Studi Sociali - anno I - n. 3 - 16 maggio 1930

.Anno i - N.o 3 MONTE\tl:DEO-BÙENOS AlR~S,l~_MMgiO 19JÒ • RIVISTA BIMENSILE DI LIBERO ESAME Per la Redazione rivolg·ersi a: LUIGI FABBRI, Casilla de Correo 141, MONTEVIDEO (Ur~ay) ABBONAMEN'l'l Nello. Repubblica Argen4ina,: Un anno $ 2.– Sei mesi " 1. 25 Negli altri paesi: Un a,nno,dollari 2.- Per l'Amministrazione rivolgersi a: JOSE BERENGUER, calle Peru 1637 Ogni copia, 10 centesimi per la Rep. Argentina S AIRES (R Argent ina) 10 centesimi di dollaro per ali altri paesi ______ B_u_E_N_,o __ __ ep_. __________ s_u_E_N_o_s_..;.;,A;.;.IR,;,;E;.;S~--------------'"-------- A P P ELLO ALLA RAGIONE SOMMA Rl O ./l.,nm1,n istrozione. lµpel,/o an« •.JWgù,111J-. (LUIGI l•'ABBRJ). Ile omJ)il)) <legli Anarp,i<-i (ERRICO Jl/ALA'l'M- t/'f'.l). Utdi·11e e A·ilarch<►. (G1LSTON f,El'Af,). 1'roblei,1i teorici _e tattici ;nl'll(I, lofltL q11otitl.ict,1a /1'0RQUATO UOBBl). f,'In<ii,i{l,io e la /:iociet<i (L,UCJA F'N/lRAJ?l). Hi1!i.1la. <le/le Rioiste (CA2'1DINA). HiDlio(Jra./ia (CATIUN,L e HUGO 2'RENJ). Liùri riCP'Vlt1i ·irn dono. Amministrazione Avendo dovuto il compag·no Carlo Fontana, per ragioni personali e di famiglia imprevedu· te, trasferirsi improvvisamente fuori di Buenos aires, siamo costretti a cambiare il titolare dell'amministrazione. Fermo restando l'indiriz· zo -della redazione (Luigi Fabbri, Casilla cor. reo 141, Montevideo), per tutto ci6 che riguar· da l'amministrazione, - rivendita, abbonamen· ti, richiesta di copie, indirizzi, invio di danaro, ecc. - invece che a Fontana rivolgersi da oggi ' in poi all'indirizzo di J.,BERENGUER, calle Pcru 1537, BUENOS AIRES (Republica Ar- g·entina). · -· * Abbiamo spedito i primi ire numeri della Ri. vista a una quantita d 'indirizFi che avevamo o che ci sono stati favoriti da amici e compa · g·ni. Ai probabili abbonati abbiamo spedita una copia per numero; ai compagni che pensavamo poter,sero incaricarsi della diffusione e vendita ne abbiamo mandate piu copie, a seconda del· le 1ocalité.. Ora preghiamo tutti coloro che intendono continuare a ricevere la rivista, di scriverci an · che per farci sicuri che la ricevono, per noti– ficarci eventuali cambiame!¾iidi indirizzo, ecc. Quelli cllie ricevono piu copie ci dicano se va bene, o dobbiamo spedirne di piu o di meno. Tutti sono pregati, potendo, di inviarci l'impor· to dell'abbonamento, o quello delle copie veii. du,te almeno ogni tre o quattri numeri. Chi desidera continuare a ricevere la rivista, ma non pu6 pagarla, ce ne avverta. Coloro in– vece che la ricevono, ma non la desiderano o se ne desinteres~ano, ci U3ino la cortesia di re· spingerla o di avvntirci altrimenti. • Per i paesi europei, &pecie per quelli a cam. to o rivendita risultasse ~roppo elevato, i com· pagni faranno quello che potranno, cercando bio molto basso, per cui il pr~zo d'abbonamen· di tanto in tal\to di compensare ci6 elle non possono versare con qualche sottoscrizione spon· tanea. • Il primo nume:-o di "Studi Sociali" è esau. rito. Coloro che ne hanno ricevute piu copie, e ne tengono anéox:~:<i{invendute, sono pregati 'Vivamente . di rispedµ-ce!e, BibliotecaGino Bianco Questa ora di sosta for:.iata e di lontananza dal nostro più naturale campo d'azione, in at. tesa di ritornarvi o che per nuova consue'tudi– ne ci diventi altrettan'to naturale il campo in cui le circostanze avverse ci hanno di recente sbalizato, ci ,appare come una vigilia d'armi in cui si rende più indispensabile la meditazione, la riflessione, la preparazione non solo per la battaglia in lizza aperta di domani, ma ,anche per la prosccnzione oggi stesso della guerra guerreggiata, che non ha soluzione cli conti· nuita per chi come noi si é dichìara'to, - come proclam,ava in un congresso dell'Internaziona. le Eliseo Reclus piu di cinquant'anni fa, - "in stato di rivoluzione permanente". La lotta fra i due mondi nemici, che ha per terreno di battaglia tutta la terra, - il mon– do del lavoro e dell.a liberta da un lato. il mon– do dello sfruttamento del lavoro altrui. e soffo· catore dell'altrui liberta dall'altro, - é diven· tata cosi aspra, cosi ridotta ai ferri corti, da Hon consentire più 1·espiro ai combattenti, d~1 non lasciar più fra di essi alcun margine o punto morto in cui rifugiarsi. Uno dei carat. teri più salienti cli questo momento storico, dal punto di vista della causa della liberazione u– mana, é che coloro che combattono per essa contro la tirannide e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo non possono piu conceders_i il lusso dell'errore, poiché anche l'errore che una volta aveva conseguenze insignificanti e veniva prc– ~to riparato dal semplice passar del