L'Unità - anno I - n.15 - 23 marzo 1912

60 e trionfali. E senza dis tinz ione di regioni : dal• l' Alpi al Lilibeo, nel co ntinente non meno che nelle isole. Ques t'anno, poi, C dappertutto un succedersi ininte rrotto di vacanze patriottiche. Partono dei soldati? Vac.1nza ! Ne son di passagg io alla sta– zione? \"acanza ! Giunge la notizia di una \'Ìt· tona ? :\lauco a dirlo: vacanza ! Sventola sul por tone de!Pbtituto la bandiera, percht! la Camera ha votato il decreto d'annessione? Ecco gli.stu- · denti a mandar la lor bra,,a con11nis; ione dal ·Provveditore o dal Preside per aver la vacanza. Già: oramai - chi non lo sapesse - per quest'affare delle vacanze si è formata per con– suetud ine tutta una procedura impeccabile: la vacanza è trattata e decisa regolarmente , legal– mente, fra autorità ed alunni, per via di com – missioni cli scolari, che - per male che vada - graz ie alla loro dig11ilas di legati, bruciano_ una o due ore di lezione. E anche l'attentato al Re, avvenuto in un giorno di vacanza , pro– duce un'a ltra vacanza il giorno dopo! Cosi l'anno scolast ico, che è già tutto costel• lato di vacanze ordinar ie e st raordinarie, civili e sacre (ne lla scuo la laica naturalmente son ri– maste molte feste soppresse da Pio X ! ), si ridu ce, si e no, a quattro mesi di effettivo lavoro : di un lavoro poi fiacco, discontinuo, sempre adombrato dalla nostalgia o dall 'aspe tta– zione o dalh1 sollecita e ingeg nosa preoccupa– zione della vacanza. Ah, quanti tesori d' inge– gnosità spiegano anche i più ottusi degli sco• lari per una siffatta bisogna! E come sono amabilmente industri talora anche le autorità sco lastiche ! La festa patronale del sito ricorr~, poniamo, durante i ben meritati ozi autunnali ? È una legittima vaca nza perduta. La si imposta, diciamo cosi, su di un altro giorno, in ono re di un altro santo o di un 'altra fiera ! Ora a me semb ra che sia giunto il tempo di correre ai ripari. Se no, la scuo la, già minata da tante insidie, finisce di ridur si a una burletta sco nvenie nte. Bisogna contene re entro confini non indiscreti questa furia straripa nte delle va• canze. Bisogna dire ai giovani - i quali, ne sono profondamente convint o, nella loro gra nde maggioranza, non sono restii alla disciplina di una savia e virile educazione, - che i fatt i grav i della vita nrtzionale non si celeb rano oziand o e vo~ dando, ma si celebrano con l'attende re più ala– cremente e pensosamente all'ad empi mento del prop rio dovere ; e che le nuove generazioni tanto pili si mostrerann o in6amma te di verace ardor patrio, quanto più si muniranno di coltura e quanto più si abilite ranno alla pratica quotidia – na, _ec1uilibrata e serena del lavoro. IL GIOCATTOLO D' 1TALIA È necessar io agitare l'opinione pubblica con– tr o le spese pazze, che si tenta fare qui. Il solo r~~~bb~e,~l:~ 0 :seadài 8 ~;:t~~~i!a~\ 0 ~~,f:~i . jr~~~~ gettata 1' apertura di non so quante centinaia di strade e piazze, che devono essere tutt e Ja. s!ricate, la costruzione di non so qua nt i edifizi pubblici; e Bengas i dovrà avere un giardin o pub– blico come Villa Borghese, acquedotti venerandi, e una passegg iata a mar e più grandi osa di Via Caraccio lo, lunJl;apiù chilometri e larga quara nta