Lo Stato Moderno - anno II - n.17 - 5 ottobre 1945

1-,1 22b LO STATO MODERNO nuovi compiti - è opportuno individuare i nodi cri– tici nella speranza che la nozione del male conduca di per sè alla guarigione. I nodi, tutti lo sanno, si chiamano C.L.N., elezioni, ordine pubblico, finanza, ripresa dei traffici, materie prime. Si dice (ed è forse una malignità), a proposito delle elezioni, che alcuni ministri, dopo aver viag– giato l'Italia, siano ora propensi a differirle perchè improvvisamente accortisi di non avere elettori. Ma si voterà per le idee, non per gli uomini! E' possi– bile? L'Italia non è ancora un paese capace di tanta trascendenza: si bada agli uomini, e le idee ancora valgono, purtroppo, per quel che gli uomini valgono. Nitti, per esempio, non che non abbia delle idee, ma non è iscritto ad alcuno dei partiti politici noti: tut– tavia, presentandosi nel suo antico collegio di Muro Lucano, avrebbe i voti degli elettori - ed anche in Campania, ed anche altrove - poichè, più o me– no, si sa che cosa gli detta dentro l'amore per l'Ita– lia o, per lo meno, l'animus che lo sorregge. E degli altri? Una classe dirigente nuova si sta formando in questa delicata ora di trapasso e gli italiani che, ri– petiamolo, badano agli uomini più che alle ancora confuse ideologie ed alla cauta indeterminatezza dei partiti politici, debbono orientarsi tra uomini e par– titi e dichiararsi. Il clima in cui ci siamo mossi fin ora non è stàto certo favorevole alla chiarificazione: troppe scatenate passioni, ambizioni, sete di potere; troppe nebbie, troppi clamori. Ci si avvia alla demo– Cl'azia con diffidenza, poichè da troppe parti si sente che codesta democrazia presenta delle insidie. Demo– crazia, e che sia popolare: sta bene. Che nasca un mondo nuovo, un mondo di lavoratori, una demo– crazia di lavoratori: sta bene. E progressiva, anche giusto. Ma il progressismo sia senza sottintesi, senza equivoci possibili, senza ritorni a... Darwin, chè al– trimenti qui si tornerebbe alle scimmie ed alle scim– miottature. Benchè tutto ciò sia vero, sacrosantemente vero, alle elezioni bisogna pur arrivarci: sono necessarie per darci finalmente un governo democratico eletto da tutto il popolo, per uscire dagli equivoci, per ri– solvere alcune questioni che pesano sulla vita della nazione, quale quella della monarchia. Se esse do– vessero essere davvero differite, tra le amministra– ti ve e le politiche per la Costituente, noi, pur di uscire da una angosciosa situazione il cui maggior pericolo è lo scadimento dell'autorità, l'esaurirsi (già in atto) del potere esecutivo periferico, preferiremmo e proporremmo la costituzione dell'ente regione, le elezioni per il consiglio regionale, le quali avrebbero il merito indiscutibile di riassettare la vita delle regioni, di porre in atto il decentramento, di togliere ogni anchilosi al Paese, di liquefare le difficoltà im– mense tra le quali stagna il grosso corpo arrugginito dello Stato accentrato che non ha più leve per agire. I prefetti se ne andrebbero a spasso, le province di una stessa regione si coordinerebbero, gli interessi verrebbero salvaguardati più direttamente ed imme– diatamente. Problema dei problemi: i C.L.N. Interpolatisi nella vita dello Stato quali organi di una rivoluzione che, almeno in una certa sede - la piazza - si è risolta in un lungo e doloroso amplexus interruptus, voglio ma non posso, essi hanno ormai perduto la maggior parte della loro efficienza politica, soprat– tutto dacchè il 2overno Farri, riassumendo appunto \., il loro significato e la loro volontà, ha assunto I. responsabilità del Paese quale governo di C.L.N. E vano parlare di autonomia politica dei C.L.N.: ess. hanno ancora un senso se li si consideri, in una fase transitoria ed eccezionale quale è la presente, stru. menti di discussione e di intesa tra varii partiti, che del resto hanno ormai troppo bene scoperto i loro essenziali dissensi, e pertanto è impossibile il per. petuarsi di una finzione collaborativa. La Consulta nazionale, che è infine un più alto C.L.N. pur con qualche correzione di altre forze, li sta rarefacendo oltre ogni limite; ed ora dopo la Consulta non vor. remmo che diventassero cadaveri, posti ad inceppare il passo sulla strada della democrazia. Non lo vor– remmo, soprattutto perchè ad essi abbiamo fo1ie– mente creduto, e li abbiamo voluti, allorquando, di là della lotta di partiti, c'era uno scopo da raggiun– gere insieme. Non che oggi non vi siano obbiettivi anch'essi da raggiungere insieme, ma gli organi me– diante i quali si appronteranno le armi ideali per raggiungerli, sono altrove, hanno un altro nome. Se il Paese riesce a superare queste due sec– che, tutti gli altri problemi troveranno automatica– mente la via alla risoluzione. Sempre che gli Alleati tengano fede alle loro promesse, che del resto corti– spondono al loro interesse e, soprattutto, all'interesse del mondo occidentale, e da parte italiana si riaf– fermi la volontà di collaborare senza riserve con gli Alleati. Di molti miti, molte formule, contraddizioni, vacui demagogismi bisogna liberarsi: l'industria set– tentrionale deve coordinarsi ad interessi di più vasto respiro, se vuol vivere, e se con essa vogliono vivere gli operai che vi lavorano. Come il Mezzogiorno deve sottrarsi ai gravami dell'industria protetta e premiata del Nord, se vuol prosperare. Dobbiamo davvero guardare in faccia la realtà: per troppo tempo ab– biamo adoperato la tattica dello struzzo, coi penosi risultati presenti. La ricostruzione deve partire da chiare premesse politiche: finchè dureranno gli equivoci, i timori, i soprusi, difficilmente gli uomini vi si accingeranno. L'avvenire non è limpido, ma vi si scorga almeno un barlume di chiarore. Le elezioni francesi anticipano anche per noi il segno di una riconquistata coscienza della funzione dell'Europa occidentale. Speriamo che ciò giovi ad orientare anche molti di coloro, e sono i più, che oggi soffrono di vertigini sull'orlo di un baratro donde si levano urla incomposte. Altrimenti chi si disporrà al domani con la lena ed il fervore necessari? GAETANO BALDACCI Nella BIBLIOTECA DELLO STATO MODERN DElUOCR.-\ZIA di Wolf Giusti Richiedetelo alla Redazione dello STATO MODERNO Milano - Foro Bonaparte, 46

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