Lo Stato Moderno - anno IV - n.3 - 5 febbraio 1947

LO STATO MODERNO :19 gruppo italiano non seppe tuttavia dare un contributo· notevole al:a sistemaz'ione interna del!'Altu Adige. Ai partiti politici, pocò sviluppati e scarsamente efficienti, mancò la capacità di superare le divergenze fra essi esistenti sul piano po:itico na– z'.onale, per concretare una direttiva comune nella questione locale. Il C.L.N., che almeno in tale questione avrebbe potuto veramente essere la fonte dell'iniziativa politica e il rappre– sentante dell'unità degli italiani, rimase un organo privo di autorità e di prestigio non solo di fronte agli italiani, ma anche, e qui sta il peggio, di fronte ·ai sudtirolesi. Anche i due pre– fetti che tennero la carica fino al novembre 1946, il primo politico, il seconao funz'ionario, lasciarono alquanto a deside– rare per un verso o per l'altro, non contribuendo ad accréscere nel:a minoranza il prestigio del governo dell'Italia democratica ed a facilitare la -soluzione dei problemi locali. Localmente mancò anche un serio studio, condotto con criteri unitari, dei vari aspetti della situazione; e così a Roma non si fece sentire quella pressione, e oontemporaneamente que1l'appoggio degli ambienti locali, che sono necessari per superare le inerzie e gli attriti politici e burocratici de11a capitare. E insomma, se da Roma la soluzione delle questioni non venne, da Bolzano non venne, col peso e l'autorità adeguate, la proposta .per tale so– luzione. La maggior deficienza locale, e in un campo in cui l'ini- ziativa doveva essere locale, si ebbe sul terreno propriamente politico. Al momento della liberazione doveva essere evidente ai •politici• italiani dell'Alto Adige - che dovevano pur conoscere J.aminoranza e tutti i precedenti della questione - che gli interessi dell'Italia e dello stesso A:to Adige esigevano anzitutto che da parte dei sudtirolesi non si soJ:eyasse una rivendicazione di separaz'ione dall'Italia; e che in ogni caso tale rivendicazione avesse il minor peso politico possibile. L'attività po!itica italiana doveva perciò vo:gersi in primo luogo a favorire l'organizzazione di un partito o movimento di optanti per l'Italia e di antinazisti e ad avviare con esso la boJ:aborazione necessaria a:Ja ·buona convivenza dei due gruppi etnici e la soluzione dei vari problemi su un piano di buon sénso, di lealtà e di fiducia reciproche. Quel che accadde è esattamente il contrario. Si cercò, sì, la colla– borazione fra i due gruppi etnici, ma con gli elementi aI.:o– geni che - avendo prevista da tempo la crisi ed essendovisi preparati - furono i primi a muoversi: e cioè proprio coi pan– ge~manisti e i nazisti camuffati (ma non poi tanto), che alla metà di maggio si ,raggrupparono nel Sudtiroler Volkspartei, il partito che avendo un nettissimo programma separatista non poteva, per forza di cose, essere favorevole a1la sincera co11a– borazione fra i due gruppi etnici. (contlnoo) ENRICO BONOMI NELLA BABELE DELLA c. 2 Pochi giorni prima della crisi ministeriale, la dir~zione del posto e pretendere l'abolizione tota'.e di un sistema che ha P.C.l. riunitasi con i « compagni ministri », aveva enunciato il suo fundamento nel presupposto che tutti i cittadini do– in un comunicato ufficiale come attraverso il Prestito della vrebbero avere e sentire il dovere di contribuire alle neces– Ricostruzione, « che fu una -del:e principali proposte dei co- sità del governo de!la cosa pubblica in proporzione alle pro– munisti per difendere la stabilità de:la lira », si fossero create prie possibilità. Il -problema, secondo noi, va impostato solo • ad opera del ministro comunista de1le Finanze » le condi- sul:a base del!a riduzione delle aliquote e sulla