metri. Follie! E non parliamo delle gra ndi offi– cine elettriche, dei grandi edifizi scolastici, dei tramvai, delle ferrovie, che vogliono cos truire. Sembrano tutti ll.mmattiti. Che si facciano le cose per bene, si capisce. Ma sarebbe un delit– to butta r via qui se nza criterio i quattrini, men – tre ne occorro no ancora tanti per rigenerar e le zone infelicissime dcli' Italia nostra! I giornalisti qui venuti han proclam~to (ve • dere la 1'ribuna del 24 e <lei 29 febbraio ), che non si vide mai terra più promettitrice di frutti. E io dir ò che per asserir ciò, ci vuole una buona dose di mala fede. È vero: c' è il giard ino del generale Amcglio. Ma che cosa si \•ede in quel giardino, fuori di rape, pomodori e patate? U orzo è già ingiallito: e che misrra cosa esso sia, io non descr ivo: il ç:iorno, in cui gl' ita• liani dovessero contentarsi di cosi poco, sarebbe il seg no, per l' Italia, di un paese finito o poco meno . • Vi rirorda te i famosi grapp oli d'uva dal peso da due a tre chilogrammi l'un o, che il Bevione avrebbe ammirati nel giardino dei missionari? Qui tutti ne ridiamo di cuore. Giorni or sono, mentre ero con alcuni am ici, mi imba ttei in uno dei fra ti della missione cattolica. Feci scivolare il di scorso sul la famosa uva. "L 'uva di qui - mi diss e quel frat e - non è certo l'uva che si ved e in Italia, ma è della buona uva ,,. Ci vo– leva llevione p~r scoprire i grappoli di due o tre chili! Discorrevo , pochi giorni or sono, con alcuni pugli esi, già miei condisC'epoli, della ferti• lità di <1ues to suolo. Essi sostenevano che la Ci– renaica promett e un grande benesser e agricolo . Io presen tav o i miei dubbi. Uno d1 loro disse: " Ma non ti accorgi, dunque, che qui ci sono tante caratteris tiche del nostro Tav oliere ? ,, - " Appu nto, feci io; vi pare che la Cire naica sia più fertile de l nostro Tav oliere? "· - • Ah, questo no, risp osero in coro, ma fertile la Cirenaica è"· - " Come fert ile, se voi stess i riconosce te che val meno della terra di Puglia, regio ne ai;;:rariamcnle mise ra, che solo il lavoro eroico de i SUl)i figli, accum ulato per secoli, r ie– sce a far fruttar e, e da cui i contadini emigrano a decine di migliaia ? "· U:-- FA:'-TACCl:'-0. L'UNITÀ La posta dell' " Unità. " Democrazia cattolica ? Egr ,g io Sig . Dir ei/ore de/I' Uuità, Che l' impr esa cli Tripoli abbia sco mpigliato le file cieli' Estrema, non si può negare, ed è un bene. Ma che il Sutlragio Universale , come è scritto nell' arli colo 1 IJ del n. 2 marzo del- 1' Uuilà, abbia a servire di sfondo e di base ad una npoteosi nazionali st a, fra la cagnara assor – dante della piazza inebriata di tripolismo, io spero, e con me sperano molti amici , non possa essere credut o nè da Lei nè da noi. A me dispiace che in quell'ar ticolo si con– fondano, 0 1 almen o, non si facciano differenze– fra nazionalisti e "preti "· " Preti ,, ~ s' intend e, adoperato per design are • callolici 11 1 o " cleri– cali •, a suo piacimento . Io non nego che molti buon i cattolici disintc• rcssatame nte - ne può convenire anche Lei - e per puro amore di patria, abbiano appla uJit o, entusiasti , il passo fatto dall' Italia verso il de– serto afr icano. I~ un entusi&smo ingenuo, come quello