Lo Stato Moderno - anno III - n.7 - 5 aprile 1946

LO STATO MODERNO 187 NOTE QUINDJCINALI TRANSGIORDANIA INDIPENDENTE Il 22 marzo è stata annunciata a Londra la firma di un trattato <Il al– leanza tra la Gran Bretagna e la Trans– glordanla. I termini precisi del nuovo trattato nçm .ci sono ancora noti, nè lo saranno per lo meno sino alla prossi– ma settimana, chè esso deve ancora venire presei:it_ato al Parlamento bri– tannico; ma il comunicato ufficiale ci conferma pero che il i:egime di'mandato In vigore sino .ad oggi viene sostituito da una • stretta alleanza •, destinata ad eternare i vincoli di amicizia che le– gano I due paesi. Al termini delJ patto, la Transgiordanla sarebbe ora diven– tata 1\1110 • Stato sovrano e lndJpenden– te •· Si deve conçludere senz'altro che Il trattato corrisponde, nelle sue grandi lin:e, a quanto ci sl attendeva, e non dovrebbe presentare grandi sorpre.re: la Gran Bretagna garantisce 111 sicurezza esterna del nuovo stato, ed assicura Il proprio aiuto per favorirne IJ consoli– damento economico e finanziario; · in cambio di che gli venebbe concesso Il diritto, non sappiamo se perpetuo o temporaneo, di erigere e usare dell ~ basi militari. Non note sono ancora la durata dell'accordo e le clausolè per una eventuale successiva rJvisione. Nel suo complesso, l'avvenimento viene a costituire un fatto la cui im– portanza non può venire sottovalutata, in previsione degli sviluppi futuri e del– le ripercussioni che esso produrrà nel sistema generale degli stati del vlcJ.no Oriente; un Interesse più Immediato e particolare esso ·assume In relazione al nuovi, egalitari rapporti che, con lo s~ombero tota) J, come richiesto, . dello Egitto da-parte inglese, pare verranno a stabilirsi tra la principale potenza del r,1ondo arabo e Ja Gran Bretagna. E' natw-a1e quindi che queeta tenda ad assicurarsi, al conllni stessi dell'Ègitto e del Canale di Suez, quelle basi militari che pare stia per perdere al delta del Nilo. Si tratta_ soprattutto di due posi– zioni: la concessione di ,basi aeree e '1o 8.!nJ>1iamento e l'attrezzamento del por– to di Aqaba. Gli aeroJ)Ortl sareono cer– to m-1 vofontieri a disposizione, che cosi la difesa del paese è garantita in buone mani e si otterrà anche una no– tevole somma quale indennizzo per lo affitto di tali strisce di territorio. Si– ll_9rala Transgiordanla aveva avuto a di~lzlone considerevoli somme dalla Gran Bfetagna, imputate al bilancio coloniale. Queste entrale non compe– terebbero però più al piccolo stato ara– bo lndlJ>endente; U paese ha perciò un Interesse notevole a mantener!lele sia PUre ad altro titolo. ' Il trattato stabilisce espressamente Je !ronuere d:Uo stato quale esse sono ttualmente: _la raggiunta Indipendenza non do=ebbe qulpd.l in alcun modo slgnitlcare l'inizio di Wla politica di e– spansione della dinastia degli Hasce– mldi. Si sa che tanto l'Arabia Sa1:1dita che l'Egl-tto hanno manifestato non ])O– che riserve riguardo ad una possibile ripresa di potenza degli Hascemldi, e là Gran Bietagna ha sln'ora accurata– mente evitato di immlsclllaTS! in questi contrasti interni degli Stati arabi: que– sta J>Olitica viene ora continuata: si è voluto difatti confermare i confini transgiordani nella loro fisionomia at– tuate, relegando nel regno delle pure fantasie J>Olitiche.ogni altra idea di so– luzione, se pure sia stata In antico prospettata Ja riunione della Tu-ansgior– dania con l'Iraja e la Siria In un gran– d.e regno siriano, o l'estensione delle frontiere al di là del Giordano, sino a comprendere la Palestina. La !orza milita.e della Transgiorda– nia poggia come per l'Innanzi sull'Ara– bian Leglon ed il èorpo delle tr11ppe di frontiera, con armamento anche di carri armati, addestrate e poste sotto il comando dhufficiali britannici, e che la Gran Bretagna continuerà come pri– ma a tenere. Il comandante della Ara– bian Legion, il !!Btn.060 Glubb, e 4'aiu– tante di campo peI'l!onale dell'F.miro, maggiore Broaùhùrst, costituiscono, con il Residente generale Klrkbride; ora nominato primo ambB!