Terza Generazione - anno I - n. 2 - novembre 1953

parlano, l'iniziativa non nasce. Perciò noi offriamo tutto ciò di cui disponiamo per aiutarli a parlare. Ma perchè tanto interesse all'iniziativa giovanile nei paesi? I motivi principali mi sembrano questi: prima di tutto avere una base concreta, dei problemi veri, ben definiti su cui giovani di città e di paese comincino a scambiare idee ed esperien– ze, si conquistino insieme delle solu– zioni ai problemi sul tappeto; in secondo luogo avere una base per iniziare un dia– logo non astratto con Terza Generazione sui problemi concreti sottoponendo dati, ipotesi, e chiedendo i consigli e la colla– borazione della rivista; in terzo luogo met– tere a contatto i giovani dei paesi e della campagna con i giovani che studiano certi problemi della storia e dello sviluppo del nostro paese, i quali ne hanno estremo bisogno. Essi devono infatti creare nuove idee e nuove linee di ricerca e non possono farlo solo sui libri che non escono quasi mai da schemi culturali sorpassati: è solo confrontando quello che dicono i libri con quello che vive e molte volte li con– traddice, che i giovani ,che studiano il nostro paese possono fare qualcosa di nuovo. Per questo è necessario il contatto tra gli uni e gli altri. Come si individuano i confini di una comunità. La prima cosa che si deve fare in un paese per far nascere l'iniziativa è cono– scerlo. Poi si tratterà di proporre ai gio– vani un compito preciso e di eseguirlo. I metodi per conoscere un paese sono an– cor oggi in discussione e si può dire che non esista un metodo unico: se questo fatto mette nella necessità di cercarlo, ' esso lascia anche molto liberi di trovare un metodo di inchiesta fatto su rmsura per il proprio paese. Noi possiamo quindi proporre alcune domande che ci siamo già poste in alcuni casi concreti e che sono di facile soluzio– ne. Ognuno può farsi queste domande per il proprio paese, scartare quelle che non gli servono perchè il paese non presenta quel problema, e aggiungervi tutte quelle che sono necessarie. Abbiamo finora parlato di paese, ma i paesi non sono soltanto l'abitato: molto spesso essi sono capoluogo di un comune e hanno nella campagna intorno frazioni, borgate o case sparse; si tratta di vedere fino a quanti chilometri intorno la cam– pagna ha relazioni col paese e questo si può fare considerando i cosidetti « servi– zi » ed alcuni avvenimenti dell'anno che mettono in relazione alcuni paesi con al– tri paesi. Si comincia allora a trovare il significato delle cose che si vedono e si sentono tutti i giorni. I servizi principali che possono essere considerati sono: gli spacci di generi alimentari e di vesti~rio sui quali bisogna sapere a quanti conta– dini dei dintorni servono, cioè quanti con– tadini comprano da loro quello di cui hanno bisogno; la stessa domanda potrà essere fatta per il negozio di attrezzi agri– coli, sementi, o per la rappresentanza di qualche grossa industria chimica che ven– de concimi. Per il medico, il prete, l'oste- Biblioteca Gino Bianco trica, il veterinario e il notaio si deve iden– tificare fin dove arriva il loro raggio di azione. Per la scuola, le cooperative di pro– duzione e consumo, la luce, l'acqua, il cimitero, il macello si deve vedere, se ci sono, a quale territorio servono e deli– mitarlo. Questi sono tutti servizi che, per inter– dersi, partono dal paese o si diramano da esso. Ad essi vanno aggiunti i mercati e le fiere, per i quali bisogna vedere, da quanti comuni oltre che dal proprio, afflui– scono i mercanti, i mediatori, i compra– tori e i curiosi. Ma bisogna anche ve– dere a quali mercati e fiere di paesi cir– convicini affluiscono gli abitanti del no– stro paese, e così a quale « granaio del popolo» va il grano d'ammasso, in quale « consorzio provinciale » il paese è com– preso e che servizi ne riceve, a quali fran– toi va l'olio, a quali stabilimenti enolo– gici l'uva, a quali zuccherifici le barba– bietole e così via; e stabilire i costi di tra– sporto e la parte che resta agli interme– diari in questi passaggi. Una indagine un po' particolare riguar– da i pastori, sui quali bisogna sapere da dove vengono e dove vanno, se hanno affitto di terre o proprietà nel territorio comunale ecc., perchè essi sono un gruppo mobile di persone che coprono anche grandi distanze nei loro spostamenti e sono mezzo di diffusione di idee, di no– tizie, ecc. Lo stesso vale per la mano d'opera agricola e industriale che si spo– sta periodicamente o giornalmente. Così mentre i servizi