Studi Sociali - IX - n. 11 serie II - 5 agosto 1938

ANNO IX MONTEVIDEO, 5 AGOSTO 1938 SERIE II. N.• 11 • • • RIVISTA DI llB[RO [SAM[ ABBONAiUENTI: Per ventiquattro numeri Per dodici numeri $ 2.– ,, 1.26 (All'estero lo stesso prezzo, equivalent~ in mone– ta degli Stati Uniti a due dollari per 24 numeri ed un dollaro e 25 cent. per 12 numeri.) SOMMARIO U1wrclia,11ocinfol'llo (Lun: .B'.\llllHI). L'a,ite_t"atto della yuerra spagnoia (Rom,ii·ro COTEI.O). &.aitlori /i!Jer/rtri - Raj"ae: Barrett (Vrncn,10 BO'l''l'EHO). .Yon ]11te1·;·,11to (HCGo .B'. GILARDONI). .llorale ci1·i/( e morale rdigiosa (XrNo XAPO– LITANO). Doc11111e11ti - Pcderazio11esocialista - ana••~hica - Dl'l1uazio11ce cleleuazio11e (Emnco M.,LA– TEST.1). 'f'••a, le l'iris/e e i gio•l'nali ( T,Px). Riùliografia (l. f.). Guardiamoci int rno r fatti cli Spagna, destinati forse a mu– tare l'aspetto del mondo, stanno rovcscian– llo intanto molte teorie e molti programmi, perché mettono in evidenza tutto ci6 che é nato e tutto ci6 che é molto negli ultimi vent'anni. Dove sembrava che regnasse l'unione, s'é sc·operto ad un tratto il disaccordo latente. Molte parole che sembravano chiarP, ora appaiono suscettibili d'interpretazioni con– tradditorie. La realta interviene brutalmen– te nel campo delle idee e, piu ancora, in quello delle frasi fatte che fanno da ban– dicic, e, come nn poderoso reagente chi– mico, ne separa i diversi elementi, rom– pendo le generalizzazioni, frutto di sintesi ormai stantie, per obbligare ad una nuova analisi dei vari fattori. Quando le masse posero fine alla guerra con un grido immenso: rivoluzione, non immaginavano l'eno1·me cumulo di cose contradditoric che sarebbero passate di con– trabbando nel tunrnlto suscitato da questa parola cli tuono. E1 il non averlo visto é stata nna delle cause principali del disa– stro. Quando s'imprecava contro la g11erra e contro il capitalismo che la suscita, quando nn clamore nnanime invocava la pace, si eia ben lontani dal supporre che quell'ac– cordo era apparente e che i fatti si sareb– bero incaricati cli dare un carattere tragico alla contraddizione insita nel pacifismo ri– Y0luzionario. La realta non ha fatto che chiarire e condurre a termine il proces 9o logico cli questa contraddizione, che é poi l'eterna contraddizione della vita, l'eterno attrito fra l'ideale in marcia e la realta. Molte affermazioni che avevano l'aspetto di postulati, devono essere vagliate di nuo– vo sotto la- luce cruda del momento pre– sente. Internazionalismo, gue·rra di classe, lotta contro la propri eta privata. Idee che han mosso generazioni e generazioni di combattenti, idee che proiettano la loro ombra su tutto il prossimo avvenire. Ma bisogna cli tanto in tanto misurare que– st'ombra, bisogna esplorare queste costru– zioni ideali per metterne in evidenza i par– ticolari insospettati, i vitali e i caduchi. Ed oggi attraversiamo· uno di questi momenti di necessario esame. Mentre si combatteva, mentre Ja· perse– cnzione, l'oppressione, la fame, il conflitto Per la redazione e l'Amministrazione ri– volgersi a: LUCE FABBRI, rivista "Studi Sociali" Casilla de Correo Hl iUONTEVIDEO (Uruguay) _._,,,._._._._,,,._._._,,,._.._,.._.._..,._._.._,._._______,._._,,,, .... _ _._. __ _ EJìdo 1412 Redactor responsable HOMERO AMOROSO Montevideo a ferri corti davano a queste idee - forze un carattere quasi cli realta tangibile e perso– nale, l'asse di tutti i problemi si spostava. La nozione tradizionale cli destra e sini– stra si riferisce oggi ad un contenuto di– verso da prima. E' un po' come se avessero cambiato, nelle vecchie e familiari carte geografiche, i punti cardinali. Il contrasto fra centralismo e federalismo, prende ora, sul terreno dell'azione, un rilievo specia– lissimo, su cHi bisogna basare -piu cnergi-· camente che per il passato, la nostra lotta per l'Internazionale. E' evidente che, di fronte al pericolo forse prossimo d'un in– terna•zionalismo unitario, centralista, impe– riale_ (non ?appiamo di che co Qr_e; ma an– che 1 colon subiscono la le 0 ·e,..,(1.ella rela– t.ivita), la nostra lotta con ·o "nazione" non si modifica, ma si delinea meglio ed acquista una luce propria che fino alla guerra e al fenomeno bolscevico - fascista, non si distingueva bene, almeno nel grosso del movimento. Lo stesso é successo nel campo delle clas– si. E qui il non. essere marxisti ci ha sal– vati da un anchilosamento davvero perico– loso. Il proletariato doveva fare la rivo! u– zione e poi sommergersi nel mondo senza classi da lui creato. Orbene, mentre si com– batte in suo nome, il proletariato produt– tore va rapidamente scornpa1 endo come ta– le (senza aver fatto la rivoluzione), mentre ai due estremi alimenta due classi non nuove, ma di nuova importanza: quella dei tecnici e quella dei disoccupati. A sua volta il profitto capitalista ha mutato carattere. Il