Studi Sociali - anno III - n. 21 - 30 settembre 1932

8 STUDI SOCIALI banchieri ci trattan da pacifisti. Infatti. Noi siamo per la piv.e ma solo a patto che ci sia la giustizia. Fino a che vi sara un privilegiatc che appogg.s il privilegio sulla forza brutale, stiano pur sicuri gli uomini di guerra, che noi non faremo la pace. (Dal periodico "Volonta" di Ancona. — n. 10 del 7 marzo 1914.) ERRICO MALATESTA. La morte di José Prat Il 17 del passato mese di luglio moriva in Barcel- lona José Prat, altro buon militante deVanarchia, uno dei più costanti e vigorosi collaboratori della stampa anarchica di lingua spagnuola durante più di 30 anni. Gli ultimi sei o otto anni li passo abbat- tuto da una grave malattia che non gli permetteva uscire di casa, né scrivere, né appena leggere. La sua ultima campagna giornalistica fu costituita da una collezione di lavori dal titolo Herejias? (Ere- sie?), ripubblicata in opuscolo col pseudonimo di Forwuard, e uscita prima in uno dei nostri periodici di Madrid, verso il 1923 o 1924. Poco abbiamo visto, dopo di allora, di lui: un articolo in "Solidaridad" di Gijón su José Ingenieros, in cui parlava delle sue relazioni col noto scrittore argentino durante la sua permanenza a -Buenos Aires, e la prefazione al primo volume delle "Opere" di Riccardo Malia, il grande amico suo e quasi fratello, morto prima di lui. Senza dubbio é doloroso che "Solidaridad Obrera- di Barcellona abbia dovuto presentare Prat quasi come uno sconosciuto per le nuove generazioni rivo- luzionarie: poiché Prat ormai non lo conoscevano in Spagna che i vecchi del movimento, che soli pote- vano apprezzarne tutto il valore. Trenta o trentacinque anni di battaglie giornalisti- che feconde e di incessante divulgazione dei miglio- ri scritti dell:anarchismo, avevano fatto di José Prat un elemento preziosissimo nelle nostre file. Quant) abbiamo deplorato, negli ultimi tempi, l'assenza de sua couperuzione! Senza Tarrida del Marmol, za Anselmo Lorenzo, senza Molla, senza Prat, l'a- narchismo spagnuolo si é veduto in poctA anni pri- vato dei suoi più alti esponenti intellettuali; e questo non poteva non costare vacillamenti, errori e lezioni costose. Se avesse potuto contare sull'aiuto morale e in- telletuale di tali uomini, l'impulso magnifico del no- stro movimento in Spagna avrebbe potuto avere a quest'ora degli sviluppi Pla positivi. Perché coloro che ignorano la laboriosita di José N'ai possano averne una pallida idea, diamo qui una lista, incompleta, dei suoi libri ed opuscoli: , La barbarie gubernamental en Espatia (in colla- vborazione con Mella); yCompetencia o solidaridad?; Crifinicas demoledoras; La Burguesia y el Proleta- riado. I due ultimi furon pubblicati dalla casa edi- trice Sempere di Valencia. Dei suoi opuscoli ricordiamo: A las Mujeres; Nuestrat ignorancias; De la politica y sua prejuicios; Necesidad de la asociaci6n; Las huelgas; En pro del trabajo; La burguesía y el proletariado (confe- renza); Sindicalismo y socialismo; Orientaclones; La politica juzgada por los politicos (raccolta di pen- sieri contro il politicantismo); LHerejlas? Prat ha tradotto una quantita di opere straniere di sociologia e di scienza. Eccone qui una lista: L'Appoggio mutuo di Kropotkin;Socialismo o Mo- nopolismo? di Merlino: Il congresso di Londra, Psi- cologia del socialista anarchico, Psicologia del mili- tare di professione, Socialismo e anarchIsmo di A. Hamon; il tramonto del diritto penale di Molinari; La vita psichica delle bestie di Buchner; Il pregiu- dizio delle Razze di Pinot: Il