dei ragazzi quando si esal tano colle re– mir.iscenze storiche. Troppo li mordeva la taccia di antipatriottici. E so.tto la pressione dell' an– ticl erica lismo tepp istico e massonico, veduto aperto uno spiraglio attr aVers o il quale potevano espa ndere i loro sen timenti generosi , anche se ingenui, anche se pr ovocati da campagne gior• nalistiche non ingenue, riversarono e continuan o a riversare tutto il senso di italianìtà , che in– nei;:abilmente è viviss imo anche in molti cleri– cali, in molti Pre ti. Ma non è ques to fatto che voglio sottolineare. Ella dice che la Democrazia italiana avrà iJ tracollo nella reazione suscita ta nel popolo, an– che infimo~ dal contegno dubbio e nausean te della Democraz ia Ufficiale. Ella, dunque, ha ignora to, le vod non fioche, e non di poco va – lore , che cat tolici democra tici, poco parolai, ma attivi, hanno levato fin dall'inizio della campa– gna tripolina, anzi, prima ancora che si dichia– rass e la guer ra, facendo riserve chiare ed espii· cite sul suo valore morale cd economico? Quc• sto dovere, che io, povero lavora tore nel campo sociale, r itenn i di dover compiere su quotidiani e su peri odici che vanno per le mani del po– polo che lavor a, altri assai più valenti di me, basti citare l' On. Meda, hanno asso lto assa i meglio dl me. Ella deve pure amme ttere, egregio dire ttore, di aver dimentica to che uno spirito democra• tico è diffuso fra cattolici; e che questa nostra democrazia, mentr e non si è ribellata al sacri – ficio che la Patria ha chiesto a tutti gli ltaliani come non ha fatto la commedia a Montecitorio, non partecipa nemmen o affatto al carnasciale nazio nalista. Perciò, Ella avrebbe potu to apri re una paren• tesi dopo quei "nazi onalist i " e que i " pre ti •, che a suo giudiz io potranno approfitt are col suffragio universa le dello scompig lio prodotto fra le file dcli' Estrema. Ed in que lla parent esi avrebbero potuto entrarC coloro , che sono cat– tolici1profondamente e francamente, ma che non sono di,;posti a declamare il poema eroico da • vanti alla folla, e che intendono semp re chie– dere per le classi lavora trici, per le reg ioni italian e abbandona te, per gli emigranti r.he nulla h,mno da sperare dal nazionalismo verboso , i pro\'vedirnenti asso lutam ente necessar i e non prorogabili. Qu esta democrazia non C sta ta assorbita dal gorgo nazional ista. Essa rimane qual' era, anche se ha approvato ali' appello nominale in Parla– mento l'annessione delle provinc ie Libiche. I suoi rapp resentanti, i suoi umili propagand isti, si piegano sotto la raffìca nazionalista , ma re. stano fermi al posto antico. Il popolo, che la– vora e che paga le spese della guerra, ha ancora bisogno di uomini verament e democratici. Perc hè lascia r credere, come fa l' Unità, che la democrazia sana non abbia più nulla da fare oggi? anzi, che non esis ta in Italia una demo– craz ia sana ? Perdoni, se sono stato prol isso. Ella comp ren– de come, quando si ha una fede , non la si possa tacere, spec ialmente se è ingenua e gio– vanile . Con osse<1uio h ALO MARIO SACCO. Torino POS TILLA. - f...tmg i dalf avere a/lt rmalo che ,ma u democracia sana " 11011abOla nulla da far e oggi i11llal ia, noi andiamo, invece, conti- 