La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 3 - aprile-maggio 1995

nistra, ma "Dire fare baciare)' ha scelto la strada più· breve e più furba. Tra le pagine della rivista, si mescolano l'ottimo e il pessimo: il meritorio interesse a ciò che accade fuori d'Italia, le non superficiali lezioni di sesso di Piergiorgio Paterlini, con la stucchevole posta del cuore di Lella Costa, le memorie cinematografiche di Daniele Luchetti, i gin&michelismi v~ri da fanzine del liéeo "Parini". Particolarmente antipatico e noioso, poi1 il pubblico: ~~- tradiziona~ li h1t-parades su 1personaggi che hanno cambiato il nostro secolo" vedono ai primi posti i soliti Che Guevara e Paolo Rossi (attore), i film più votati in un apposito referendum sono L'attimo fuggente, Ghost, Mediterraneo; Philadelphia, i libri Siddharta, .· Cent'anni di solitudine e Va' do·vè ti porta .il cuore. ( e tra i · primi dieci rispunta perfino Il gabbiano Jonathan Livingstone). · · · .Del resto, l'interesse della sinistra verso le culture giovanili è oscillato tra i due polì del disinteresse demonizzato.:.. re e della c~inpiacenza onni- . vora, da fratello maggiore che presta gli slogan è-il megafono agli occupanti. Si veda, per quest'ultimo atteggiamento, i!· libro abbastanza recente d1 · ..Alberto Piccinini, giornalista . del "Manifesto"., Fratellini d'Italia. (Theoria 1994); Vi si raccontano i tentativi più vari · di costruzione di una identità cult~rale da parte delle giovani generazioni, dalla fine degli anni '80 sino ad oggi, in giro per tutta l'Italia. I reportages sono animati da una rara e genuina curiosità, ma, s:empre su di ·giri, l'autore non distin- . gue tra centri sociali e Ambra (su cui ha poi scritto un li~ bro ), occupazioni e telefom erotici. Le parti migliori son~ quelle in cui i fatti raccontat~ sono abbastanza interessantl da imporsi nonostante lo stile . .programmaticamente eufo~i- · co e indistintamente ammiccante: i graffitisti, le posse,. i centri sociali. Ma in realtà; 11 libro non dice nulla di serio · sulla generazio~e di cui parla, ·.risulta invece l'involontaria autocritica·di un'altra generazione, quella· Salvatores-veltroniana cui l'autore appartiehe, che continua ad inseguire i propri tenui. fantasmi_~i gio~ ventù. Dal fiato mef1t1co d,1, questa generazione bisogna li~ berarsi al più presto. Fare i conti criticamente con essa è a . mio avviso una condizione imprescindibile per lavorare, anche da dentro l'industria culturale, ad una ricostruz_ione d'identità per la nostra generazione; non averlo ·fatto è uno dei motivi della riuscita solo parziale di tentativi come quelli . dei periodici giovanili di siniGIOVANI stra, che del resto da 40e.I).IÌÌ più o meno s.pl.èndidisono in gran parte scnttL Ma le ultime generazioni hanno al loro interno gli spazi e le energie per esprimersi in· maniera .lucida, libera e (auto )cri tica? La cultura del confronto.· Un corso poco unive·rs~tario Enrico Noviello. Enrico Noviello è collaboratore dell'Unicef Italia per l'Educazione allo Sviluppo, coordinatore del Corso multidisciplinare di Roma. ♦ L'U nicef Italia è sicuramente una delle organizzazioni italiane all'avanguardia nel settore dell'educazione allo sviluppo, avendo cominciato a lavorare in· questo campo già negli anni Sett_anta. Accanto al più tradizionale-lavoro nelle scuole, da qualche anno l'Unicef Italia opera anche nel settore universitario: ven-· tidue università italiane hanno firm~to una convenzio'ne per realizzare il Corso Multidisciplinare di Educazione al-' lo Sviluppo. Si tratta di un ciclo di lezioni che si interroga con un taglio multidisciplina- · re e interdisciplinare sui maggi ori problemi del nos_tro mondo: i rapporti tra No~d e Sud del mondo, i raf porti tra le culture diverse ne sistemamondo, lo sviluppo urriano, al · fine di individuare alcune indicazioni per l'avvenire delle. nuove generazioni, principale motivo di interesse all'U nicef. A Roma, sede di sperimentazioni-pilota proponibili poi in altre sedi, il corso è giunto alla sua quinta edizion~ . · Qùest' anno facciamo il corso all'università per la quinta volta di seguito. Fuori, è l'anno più difficile ..Qualsiasi tema politico si trasforma in una. occasione pretestuosa per motivi di fazione, di parte, l'idea stessa di bene comune, sfilacciata e irriconoscibile, perde di senso. . I valori che hanno gmdato la storia degli ultimi cinquant'anni del. nostro paese, la: solidarietà, la democrazia, sono messi improvvisamente in dis~ussione. Fuori dai nostri confini, le guerre di sempre, qudle che non impressionano più, n·eanche quando la· srett_acolarizzazione dei· mèdia s1 perverte a tal punto da· offrirci bambini con arti amputati e violenza che forse non avevamo neanche pensato potessero esistere. N eanchè q11ando scoppiano· a due passi da casa nostra. · · · . · All:università, qual~unç>·d1 tanto m tanto parla d1 occu- . pazioni. Qualcuno le f~. Ci· è . capitat'o in novembre d1 tenere la prima lezione del Corso di quest'anno in Aula Magna, al Rettorato, perché l'Aula I di Lettere era stata occupata dagli stud~nti. Erano pochi, k loro motivazioni sempre più indebolite. Non ci sono più . collanti che tengano insieme . le diversità delle rivendicazioni degli studenti. A volte sono le cattive motivazioni, quelle ideologiche, à dare forza alle idealità che muovono generose lotte. · Oggi, all'università, si fa f~t_icaa· lottare rer un futur~ p1u equo, meglio prepararsi degnamente per occupare un privilegio, uno· dei tànt~, che ci consentirà domani di fare quello che stiamo già face~d~ oggi: non pensare. In tempi d1 . gr'ande confusione, ci chiedia- ·mo allora chi sono i nostri cors.isti e perché anche que- . st' anno sono così tanti. Da un lato la credibilità dell'U nicef tra le agenzie Onu, dalt altro le buone esperienze dei corsi·. degli anni passati: ma, di nuovo, perché oltre quattrocento studenti si iscrivono al nostro corso alla Sapienza? ·. C'è chi arricchisce il ·suo .curriculum con la speranza di un fu.turo lavò~o neg.li organismi mternazionali o nella Bi ~ _caGinoBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==