materialismo storico di Antonio Labriola; Una donna di Sibilla Abramo: La dottrina del partiti politici di Bovio; Sindacali- uno e Anarchismo di Fabbri; Il sindacalismo di Lòone; L'Individuo e la Societa di Grave; Un sogno d'amore di Leda Rafanelli; Dal matrimonio all'a- more di Noemi Dide; Servet e Calvino, La fine delle religioni, La leggenda cristiana e .1. J. Rousseau Augusto Dide; La Democrazia e i finanzieri di Delrisi, ecc. V` sono poi una quarantina circa di opuscull anar- chiu tradotti da lui da varie lingue in spagnuolo, fra tui parecchi di P. Cori. In quanto alle sue idee, José Prat era comunista ana•chico, patrocinava ardentemente l'associazione (lei lavoratori e l'indirizzo libertario dei sindacati. Egli ha sempre combattuto senza stancarsi la politica e la vita parlamentare ed ha spietatamente messe in mostra le menzogne della democracia borghese e sociale, ha scritto critiche acerbe alla societa at- tuale, ha posto in rilievo nei suoi articoli la morbo- sita che la corrode in tutti i suoi pori, ed ha con- tribuito potentemente a svegliare i proletari dal loro letargo, facendo ad esst comprendere il loro diritto alla vita ed al benessere. Possedeva Prat in Barcellona, favorito dalle cir- costanze che gli permisero una relativa tranquillita, una delle migliori biblioteche libertarie, un vero tesoro di collezioni di periodici nostri, di opuscoli, di libri. Sarebbe deplorevole che quella paziente rac- colta si perdesse, e facciamo voti che i compagni spagnuoli contribuiscano a salvarla. D. A. de SANTILLAN. José Prat era un nostro personale amico di vec- chia data. Collaborò anche in periodici italiani, fra cui ne "Il Pensiero" e "L'Alleanza Libertaria" di Roma. La sua scomparsa é un lutto anche per noi; ed esprimiamo le nostre più vive condoglianze alla sua famiglia ed ai compagni di Barcellona che più lo ebbero caro. —Questo numero di 'Studi Sociali' esce con un ri- tardo maggiore del solito, non solo perché si é do- vuto aspettare che arrivasse il danaro occorrente per pubblicarlo, ma anche a causa della malattia del compilatore L. Fabbri che, dopo l'ultimo numero, ha avuto una terza ricaduta e non é ancora guarito del tutto. Per una raccolia degli scritti di E. Malatesta Quasi tutta la stampa anarchica d'ogni paese, par- lando di Malatesta, ha augurato che vengano rac- colti tutti i suoi scritti, disseminati nei giornali anarchici di tutto il mondo durante sessant'anni. La cosa non é facile né semplice. Ma con un pti di perseveranza, di pazienza e di buona volontà ci si può riuscire. Poiché tale é stata la mia inten- TiOnf, da MI di venti anuL---s-.111alateala. vava, e lui stesso mi ha fornito parecchie cose sue, solo pregandomi di aspettare a farne una ri- pubblicazione che lui avrebbe voluto curare per- sonalmente, — sono riuscito a mettere insieme molto materiale, ed anche a portarlo con me al- l'uscita dall'Italia quasi tutto. Malgrado ciò, però, ora, nel rimettere in ordine tale materiale, mi accorgo che resta losteaso molto incompleto. D'altra parte mi manca la maggior par- te degli scritti anteriori al 1890, che pur non es- sendo molti hanno gran valore documentario, perché da allora data una notevole evoluzione del pensiero malatestiano. Se si riaprissero le porte d'Italia an- che questa lacuna si colmerebbe, poiché so esistere molta roba nelle biblioteche di colò e in collezioni private. Ma in attesa che ciò avvenga, bisogna fin da ora cercare di rinvenire fuori d'Italia tutto il possibile. Non bisogna, forse, aver fretta di compilare e pubblicare troppi volumi. Ci