&Ciatore ad Am– man, un triumvirato che, quasi da so– lo, è riuscito ad assicurare l'intlusso in– glese In quel paese, chè la Transgiorda– nla è ancora uno di quel territori dove la Gran Bretllgna riesce ad imporsi col solo merito di pochi ed ene.gict -ii.omi– ni, e dove, certo, essa ~ si è ancora incontra,ta con quei •bruschi nazionali– smi che si fanno cosi sentiTe oramai negli stati coloniali tutt'attorno. L'EMIRO ABDULLAH Il signore ùella Transg!ordania, l!'.miTo Abdullah, ha andle personalmente trat– tato a Londra Intorno al nuovo « sta– tus • del suo regno, è certo sta ado]>e– randosi ondJ promuovere un sempre ma.l(g!ore avvicinamento con l'lrak. E' singolare the egli abbia consi-• derato adesso giunto Il momento a– datto per la pubblicazione, <:?vidente– mente in lingua araba, delle proprie memorie. n tatto che noo le abbia pub– blica.te anche in in.l(lese sta forse a di– mostrare .come egli non tendesse ad un effetto politico sull'Inghilterra, ma si tratta piuttosto di un volume desti– nato a sollevare contl:'astl e polemiche entro il mondo del popoli arabi. Lo ha Intitolato: « Ricordi <le'la mia vita •, ma clii ,1 'immagina ehe in esso 'l1ll uomo sul declino della propria esistenza tra– mandi al posteri dei da1! intere98tlflti, traviserebbe Còilllpletifmente Ja natlll'a del libro. Certo, esso contiene •là ·'lltoi'la della vita di AbduHah, ~o del ~ dello sceicco Hussein, nato e cresquto nella città santa del qiondp l.slamlco, la Mecca. Cacciato via di là dopo la scorsa guerra dal re dei WahabitL Jç,rt Saud, veniva infine IPOSto ~\jl tr~y dell~ Transgiord~la: e l'odio .liellf 4,1- nasba degli Hascemidi contro Ibn ~a\14 appare chiaramente essere staµ I.a paa 7 sione suprema di tutta la sua ·':)S!stenza. I/odierno spezzettamento del ç)Olldo arabo in numerosi stati e dinastie è per lui tutta opera di lbn S~ud; nQl1· della conferenza della Pace, nÒn del– l'Imperialismo mglese 41 .francese, m• unlcamen te · del ca.J>Ode1la setta .dei Wanabiti, la cui tendenza religi-068 al- la semplicità primitiva egli taccia 4! opportunlstica ipocrisia. Il sogno uto– pistico di Abdullah sarèbbe la riu– nlone di tutti gli stati arabi, colla Mecca come ~i.tille; cooceziOlle che e&l! stesso è il ~o a riconoscere ci>– me molto poco realistica. La d:i.vltlo- ne è per lui, giustamente, la -causa della de olezza del pl\esi aryi; -11114- l'Unione araba cosi esprime: , Un gran~ nome, vasta propaganda, pu– ntoni di rappresentanti che non ha1!90 alcun contatto col popolo•· La sua am– rnlrazioo~ ed li suo rlconosoimento 1l'J' l'opera meravigliosa di colonixzazlone coounuta da,Lle colonie- eb_raiche qet. Palesllm~ facendo di un deserto JUl glardlpo, oltre a dimostra.re la su,11. ll"' pertura di giudizio e di vedute, è ~ a catt!~gli vive simpatie anche da quella parte, cosa ohe non fu !Oll'llf • estranea ad un suo certo sogno di espansiooe. Se consideriamo tutto :ciò noo .ai può spensare che l'Emiro, che co~ cosi bene i .punti del>oll del comp4es– so, possa farsi illusìonl sulla pot,enza futura del suo stato lndiperuiente. E' anche troppo comcrenslbile perclb :.te tùl parte sua tenda ad un raff.QI 'Zll– m.eo t o. NeM'Ira.k cegna · i,n JIIO pes:m:– te, un membro della dÌZijlstl9 H~l– da; i dUJ paesi -sono conflntntl,· t! ae l'~ltto e l'Arabia n011 av~Q ~– testata, anche col ,recente lncQJ'ltJlo deJ Cairo, la loro decisa avversiooe ~ tali piani, hl Gran ~a di per N stessa non awebbe ~ probabtl– mente nulla da opporre, se non addi– rittura sarebbe stata benevola. Ma al momento vi· sono ben altri motivi di preoccupazione: l'odio cOiltro ~ saud non si rifà solo ad avvenimenti che risalgono oramai a più di v~t•anni addietro: attualmente questi richiede la' restituzione di Aqaba e di Maan, uo tempo suo ~itor!o, e che gli ingl~i • avevano cedµto lilla rransg!ordania. Tale restituzione evrebl>e .per ettette di t.e~la dal mare, ricostituirebbe una kontienl comwie tra l'Arabia·' l'Eg!tt0i ed. infine al darebbe (:Olll: .•

RkJQdWJsaXNoZXIy