Terza Generazione - anno I - n. 3 - dicembre 1953

In tali periodi, chi s1 fosse fermato alle apparenze, avrebbe creduto a reali pericoli per l'esistenza o almeno per l'opera della Chiesa in mezzo agli uomini; di fatto, però, con l'aiuto del suo divino Fondatore e Ca– po invisibile, essa vi ha trovato e troverà sino al termine dei secoli perfino occasioni di avanzamento: una precisione accresciuta della sua dottrina, una mirabile riscossa di santità all'interno, e la estensione del suo apostolato ad altre terre, grazie alle sue missioni. .. Anche oggi il mondo attraversa uno dei suoi periodi più gravi, e non è questa la prima volta che segnaliamo il fatto agli uo– mini attoniti davanti al contrasto fra le luci di un gigantesco progresso tecnico e le tenebre di un funesto decadimento mo– rale, non solo per una sempre più audace immodestia di mode, di figure, di spetta– coli, ma anche per la progressiva negazio- aJblioteca Gino Bianco ne delle verità fondamentali, su cui ripo– sano il divino Decalogo e la condotta cri– stiana della vita. Sembra che le umane strutture rendano ogni giorno più difficili agli animi il cammino verso la conoscen– za, l'amore e il servizio di Dio e verso il fine ultimo che è il possesso di Lui nella Sua gloria e la Sua felicità. Pro XII (da Appello ai Romani, 11-2-1951 e da Discorso a, giovani d, A. C., 5-11-1953). La veri.fica nel dile11zn1a della co– scienza occidentale: La guerra ideologica dei cristiani e dei pagani può servire a chiarire la nostra attuale situazione. Essa infatti al di là del suo aspetto politico-militare lascia intrave– dere l'essenza di un conflitto teorico ana- logo a quello che oggi oppone l'Oriente e l'Occidente. Noi conserviamo una sincera fede nella libertà personale. Questa fede è minaccia– ta da gente per la quale la massa vale tut– to e l'individuo niente, mentre noi siamo invece persuasi che l'individuo ha un va– lore assoluto. Si pone dunque il problema di sapere come noi potremmo difendere una posizione che ci sta tanto a cuore, se questa si trovasse effettivamente minaccia– ta da coloro che dànno maggiore impor– tanza al formicaio umano che alla formi– ca umana - ciò che sembra peraltro un punto di vista molto razionale, perchè, pre- so separatamente, l'individuo come tale, sembra avere ben poco valore. Se si considerano le origini storiche da cui proviene la nostra fede nell'importanza della libertà individuale e della persona– lità umana, dell'animo umano, ci si ac– corge che questa concezione ha la sua ori– gine dalla teologia e dalla dottrina cri– stiana sul rapporto tra l'anima e Dio, per mezzo del Cristo. Ma noi ci troviamo in una situazione assai paradossale, perchè le nostre credenze cristiane sono diventate as– sai vaghe. Il mondo occidentale è attualmente in un'epoca post-cristiana, dove la maggio– ranza non crede e dove neppure la mino– ranza cristiana subordina alla fede le pro– prie azioni. Le nostre convinzioni religio– se sono dunque incerte, tuttavia siamo per– fettamente convinti di una cosa, che è la conseguenza sociale e politica della fede cristiana: crediamo nella libertà individua– le e nel valore dell'anima. Ma forse la si– tuazione non potrà rimanere quella che è; forse saremo obbligati a restituire al no– stro concetto della libertà individuale una base religiosa o, altrimenti, ad abbando– narlo. Di conseguenza, ciò che ci minaccia apre un problema assai più grave, a cui è sub– ordinato quello' della libertà iòdividuale: il problema dei rapporti tra Dio e l'uomo. ARNOLD T. ToYNBEE (da Chrétiens et Paiens daris /'Empire Romain, in « Preuves », Il, I I).

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