Studi Sociali - anno VI - n. 39 - 8 aprile 1935

cupano: ché hen volentieri. se potessirno, glieli moltiplicheremmo all'infinito .. \la e-i angoscia la visione sicura della fame e del sangue, che costera la guerra al popolo italiano più ancora che al fascismo, il q11,tlP ne prnfittera per aumentare ai suoi ric– chezze e privilegi e per infierire di più ron. trn gli avversari. Ci pi:Pocenpano le sorti della minacciata nrnanita, di <1nclla abissii1:t non meno di qnella italiana. rappresental<t per noi dalle forze popolari e proletarie piii cosciC'nti. rlalle minoranze rivoluzionarit> P dagli uomini di liberta e cli progresso, qua– lunque sia il tel'l'itorio in rui vivono, com– battono e sperano. Che fare? ~arebbe ridicolo da pal'lP 110-– stra, cosi lontani ed impossibilitali a dar resempio coi fatti. trinciar senle1i'ze e co11-– sigli a un popolo che eia grnn IPmpo c-'i– gnora ed ai medef.imi rompagni ,,.I affini che, faccia a faccia col nernico. nell't>rg11- stolo fascista, sono i soli arbitri e rcspon-– sabil i dei loro atti e atteggiamenti e_ non ci leggono neppure. La nostra non pu6 valere quindi che come una modesta opi-– nione. suggerita pero da una fede sincera e dall'esperienza storica. :--.on dimentichiamo clw la guerra c:olo-– niale in Libia di 23 anni acldietrn fu an-– r.h'essa una delle tante cause della deca– denza e disastri recenti della civilta ita– liana; mentre l'anteriore periodo decennale di progresso. sia pure mollo relativo, nel senso dell'elevazione, benessere e libertà popolari, si dovette per la sua parte anclw alla resistenza e azione diretta con cui i I popolo italiano aveva imposto sulla fine dell'Ottocento la cessazione dell'altra guer– ra cli crispina memoria, che 1a· monarchi:i. mussoliniana sta ora per riprendere contro l'Abissinia. Sono ancora presenti ai nostri occhi, do– po quasi 40 anni, quelle travolgenti mani– festazioni di piazza, guidate dalle mino– ranze sov,·ersivc cli operai e studenti (cui la nostra prima giovinezza si mescolava con vergine ardore), le quali nella p_rima– l{era del 1896, \dopo Adua; seppellivano. per sempre i pazzi sogni d'imperio cli Umber– to T. l tempi sono ci,mbiati, certo! Ma resta wero l'insegnamento che solo il popolo pu6 salvare se stesso. Come nel 1896 senza lo scoppio dell'indignazione popolare la scon– fitta militare non sarebbe bastata a far ces– sarA la guerra d'Africa, e senza le rivolte individuali e collettive susseguenti non sa– rebbero aumentate poi le liberta popolari, cosi oggi sarebbe vano aspettarsi un reale cambiamento della situazione italiana, e meno ancora la caduta del fascismo: dalle vicende del conflitto con l'Abissinia, tanto più che questa volta si tratterebbe non di far cadere un ministero, ma di abbattere un regime. Lo sforzo popolare dovrebbe essere una -vera e propria rivoluzione .. 