Lo Stato Moderno - anno II - n.5-6 - marzo-aprile 1945

IL DOTT.IOSIPSMODLAKAE LA VENEZIAGIULIA Aperto alla trattazione di tutti i problemi che assillano questa nostra Italia faticosamente sorgente dalle rovine morali e materiali accumulatevi dal fascismo e dalla guerra, « Lo Stato Moderno» accoglie volentieri lo scritto di un amico giuliano sulla questione della Venezia Giulia. La questione è sfata impostata in un artic9lo, cui il nostro collaboratore risponde, del dot– to, losip Smodlaka, già delegato jugoslavo alla Conferenza della Pace di Pa– rigi e attualmente commissario agli Affari Esteri nel Comitato di Liberazione Nazionale Jugoslavo. Da parte nostra non entreremo nel merito delle varie argomentazioni, la cui responsabilità lasciamo al nostro collaboratore. Ma non possiamo esi– merci dall'osservare, a proposito dell'articolo dello Smodlaka, che quando si pretende considerare come propri dell'Italia - e nella fattispecie della nuova Italia democratica - i sistemi fascisti (che sono invece i sistemi propri dei fascismi di tutti i paesi, e di oui siamo stati noi stessi, Italiani antifascisti, le prime vittime e i costanti, e fino a tempi non remoti, sfortunati denun– ciatori dinanzi all'opinione pubblica mondiale) e si rivendica la libertà esi– stente nel vecchio Stato jugoslavo (i cui sistemi oppressivi furono, se non ultra, denunciati in tutte le lingue durante vent'anni da Croati e Macedoni), non sembra si sia nella migliore condizione di spirito per giudicare con se- renità. - · Né possiamo tacere come nel corso dell'altra guerra si fosse fatto in Italia, col Patto di Roma dell'aprile 1918, un sincero sforzo per « risolvere amichevolmente, anche nell'interesse dei futuri buoni e sinceri rapporti fra i due popoli, le singole controversie territoriali sulla base dei principi di nazionalità e del diritto dei popoli di decidere della propria. sorte, e in m.bdo da non ledere interessi vitali delle due Nazioni»; e come in definitiva a Ra– pallo l'Italia prefascista rinunciasse ai territori dalmati assegnatile dal patto di Londra salvo Zara, al doppio scopo di non far violenza al principio di. nazionalità e di stabilire rapporti cor(liali col vicino Regno. Comunque, nessuno potrà accusarci di imperialismo quando noi chie– diamo che le questioni concernenti l'Italia siano risolte in base ai principi della Carta atlantica, che non siano applicati nella 1 soluzione di tali questioni criteri discriminatori a danno dell'Italia, che pertanto le popolazioni giuliane -10-

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