ca•pitaìismo, dinamico nelle sue origini e nel suo sviluppo, s'é cristallizzato in una gerarchia burocratica ed ha cambiati, in– tensificandoli, i suoi rapporti con lo Stato. La burocrazia sta acquistando i lineamenti d'una vera e propria classe, o, se si vuole, casta. Gli avvenimenti fan vedere sempre prn chiaro che la volonta di potenza é nella storia un fattore altrettanto importante che l'interesse economico. Strettamente legata al secondo, lo comprende in sé e lo supera, per abbracciare tutti gli aspetti della vita. I vertiginosi progressi della tecnica, per quanto il vecchio polipo capitalista ce1·:ohi di frenarli, cli mutilarli, di dirigerli, ten– dono fatalmente a far diminuire l'impor– tanza basica che ha avuto finora nella vita dell'uomo ,Ja preoccupazione cli procurarsi le cose necessarie alla vita materiale. Il problema della liberti ritorna in primo pia– no, dove noi e1·avamo ,quasi soli a vederlo, non piu come esigenza aristocratica dello spirito, ma come necessita vitale. Questi non sono che esempi, sintomi, an– ticipazioni. Molti altri se ne potrebbero trovare, aspetti diversi ed interdipendenti d'una realrta poliedrica ed in evoluzione continua. Questo spostamento degli angoli visuali -che non implica, almeno per 1101, nes– suna revisione, ma solo quell'adeguamento ai fatti che é per tutti periodicamente ne– cessario- non é naturwlmente un feno– meno strano. Nel fluire degli avvenimenti, la storia cambia continuamente di base, e siccome le idee e i programmi d'azione non han niente di f.luido, c'é ogni tanto, rego- RIYENDl'fA: Per og·ni copia $ 0.06 (Negli altri paesi lo stesso prezzo, equivalente a cent. 5 di dollaro. - Sconto d'uso ai rivenditori.) Irnp. CLARIDAD - Plaza Libertad 1137 lannente, una certa clisorienlazione, seguita da un movimento brusco destinato a 1·1- prendere il passo. Pero questa volta il distacco é partico– larmente grave. La un lato la guC'rra mon– di,de ha precipitato un processo che sta,·a maturando lentamente, acuendone in pari tempo tutti i caratteri ed ingigantendone le conseguenze, mentre la tecnica cambia– va le condizioni della vita materiale con un ritmo assai più rapido cli quello che la rnentalita media possa seguir<;. Dall'altro la fraseologia rivoluzionaria e quella so– cialdemocratica, nate entrambe nC'l secolo passato, presero dopo la guerra nn volume tale da nascondere i sintomatici sc1·icchio– lii d'un assestamento (i terremoti sono quasi tutti d'assestamento) d1C' slava cam– biando il panorama mondial('. Tanto gli oppressi che i p1•ivilegial i crcdrttcro rico– noscere nei successivi cataclismi, i cambia– menti predetti dai prnfeti. l<J nessun pro– feta, da questo punto cli vista, é stato più dannoso di Marx. Invece la pa111a ,lt>gli uni e la fidente speranz-a~clegli altri cm ali– mentata cla parole: grida, canti, consegne di parliti, dilemmi semplificati. Nlinacer diverse, diverse possibilita cli progresso, s'anelavano l'ormando intanto. l\: ,;it•<·o111P pochi le han viste nascere, quando sono apparse, son sembrate nuove ed improY– vise. Dalla Rivoluzione Francese, che ha alle sue origini il cosmopolitismo illnminista <' ugualitario del secolo XVIII, nascono tut– ti i fe1menti nazionalisti che danno un ca– rattere speciale alla storia di quasi tutto il secolo passato. Anche allora il linguaggio e la mentalita fecero Hna certa fatica ad adeguarsi ai fatti. Ma questa volta il processo é assai pm rapido e le forze interessate a nasconcle1 Jo sono assai più potenti. La Rivoluzione Rus– sa, nata dall'aspirazione al socialismo, é diventata inse11sibilmente il veicolo attra– verso cni il privilegio economico e politico cerca cli salvarsi, dirigendo la fatale e,·o– luzione delle cose a suo profit to e tra sfor– mando J'autorita padronale iu autori.la d'u– na casta irreggimentata intorn o al su o or– gano specifico: lo Stato totalitario. Queslrt realta, solo ora la si comincia a vedere. Ed é ancora annebbiata in ~1an parte dalle vecchie parole, instancabilmente ripetute dalla demagogia dei partiti. Bakunin sf, l'aveva vista, fin dalle radici. Ma noi non siam riusciti a far ascoltare in tempo la suc1 voce. E questo ritardo nel "vedere" le cose, impedisce la preparazione degli strumenti cli difesa. Doppio quindi é ora il nostro compito di eterni precursori: uno interno ed uno e– sterno. Procedere a ,qualche necessaria ret– tificazione rl i tiro nelle nost1·e batterie (qualche bersaglio é caduto e molti si sono spostati) ed essere nel movimento sociale l'agente chiarificatore di questa situazione confusa·. Abbiamo meno forza dei grandi partiti statali, ma vediamo più lontano. Ed anche questa é un'arma nella lotta per la liberta. Quest'arma l'abbiamo gia impiegata con efficacia. Molte delle nostre idee, molti dei nostri modi di vedere le cose han trovata.

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