1111amente affàmaml o che per mw u 1/emocrazia sana ,, c' è lutto, assolulam e11le/11llo, da fare, da cima a fondo; t 11011solo nella r;uesliont di Tri– poli, ma in tulle le g randi e piccole questioni 11azio11ali. Solo questa " democractf• sana " noi 11011 rie• sciamo a vederla negt; alluali p(1rlili tli Estrema Sini stra, le cui masse si lrovauo og/{Ì disorien– tale, sfiducifllt, deluse per i luuglti error i di co– loro, cltt avrebbero dotmlo u,gli anni passali con- durle alla conquista dti loro dirilli permaucut i e genert1!1,t lt lumuo invrce sviale diet, o alla ricerca dri piccoli vantaggi par:;iali ed illusori. li suffra gio tmivrrsalt, che voluto da una /or /e e sincera democracia, associalo a 1111 programma di nfo rme polilich, nalm eule utili alla gmera– lilà del paese, prec,duto da una sislemat ica opera di propaganda mila classe lavorat rice, avrrbbe delerminaio in i ta/u, il trionfo della ~uddetta for– te e sincera democratJÌ(l 1 sani inveceormai l'arma nelle numi dei /Hlrlili conservatori e na.oioualisti per dare l'ullim o colpo alla attuale 11011fort e e uon sincera democrac/a . E sarti "" bene. Pere/tè fiuinì così ttu equivoco, il quale durmm oramai d(t troppo tempo. E sgom– bralo il lrrreno dalle reliqu ie del passalo, appa– rin; a lutti i democ,-alici veri·, la uccessihi di ricomincia re ex nQvo 1111 lavoro, che c'illud evamo fosse quasi compiut o. Questo abbiamo sempre affermato. E questo ripetiamo ancora 1111a 1.10/la. li nostro collaboralo re sh'aordi11ario è ben lit io di anm t•I/ere con noi e/te la democraz ia d' E sire• ma Siuisll'a ha fallo hancarolla. Ma si duole pere/tè noi ignoriamo che esiste in Italia anche ,ma 41 de111ocra3ia cal/olica ,,, e pensa che caduta la • democra~ia d' Estrema Sinist ra " rimanga ancora viva, e vrgeta, e piena d'avv enire, la a democras:ia cattolica ,,, rappresentata dall' on. Meda. Quesfaccemio a/1'011.ftfeda, quale rappreseu – anle della " dtmocraeia callolicfi "• elimina l'e– quivoco, in cui saremm o facilmenlt caduti, di supporr, che per u democ,·a.eia cal/olica ,, il 5ig. Sacco i11te11desse le relique della co11da11natae scomunicala Lega democratica naeio11a/e: giova~ ni, parecchi dei quali uobilmmle eprofo11damenle democratici , e perciò sconf essati dalle autorità ecclesiaslicftt, e raccolti oggi i11/orno alf Azione di Cesma. Costoro 11011 prelmdo110, neanclt'essi, di essere da sè soli la u dtmocrazia ", di cui Ittiti sentiamo il bisogno. Nè ad essi il Sig. Sacco mo– stra d, allud,re. Resiano, allora, ; callolici o clericali veri. Di- 11a11,1;i ai q,,ali coufrssiamo di '1011 riescire a com– pre11dere, se il sig. Sacco i11lmdaatlribuire la ca– rallerislica " demorralica,, a lt4/lo il Partito cleri– calt, o solo a qualchefras:ione del Partilo clericale. E_ confessiamo anche di 11011 senlirt urss1111 bisogno dr comprendere. Tanto, oggi;,, fiaba sono /11llide– mocrati ci. E 11011 e· è nessun motivo di negare ai cattolici o ad alcuni dei cal/olici il piacere di pro– clamarsi aneli' essi dentocralici. Se il Papa lo per– mei/e~ facciano pure. Quel che e' inltressa dichiara re è che 11oicu – ,liamo ancora ntt110 alla den,ocra::ia de/I' 011. ~t1;;; cJ: 11 r: J:~1:::,~liS;:~7ssfr~:1llii deputai, egior - Q,usla u democra::,ia callolica ,,, a cui il si– çnor Sacco crede nel suo rnlusinsmo giovanile, in nessuna azione politica concreta important e si i rivelala fino ra diversa e mi'gliore da tulle le altre democra::,ie e da lui/i fii altri co11servalo– rismi del bel pmse. Finora essa, ml ,:ampo del– /' aeirme parlame11/are, 11011 si è distinta dalla così della democra::siaanti clericale, se no11ntl volere la dollrinella nelle scuo/t. l:.