Lo Stato Moderno - anno II - n.1 - 1 gennaio 1945

violento col Governo di Roma e con gli stessi partiti che lo compongono; ad una reazione da parte dei poteri centrali di fronte ad un fatto compiuto non revo– cabile che attraverso l'esercizio della forza. Due ltalie si erigerebbero l'una di fronte all'alt_ra, con quali conseguenze è agevole prevedere. Difficilmente la maggioranza dei partiti componrnti il CLN potri> voler que– sto. Difficilmente, perchè non intenderà lasciar da parte i mutamenti logici, op– portuni, necessari, per quelli assurdi ed impossibili; le riforme utilì e tempestive per quelle stravaganti ed estemporanee; l'opera abile e realistica di preparnione e di adattamento e di ammodernamento _degli istituti esistenti, necessario avvia– me'lto a nuovi e più liberali ordini amministrativi, per dar corso a politiche di verbalismo e di declamazione, antica infezione del carattere nazionale pur nella drammatica serietà dell'ora. La maggioranza dei partiti stessi non vorrà dimen– ticare i limiti che, per co31dire, la natura stessa pone all'azione del Comitato e i doveri che il compito storico assunto gli addossano: dimostrare alla pubblica opi– nione, italiana e straniera, che il governo, sia pure provvisorio, poggiante sufl'ade– sione delle masse popolari, è almeno altrettanto forte di quello autocratico, ripo– sante sul terrore; che esso è in grado di assicurare la continuità della vita econo– mica, amministrativa, sociale, ed il funzionamento dei servizi essenziall; di man– tenere, se occprre colla forza, un ordine pubblico fondato sull'adesione ad una disciplina liberamente accettata: dimostrare, in una parola, che ìl popolo italia– no è in grado di governarsi con liberi e moderni reggimenti, e solo una favola stolida ed infame lo può dipingere come destinato in perpetuo ad essere obbietto e non subhietto autonomo e-sovrano di diritto. Fornìta al mondo - che ci osserverà per emettere su di noi un giudizio di su– prema istanza - questa dimostrazione di maturitì> e di capacità politica, che ci manifesteri> degni d'una riconquistata indipendenza, il CLN dell'Alta Italia, for– te dell'autorità di aver diretto per anni la lotta nel Nord e assicurato la presa di possesso popolare del potere e la continuità dell'amministrazione, potrà, sicuro interprete della volontà di milioni di uomini - la parte più attiva, operosa e mo- , derna d'Italia - farsi promotore di un grande patto d'unione e di collaborazione di tutti gli Italiani per la ricostruzione politica e sociale d'una società democra– tica; e allora, con audace impulso e concretezza di vedute, senza urti e contrasti pericolosi e forse mortali, potrà farsi luogo, in tutto il Paese e non in una sua par– te soltanto, anche alla creazione d'una amministrazione decentrata, destinata a realizzare la più efficace difesa delle libertà civili e dei diritti individuali. Sino a quel momento il CLN, e quindi i partiti che raccolgono l'unanimità dell'opi– nione nazionale, daranno prova di saggezza e maturità col proporzionare ogni compito alle reali obbiettive possibilità di raggiungerlo, e col dimostrare di avere la forza necessaria per respingere, con prudente accorgimento, gli eccifamenti a progetti ed atti manifestamente esorbitanti dai limiti della competenza politica e della missione storica degli organi di liberazione. Cosi, e soltanto cosi, essi lavo– reranno a costruire, non una barricata che separi gli Italiani del Nord da quelli del Sud, ma un ponte che li unisca, che gli uni e gli altri, dopo le fosche ore della tragedia nazionale, affratelli e riallacci in una rinnovata comunione di interessi concreti di lavoro, di speranze e di ideali morali, nello spirito vivificatore della riconquistata libertà. ITALICUS - 6 -

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