che si diramano dal paese metteranno in luce quale area è in relazione col paese e forma con esso una comunità, i servizi a cui il paese par– tecipa riveleranno con quali centri e zone il paese si trova in relazione, e si indivi– dueranno comunità più grandi, in cui si trovano diversi centri. L'ambiente fisico ed economico. L'ambiente fisico in cui il paese si tro– va può essere uno dei primi fatti da con– siderare (montagna, collina, pianura, na– tura dei terreni, piogge, venti, temperature, umidità, ecc.); così, sapere con una certa precisione su che terreni si trovano le aziende agricole può essere non solo una nuova conoscenza, ma il punto di par– tenza per suggerire ~uove formule di con– cimazione. In quanti casi ci si chiede che terreni ha l'azienda con una certa preci– sione e si incarica il giovane paesano che studia per perito agrario o per chimico industriale di metterci le mani? Molto po– chi. I giovani allora dovranno · dimostrare questa necessità, offrirsi per quel lavoro preciso e cominciare a imporsi all'atten– zione del paese. Così per l'acqua e l'ero– sione, proporre un lavoro fatto dai gio– vani come giovani e non come membri di un sindacato, avrà gli stessi effetti. La popolazione del paese, il suo crescere, il suo diminuire, il numero dei vecchi e dei bambini, il suo spostarsi da un luogo a un altro e da una attività a un'altra possono dare altre risposte a vari quesiti, come quello dei rapporti economici con la città e con alcune grosse aziende. Sara– cinesco è un paese dell'alta valle del- l'Aniene dove lo spopolamento montano e lo spezzettamento della proprietà è giun– to al massimo per l'intervento della So– cietà Romana di Elettricità che ha tolto l'acqua al paese. Maratea era l'unico por– ticciolo lucano sul Tirreno, e abbinava, come molti paesi delle nostre coste, la pe– sca e l'agricoltura: agrumi, viti, carrubi, ulivi, ortaggi, pesce e filatura dei corda– mi per le reti. Ma il porto su cui la cit– tadina si reggeva decadde con l'apertura della ferrovia costiera tirrenica: Maratea decadde perchè non fu più un punto di approdo. In alcuni casi la comunità paesana è divisa in vari corpi, una parte alta più antica e una parte bassa più recente: a Finale Ligure i centri sono addirittura tre: Finalbor go medioevale e Finale Marina e Finale Pia recenti, che una volta erano indipendenti. La storia di Finale è molto vecchia: il marchesato di Finale dette filo da torcere anche ai genovesi; poi decadde e Finalborgo vivacchiò finchè sulla costa non sorsero le industrie e gli altri due cen– tri: allora la sua popolazione migrò tutti i giorni alla costa per lavorare. I rapporti tra la parte bassa e quella alta dei paesi sono appunto uno degli elementi da con– siderare. Valore della storia del paese. Altre cose ci sono da fare: tutti i paesi sono molto fieri se possono farsi cono– scere e apprezzano molto chi rende loro questo servizio. La storia del paese, la sco– perta che il paese è antico, è sempre un titolo di onore, ma bisogna fare qualche ricerca. Anche qui si comincia facendosi delle domande: la pianta del paese è uno degli elementi iniziali per capire a che epoca esso risale. Così i paesi medioevali, i più antichi perchè in genere quelli ro– mani o sono decaduti o sono diventati città, sono spesso a pianta tonda e fanno centro su un mercato o su una chiesa: per esempio Lucignano in Toscana ha una pianta tonda. Ma non tutti i paesi me– dioevali sono così: Chianciano ha una pianta a fuso: tante strade che si allar– gano lateralmente alla principale. Saracena (Cosenza) ha degli edifici molto dentellati dalla parte della strada e un gran numero di vicoli ciechi e vie a svolte: è una pianta di importazione saracena. Le cittadine costruite nel 1300 e 1400 con– servano spesso la loro pianta geometrica come Palmanova. Vi sono paesi dove si svolge solo una attività agricola e perciò le case conser– vano la disposizione secondo i bisogni, si tratti di grande o piccola proprietà, piccolo-grande affitto: così Chieve o Izano nel Cremasco; mentre altri paesi hanno un nucleo centrale non agricolo e uno peri– ferico agricolo come Spirano o Bolgare nel Bergamasco. Anche i nomi del paese, delle vecchie vie e vicoli, delle vie campestri, dei ru– scelli, delle grotte possono aiutare: della vita antica locale essi spiegano molto. Monasteri, chiese, passaggi naturali, guadi: spiegarli significa spesso trovare la ragione per cui il paese è stato costruito o chi lo costrul.

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