'Ma lo sforzo é indispensabile, degli ita- 1-iaui in Italia, non degli abissini. La giiena abissina pu6 offrirne, si, l'occasione; che pero non sorgerebbe senza una forte e ra · dicata ostilita alla guerra nel paese. E in ogni modo l'occasione arriverebbe e passe– rebbe inutilmente se si fidasse soltanto in lei e si perdesse tempo ad as1?ettarla. Poiché un popolo sa profittare delle oc– casioni. che gli si presentino dal di fuori, per liberarsi dei suoi tiranni. solo se ha dentro di sé una volouta fattiva di liberarsi anche senza di loro. ed é più disposto a crearsele che ad aspettarle dagli altri. LUIGI }'AÙHHJ. _b_,._ .._,,_.,_,._1,_,. __ .,_,,_,,_11_1,_,, ___ .,_ "HlJGO 'l'UEXI" AL COXt'JNO li compagno Ugo Fedeli, che col pseudo-_ nimo di Hugo Treni fu attivo collabora-– tore di ''Studi ,Eociali", - e fu d€portato da Montevideo in Italia, insieme ad altri. nel dicembre 1933, - é stato condannato recentemente a 5 anni cli confino dalla Commissione Prnvinciale di Milano. Al ca– ro amico si duramente colpito dal fascismo vada l'espressione della nostra più fraterna solidarieta. S'l't"lll SOCU.Ll ----------------- Riflessioni sulla Crisi mondiale La criai economi<.:a. n:onclialc Ila riattizzalo runlil':l polemfra tra la su10l,t lilJerale e la ::;cuoia marxi:-ilu. cir('a. 1u ripercussione cruna. crisi Lolale - c·io•·· co11temporan~ame11te iudustria.le cd agrh.:ola. ed e· stesa iuter11.1ziomdt11P11te non t.:iOlo l-;i\lllo svilu1)Jl') 11lteriore, 111L ~t1ll'e:-;bd<"11z.a. del Cat)italhmw. )[on più nd eampo cl1::lle semplici :111rt·ula,,;io11i d0Llri11ali. ma di r1·0111c ad 11n'esperh'nza i11qwf':,:-io– nante o tenibile, trnlla:-.i ane<ll'a di s1abilin ... :·H,· una simile crh-d 1rn6 0sanrir•_-;i ·automa.I ìt'amcnlt'. per intrinHC<'a rirtù del l'apilalbmo il quaio ha in s(,;, stesso, seç·ondo la formula 11rnnche:~teria11,i. il rilllP dio ai suoi proprii 111:1li; opp11re se (:•x::.a 11ù111rn,·> c•hè <·ond11rre il c·apilali.'.>lllO alla '"<•,it;.1;-;trofe finatl'·· come il marxi'3JllO avov., JH'<'c111numdalo. L'interesi,,e, ner n.1i. rii q11P.ilf' d11r- tesi opposte. riSit'·d(' JIPl ratto th'l'SSC sc·allll'i6COIIO da liii .tiprio rismo <·omune -- quello di co11cPpire la \ ita. <·<·o– nomic·.i i.;ome soggeLLt ad iuHessiùili leggi c:,,;tn111e,· alla volontU umana. Consic.l'erato il si·~tem:1 eeo110- mito dPI capilalis·mo come •·nua gnrndc armonia" come un per(ello mce;canismo, il lihrn1li:rn10 c·red() poter affermare assiomalic::imentc c·he IP :..UP <·rbi 11011 .-.0110 <:he il prcl11clio d'una lm:;e Ili rna~.~ior progresso. Hilrnulolo i1Hec.:t>-ù11 grovig"lio di "con· tra.drlizioni nrg:anic:hl"''· c.-lw vanno a1·u('1HIO'.>i 1n·ogr';•;;• sivamenlf'. il marxismo lm ('l'e'dnto poter pre\'(:_,•{lern1•• la finP ineluttabile. Qn<"'.::ite due teorie a 11rete~a scientificn si HOHO c.,m,;i c.lifC1tsame11ll' vol~arizza.lP. - lnner:;o una ~Prnp!iric:azionP incvita.hilc in o;.:.JJi volgnrir.zazio1w - che oggi non S;i ra da una tHtl'i.