Lo Stato Moderno - anno II - n.3-4 - 1-16 febbraio 1945

ganizzazione, potrà arrivare prima di ogni altro fino nei più piccoli e lontani borghi, organizzando, se necessario, con mezzi propri, i suoi trasporti: potrà soddisfare in quel primissimo tempo, l'attesa di un pubblico vasto, trepi– dante, ansioso di sapere, e dare subito a questo pubblico la seµsazione di un orientamento, di una direzione, di una volontà e di un punto d'appoggio nel Comitato di Liberazione e in quello che il Comitato suggerirà di fare e non fare. Sì, si compreranno, dove arriveranno, i giornali di partito, per vedere che cosa diranno in quei frangenti i liberali, i cattolici, i comunisti, ecc. Ma la grande massa della gente apolitica che va sempre dietro alla corrente senza molto capire, la gente che, in fondo, pensa solo ai suoi affari, la gente che ha paura di tutto o di tutti, cercherà quel giornale nella illusione che sia il giornale dell'ordine (di quell'ordine, almeno, che ad essa ha fatto e fa– r.ebbe tanto comodo), della moderazione e di quello• che, nel suo abito con– formista, essa è solita chiamare buon senso; e i rinnovati giornali d'informa– zione, se saranno tanto abili nella forma quanto do.vranno essere fermi nella sostanza, devono far presa su questa grande massa; ed orientarla--secondo i principi della rinnovata Italia democratica ». Quanto durerà questa priina fase incostruttiva - nella quale un tal gior– nale potrà avere indubbiamente un alto compito civile da assolvere - non è possibile dire. fotrà essere questione di settimane o di mesi. E poi? Poi la missione non sarà finita. Rinnovato nel nome e nello spirito della libertà, il giornale di tutti i partiti e di nessuno dovrà starsene là, isolato, nel mezzo della strada, solo apparentemente inoperoso, mentre i manovali o rossi o neri o bianchi metteranno i mattoni uno sopra l'altro del nuo.vo edificio in costru– zione. Il suo compito allora sarà di ammonire: - Baòate alle finestre; badate che siano ben larghe! Fatelo come volete il nuovo edificio, o bianco, o rosso, o nero, ma badate che vi circoli dell'aria - quell'aria che non ha colore ma sarà tanto necessaria per tutti quelli indistintamente che vi dovranno abitare ... E qui facciamo punto. Non vorremmo nello stendere queste note esserci abbandonati al calore che ci anima e che anima in questa trepida vigilia lo spirito dei migliori italiani, proteso verso una speranza di realizzazione. Gli è che noi giornalisti, forse..J>iù degli altri, sentiamo quanta parte dovrà e potrà avere la stampa in questa auspicata realizzazione. Il problema è di una par– ticolare complessità e delicatezza. Guardiamoci dal fare un passo falso. Noi, comunque, siamo lieti di avere detto il nostro pensiero, che, conclusiva– mente, possiamo riassumere in questi cinque punti: Ji) Crediamo esclusivista e quindi illiberale, in linea di principio, la for– mula « ogni partito il suo giornale e nessun giornale che non sia di partito »; la crediamo, in linea di fatto, se realizzata, di dubbio effetto ai fini della edu– cazione -nazionale. 2) Crediamo inevitabile e opportuno porre il problema della sistemazione della stampa, ma pensiamo che esso debba essere posto, studiato e risolto ponderatamente nel quadro generale della riforma democratica del Paese. 3) Sempre per quanto concerne i grandi giornali d'informazione riteniamo consigliabile mantenerli vivi, almeno in un primo tempo; non ci preoccupiamo di ciò che, in seguito, potrà ~ssere deciso, la questione sembrando a noi af– fatto secondaria e formale. 4) L'epurazione, fino dal primissimo giorno, intransigente, radicale e t controllata del personale direttivo e redazionale dei giornali esistenti, sarà un fatto naturale, e diremo quasi automatico, sul quale non possono esservi due opinioni. · 5) Riaffermiamo, invece, la nostra opinione sull'alto compito civile che dovrà assolvere e sui benefici effetti che potrà ottenere, soprattutto nella prima fase della nostra liberazione, il grande giornale d'informazione, se, de– bitamente epurato politicamente, sarà lasciato in vita con la sua testata e nella integrità della sua organizzazione. UN GRUPPODI GIORNALISTI ANTIFASCISTI -37 -

RkJQdWJsaXNoZXIy