~d è troppo poco perchè essa possa ricavarne il dirillo di dirsi miglt0r e delf altra. Qualche callolico, ci ricorda il s,g. Sacco, ha fallo delle riserve piìr o meno esplicite sul/~ im. presa di Tripoli. Clementi moni f Crede davvero il sig. Sacco che cii; possa bastare a farci credere alla esislemm di ,ma " democra~ia callolica ", la quale, iu quanto si proclami democraeia. 11011 sia ,ma niislificazioue come la democrazi a, per esem– pio, del/' 011.Mm ·cora ? L' u~rT.\. Frammenti di vita italiana. La storia elettorale. li Giornale d' ltalia, che non aveva ness; ma ragion e per travi sare i fatti, rifer isce cosi: L'oo. Buoovino li deputato di Conversa no comincia col di– chiarare: - lo debbo fare una dichiarazione netta e pr ecisa per confe rmare ancora una volta la perfetta correttezza e scrupolosità dell'onorevo le Baslini. Un .urlo generale accoglie QUC'Sta gaffe affet– tuosa mente .amichevole del deputato pugliese , al quale nessuno ;wev.i chies to una tale dichia– razione su uno dei seg retari dcli' UffiC"io di pre• sidenza. Infatti si lc:va un coro gen en1le di protest a : " Ma che dice ? Oh ! Oh ! Oh ! l\'la stia zitt o'. Ma chi le aveva chiesto nulla ?,, Ma imperterrit o l'on. BUONVINO prosegur, mostrandosi solamente un poco meravigliato dcli ' opposizio ne che incontrano le sue paro le d1 plauso. - S1 - egli proseg ue - mi pr eme dich ia– rare che l' on. llaslini C superior.: a qua lsias i sospetto ... (Ululali) . Voci - Ma lo sapevamo tutl i.... Che c'entra lei? .... BUONVINO (emozi onalo) - Ma sì, io posso testimoniar lo... Io ero vicino a lui nel momento in cui compieva le opera zioni di scrutinio, ed esse ndo stato pres ente posso aflCrmare che ogni insin uazione è falsa ... Voci - Ma la finisca ! llasta I BUONVI NO ( inamovib ile dai suoi concetti defens ional i) - Sicuro, lo affermo.... Vicino a me c'era pure l'on. Cane pa, un deputat o socia• lista, che deve aver ved uto come me ..... Egli avrà potut o constatare la ver ità di quant o af– ferm o... Ma a questo punt o la. Camera si ribella aper• tamente a ques ta non richies ta e sballatissima arri nga dell'on. Buonvino che non vuol capir e quant o inopportun e sian o le sue parole. Final• mente gli url i lo costri ngono a sedere con l'aria di un collegi~lc imbaraz zah,. Leg gete ora l'edizione ad usum delp/t;,ui .( il Delfino in ques to caso C il collegio di Conver – sano ), che dcli' incident e dà il Corriere delle Puglie. L' Importante dtchlarazfooe di Buonvioo. Dopo di essi ha parla to I' on. Buonvino per fare ques ta tes tuale dichiarazione: "Se nto il dovere di fare una dichiarazione, e comincio col di re che di ess a non ha bisog no l'on. Baslin i, Segretario della Camera, a cui era affida to lo scrutinio di quella votazione - la corr ettezza e la sc rup olos ità de l quale nel disimp