Lo Stato Moderno - anno IV - n.1 - 5 gennaio 1947

ila ài Londr;J, indetta d,al governo bri– tannico per fare incontrare ad uno stes– ao tavolo anbi pa!lestrinesi ed ebred; accettazione o meno del principio della llP3'l'tizione !del· b-."l'ritorio palestinese; nomina del nuovo esecutivo, c\lli do– vrebbe essere devo:uto per,..1Lp!e~mo blennio Il coflliPitn di 5 U>iua-re la politica dello «·lif.a'fo in marcia•· La moltepli– cità delle formazioni polltlohe rappre.– sentate, le grandi dwergenze esistenti cl,rca H metodo da seguirsi per realizza– re lo scqpo comune, la mancanza di chiarezza d'idee nell'affrontare un pro– blema cosi complesso, superando sen– tlmental:smi Ingenui ed animosità in– giustificate, hanno reso assai dilllclle la det.i'Illizione ooerenibe dclla futura po .. lt.lca sionistica. Sul primo punto, che è stato l'un:co sul quale si sia arrivati ad una -votazione, ha trionfato, sia pure ooo scairsa maggioranza (171 vot.i con– tro 154), la tesi deli'intransigenza: non partecipazione degli ebrei aUa confe– renza di Londra, •• sa:vo Il caso che non s\ verifichino avvenimenti, eccezionali imprev.eduti •· Come ~ vede, se i gruppi nettamente antitbritannici hanno potuto col loro peso sta bilire una maggioranza non collaborazi.onista, tuttavia non ci si è sentiti il coraggio dii affrontare le conseguenze òi 1.ma rottura di ponti <;le,flnitliva,cercando òi lasciare ~ ile possibKità - non ben precisata, e quindi lasciando praticamente la .re– spon.sabL1i tà di una decisione al futuro esecutivo - di un atteggiamento cli– verso ed opposto. Quanto al secondo pt111to, spartizione o non spartizione della Palestina con gli arabi, non si è arr.ivabi ad un voto per decisione una– nime; evidentemente gli avversari della sp.irtlzlone non hanno voluto correre il rischio di essere messi in minoranza, mentre, d'altro canto, i suoi fautori han– no preferito, per •ragioni di opportunità llil.l erna.tionale, che non si accertasse publj]jjcamente la loro farza,. Infatti, u– n.a loro vittorda aivrebbe indebolito la po..1izionedeg;I eventuali delegati ebrei in f1,1.tured;isoussionl con gld a<rabi, po– tendo questi ultimi .considerare già Ja spa-rtizìone .come obbiettivo massimo dei sionti:sti.Quanto alila nomi<na dell'esecu- tivo, non si è ri'USOi>tl ad approdaa-e a,I altro risultato che a quel'lo di delegarne l' .dncarico ad un oomiita.to d'azione di t•~tanta membri che -sta <tuttora prose– Juendo i suoi lavori. Infatti, 'la tesi del– la non partecipazione alla Conferenza , ~di Londra non era compatd-bile con la , ,,,.··ieJezionea capo del'esecutivo di Weisz– 'mann, il grande chimico ohe da tren– .t•anni dirJ,ge il movimento sionistico :on 6enso di moderazione e di <realismo ~ che si era Sert1Pre battuti> .per l'intesa con la Gran Bre~·gna e con gli arabi, anche rinunciando al progetto ir-realiz- 7.abile di 1UnaPalestina Interamente e– braica. Ma se non si: poté eleggere Weisz.mann, non si sepPe trovare nes– sun altro che potesse r!<Unire su di sé i voti di una ma·g.gioranza dec.k;iva. Si escogitarono :perciò va.rie soluzioni di ~omprome<sso, con presidium di tre o ·cinque membri ohe i<ncludessero gli e– sponient! de'lll.e maggior1i llendenre; ma non si .concluse n,ulla e dopo Wla seduta fina,Je, durata quasi venti ore conse– cutive, si dovette <8!Uidare la nomina dell'esecutivo al tconùtato di ottanta membri di cui si è detto, composto in bue al principio ·della ,proporzionale. LO STATO MODERNO INDOCINA I torbidi indocinesi degli •ultimi giorni hanno sorpreso Ja maggioranza dei cit– tadini Jlrancesl; in reaaà, essi non sono ohe 11a logica conseguenza dell'ambiguità stabLl•i tasi nei rapporti tra •:a Francia e il lontano Viet-Nam. Come si ricor– derà, all'atto della capitoJazione gia,p– pone-se SI ebbe, analogamente a quanto avvenne In Indonesia, -la proc:amaz:one dell'indLpend.enza del Viet-Nam, nuovo stato der.iva,nte da.Ila fusione del Ton– chino e dell'Ann&m. La Francia, che era stata spogllata deg:i attributi effet– tivi della sovranità ad opera dei giap– ponesi dopo la sua capitolazione euro– pea, non poté ,immediatamente contTa– stare ~•affermansi del nuovo governo, sia per Ja mancanza di forze disponi– bili, sia per l 'mterlerenza di potenze straniere che vedevano di buon occhio il declino della sua influenza in Asia orientale. F1u solo con opera di lunga pazienza e di sottile diplomazia che riusci al governo francese di rista.bili·re un poco alla volta la sua autorità nei ooruiron<tl degli aasmi telU'i:bori costitiuenlui l'Indocina francese (Cambogia, Laos. Cocincina); dopo di ciò, la F.rancia cer– cò nel corso di quest'anno di definire giuridicamente i .propri .rapporti con il gove-rno del Viet...Nam. Dopo l<Unghis– sime trattative, quando fu chiaro che non era ormai ,più ,possi,bile .ritornare alla sLtuazione del 1939, la Francia si indusse finalmente a riconoscere al Viet-Nam l'esercizio di alcune det:e pre– rogative fondamentali di uno stato in– dipendente: lt)ariamento