• t:he .attP.n:lern la finf' ·delln e.risi con la stes;-;a fi. c.lucia <·on cui R'.iU.endP, 1)01' esempio. l;-1 finP d'un:\ slag·ionc, mentn .... dall'altn1 R'aLtcn(le la l'inf' del Capilillismo. rilcnu!o· Htfct.to da u11 mal'e, mortalP. Dopo cinqnc anni fii r1·i,3i. é lecito clo-nuu1darsi -;I;'. ~ia di·mostrato tlalla. reall[1 c-he la. cri::.i moJHlia.lt· declini, oppure ('\u~ I:• "rala~troi'c .. cnpitali~~ta sia itn!llillf'lltf'. Non abbiamo pr:e•i:!'lnrlir.i dortl'inari .ai qua.li ton– formare una rispo8la, né soluzioni · ·rata.li .. da an nnncfa.re -. ì\la ci i:;omhra c:he l'efipPricnza riel prinH: lustro lii ('l'iHi 11011giustifichi né l'ottimismo restau· r~lore degli nni J1é r;11pl\0: rivoluzjonario degli altri. ~mbl!a- Ch.f', ab.hn1~clon:1l::l la r:ri,3.i n.L Kllù cor.s sponta11Po. senza. il cos<.'ieule intervenlo della. \'O· Jontci <· tkll'a~ioue di nndci sociali ·a.nimnti da ide.;t\1 ri1111u,·ntori t' pro.:.;1·.1:llini 1h·O'Rlr11tlivi (.1{ii1 rl!P ,111dli aniniati dal vropw;j!o tli cunservn.:done vi ranno hrn senUrc il loro peso). il Capitalismo ué si uorma– lizzerf1. né morira. · Es~o l'<i adatterà invece <td 11110 stato di cri:-;i t~1·011ira; ~,d una ,:;iLnnr.ioue nella quale, potren11no dire, la. <·!·isi di\·enterù la 1111O,·a 11or11111· li1(1 C-illlil.-tliHtH. r prjrui <-iuqu1;.\ a11111 tli trhii post-iOno e:-:sere sPµa• rati in clne periotli: va I Ul29 al J 932. e cln.l 1fl3:1 :irl oggi. La c1•isi opero j11 {)rofonllilù nel primo 1,1eriollo. DaHn '(iue clcl ,29 fil ':-1:& lutti i paesi del mon1lo ~. · in primo Iuo~o quelH che iu te.mpi di bonaccia. pili s'inorgog-lirono c.l'nnn. "pro.sperita:• che non fu ~t• 11011 Io strapotere ù'un un•gno e.li magnati ercLLi sull:t larvata mi.seria cl'elle masse - "iclero preci• pilare la. loro economia ad un Hvello inferioTe a quello di cinquant"anni prima. Ci(, che equivale atl nu rel:rocee,so enorme tenuto conto dei prodigioRi progressi ott:ennti dalla produzione rneccanicn 11egli 11!Umi decenni. Pe-r esempio gli Stati Unili nel corso dei tll'imi 2 t mesi di cri5i ri'dussero la. loro produzione industriale in ragione del 78 %. ci6 che significa una in[!"• riorit.-i. del 3 % sul 1913. L'Jnghillena. ridusse il ano volll'tne ùi produzione del 17 .5 % ; percentuale assai più grave ,e.li quanto sembri in apparenza.. giac.... ché trattais-i d'uno d 1 e,i paesi che meno progredirono nell'ultimo ventenni-o., Tn.[al'ti rinferi-Ol'ità df'lla p1\Q• duzione inglc,:<e nel 1932 fu del 16 % in confront.o cieffann1~u~rr<.1. La Germania sofferse una riclnzion~ del -15. ,t o/,, 11el 1929 .1932, con un·inferioritù del 32 . ..t % :ml J~l13. La produzione ,lclla- Francia nPl 1932 f'l'<-' c:1cl11ta cl'el 32 % in confronto del 1929, "! clel 3 1/( in confronto dell'avangnerra. f~ssenclo questi dati sui quattro paesi rappresen– tanti quasi la meta ùella produzione mondiale abba• stanz-:1. illn-strativi. !,;0110 super-flui quelli relatiYi ai Il:-te~i secondari. Avremo d'altronde una visione pi11 niti· 1 a e globale di' questo vero di(iastro, e nel con– t(•ll1'H) un'idea clelle rudimentali CO'lldizioni ù'esi~ ste11za cui furono rie.lolle lntte le POlJO'lazioni c1 1 el 1110n-lo. traverf'io i dal.i C'Omparativi del commercio mo1Hlirlle nell'an110 de! ~uo itl)Ol,,;'f'tJ (JH:!HJ e ne! s1~co1ulo anno di cri::d. Si éHlcola nel 1929 il 111011to globale (eRport.1r.ion: cc 1 importaziuui) del con11nercio internazionale ir 6B.641 milioni di dollari•oro. Alla. fine ciel ]9:~2 ~1u0~ :;ta :-.omma favolo• . ;a ll'a gi:i. ritlotw a noco più d'un terzo, os-sia 26 611 milioni di dollari.