Lo Stato Moderno - anno II - n.3-4 - 1-16 febbraio 1945

eppure i nostri occhi lo contemplano ogni giorno e non sanno nemmeno più ri- trarsene inorriditi. . Su questo quadro s'accampa ora il tentativo cioniano. Come vi siano uomini, sia pure in piccolissimo numero, che non sentan'l la fatuità della palingenesi del fascismo; che non capiscano come da esso non si possa µscire se non per rientrarvi (a meno che non lo si rinneghi); che non intendano la fellonla del loro gesto; che neppure recedano di fronte al ridicolo - questo è da domandarsi. Una sola spiegazione generosa è plausibile; una spiegazione che ricorda il recente attacco di Togliatti a Croce. Togliatti ha accus1to Croce di aver rappre– sentalo l'opposizione gradita o almeno tollerata dal fascismo, mentre uomini co– me Gramsci, Gobetti, Amendola morivano sulle loro posizioni. Croce è al disopra del sospetto, ha alimentato una g~nerazione, bisogna guardarlo nella interezza della sua complessa personalità - e giustificarlo. Ma Cione deve aver derivato dal maestro ciò che in questi sarebbe passato inavvertito: la presenza dèl fa– scismo nella sua critica. E Cione si ripropon"e di fare in modo scoperto, di rap– presentare ciò che Croce mai si sognò di rappresentare: ovvero la parte del critico gradito, ammesso, alimentato con la sua gran parte di onori e di prebende. Se al fondo di tutto questo, o meglio al disopra, non vi fosse la guerra con la sua decisione ormai segnata, il fenomeno potrebbe essere interessante sebbene tristissimo. Nelle condizioni attuali, invece, non c'è che stupidità senza corifini. DAI NOSTRI AMICI In m•moria di Carlo e Nello Rosselli Nicola ERRATA CORRIGE . , SICANUS L. 2.000. - - 2.000. - Anno Il N. 2. Pog. 17 rigo 23 . o Mosco, il 26 : leggasi a Mosca. il 29 , - 30 -

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