Lo Stato Moderno - anno II - n.5-6 - marzo-aprile 1945

reggere i difetti del trattato del Trianon, rettificando t favore dell'Un- · gheria, sia. pure in modeste proporzioni, le frontiere del 1920. E: vero che ciò potrà ancora farsi all'atto del trattato di pace, l'armistizio es– sendo per sua. natura provvisorio ; ma.·è altrettanto vero che la. clausola dell'armistizio ha. già in qualche modo compromesso il regolamento finale, dimostrando, ahimè, che chi può non ha in mente alcuna modifica di · questa natura.. Ché se così non fosse, sarebbe stato preferibile ~- ove si pensi al disagio delle disgraziate popolazioni tante volte passate di mano, e in mani tutt'altro che inguantate, in sì. breve volger d'anni - evitare un passaggio di più a quei territori che una giustizia non meramente for– male, che prescindesse dai trattati del 1920, dovrebbe lasciare all'Un– gheria. E, sempre in tema di confini ungheresi, una soluzione di ben più vasta portata mi parrebbe possano .suggerire gli avvenimenti di questi anni: quella dell'unione tra Romania e Ungheria. La questione della Transilvania e regioni contermini .appare di quell'ordine di questioni eh~ si son rivelate insolubili con i normali sistemi della diplomazia : ànche quando le Potenze dell'Asse han voluto risolverla con una certa impar– zialità han creato un tracciato di frontiere contrario ad ogni buon senso geografico ed economico, hanno attribuito all'Ungheria. una massa. di Ro– meni press'a. poco egual~ a quella degli Ungheresi che sottraevano alla Romania, e han lasciato entrambe le parti scontente e più che mai ·desi– derose di farsi ·1a guerra per strappare ciascuna la parte rimasta all'altra. L'Ungh.eria del Tria.non, senz'accesso al mare, con quattro milioni dei suoi figli fuori dei suoi confini, con un acceso spirito nazionalistico che trae alimento dalla tradizione storica, esasperata. dalla nuova scon– fitta, tenderà ad essere un elemento di irrequietudine, con danno gra– vissimo anche per la sua vita interna., in cui riliscirà difficile alle forze democratiche di affermarsi. L'unione, su basi assolutamente egualitarie e nella forma che apparirà più conveniente dei due paesi, oltre a realiz– zare una di quelle concentrazioni di territorio che dal punto di vista. del• l'interesse generale europeo appaiono sommamente ~esiderabili, risolve– rebbe radicalmente la. questione della. Transilvania. e con essa la secolare inimicizia di due stirpi così inestricabilmente frammiste tra i Carpazi e il Tibisco; offrirebbe uno sfogo alle delusioni patite dall'Ungheria con la perdita dei territori settentrionali. e dalla Romania con quella. della. Bessa.rabia. e della. Bucovina settentrionale; e muterebbe l'orientamento della politica ungherese, ancorata fino· a ieri al mito della corona di Santo Stefano. La scomparsa, prima della dinastia degli Absburgo ed ora della reg– genza di Horthy, le radicali trasformazioni che la nuova situazione, e particolarmente l'influenza sovietica, dovranno inevitabilmente determi– nare nell'antiquata struttura feudale della monarchia ungarica, sono al– trettanti fattori atti a facilitare una tale ·soluzione : cosicché il buon senso non dovrebbe manca.re d·imporla. se i due popoli, sotto la spinta degli avvenimenti, potranno .veramente costituirsi in solide democrazie conta– dine libere di decidere della propria sorte e se l'unione qui ventilata potrà. avere l'appoggio delle maggiori Potenze. LIBERO -45-

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