Lo Stato Moderno - anno I - n.5 - novembre 1944

·DELLA POLITICA· Sorgé in politica una singolare situazione che somiglia stranamente a quella dei fisici moderni, ogni giorno sempre più turbati dal trovarsi di fronte a teorie che. sembrano incompatibili CQnl'obbiettività dei fatti. Sono le teorie che hanno torto? Si debbono sottomettere ad un processo di revisione gli stessi fondamenti della logica prima di individuare le sorgenti delle difficoltà ? Tiranneggiati tra· la fedeltà ai modi di pensare tradizionali e la lealtà riguardo ai volgari, piccoli fatti, alcuni ricercatori - fisici - si chiedono se non si debba ormai scegliere tra la revisione di questi modi di pensare e la voluta ignoranza dei fatti che violano le nozioni convenzionali del razionale e del possibile. Se fossimo dei fisici, e dovessimo scegliere - come ormai pare inevitabile -, opteremmo per la revisione dei modi di pensare tradizionali. Come politici non v'ha dubbio che, in ogni caso, non potremmo ignorare i fatti, anche se piccoli, se volgari, anche se violano le nozioni convenzionali. Tra codeste ve n'ha una, tra !'altre, sulla quale vorremmo porre un punto fermo, come a noi pare; ed è quella di «destra ))e «sinistra )).Ci si domanda, allo· stato dei fatti, in quest'orgia di sinistrismo equivoco, che spesso rischia purtroppo d'essere una vuota e soltanto una vuota parola: chi siederà a destra nella futura Camera dei deputati? Non i comunisti; non i socialisti; non il partito d'azione; non la democrazia del lavoro; non i democratici cristiani; non i liberàli... E allora? Secondo la logica convenzionale, dovrebbero sederci i liberali e i democratici cri– stiani: questi ultimi, cattolici, rappresentando come tali una delle più grandi for– ze di conservazione e di autorità; i primi perchè contrari ai metodi estremisti tra– dizionalmente rappresentati dalla sinistra. Ragionando a questo modo, come pare si vada ragionando dagli orecchianti,· si perde anzitutto di vista lo storico concetto di «destra ». La quale, nel Parla-· mento Subalpino, fu ben altra cosa di un clan di conservatori; ·nacque anzi. .. «si~· nistra,. poichè rappre~entava quell'eresia liberale contro cui il Papato scagliava il fulminante Sillabo della scomunica. Cavour la riprese, la diresse e costitul quella· sinistra moderata e politicamente efficiente cui si oppose una «destra ))cristalliz– zata e retriva, conservatrice ed afona, rappresentata dal conte Solaro della Mar– garita. Dunque la "destra )) storica, quando era «vita li e non "storia li, rappre– sentava qualcosa di ben diverso da ciò che comunemente si individua· con questa benedetta parola; la quale si presta all'equivoco solo se la i:i intende in quei suoi penultimi rappresentanti: frazione che nella vita politica italiana contava poco o nulla poichè si era ridotta ad alcuni campioni di poco peso. Contro codesta "de-· stra » si sviluppò la politica italiana finchè, morto Cavour, una « destra li caotit~ si ricostitul, riunendo un individualista classico come Ricasoli ed uno statolatra convinto come Spaventa: .. Ecco dunque quanto e come i concetti tradizionali si mutino col mutare de– gli uomini, i quali, in ultima istanza, sono quelli che fannò i partiti, e le tenden- ze Jtinfine, la storia. :· · · \La verità è, come trovo scritto· in un vecchio articolo di Mario Vinciguerra,: che I partiti i quali hanno influenza sui destini di una nazione sono « illogici li per– chè· si muovono sotto l'assillo di necessità storiche dominanti, fluttuando conti-· nuamente tra le aspirazioni e i sogni delle loro ideologie originarie e i bisogni delle · masse che ingrossano e premono intorno ai loro steccati teoretici, chiedendo effet– tuazioni immediate. Essi agiscono saggiamente ad essere illogici verso la logica - 16 -

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