Lo Stato Moderno - anno II - n.5-6 - marzo-aprile 1945

Abbiamo iniziato queste note accennando al bisogno di .maggiore libertà che può essere all'origine dei movimenti di riforma istituzionalé e al contrasto tra principio di autorità e principio di libertà. Sul terreno dell'amministra– zione il~entramento da noi definito politico va incontro a quel bisogno di libertà ibertà nell'amministrazione locale che è palestra per l'amministra– zione entrale e per l'esercizio della libertà politica, che dà rilevanza alla volontà particolare al disopra di una pretesa volontà generale, quando tale volontà particolare non contrasti con l'interesse nazionaie E proprio perchè riconosciamo che i mali da cui è afflitto il nostro Paese sono in parte ricondu– cibili alla mancanza di libertà politica ed amministrativa: perchè crediamo che le istituzioni del vecchio Stato monarchico abbia::io aggravato quelle in– trinseche deficienze politiche del nostro popolo che sono all'origine di tali istituzioni, noi auspichiamo che il nuovo Stato democratico si organizzi sulla base di un decentramento politico e non soltanto amministrativo. Ripristinare il sistema prefascista con la sua falsa autarchia che creava un ordinamento sui gene.-is impossibile a definire, nè del tutto accentrato, nè . francamente decentrato: allargare la competenza e l'autonomia del Prefetto, o dell'Intendente di Finanza, o della Provincia, ed à.ttem,1are l'ingerenza go– vernativa nell'amministrazione degli enti locali, non risponderebbe alle ne– cessità profonde del paese. ·Le singole parti di esso hanno bisogno di sentirsi libere nelle manifestazioni della loro vita che non riguardano direttamente la Nazione nel suo complesso; gli individui, oltre che sicuri nell'esercizio dei loro diritti civili e politici, devono sentirsi ed essere artefici diretti del bene della collettività cui appartengono, non semplici oggetti di amministrazione, attraverso la burocrazia, da parte qi un potere distante che impone a tutti la sua volontà, eh~ è volontà degli amministrati solo in quanto essi parteci– pano indirettamente alla sua formazione attraverso l'istituto della rappresen– tanza. Ma la necessità di un largo decentramento non ci fa perdere di vista le difficoltà che esso comporta. L'accentramento scaturisce oggi non solo da necessità politiche, come nello Stato napoleonico, ma dalla vastità e com-– plessità sempre maggiori delle funzioni dello Stato moderno, dalle strettis– sime correlazioni nel campo economico fra problemi e soluzioni particolari e generali. Il bisogno di efficienza può essere in antitesi col bisogno di libertà. :B: questa la lotta che da anni si va svolgendo negli Stati Uniti fra partito democratico e partito repubblicano e nel seno dello stesso partito democra– tico. Analogo processo è in corso in Inghilterra da oltre mezzo secolo, più lento da prima, progressivamente accelerato nel periodo delle due guerre mondiali. Da noi, lo stesso bisogno di maggior efficienza dello _Stato impone oggi un processo inverso, anche se esso può contraddire sotto certi aspetti a quel bisogno e ad una tendenza mondiale ·che non può leggermente essere definita transitoria e artificiosa. Alla nuova classe politica italiana spetta la grave responsabilità di conciliare con saggezza e prudenza il contrasto fra questi due bisogni: creando uno Stato in cui gli individui e i gruppi possono muo– versi ed agire liberamen1 senza pregiudicare la necessaria unità di indirizzo della vita della Nazione. . , ICARUS

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