl, mentre gli azionis ti d1 qucll' lsututo clerico -co• loniale vi tenevano la loro 1anua Assemblea, si s~rebbt indugiato a lungo immaginando di as• sistere ad una seduta storica. del Parlame ·nto itahano deliberante sull'annessione della Libia. Di vero c' e che la nota nazionalista echeggiò nel/ Ass emble a ùd Banco di Roma non meno solt·nne, e pt"r alcuni versi più sincera, che a Montecit orio, i11quanto fra gli Hz1onistidel Banco non vi fu alcuna stonatura di Estrema sinist ra discorJmtte; e tutti i presenti si trvv nrono con– cordi nell'unis uno sublime della gamma pcttriot• tics, conglotnrnte il cl:!ricellsmo de l prl"siden te com111. Pucclli ed il socialismo anarc hico del nuovo azionis ta Luigi DarJi, che ritcmr~rnto nel baguo salutifero della Cooperazione di StHto, credette bene di farsi interprete del consenso illimitato dei suoi compagni cooperatori di fede più o meno rivo luzionaria nell'opera cosi bene iniziata dal Banco di Roma per accrescere il territorio e la gloria del grande pats e italiano. Una iJea vera ·memte geniale della Direzione del Banco fu quella di far intervtnire all'As, semblea i tre stu'1enti tripolini Abdul Se• 1am Bussairi , Bescir Bussaiii e Smirli Buba• cher, i due primi dei quali - portatori di non sappiamo quante azioni - lessero due ben ela– borati componimenti sulle iniziative del Banco in Tripohtanh •, inneggiando alla nuova civiltà italica, che il Banco sta per apportare ai loro cor• reli~ionari (?) della Libin . S1 capisce che, in un ambiente cosi vibrante di patri ottismo , le bene int ona te relazioni del Consiglio e Jci Sindaci furono ad ogni istante interrotte dngli applausi unanimi -e frago rosi dell'assembl ea. Ma dove le ovazioni raggiunsero addirittura il p11rossis1110, fu quando 11 Presi – dente Pacelli cercò d'infondere nell'A sse mblea la sua certezza che tutt i i danni soffer ti dal Ban– co per causa de lla guerra, compres i quelli per la chiusura della sede di Costantinopoli, avranno il dm.mio risarcimento, annunciando che gil:.erano iniziate ali' uopo le pratiche neccsSar ie presso il R . Governo. Anche l'azionista Costanzo Chauvet, che non è di natura eccessivamente sentimentale,, a que• sta dichiarazi one si senll commosso sino aJle lagrime; e alla comunicaz ione che il capitale . del Banco sarà aumentato da 150 a 200 milioni di lire osservò, colla fine ar5tuz1adell'uomo na– vigato c-he ~: 11 Oramai il Sinai è conquistato; bisogna ottenere che nelle nuove tavo le della lcg&e sia sancito il nostro sacrosanto diritto a ricava re tutti i frutti possibili dcli' opera n<r stra ■• E che tale sia veramente oggi il bisogno degli azionisti del Banco di Rom a, appare da molti e concordi indizii: tra gli altri quello che le azioni - del Banco stentano assai a mantenersi di poche lire al disopra della pari, nonostante il nuovo patriottismo dcli' Istituto, del quale si avrà pro• babilmente la prova manifesta nel fatto che il prossimo 20 settembre tutte le sedi e le succu r• sali isseranno per I& pr ima volta sui loro bal– coni il fiammante trico lore. A vincere questa pe rsistente ed ingiustifica ta sfiducia del nsparm10 italiano - residuo dei tristi tempi, in cui non imperava su tutto e su tutti in Italia l'amore della patria comune - forse non sarebbe stato male che una mezza paginetta della relazione del Consiglio del Ean– co di Roma fosse stata destinata a dare qua l– che maggi ore rag~uaglio agli azionisti sulle sin• gole partite del bilancio, distinguendo accurata– mente gli investimenti hbici dai 1101t libici i quali ultimi sembra vadano o.runque a rotta di collo, e se non ci fossero i profitti degli investimenti libici a tappar le falle-,sarebbero dolori. E utile sar ebbe stata nella relazione una dis tinzione frn gli investimenti, che _sarebbero .oggi r~lizzabili al valore d' inventari o, e quelh che s1 possono considerare come anticipazioni generose all'opera di civiltà e di. .. speculazione-, che il Banco si. propon e di continuare nelle nuove terre fecon– date dal valore e dal sangue italiano col dovuto e fruttifero concorso del Governo. Lo spunt !) allegro nella discussio nr. fu dato dal neo-senatore Santini, il quale, reduce dal• l'essere vissuto tra le carni lacere ed i corpi mutilati dei soldati italiani, senti il bisogno ir· resistibile di portare un rin~raziam .ento al Sane~ di Roma a nou1e JeJl' esercito e,~ armata dt • S. M. alla quale t-gli si onora. ·dL~rtenerc. agg iungendo cht>:,se il Banco di Roma non ci fosse, bisngncrcbbe inventarlo, perch~ si deve ad esso il novanta per cento di que llo che si è fatto a Tripoli. Nella quale semplice constataz ione di fatto si possono arit'he accordare molli che non sono azionisti del Uanco di Roma e che non credo no per nulla col senatore Santin i che la non esi– stenza di quell'Istituto sarebbe un disastro ir– reparabile per la nazione italiana. ANGIOLO G10\IANNOZZI, gtrtnlt r,spo,uabih. Plrea11- Sia-. TI,. Ai.loo, VI■ N' loul, Il • T1I. 1-11. GIUS. llRTE~ZA & f !Glll " 8atri EDI TO R I lllf ima novità : FORMICHI C. Açvaghosa, poeta del Buddhismo. (Biblioteca di c11l– l11ra .'vlodema, n. 54) - Un vo– lume di pagine XVl-410, L. 5 Il 811ddhararila è lR g•mma più fulgida della letteratura buddhist ica; un poema nel qua le Açvaghosa, giustam en te dal Formichi paragonato al nostro Al ighieri, narra la vita di Gotamo Buddha, tracciando una finissima analisi psic ologica Jet i:rande riformatore e una vivida e smaglinote descr izione di scene e di costurri indiani, nel tempo stesso che pre– senta una trattazi<1ne ph.na , nitida, esauriente dei principi fondamentali dd Buddhismo. Molto opportunamente perciò Carlo For– mich i, l'illustre professore di sanscrito del- 1•Ateneo pisano, offre al pubblico italiano coo questn volume l'occas ione di conoscere me– diante la lettura di quel poema, in che cosa propriamente consista la grandiosa riforma religiosa che va sotto il nome di Buddhismo. La traduzion e del Budd/,açarila occupa la seconda parte del volume. La prima parte è una semplice ed attracntissima esposizione del contenuto del poema, corredata di util is– simi cenni sulla persona e sull'arte di Açva • ghosa, e di continui raffron ti fra la psicolo– gia buddhistica e quella cristia na. Il h.voro è condotto col metodo critico più severo, in modo "be con questo volume l'Italia oggi possiede la versione più frde le e attendibile che del Bt1ddl,açarila sia stata (atta nelle lingue occidentali. 11 Form i< hi, pur valendosi ampiamente dei risultati degli studi più re– centi di orientalisti ted eschi , inglesi e fran• ccsi, si è fondato esse nzialmente suite fonti, che spuso illustra, Hffermando sempre più con questo lavoro la piena indipendenza dei nostri studi di sanscrito, e la conoscenza si• cura ed approfondita della materia. Però per non ingombrare l'introduzione e la traduzi one di troppe note critiche e filolo– gichr-, che per la maggior parte del pubblico avrebbero costituito un inutile flpf.arato di entdizione, ha opportunamente-, ri ep.to io fondo a1. volume tutte le discussioni 1ntcrpe • trative del testo , in una terza parte che of. frirà invece agli studiosi specialisti e agli stu• denti delle nostre facoltà letterarie un mate-– riale prezioso. Poche volte si è riusciti ad armonizzare tanto bene le esigenze della divu1$azione ~~; 1 X~~- t• indagine scientifica, come m que- S/ I ancqwpubblicato : LEIBNIZ G. G. Operevarie, sceltee tradotte da G. DE RUGGIERO. (Classicidella FilosofiaModerna, n. X\ "11) - Un volume di pa– gine XVI-332. L. 6 Dlrl1ere commluloal e nsll a 1ll1 Cua Edllrtcc OIUS.LATeRZA t PIOLI• a .. ,. REMO SA NDRON, EDITORE . " LIBftAIO D •L.LA "• CASA ■ILANO - PALSR■O - NAPOLI RICCAR DO DALLA VULTA SA661 ECOIIOMIC I E FIHDHZIIRI SULL' lft6HILTEHHI (Biblioteca di Scien:,;e Sociali e Po/il/che, N. 77) SOMMARI O: Problemi del\' lnihilterra contemporan ea - I...'ideale imperiali sta e In poli– tica commer ciale - Protez ionismo, imper ialismo, e libero scambio - li ministro Llord Geo rge e il momento critico della finam::, inglese - Il conflitto costituz ionale - 11 libero scambio e il protezioni smo nl Congresso di Londra. dell'Agosto 1908 - Com memorazione di John Bright - Per il ccntc nnrio di Kicc:-1nloCobden - Gladsto ne e la riforma tributar ia - Socialismo e Unionismo - li XXX CongrC!--!-O delle Trndc Unions - l 'na lotta operaia epica: lo sciopero dei meccanici inglesi - l'cr la tutela degli emigranti . l' c:sempio inglese - La dottrina della colonizzazione sistenmli ca di E. G. \\ 'akelield - Le grandi comp.1gnie coloniali inglesi - t.a riform::t a~raria nell' Irlanda - I.a t'ine del conflitto costitu,.ionale. Un ,·olu me in-16, di pagine 435. - Lire CIN Q UE MENAN DRO SCENE E FR AMMENT I Traduzione di C. O. ZURETTI =-= RaccoU,l compfeh, ~i tutto ciò c:be resta della vastil produzloae di Men1ndro = (Bibliotec~ d<i popoli, fondata da GIOVANNI PASCOLI , N . IX) Un ,·olume in -16, di pagin e ~oo . - Lir e QUATTR O e 50 centes imi

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