egno Je l suo ullicio, sono sup eriori a qualsia si insinuazi one. Dichiaro dunque che allo sc rutinio dei voti er o presente io, e con me l'on . Canepa, di parte socialista, e che perciò anche questi ha potuto consta tare come le pa:Je contrarie erano appun– to nove . Ciò di ::hiaro per ris tabili re la verità n. Quella dc li' On. Buonvino era dunque la di– chiarnz ione più impor tan t<', perc hè essa asso• dava che un deputa to socialista ha assist ito e constatat o il comp uto esatto dei vot i. La dichiarazio ne dell'on . l3uonvino ha soddi• sfatto tutti i settor i della Camera. g. p. A Firenze l' UNITÀ si trova in ven– dita presso le seguenti librerie cd agenzie giornalistiche : Sig. & ! tu.ml • Petra.i • Ceccbi » Pr.a.tes.i Baccani • .B.tronce lU » Lippi » Vann ini » Niccolai » Perogi » Balsinelll • Bussottl » Fontana - Via !.Martelli - Piaaaa Ca'bour CJ>uomo - Via Pori• <J{ossa - Piaag,& S . 7irenae Unil.ì. Italiana Signoria lnd ipend ena• CJ>uomo S. Maria 8'(,0<Uella S. !Marco - '1Jarrier• Cure » Oari Nar ciso - Pori• al Prato • Ciari Antonio - Piaaa,a Goldoni » Bruschi • Baldl » Cirri » Dueu&ehi Miliani » Gori Manin Vittorio Em•n . 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L 27,50 Col quinto volume ha lermino que1ta nuova oditio ne del novcllicro lombardo , la quale por merito del Broeno– ligo pu0 din i l'un ica cdi 1iono crit ica, condotta tui tetti del 1s51 e del 1:,73. con corre1ioni e varian ti che l'ed itore indica nella noia ■ggiun1a a ll'uhim o volume. È riuputa la gnndo importanu che per h. 1t<,rla de l co1tu.me nella prima mcl;\ del Cinquecento ha l'opera bandelliana . Iden• tificare in modo 1icuro le iui1lìa ia di per10 0111i che wen- 100 nomin»t i non 1010 nelle dedicatorio ma anche nel corpo de lle nuwel\e, era imp1e1&ard ua che richiedewa lun• 1he e pu.ienti ricerche. E ciò ha fatto per l'appo•uo il Brognoligo, riauume ndo il 1isult1to delle ne iodaei ni io copil)tinimo indke doi nomi, degno comple menlo d' una cosi accuuua edi1ion e. Il plauso unanime col qu,-le la cri- 1ica ha "-Ccoh i i •o lumi, di mano in mano che han witta la luco, è la ~ i1lio re riprov a della bonlà della no1ua ri1tampa . Volumi finora pubblicali: BAR ETTI P. - U Novelle. Voi. 5. BERc11n G. - Opere. Voi. I. Poesie. BW\NCH L. Della scie,isa militare . BocCAI.INJT . - Dei ragguagli di Parnaso e Pietra del parag one politico. Voi. I. CocA1 M. - L e ma ccheronee. Voi. 2. Commedie del Cinquecento. Voi. J. DELLAPORTAG. B. - Lt commedie. Vol. 2. - - Voi Il . F oLENGO T. Opere ilalia11c. Voi. I. G1011E RT1 V. Del rùmovameulo civile d'Italia. Voi. 3. Gozzi C. - Memorie i,mtili. Voi. 2 . - La Afarfi sa bicc arra. LIRICI MARINISTI. MARJ:--o G. 13.- Epis tolario. Vico G. 13. l'autobiografia, il carltggio e le poesie va rie. V1rroKELL1 I. - Poesie. Prezzo di orni volume : Bro1li1<rt • • • • • L. 5,50 f;J:~:"•::; ::.,i:~:, ;•,:;:; ;;°~; ;.ol;M; <I. 11;lt11.Jtlj' ..~• .. : r,., tr " L. ,40 pu I' /ta/j,. , u L. 45 /l'(r r tsluo, Dom an dare an che con semplice carta di v is ita I' e– lenco completo dell e oper e che •aranno comprese nella rnccolla . • Dirigere commlHlonl e vaa;lla alla Casa editrice OIUS. LATERU & PIOLI• Bari.

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