tempo, og· gi ha immediate conseguenze gravissime, spes· so disastrose e irreparabili. Tutte le forze della liberta e del l~voro, op. presse da secoli, avevano nei poco più cli cento anni anteriori alla guerra del 1914·18 volato di successo in successo. Le forze del privilegio e della tirannide c,rano rimaste sempre le più forti ma erano state costrette costantemen· te a 'retrocedere, a limitare i loro arbitrii seco· lari, a fare concessioni di parziale benessere e di parziale liberta ai popoli, ai pi;oletariati dì quasi tutti i paesi civili. Ma con la· guerra, con questa grande sconfitta della- civilta mondiale, la posizione si é rovesciata. Dopi5 un breve mo· mento di esitazione, di cui i popoli non seppero profittare ,per vincere la loro guerra contro i tiuanni del potere e della ricchezza, questi han. no ripreso l'offensiva e inflitto sanguinose sconfitte alle forze popolari. Le quali ora si trovano in una situazione di ritirata con alle reni le baionette del nemico . Malgrado ci6, la situazione non é disper,atq. Le forze della civilta sono enormi, e sono indi· struttibili poiché senza di loro anche la vita dl)i loro nemici si renderebbe impossibile. Ma re· sta gravissima, e tale da imporre non diciamo l 'eliminiazione di ogni errore nella lotta, il che sarebbe impossibile, ma di ridurre gli errori al minimo possibile. Vi sono errori che lasciano scoperto qualche fianco ai colpi nemici; altri ehe aprono la via a successi che il nemico non potrebbe sperare 11ltrimenti; altri ancora che . indeb~liscono, scredit!no, dis~regano le P,ro· prie fo~e combattenti, e cosi via . .All'indomani d'ogni errore la posizione delle forze lavoratri· ci e libertarie diventa piu difficile e scabrosa i esse son costrette a retrocede1·e ,ancora, e le for– ze avversarie avanzano e si rinsaldano a dan· no di quelle, danno di nuove fami e nuove ca– tene. Una delle cause piu importanti di questi ~;: rori esizi,ali é che l'azione delle forze che com· battono per il proletariato e per la liberta non é sufficientemente guidata ctalla ragione. Si c~rca di aumentare materialmente le proprie forze, di metterle in azione più che é possibile, di eccitarle e ,animarle alla lotta; e questa é parte importantissima, imprescindibile, indi– spensabile. Ma si dimentioo troppo che tutto ci6 non basta, e che accanto e parallelamente é nellia stessa misura indispensabile, imprescin– dibile e necessario far si che le forze aumenti– no anche spiritualmente, vale a dire non solo di numero ma d'intensita e di coesione, che la loro azione sia positiva e non riesca negativa o ciannosa, che l'eccitamento le spinga non verso l'ignoto che pu6 nascondere abissi tel'l'ibili, ma verso fini mediati e immediati ben chiari che siano un vantaggio, un avanzamento: un trion~ fo piccolo o grande, ma trionfo. Per tutto que– sto bisogna che l'azione e la lotta siano guidate sempre e in prevalenza dalla ragione lungimi– rante, non dagli impulsi improvvisi, dagli istin– ti piu o meno inconsci, dagli interessi imme. cliati cli gruppo e di categoria., dalle passiona– lita momentanee, d,agli scoppi irreflessivi di a· more e di odio o dà saltuari se.atti di nervi. Lungi da noi é il negare il valore che effet– tivamente hanno, di propulsione e talvolta di g·enerazione, perfino di creazione, gli impulsi, gli istinti, gli interessi, le passioni, gli odii e gli amori. Lo stesso sistema nervoso, con la sua o<:nsibilita, coi suoi scatti, fa l'effetto della scintilla che aziona un motore; e la medesima ragione sarebbe inconcepibile senza di lui, Odio ud amore ~ono propulsori di azione quan.t 'altri mai; e cosi, piu o meno, le ,altre passioni, inte– ressi, istinti ed impulsi, Nessuna fonte di ener– gia pu6 essere disprezzata o trascurata; tutte bisogna utilizzarle per la grande bisogna. Sen. za di esse il movimento sociale, rivoluzionario, civilizzatore sarebbe come una g.ande macchi· na, al fuoco della quale scarseggi o manchi il combustibile. Senza di questo il fuoco si spe· g11erebbe,la graude macchina si arresterebbe e presto sarebbe una fredda rwna. M,a, come il fuoco d'una locomotiva e lo scoppio di un motore in un automobile o in un nreoplano sarebbero inutili o aggraverebbero l'inevitabile disastro, se il macchinista, il con– ducente o pilota non sapessero con scienza e coscienza guidare la loro macchin.a, non mo· v essero manubri e volanti con polso fermo e mente fredda, cosi nel movimento sociale tut~ ti coloro che vi partecipano come forze attive di progresso, che vi intervengono volontaria· mente per uu superiore desiderio di bene uma– no,. e sono quindi in certo modo i piloti della

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