vorrebbe, tra l'altro, troppo danaro; ce n'é poco, e quello che c'é urge adoprarlo altrimenti. Per parte mia, consiglierei que- sto: ricercare dovunque si trovano gli scritti d'o- gni tempo di Malatesta, e ripubblicarli subito man mano nei periodici della lingua in cui furono scrit- ti o pubblicati la prima volta. Non foss'altro, essi saranno casi utilissimi alla propaganda immediata. Si potrebbe anche farne, dove é possibile, qualche opuscolo, specialmente per gli argomenti che più ora sono di attualita. Alla loro riunione in volumi si potra pensare più tardi, in tempi... men feroci e più leggiadri! L'importante ora sarebbe, con la loro ripubblicazione nei periodici attuali, togliere all'oblio e alla dispersione, che può diventare defi- nitiva a causa delle critiche circostanze in cui tut- ti ci troviamo, gli scritti pia vecchi e più rari. Non c'é bisogno di accentrare questo lavoro di raccolta nelle mani di uno solo o di pochi. Dovun- que si pubblicano giornali nostri, i redattori od al- tri per essi cerchino nel loro ambiente, fra le loro conoscenze, nelle biblioteche pubbliche e private, tutto quello che possono e lo ripubblichino senz'al- tro. preferendo le cose meno note e più vecchie e non dimenticando mai di far loro seguire, — co- m'era anche vivo desiderio di Malatesta, mentre vi- veva, — tutte le indicazioni sulle pubblicazioni da cui gli scritti si tolgono, specialmente il numero, la località e la data esatta dello pubblicazioni me- desime. E', del resto, quello che abbiamo cercato di far noi, nei limiti del possibile, in La Lotta Umana di Parigi e qui in Studi Sociali. Prima di partire dall'Italia ebbi da Malatesta una nota di scritti a cui lui annetteva speciale impor- tanza per le pii) varie ragioni. Ripubblico qui tale nota, perché chi può se ne serva per ricercarli nei singoli luoghi ov'é possibile. Articoli di polemica con Andrea Costa, coi repub- blicani, con la Massoneria, ed altri sul patriottismo, ne La Questione Sociale di Firenze (1883 - 1885). "Cari compagni dell'llota" ne L'Ilota di Pistoia del I aprile 1883. "Ancora sulla riorganizzazione del Partito Socia- lista". L'Ilota di Pistola, 22 aprile 1883. "Discorso al Circolo Federico Campanella" ne II Corriere Italiano di Buenos Aires del 30 marzo 1885. Lettera da Londra a Germanico Piselli, ne La Ri- vendicazione di Porli, 6 dicembre 1890. Altra lettera da Londra al medesimo, la Rivendi- cazione di Forlf, 3 gennaio 1891. "Los productos de la tierra y de la industria" in El Productor, Barcelona, 24 dicembre 1891. The Duties of the present hour" (I doveri dell'ora presente), in Liberty di Londra, agosto 1894. "Anareny and Violence", Liberty, Londra, settem- bre 1894. "Hear all Sides. Violence as a Social Factor" in The Torck, di Londra, 18 aprile 1895. Lettera all'Avantil sulle elezioni amministrative, nel Avanti! di Roma, n. 722 del 21 dicembre 1898. Lettera al Progresso nato- Americano di New York, 23 agosto 1899. "Al Pueblo Cubano", ne La Discuaion, Habana (Cuba) del 10 marzo 1900. Articoli seguenti ne La Rivoluzione Sociale di Londra dal 4 ottobre 1902 al 5 aprile 1903: Lo Scio- pero parziale, n. 1; A proposito di Scioperi, n. 2; La Nuova Internazionale, n. 4; La Nazione armata, n. 4; Produzione e Distribuzione, n. 8; L'insurrezio- ne armata, n. 9. "Anarchist ad the Situation" nel Freedom di Lon- dra, giugno 1909. Contro una legge sugli uffici di collocamento, nel- la Revue (International Organ, etc. Employees of the Catering Trade) di Londra, dicembre 1906. Sarebbe interessante ritrovare gli scritti di