~ro, eft'cttuan· c.losi tal riduzio11?. se,:onclo ('Omputi della Le~a delle :--·azioni. nelle propol'zioni segue11ti: IMPORTAZIONI 1!129 (milioni di doll.1ri oro 1 1932 ( milioni di doll.lri oro) "''. 035 12. 723 ESPORTAZIONI 1~)2!) (milioni cli doll,1ri oro) 1:,:,2 (milioni di dollari oro) "·' -OGO 1_,_885 .Se1111>re in ratto di commen.:io intermlZionale rias– i:;ume1ulo i dali 1rnbblicati da. F'. S. Sitli 111~1 i:; 11n rec,cnte liùro "L'lnquietude du Monde" lPa1·igì. 19~4) otterremo pei s'ette paesi ra1J1Hesent.a11Li la niet.i c.ìel commercio mondiale il seguente quadro in eu! ::;' calcola in dollari uro il monto c·ompl<.>ssivo {e-– \.;portazioni erl importazioni sommate): I1:g-hi li.erra SLali lTnili l<'rancia nermania Belgio Olanda Cana.dà 192H 1933 (in milioni dollari oro) 8.86G 3.5Gl 9 4% 907 4 l:'i L90ti 2. 52.~ .396 .471 S6:l 865 786 Rispetto alL\meri<.·a latina. i scguentr pac,;i ri– clus.:;ero il loro comme1cio estero come lo dimostrano ques.Le cifre della L. 11. X. (in milioni dollari oro): lmportazioui 1~29 1932 820 2 f5 92 25 1 ~ - 1 Ul7 2ti 2G 76 17 123 2!1 So 2~ 216 422 181 61i L06 GO Argentina l,·rup;uay Paraguay (':I<- Bolivia PCl'Ù Colombia Venezuela C'uha Brasile '.llessif'o JDsportazioni 19~9 1932 ~7 1•_) 7 ~8~ 41 !il l!'ì 'J'l7 ~9 12~ 68 ·1-rn 'n 21,fi 7~ 401 17~ 28iì lOQ La gravita di questi clali spiega surricienlemente 1>erché prendessero c-orpo cosi fortemente le teorie "catastrofiche", che ·llilrnanzi allo spettacolo dcll'a· bisso in c.:11iera cadnta. reconomìa mouclia.le ,·,er~o ii 19~2 pervaserp le !ile stesse dei pi(t a·cerrimi aY· versari del •·ma.rxismo", come lo dimostrarono certe, dichiarazioni. __ funeh,·i di Hitler e ,Mussolini. ,l;]vl– clen'lte,mente non era I)it't concepibile che un 5i,s.tem1t cosi ])l'01'ondamente minalo •pote-a•se a. lungo mante. ners_i: e la speranza in una "1·i1n·e,Ha" ocono1nicu. diventava. sempre pill scialba. Per6 a. partine dan·anno segnenl~. la. trisi entra. in una fas'e nuova. J...,a fiducia in 1111 "ritorno alla JH"OS.JlBl'it[t'' risorge !mmecliatamente. Ecl in veritU. s& ci gnidassin10 ~~ondo i canoui tradizionali ·do!- 1·economia cla'Ssk:a, dovremmo Ticouoscere che. corno ebbe a proclama.re ontusiasticamiente il laburista Simon, H Capitalismo ha gia vittoriosamente at· frontata ,la lll'OVa del fuoco e che la "crisi mondiale ~ slata virtualmente ,su,pel'ata•·- Gluuta la ,clepl'e~– sione- aJ -suo massimo ~rado nel 1932 senza rhe la ..catastrofe'' si procluce'Sse. a cominci,!_re dal 1933 si veriric6 in tutti i paei:;i nna 1'ipres;t economica innep:a~.lile. 1Senz·a·ltro. e per ragioni di bre,·it.-l. trac– ciamo un quadro sintetico dell'aumento cli produ• ziòne effettuatosi durante il 1933 nei principa!i paesi. Aumento di produzione nel 193~ sul 1932: J~1·aneia l1!gl1ilte-rra .3 % 2 % Slali Uniti ,Germania li .1 % Quanto. per6, .codesta "ripresa'' fo8.se ancora ben

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