autonomo, e– sercito, finanze. Non si raggiunse in– vece l'accordo circa un altro gruppo di ricll'ieste del governo del V< i.et- Namri– guardanti l'autonlomia doganale, la cre– azione di una propria ra,ppresentanza diplomatica e l'incorporazione della Cocincina; richiesi.e queste gravissime perchè le prime due face-vano del Viet– Nam uno stato completamente indi– pendente, ohe era assai difficile poter ricondurre nel quadro della progettata Unione francese, mentre la terza sot– traeva al controllo francese un terri– torio molto importante. (Si osservi inol– tre che con l'annessione della Cocinci– na verrebbe !fata:mente a cadere ogni possibile influenza francese sugli altri due territori indocinesi, la Cambogia e il-Laos, ohe si trovano ad essere senza accesso diretto al mare). Mentre per la questione della Cocincina si raggiunse una formula di compromesso con l'im– pegno francese di indi<re in ·tale regio– ne •Wl plebiscito, nessun aocordo fu tro– vato .per le alt.re n€!PP\,lrenella speciale conferenza dri Fontadnebleal\l del set– tembre scorso che Si .chluse infatti con 1a rottura dei negozia,tl. D1 fronte alla sempre più chiara vo– lontà separatistica del capo del governo de1 Viet-Nam, Ho-Ohi-Minh, uomo poJitl.co che ha compiuto la sua edu– cazione a Mosca e che rappresenta un tip!co esempio orientale dell'incrocio tra oomunl5mo e ne:ztiooal•srnlOI, quasi tutti i partiti <francesi sono concordi nella necessità di l.m,pedire una secessione che 68rebbe gra,vida di conseguenze per il resto dell1'impero :trancese. Solo i co– munisti sostengono energicamente la necessità di riconoscere al -più presto la piena sovranità del nuovb stato del Vlet-Nam, confermando cosi l'I loro at- leggdamento genera:J.e ru!li cx,nm-ontidelle popolazioni dell'impero, atteggiamento di liberalismo progressista che· strana– mente contrasta coJ nazionalismo ag– gressivo che contraddistingue la loro po– Jit!ca continentak. Il nuovo ministero socialista di Léon B.lum si ·trova così a dover affronta.re oltre aa grave proble– ma finanziario intemo, anche questo non meno grave problema esterno che mi.naocia di com,prome-ttere tutt·a ·la struttura della non ancor nata l]niooe francese. G:i esempi dell'Indocina, del– l'India, è un ipo' di tutte le antiche co– lonie dell'Asia orientale fasciano pre– vedere assai probabile la capLto'.azione francese di .f.ronte ai'le richieste. del Viet-Nam. E' mfatti difficile pensare di [l)Oter domare con forza - le trup– pe francesi contano appena ottantamila soldati - un popolo aud.aoe e bellicoso di venti milioni di abitanti. INQUIETITUDINI TURCHE SJ può dir" che la vera crisi del-la Turcihia ~ rimasta miracolosamente e– st-~anea ai coniJitto - cominci proprfo con la ifil!le del:e ostilità. Infatti, aa '11ull"Chia già nell'estate 1945 si trovò a dover fronteggiare la campagna di ri– vendicazioni russe diretta aJl'a-nnessione di territori del'i'Armen.ia ,tu-rea; in se– guito, in maniera sempre .più aperta ed energica, le :rti.vendica21ion!i sovietiche ebbero •per oggetto la modificazione del regime degli Stretti stabiliito dalla con– venzione di Montreux. Nel corso degli ultimi sei mesi la Russia ha ripetuta– mente invitato la Turchia a provvedere ad un regolamento della questione con esclusione dehle potenze non rivierasche del Mar Nero, ossia di quelle potenze occidentali che ormai per tradizione se– colare costituiscono l'elemento di equi– librio che· impedisce il trabocca·re della blilanoia a fa,vore delil'assaa più potente Russia. La T,urchia ha respinto le rr– chieste deWU.R.S.S.; ma n~i uJtimi mesi ha doV1Uto :lir'onteggiareanch.'e~a11>ror paganda svolta all'mterno dai due par– titi soci'alisti che si sono costttuiii nei dopoguerra dopo l'abbandono del siste– ma del partito unico. Uno di questi partiti, il partito socialista dei contadi– ni e de~li operai., ha ,per segretario ge– nerale l'antico capo del ipar,tito comu– nista turco, fondato ,nel 1920 e soppres– so nel 1924: esso r,Lvela quindi imme– ciiatamente il suo carattere di continua– tore dell'antico partito. Ma anche l'altro partito; socialista turco, sembra non si d:.stingua gran che sia nella sua polltica interna sia nella sua politica estera dal primo partito: entrambi infatti si pronunciarono ma– nifestamente per •l'a coll.ettlivizzaziione marxisti.ca dei mezzi di produzione e di scambio e per l'accoglimento delle pro– poste sovietiche di contirolfo a due, Russia e T,urchia. degli Stretti. Dato che le disposizioni vietanti ogni pro– paganda a carattere comunistko sono tuttora in vigore, e dato soprattutto che la pr,opaganda filosovietica, minac– ciava di com,promettere la resistenza nazionale aUe ridhieste russe, il gover– no •turco-ha proceduto ne1la scorsa qU;in– dicina· alla soppressione dei due pa-rtiti. Tale misura deve considerarsi indice di una situazione interna ed inter~ziooa– le ,preoccupante che andrà attentamen– te seguita nei prossimi mesi. AR. B.

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