Ma- latesta del tempo della P Internazionale. Io tengo solo copia di un articolo sull'andata delle Sinistre al' potere, de II Martello di Fabriano (1876). Egli mi disse di aver collaborato ne La Campana, La DI- ccussione e L'Ordine (quest'ultimo di Cafiero). Tut- ti periodici di Napoli degli anni 1871 e seguenti. Qualcosa di suo deve trovarsi nel Buletin della Federazione del Giura, e poi infine nel Le Révolté di Ginevra, dal 1879 in poi. Ricordo, fra l'altro, un articolo a firma E. M. su Garibaldi, esibito dopo la morte di questi, nel 1882. Altre cose notevoli di Malatesta penso si possan trovare nei resoconti dei Congressi dell'Internazio- nal3. Il nostro Max Nettlau sarebbe il più indicato per tali ricerche; e indicazioni precise si possono trovare nella diligente biografia di Malatesta, dallo a 4,...,,tec. n n.b.& nal .112 ttreu Ittni su L'Internationale di James Guillaume. Più facile sarebbe ricopiare gli articoli di M. nei Le Révolté, La Révolte e Lei Tempi Nouveaux di Parigi, dove esistono collezioni di questi periodici al- la Biblioteca Nazionale. Credo che quelli dei Tempi Nouveaux si trovino tutti tradotti in italiano ne II Risveglio di Ginevra e ne il Pensiero dl Roma. Consultare anche il Freedom di Londra. Molto im- portanti sono gli articoli nel periodico italiano L'As- sociazione di Nizza e Londra (1889- 1890), special- mente quelli programmatici dei primi numeri, una discussione sul furto, lo scandalo Terzaghi - Azzatl, ecc. Parecchi di tali articoli sono stati ripubblicati in Italia più volte (anche ne II Pensiero). Gli scritti successivi sono molto più noti. Io credo d'averli tutti o quasi tutti. Per mio conto, sarei ri- conoscente a chi potesse mandarmi il manifestino contro la guerra del 1916, intitolato Anarchistes de gouvernement, firmato, di Malatesta, pubblicato al- la macchia in Francia. Gli opuscoli di M. sono tanto noti e tanto volte ripubblicati, che é facilissimo trovarli. VI fa ecce- zione un opuscolo del 1884, in Firenze: Programma ed Organizzazione della Associazione Internazionale dei Lavoratori, senza nome di autore, ma di Mala- testa. Io gli chiesi di pubblicarlo; ma egli mi disse che, avendo alquanto modificato da allora alcune opinioni, non Io avrebbe ripubblicato che come do- cumento e con molte sue note. Non so se é possi- bile ritrovarlo. Vorrei avere però, e sarei grato a qualche compagno che me li procurasse, l'opuscolet- to del 1899, pubblicato a Londra senza nome d'au- tore, Contro la Monarchia, che portava fuori il falso titolo "Aritmetica elementale", ed una edizione qual- siasi, ma in italiano, di In tempo di elezioni, che mi servirebbero. Faccio ricerca altresl, dei due resoconti di pro- cessi di Malatesta: quello del Processo di Ancona del 1898 (edizione di Buenos Aires o di Chieti) e il resoconto del processo di Milano del 1921, edizione cui-aia da Trento Tagliaferri. Avevamo già scritto quanto sopra, quando abbia- mo appreso dal compagno Bertoni e dal "Risveglio" di Ginevra, che si ha intenzione colà di mettere insieme al più presto un volume degli scritti di Malatesta. Tanto meglio! Auguriamo buon esito al- l'ottima iniziativa e invitiamo I compagni a coope- rare del loro meglio perché l'iniziativa stessa sia attuata presto e bene. Per MalICall7.31 di spazio, rimandiamo al prossimo numero il seguito (l'un articolo in continuazione di Fabbri ed altri articoli gita pronti in tipografia dl H. Treni, L. Ber- toni e T. Gobbi, la bibliografia, ecc. nonché il Bilancio Amministrativo.

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