perfetta pa– zioni per il pareggio del bilancio ordinarlo de:lo Stato; per- rità di trattamento fra operai, e impiegati; tenendo presente tanto riteneva giunta l'ora di rivendicare ipso facto la sop- come uno dei canoni fondamentali per render meno vessatorio pressione del:a R. M. sui salari e ~ugli stipendi. Durante la e pesante il si-sterna fiscale è que:'lo dell'assoluta semp:icità crisi, nel programma di governo sottoposto dal partito comu- e agilità, in luogo della tendenza a complicare le cose. Vo– nista ag:i a:tri partiti « per un impegno so:idale di realizza- gliamo qui a[udere al decreto presidenziale, entrato in vigore zione », la proposta si è concretata ne:I'esenzione da:I'imposta il 1• ottobre u. s., che ha portato modificazioni agli imponi– dei reddi·ti di lavoio fino a 240.000 lire. A crisi risolta, e con bili e a}:e aliquote del:'imposta di R. M. e all'imposta com– il comunista Scoccimarro esonerato da:Ie sue fatiche, è da ri- plementare sui redditi di puro lavoro, classificati in cate– tenere che nella pur necessaria riforma del sistema tributario goria C-2. si procederà con criteri più realistici e con una più esatta In passato la C-2 veniva riscossa nei confronti del!e im- valutazione del!e necessità del bi'.ancio. prese, le quali avevano, ed hanno tuttora, l'obbligo di riva:sa La misura della soppressione del:'imposta di R. M. sui verro i propri <lipendenti, mediante ritenuta sulle retribuzioni salari e sugli stipendi, non e/è che dire, sarebbe radicale; corrisposte in ciascun periodo di paga, ne:Ia misura de:!'8 % ma darebbe certamente luogo a inconvenienti non trascura- per gli impiegati e del 4 % per gli operai. bili, ·poichè non è vero che la C-2 rappresenti per lo Stato - Poco alla vo:ta, quasi sott'acqua, dette aliquote sono un tributo modico: dalla liberazione ad oggi, le retribuzioni salite, con l'introduzione e poi l'aumento dell'addizionale / hanno 'Subito notevoli aumenti di adeguamento, i quali per- È.C.A., rispettivamente all'8,40 % e al 4,20 %. Erano pre– metteranno, per i prossimi esercizi, di assiçurare un'entrata visti: il minimo imponibile (L. 20.000 annue), la detrazione pressochè tripla in rapporto al gettito attuale. Il minimo sa- fissa sul reddito imponibile (L. 12.000 annue), e tante altre lariale medio dell'operaio specializzato, che alla vigilia del cose che non staremo a dettagliare per non annoiare troppo 25 apri'.e era nel:a nostra regione di L. 9,20 ali'ora, è passato,/ il lettore. Diremo però che non concorrono a formare il red– esc:usi gli altri elementi del salario collettivizzato, a L. 28,35; dito de: prestatore d'opera gli assegni familiari e i contributi e CO&~, in parallelo, il minimo delil'impiegato di prima cate- posti daJ:a legge o da contratti collettivi a carico del datore, /goria si è spostato da L. 4.500 mensiii a L. 13.100, oltre la mentre l'indennità di contingenza ne è stata considerata parte contingenza, che da febbraio è portata a L. 363 al giorno integrante. · per 25 giornate lavorative. E' quindi logico prevedere in un Accanto alla C-2 veniva e viene tuttora applicata, con prossimo futuro un gettito di almeno 40/45 miliardi. criteri del tutto analoghi, a carico dei soli impiegati, l'imposta D'altra parte se è ben vero, come afferma Luigi Einaudi, complementare in ba-se al tasso 5peciale fisso deJ:'1,50 %, che occorre « menar la scure ne!la foìta se!va selvaggia delle tasso che sali aH'l,575 % per la famigerata addiziona:e E.C.A. Imposte che oggi turbano la produzione del!a ricchezza e la Contro queste due imposte si obiettava il diverso trat- sua circolazione •, ciò non significa cadere in un eccesso op- tamento fra operai e impiegati dopo che la politica dì massa

RkJQdWJsaXNoZXIy